Come allora, come la prima volta
di Suzanne Daumann
La Johannes-Passion di Bach al Teatro Grande di Brescia è una profonda meditazione resa viva dal racconto dell'Evangelista di Werner Güra
BRESCIA, 23 marzo 2019 - È primavera, è la stagione di Bach: il Teatro Grande di Brescia ha invitato l’Akademie für Alte Musik e il RIAS Kammerchor, diretti da Justin Doyle, a celebrare la Johannes-Passion, è giustamente perfetta e perfettamente giusta.
Werner Güra canta l’Evangelista, e ciò significa che racconta una storia. Che sia nel Lied o in un oratorio, parte sempre dal testo, facendo uso del parlato all'occorrenza, per esprimere tutto il senso di una parola. Così quando dice di Pietro che "pianse amaramente" noi sentiamo l'amarezza in bocca e nell'anima, e sentiamo anche tutto lo sconforto di Pietro. Collaudato ma mai prevedibile, questo grande artista riferisce i fatti come se fosse stato presente e come se fosse la prima volta.
Collaudato ma non prevedibile, questo vale anche, beninteso, per il RIAS Kammerchor e l’Akademie für Alte Musik, due ensemble dal suono equilibrato, tornito e armonioso, in cui tutte le voci e gli strumenti sono al posto giusto. Justin Doyle tiene un tempo al limite della solennità, e che lascia spazio a protagonisti e commentatori di immergersi nella profondità di testo e musica, per estrarne il senso più intimo. In quest'epoca edonista, in cui il denaro è il valore supremo, questa vicenda di dono estremo, di dono di sé ci tocca senza dubbio alla stessa maniera dei nostri avi. Forse noi abbiamo un'interpretazione a livello simbolico, ma li musica ci tocca tutti allo stesso modo.
Ai lati dell'Evangelista abbiamo due bassi meravigliosi, Dominik Köninger nella parte di Gesù e Matthias Winckhler che canta Pilato e le arie con il coro. Insieme, ridanno vita a una storia così nota e ai personaggi. Gli interpreti della arie sono altrettanto convincenti: si vorrebbe ascoltare ancora la voce argentina e calda del soprano Marie-Sophie Pollak, si apprezzano il controtenore Benno Schachtner e il tenore Raphael Höhn.
Una serata di meditazione in musica, perfettamente interpretata, che ci accompagnerà quest'anno alla Resurrezione