Ad maiora
di Stefano Ceccarelli
In una piacevole conferenza stampa, allietata da un intervento al pianoforte del maestro Antonio Pappano e da un bel video d’apertura, è stata presentata la futura stagione concertistica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Roma, la stagione 2017/2018 dell'Accademia di Santa Cecilia: tutti i dettagli
ROMA, 18 maggio 2017 – Fra tutti gli accorsi v’è fremito per scoprire in anteprima quali saranno i concerti in serbo per il pubblico romano nella ventura stagione (2017/2018) dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Oltre ai giornalisti, alle autorità e ai critici musicali, anche molti e attenti abbonati: chi fosse stato impossibilitato, avrebbe potuto seguire lo streaming della diretta.
Michele Dall’Ongaro e Antonio Pappano ci presentano la stagione. Quella sinfonica si apre con un’opera particolarmente cara a Pappano ma sconosciuta ai più: Re Ruggiero di Szymanowski, che verrà presentata in forma semiscenica per le cure di regia in presa diretta e proiezioni video a cura di Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni (alias Masbedo). I due ci danno subito prova, assieme al maestro Pappano, che li accompagna al pianoforte, della loro idea: si tratta di una regia, appunto, in presa diretta, in cui manipolano oggetti, foto, immagini ritagliate ecc. e le fanno avvicendarsi proiettandole su uno schermo. Dall’Ongaro annuncia, anche, l’opera di apertura della stagione 2018/2019: West Side Story di Leonard Bernstein – un amore sviscerato di chi scrive –, un omaggio al centenario dalla nascita dell’americano. Un’importante anticipazione del talento di Bernstein l’avremo anche nella prossima stagione: Pappano inciderà per la Warner e dirigerà l’integrale delle sinfonie di quello che lui stesso ha definito – col plauso di noi tutti – agreat teacher. Un altro importante appuntamento sarà il Festival Čaikovskij dove Valery Gergiev dirigerà l’integrale delle sinfonie del celebre compositore russo (si celebrano i centoventicinque anni dalla morte). Oltre all’apertura di stagione, l’opera sarà ben rappresentata dall’Olandese volante di Wagner diretto da Mikko Franck e da un recital di Juan Diego Flórez diretto da Pappano, il cui programma resta ancora da definire. La programmazione dell’Accademia si assesta da tempo sulla grande produzione sinfonica che da Beethoven arriva al tardo-romanticismo, con incursioni, di notevole interesse, anche nella musica ‘700 e del secolo passato. Non mancheranno, quindi, i consueti nomi di Mahler, Schumann (di cui Daniele Gatti completerà il ciclo sinfonico interrotto lo scorso anno), Beethoven, Mozart – andando in ordine di lettura sul programma. Non mancheranno nemmeno serate particolarmente curate da un punto di vista estetico – di estetica musicale, s’intende: per esempio, il concerto in cui Denève porterà Escales di Ibert, l’Egiziano di Saint-Saëns, i Trois Nocturnes di Debussy e la seconda suite da Daphnis et Chloé di Ravel – Debussy sarà ben presente, visto che se ne festeggia il centenario dalla morte. E parlando di anniversari, anche Rossini (centocinquant’anni dalla morte) vi sarà con lo Stabat mater diretto da Myung-Whun Chung.
Egualmente ricca la stagione cameristica. Continua l’integrale delle sinfonie di Haydn da parte di Antonini. Si avrà il coro della Cappella Sistina in un programma di musica sacra di autori quali Palestrina e Allegri (il celeberrimo Miserere). Diversi i concerti in cui troviamo ensemble di celebri artisti: Kavakos e la Wang; Argerich, Jansen e Maisky, con musica tutta russa. Colonna portante saranno, al solito, diversi concerti di pianisti famosi: Blechacz, Pollini, Lang Lang, Sokolov e la Wang. Una stagione, insomma, al solito ricca e degna di una delle più grandi istituzioni musicali al mondo.
Roma, la stagione 2017/2018 dell'Accademia di Santa Cecilia: tutti i dettagli