Un piano per tre
di Roberta Pedrotti
A Osimo un autentico tour de force celebra Rachmaninov e fa da apripista all'edizione 2023 della Nuova coppa pianisti. Gianluca Luisi, Maurizio Baglini e Modesto Picci si passano il testimone nei primi tre concerti del compositore russo; con loro sul palco la Filarmonica marchigiana, sul podio Manlio Benzi.
Osimo, 29 novembre 2023 - È un tour de force, ammettiamolo, un po' folle quello che al Teatro La nuova Fenice di Osimo porta all'esecuzione in una sola sera del primo, del secondo e del terzo concerto per pianoforte di Rachmaninov. Due ore di musica a cui aggiungere due brevi intervalli per far tirare il fiato a orchestra (la Filarmonica Marchigiana) e pubblico; i solisti invece sono tre ad alternarsi, com'è quasi fisiologico che sia. Ci sono, però, altre ragioni, perché questo omaggio al compositore nei centocinquant'anni dalla nascita e ottanta dalla morte è anche l'aperitivo al concorso Nuova coppa pianisti di Osimo, in calendario dal 4 all'8 dicembre.
Si esibiscono, allora, per primo il direttore artistico del concorso, Gianluca Luisi, poi un solista affermato che da ragazzo (nel 1985) aveva vinto la Coppa, Maurizio Baglini, e infine una sorpresa: purtroppo Marcello Mazzoni, altro pianista e docente dall'importante carriera, è impossibilitato a partecipare per motivi di salute; lo sostituisce il ventisettenne Modesto Picci, giunto in soccorso in tempi serratissimi. L'impresa è ardua, a dir poco, tanto più che a fine serata anche per il direttore, Manlio Benzi, la stanchezza può essere un'incognita: lui e l'orchestra devono mantenere concentrazione prontezza di riflessi con solisti diversi e in una scrittura che sollecita parecchio prime parti e singole sezioni. Picci mostra nervi saldi e ottima preparazione, tanto da meritarsi un elogio speciale da Baglini, che chiede di prendere la parola durante i saluti finali per congratularsi con il giovane collega.
Prevedibile sulla carta, nei fatti si conferma comunque come piatto forte della serata proprio il Secondo concerto affidato a Baglini, che impone subito un suono pieno e ricco, una musicalità matura, nitida e consapevole, in dialogo con l'orchestra senza che l'imponenza del tocco generi conflitto di forze. Anzi, fra il giovanile primo concerto con Luisi e il terzo con Picci, questo secondo si fa chiave di volta di un'immersione completa nell'evoluzione della scrittura di Rachmaninov, nell'articolazione del virtuosismo e di un'ispirazione melodica di grande impatto. Sul palco del Teatro di Osimo, con i toni azzurrini ancora deliziosamente settecenteschi, si sviluppa una maratona impegnativa, ma stimolante, in omaggio alla grande tradizione pianistica russa e un momento fondamentale della letteratura concertistica, frutto estremo della linea tracciata da Liszt proiettato verso strade novecentesche.
La risposa del pubblico è assai calorosa, anche se c'è da interrogarsi sull'unico vero neo della serata: com'è possibile che persone più che adulte non riescano a trattenersi dal commentare un concerto con il volume di voce che terrebbero nel tinello di casa (per non parlare della necessità di compulsare le chat sul telefono o giocare con le carte delle caramelle)?
Gianluca Luisi
Maurizio Baglini
Modesto Picci
Applausi finali