L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Viaggi e ritorni

di Roberta Pedrotti

 Torna al Palafestival, dove andò in scena la prima volta nel 2001, Il viaggio a Reims con gli allievi dell'Accademia Rossiniana.

PESARO, 16 agosto 2024 - Là dove tutto è cominciato. 1999, Daniele Gatti dirige Il viaggio a Reims nello storico allestimento di Luca Ronconi al Palafestival per i vent'anni del Rof. Nel cast Michele Pertusi, Bruno Praticò, Eva Mei, Elisabeth Norberg Schulz, Nicola Ulivieri, Enkelejda Shkoza, Juan Diego Florez, Antonino Siragusa, Valeria Esposito, Roberto Frontali, Roberto De Candia. Nel 2001, sempre al Palafestival, comincia l'avventura del Viaggio a Reims dell'Accademia Rossiniana con l'agile nuova produzione di Emilio Sagi, sul podio Antonino Fogliani, cantano anche Laura Giordano, Nicolò Ceriani, Bruno Taddia, allora pressoché esordienti.

Oggi, per i quarantacinque anni del Festival torniamo finalmente in viale dei Partigiani per ritrovare il praticabile bianco, le sdraio e gli sgabelli, negli accappatoi e nei camici della stazione termale i ragazzi dell'Accademia. E come ogni anno si scommette su chi ritroveremo sulle scene nei prossimi anni, tanto più che se si è assistito anche al concerto di fine corso in luglio o a qualche altro evento collaterale si potrà avere una visione più ampia di quel che un'unica, emozionante, recita mattutina può lasciar intendere. Anche perché, lo ricordiamo sempre, l'importante non è essere pronti per primi, ma far le cose giuste al momento giusto; non è improbabile che chi oggi passa più inosservato possa fiorire fra qualche anno.

Al momento, si conferma una bella consuetudine che trova la parte di Corinna affidata ad artiste degne di nota e spesso destinate a belle carriere. Ora è la volta di Chiara Boccabella, che già si era distinta in luglio e ora mostra sul palco tutto l'aplomb della professionista compiuta: canta bene, con naturalezza, il timbro è morbidamente levigato nell'emissione sul fiato, dimostra padronanza dei registri espressivi negli assoli poetici come nel resistere agli approcci di Belfiore, sulla scena è elegante e disinvolta. C'è poi il basso georgiano Irakli Pkhaladze, Sidney dal potenziale davvero esplosivo nei suoi ventidue anni d'età, che rendono comprensibile qualche momento di emozione e cautela rispetto all'impatto del suo Assur in concerto. Anche lui è uno dei cantanti sui quali ci sentiamo di scommettere per il futuro.

Aleksandra Meteleva si trova di fronte al problema di molti mezzosoprani in questo contesto: per i soprani esistono tre ruoli principali fra i quali scegliere il più congeniale, ma anche chi possiede una vocalità tendente al Falcon come Meteleva deve invece adattarsi ai tratti contraltili dell'unica prima parte per voce femminile grave. Ne esce con onore, forte di una buona impostazione e di una bella presenza scenica, ma siamo certi che il meglio debba ancora venire, in tessiture un po' più acute. Maxim Lisiin è un Don Alvaro vigoroso e ardente, anche lui da tenere d'occhio come il Don Profondo ben timbrato di Giuseppe De Luca, di buona tenuta e chiara articolazione nelle “Medaglie incomparabili”.

Ci sono, poi, Nanami Yoneda come Folleville, Eleonora Hu come Madama Cortese; Kilara Ishida è Delia, Yiqian Heng Maddalena e Maria Fita Monfort Modestina. Aleksey Kuranov è Belfiore, Alikhan Zeinolla Libenskof, il mercuriale Carlos Reynoso Trombonok, Aleksei Makshantsev Don Prudenzio, Bryan Lopez Gonzales Luigino. Marcelo Solis Zefirino e Gelsomino, Gongchao Zhang Antonio. In buca ritroviamo l'Orchestra Sinfonica Rossini, con Elena Giri nel solo del flauto prima dell'aria di Lord Sidney e Irene Piazzai ad accompagnare Corinna con la sua arpa.

Sul podio Davide Levi assicura un buon controllo e un andamento sempre ragionevole e ben equilibrato secondo le esigenze del canto e del teatro, fra le schermaglie della commedia e la solennità della celebrazione.

Il viaggio a Reims dell'Accademia non è un esame da cui attendere verdetti, ma un momento di passaggio da godere insieme, artisti e pubblico, con gioia ed entusiasmo, sentimenti che anche quest'anno non sono mancati. Cosa sarà in futuro, poi, si vedrà: speriamo che le qualità già palesate si consolidino splendenti e che altre ora più timide si facciano strada. Come ogni anno, non tutti diventeranno delle star, ma il mondo non ha bisogno di schiere di star, quanto piuttosto di buoni e onesti musicisti.


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.