L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Nicola Pisaniello e Francesca Martini

Il cartellone continua con Cendrillon di Pauline Viardot

Venerdì 23 settembre

Domenica 25 settembre

ore 21.00

Chiostro di San Domenico

Trapani

Leggi la recensione del medesimo allestimento al debutto nel luglio 2015

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Torna a Trapani Cendrillon, l’opera da Salotto di Pauline Viardot, liberamente ispirata alla celebre fiaba di Cenerentola. Inserita nel cartellone della 68^ stagione del Luglio Musicale Trapanese, Cendrillon sarà in scena al chiostro di San Domenico venerdì 23 e domenica 25 settembre 2016. Scritta secondo la struttura dell’operà comique, Cendrillon prevede parti cantate che si alternano ad altre recitate con personaggi e ruoli che rivelano una parentela con la Cenerentola rossiniana. La regia è di Renato Bonajuto che è autore anche delle scene. Come già nella scorsa edizione, sarà Francesca Martini a dar voce e corpo a Cenerentola, una fiaba antica presente nei racconti popolari di tradizione orale di tutto il mondo in centinaia di varianti.

Seguirà il 30 settembre e il 2 ottobre al Teatro Giuseppe Di Stefano (Villa Margherita – Trapani) Madama Butterfly.

Inizio Spettacoli: ore 21.00.

COSTI BIGLIETTI - intero 10,00 euro, ridotto 7 euro – Posti liberi

SCONTI SPECIALI – Per i portatori di handicap grave (L104) o con sedia a rotelle il biglietto sarà gratuito e per l’ accompagnatore il biglietto sarà ridotto.

DOVE ACQUISTARE I BIGLIETTI - Sarà possibile acquistare i biglietti al Botteghino dell’Ente Luglio Musicale Trapanese, sito in Viale Regina Margherita, 1 (all’interno della Villa Margherita) dal lunedì al sabato, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.30 alle ore 19.30. Nei giorni festivi: Il botteghino sarà aperto dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 fino a mezz'ora dopo l'inizio dell'opera. Sarà possibile acquistare i biglietti anche online sul sito www.lugliomusicale.it.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI

UFFICIO RELAZIONI ESTERNE ENTE LUGLIO MUSICALE TRAPANESE Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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TRAMA

Nel salotto del barone Pictordu, Cendrillon canta fra sé e sé la storia di un principe in cerca d’amore, egli cerca una donna ricca, per questo la povera Cendrillon non porrà mai essere amata, come invece accadrà alle sue sorelle.

ll principe Charmant I fa recapitare alle sorelle Pictordu l'invito per la festa che ha organizzato, queste, appresa la notizia iniziano i preparativi per adornarsi affermando che saranno le più belle e che conquisteranno il cuore del principe. Cendrillon non può che annuire. Tutti escono, solo Cendrillon resta in casa a pensare, desidererebbe tanto poter almeno incontrare il principe; ad un certo punto si sente chiamare con il suo vero nome Marie, e la sua madrina che premierà la bontà e la dolcezza della fanciulla. Potrà andare al ballo, magicamente accompagnata con una carrozza completa di paggi e cocchiere, ma dovrà tomare entro mezzanotte.

Nella sala da ballo del castello il conte Barigoule - ciambellano di corte - si accinge a interpretare il ruolo del principe, mentre il vero principe si prepara a sostituirlo. Arrivano gli ospiti, tra questi ci sono il barone Pictordu con le sue figlie che cercano di ingraziarsi il principe, poco dopo giunge Cendrillon, bella come il sole, tanto da scatenare esclamazioni di ammirazione, anche le sorelle non la riconoscono. Il principe chiede alle invitate di cantare qualcosa, le sorelle Pictordu, troppo imbarazzate, si rifiutano mentre, Cendrillon, pur timorosa, accetta l`invito e con la sua voce soave incanta il vero principe. Barigoule accompagna gli ospiti al buffet, mentre Cendrillon e il “ciambellano” rimasti soli, si confessano il reciproco amore, Cendrillon, però, non sa come svelare il suo segreto. L`orologio batte la mezzanotte e Cendrillon fugge via.

A casa il barone si sente inquieto, durante la festa il “principe” gli aveva lanciato strane occhiate e lui ha un presentimento. Bussano alla porta, ma Cendrillon non c’è, è il barone stesso ad aprire, ecco che dinnanzi si trova Barigoule il quale chiede spiegazioni sulla vecchia drogheria, ma il barone tergiversa, finge di non sapere. Il ciambellano insiste, è sicuro di aver comprato pan di zenzero poco buono e visto il timore del Barone gli confessa la sua vera identità, non è il principe e non dirà nulla se il vecchio droghiere confesserà. Vistosi alle strette Pictordu confessa e ammette il suo passato di droghiere imbroglione. Entrano le sorelle, hanno saputo che il principe è alla ricerca della fanciulla che durante la festa ha perso la scarpetta, sono eccitate all’idea di collaborare alla ricerca. Si sente il rumore della carrozza del principe, questo giunto in casa Pictordu chiede alle sorelle di provare la scarpetta, ma è troppo piccola per i loro piedi, sembra la scarpa di una bambina. Il principe è scoraggiato, ma Barigoule si ricorda di aver intravisto in casa una terza fanciulla e chiede di chiamarla. Le due sorelle sono titubanti, ma vista l'insistenza del ciambellano non possono far a meno di chiamare Cendrillon che si trova nelle cucine: è lei la graziosa fanciulla di cui è innamorato ed è certo dell’amore sincero che questa prova nei sui confronti. Rendendosi conto che la sorte di Cendrillon è ormai mutata, il barone e le sue figlie cambiano atteggiamento nei confronti di colei che hanno sempre ritenuto una serva e per la prima volta la trattano affettuosamente.

A questo punto entra in scena la madrina, a cui Cendrillon è molto riconoscente, che benedice i due sposi e promette di vegliare per sempre sul loro amore.


IL CAST

CENDRILLON

Personaggi e Interpreti

LE BARON DE PICTORDU - FRANCESCO VULTAGGIO

MARIE, DETTA CENDRILLON - FRANCESCA MARTINI

ARMELINDE, ALTRA FIGLIA DI PICTORDU - SIMONA DI CAPUA

MAGUELONNE, ALTRA FIGLIA DI PICTORDU - MARIA CRISTINA NAPOLI

LA FÉE – CLARA PIZZO

LE PRINCE CHARMANT - NICOLA PISANIELLO

LE COMTE BARIGOULE - NAO MASHIO

DIREZIONE MUSICALE - MIRCO REINA

REGIA E SCENE - RENATO BONAJUTO

ASSISTENTE ALLA REGIA – ALAIN LEPORE

COSTUMI - TATIANA LERARIO

LUCI - NEVIO CAVINA


Note di regia

Quando da adolescente vidi la prima volta a teatro La Cenerentola di Rossini rimasi meravigliato, oltre per la bellezza musicale, per le molteplici differenze che la trama dell'opera aveva rispetto alla consueta favola che mi raccontarono da piccolo e dal famosissimo cartone animato disneyano.

Per esempio Don Magnifico sostituisce la cattiva Matrigna, la figura della Fata non esiste ma vi è il personaggio di Alidoro che senza incantesimi e magie progetta, dopo essersi intrufulato in casa in veste di mendicante e aver compreso la bontà della bella protagonista, l'andata al ballo della ragazza. Niente rintocchi di mezzanotte, ma soprattutto Cenerentola non perde la famigerata scarpetta ma bensì le viene donato un bracciale da restituire al principe.

Di fatto, incuriosito, scoprii subito che nel mondo esistevano nella tradizione popolare più di 300 varianti e che la favola aveva origini antichissime sin dai tempi della XXVI dinastia egizia (672 a.C. - 525 a.C.). Quando nel 1904 Pauline Viardot, cognata di Rossini in quanto sorella di Maria Malibran*, compose quest'opera da camera (con un approccio molto più spensierato rispetto a tutti gli altri adattamenti operistici) fu sicuramente ispirata dal grande successo che ebbe cinque anni prima la messa in scena parigina di Cendrillon di Massenet che faceva fede al racconto di Perrault. L'ambientazione che propongo per questo allestimento trapanese è ispirato alle antiche incisioni in bianco e nero che illustravano i libri della favola nel periodo in cui la Viardot compose l'opera, dove il tocco di colore è dato dai vestiti, dalle parrucche e dalla caratterizzazione di ogni singolo personaggio.

Renato Bonajuto

* A beneficio del lettore precisiamo che Pauline Viardot non fu affatto cognata di Rossini, che non intrattenne nessun tipo di rapporto sentimentale con Maria Malibran. La prima moglie del Pesarese, che in seconde nozze si unirà poi con Olympe Pélissier, fu la primadonna Isabella Colbran. [ndr]


 

 

 
 
 

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