Fra Mozart e Verdi per l'ottantesimo Maggio
Il programma nel dettaglio
[NB differentemente da quanto annunciato, il ruolo di Don Carlo sarà sostenuto da Roberto Aronica]
Era il 22 aprile del 1933, quando il Maggio Musicale Fiorentino iniziò a scrivere la storia quello che sarebbe diventato uno dei più importanti e prestigiosi festival culturali di musica, opera, prosa e balletto d’Europa e che resta il più “antico” e glorioso in Italia. Sin dalla sua nascita il Festival ebbe un’incidenza profonda nel maturarsi di nuove esperienze interpretative soprattutto nel campo dell’opera: significò la rispettosa riscoperta del melodramma italiano dell’Ottocento, la riesumazione di capolavori dimenticati e la ricerca di una dignità culturale nella realizzazione degli spettacoli e contribuì al maturarsi di una nuova concezione della regia. In pochissimo tempo dalla sua istituzione acquistò una risonanza internazionale e divenne il punto di riferimento per ognuno dei grandi e grandissimi interpreti sia che fossero artisti che salissero sul podio, calcassero il palcoscenico, fossero registi o scenografi. Oltre a dare testimonianza e respiro al consolidato valore della cultura musicale, il Festival del Maggio Musicale Fiorentino ha sempre dato un prezioso, importante e decisivo contributo alla musica contemporanea al punto che tante proposte, all’inizio espresse soltanto nell’ambito del Maggio sono oramai divenute patrimonio comune del panorama musicale internazionale.
Nel corso dei decenni la fisionomia del Festival è mutata adattandosi agli avvenimenti, alle sollecitazioni artistiche e non, ha visto anni luminosi e straordinari e edizioni meno sfavillanti che però non ne hanno mai intaccato lo spirito originario che ha permesso al Festival di non tradire mai la sua storia e la sua missione e di mantenere sempre il suo altissimo profilo.
Quella del 2017 che si aprirà il 24 aprile, festeggia l’80° edizione, una scadenza importante, un compleanno tondo e pieno del Festival del Maggio Musicale Fiorentino che con le sue proposte in cartellone resta nel solco di una tradizione storica consolidata e di prestigio.
Il Festival si aprirà come oramai prassi consolidata il 24 aprile alle 18, con un grande concerto sinfonico diretto da Zubin Mehta che appunto sarà emblematico, simbolico, della sua storia affiancando alla Coriolano Overture di Ludwig van Beethoven, la prima esecuzione italiana di un autore contemporaneo, il Concerto per percussioni e orchestra di Frederich Cerha, interpretato da Simone Rubino, a due composizioni del Novecento: il Concerto per violino e orchestra op. 36 di Arnold Schönberg (che verrà eseguito da Michael Barenboim) e la seconda suite dal balletto Daphnis et Chloé di Maurice Ravel che impegnerà anche il Coro.
Subito dopo una grandissima novità per le abitudini del Maggio: per la prima volta dalla sua fondazione il Festival lascerà la città di Firenze, la sua sede e la sua casa, per omaggiare Pistoia, città italiana capitale della cultura per il 2017. Al teatro Manzoni, a Pistoia appunto, il 26 aprile, il sipario si aprirà su Idomeneo, l’opera di Wolfgang Amadeus Mozart nella produzione del Theater an der Wien con la regia di Damiano Michieletto e la direzione di Gianluca Capuano. A questo proposito dice il presidente della Fondazione Caript, Luca Iozzelli: “La collaborazione con il Maggio Musicale Fiorentino, nella sua 80esima edizione, è per Pistoia e la Fondazione che rappresento un evento importante e straordinario. Un progetto che riporterà l’opera internazionale a Pistoia, con le quattro date dell’Idomeneo di Mozart inserite nel cartellone della nostra Stagione Sinfonica Promusica, ma che prevede anche un grande concerto offerto alla città il prossimo 5 luglio, con il Maestro Luisi che incanterà il pubblico nella splendida piazza Duomo”. Idomeneo a Pistoia è realizzato col patrocinio della Regione Toscana e in collaborazione con il Comune di Pistoia, la Fondazione Caript, la Fondazione Pistoiese Promusica e l’Associazione Teatrale Pistoiese.
Il secondo titolo d’opera torna a Firenze il 5 maggio con l’atteso Don Carlo verdiano e la regia di Giancarlo Del Monaco che finalmente riporterà sul podio di un’opera lirica il maestro Zubin Mehta. L’allestimento è quello dell’ABAO-OLBE di Bilbao , della Fundaciòn Opera de Oviedo, del Teatro de la Maestranza de Sevilla e del Festival Opera de Tenerife.
La terza opera in programma, sarà una prima rappresentazione assoluta, messa in scena al teatro Goldoni il 24 maggio; L’histoire du soldat, nuova creazione ispirata all’omonima opera da camera di Igor Stravinskij in un nuovo allestimento del Maggio; la regia è affidata ad Alessandro Talevi e la direzione a Alpesh Chauhan.
Nel cartellone seguiranno poi un nutrito calendario di concerti, altri due diretti da Zubin Mehta il 10 maggio (concerto per violoncello e orchestra op. 104 di Dvorak, una delle sue opere più intense, il maestoso Te Deum di Bruckner e Kammersymphonie in mi maggiore op 9 di Schönberg) e il 13, durante il quale col maestro sarà sul palcoscenico uno tra i massimi virtuosi del mandolino, Avi Avital; verranno eseguiti il Concerto in re maggiore RV 93 per mandolino e orchestra di Antonio Vivaldi e il Concerto per mandolino e orchestra di Avner Dorman; a fianco di queste due composizioni il maestro Mehta guiderà orchestra nella quarta sinfonia di Bruckner, la Romantica.
Il 15 maggio i Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino e Sandro Lombardi come voce recitante (con la drammaturgia di Fabrizio Sinisi) daranno vita a un racconto raffinato e attraente sugli ultimi anni di vita di Maurice Ravel.
Sul podio il 18 maggio torna Karl-Heinz Steffens che nel programma proporrà il Requiem tedesco di Johannes Brahms; il 21 sarà la volta di Thierry Fischer con la Rapsodia op. 53 di Brahms e la Symphonie fantastique di Berlioz; il 25 maggio Kristjan Jarvi affiancherà Stefano Bollani che si metterà alla tastiera del pianoforte per eseguire per la prima volta in assoluto una sua composizione Concerto Azzurro; la partitura arrangiata da Paolo Silvestri prevede vari momenti di improvvisazione che Bollani intende come una scelta di libertà, azzurra come il cielo, da cui, per l’appunto, il titolo. “Con Stefano Bollani e Kristjan Järvi, due amici del Maggio Musicale Fiorentino – dice a questo proposito Pierangelo Conte, coordinatore artistico dell’Opera di Firenze/Maggio Musicale Fiorentino - proseguiamo l’indagine nel mondo compositivo contemporaneo presentando in prima assoluta l’ultima fatica del geniale ed eclettico pianista italiano, Concerto Azzurro. Il progetto si inserisce in un preciso intendimento. Anche quest’anno infatti il cartellone del festival offre molto spazio alla contemporaneità: Zubin Mehta dirigerà la prima italiana del Concerto per percussioni e orchestra di Friedrich Cerha e il Concerto per mandolino e orchestra di Avner Dorman, Karl-Heins Steffens aprirà il suo concerto con In-Schrift di Wolfgang Rihm, l’Ensemble Intercontemporain omaggerà Pierre Boulez ad un anno dalla scomparsa con sur Incises, David Robertson definirà Syntax di Ivan Fedele ed infine Marco Angius la prima assoluta del Concerto n. 8 per pianoforte e orchestra di Luca Mosca.”
Anticipati dalle parole di Pierangelo Conte ecco i due gli appuntamenti del ciclo ClassiCONtemporaneo: il 28 maggio David Robertson - appunto - apre il concerto con Syntax di Ivan Fedele, un ciclo di tre brani ispirati ai tre massimi compositori del Classicismo (Haydn, Mozart, Beethoven) e poi dirigerà la sinfonia n.1 Titan di Gustav Mahler; il 31 maggio Marco Angius torna a dirigere l’Orchestra del maggio in un concerto che propone celebri pagine beethoveniane (l’Ouverture Leonore n.3 e la Sinfonian. 7) accostate a un brano contemporaneo come il Concerto n.8 per pianoforte e orchestra di Luca Mosca.
Due grandi orchestre ospiti completeranno il cartellone: per ricordare e rendere un tributo al grande compositore e direttore Pierre Boulez nel primo anniversario della sua morte, l’Ensemble intercontemporain il 26 maggio, rende omaggio al suo fondatore con un concerto con musiche di Claude Debussy , Béla Bartòk e di Pierre Boulez stesso; un mese dopo, il 26 giugno per l’Extra Festival tornano in concerto i Berliner Philharmoniker diretti da Gustavo Dudamel. I Berliner, una delle più importanti orchestre del panorama mondiale e il suo direttore, porteranno a Firenze pagine di Richard Wagner e Robert Schumann.
Sarà molto intenso il programma di manifestazioni attorno al Festival con concerti nei musei (Museo degli Innocenti, Museo di Casa Martelli, Museo Stibbert, Museo del Novecento) in collaborazione con il Conservatorio Cherubini di Firenze ( il 27 aprile, il 4, 9, 18, 19 maggio); “Passeggiate Musicali” in coproduzione con la Fondazione Accademia di musica italiana per organo di Pistoia (6,13, 20 maggio); incontri col pubblico ( a cura di Firenze Lirica, il Foyer; 22, 27, 29 aprile); conversazioni musicali sulle tre opere; un convegno di studi sul Don Carlo ( 5 e 6 maggio all’Opera di Firenze) in collaborazione con gli Amici del Teatro del Maggio; un incontro con Francesco Bianchi il 26 maggio sulla gestione del teatro in musica presso lo Spazio A , in collaborazione con Spazio A e Forma Editore; concerti bandistici in collaborazione con Anbima, in piazza della Signoria (30 aprile, 7, 14, 21, 28 maggio) e una rassegna cinematografica dal titolo Le fiamme del peccato (8, 15, 22, 29 maggio) al Cinema La Compagnia con film di Carl Theodor Dreyer, Ken Russel, Mel Brooks, Miloš Forman. Il 28 aprile, alle ore 18, nel Salone dei Cinquecento è prevista la presentazione ufficiale del volume Luigi Dallapiccola e le arti figurative, di Mario Ruffini per Marsilio Editore. Ne parleranno con l’autore, Quirino Principe e Carlo Sisi. I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Domenico Pierini eseguiranno brani di Luigi Dallapiccola.
Durante tutto il periodo del Festival verrà allestita in teatro, nei foyer di platea e galleria una mostra dal titolo Un segno della nostra storia curata da Moreno Bucci sulla storia degli spettacoli che più hanno lasciato il segno nel corso di questi 80 anni.