L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Marconi e le scienziate

DOMENICA 10/10/2021

Domenica con Carlo Conti 

FILM PRIMA SERATA: Ad ovest di paperino

Tre giovani, due ragazzi e una ragazza, casualmente riuniti a Firenze, trascorrono insieme un'intera giornata. Piccoli e grandi drammi, piccole storie, talvolta comiche, si intrecciano e si sciolgono. Esordio cinematografico dei Giancattivi, ovvero Nuti, Benvenuti e Cenci.

LUNEDI’ 11/10/2021

Le storie di Passato e Presente 

Su Rai Storia i nuovi appuntamenti con Paolo Mieli

Dalla fine dell’Impero Romano ai diritti delle donne, dal nazismo ai papi postconciliari, dagli imperi medievale alla decolonizzazione del Nordafrica, dall’Unità d’Italia alla Russia comunista: è un lungo viaggio tra i grandi temi del passato più o meno remoto quello proposto da “Le storie di Passato e Presente”, in onda da lunedì 11 ottobre a venerdì 3 dicembre, alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, sempre in compagnia di Paolo Mieli.

Quaranta appuntamenti - con una nuova veste grafica e una nuova sigla - ideati a partire dalle quasi seicento puntate realizzate nelle quattro edizioni precedenti del programma, con l’obiettivo di valorizzare il vasto archivio di “Passato e Presente”, individuando nuovi percorsi narrativi. Ogni puntata sarà dedicata a tre aspetti diversi di ampie tematiche, sarà introdotta e chiusa da nuovi editoriali di Paolo Mieli e vedrà il coinvolgimento di uno dei giovani storici di “Passato e Presente”, ai quali è affidata la contestualizzazione degli argomenti trattati. E non mancheranno gli interventi degli studiosi e dei docenti universitari che in questi anni hanno condiviso con Mieli le analisi e le ricostruzioni di “Passato e Presente”. Tra questi, i componenti del comitato scientifico: Alessandro Barbero, David Bidussa, Daniela Caglioti, Mauro Canali, Franco Cardini, Agostino Giovagnoli, Ernesto Galli Della Loggia, Alberto Melloni, Maria Luisa Muzzarelli, Francesco Perfetti, Gilles Pecout, Giovanni Sabbatucci, Silvia Salvatici, Alessandra Tarquini, Lucio Villari. E ancora, Emilio Gentile, Giovanni De Luna, Umberto Roberto, Tommaso Di Carpegna Falconieri, Francesca Cenerini, Livio Zerbini, Gastone Breccia, Leila El Houssi, Roberto Morozzo Della Rocca, Alessia Melcangi, Fiamma Lussanna, Lisa Roscioni, Isabella Insolvibile, Raffaella Baritono, Anna Foa, Maria Chiara Giorda, Eva Cecchinato, Barbara Berruti, Elena Papadia, Salvatore Lupo, Marco Mondini Enrica Asquer. Dieci i giovani storici coinvolti - parte integrante della trasmissione sin dagli esordi – sono, invece, Alessia Amante, Samuel Boscarello, Annabella De Robertis, Emanuela Lucchetti, Charlotte Marincola, Matteo Marroni, Ada Nardacchione, David Ognibene, Carla Oppo, Michela Ventriglia.

Roma l’Alto Impero pt.1

Nella prima puntata, in onda lunedì 11 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, in primo piano le vicende di tre imperatori appartenenti alle prime dinastie che hanno regnato su Roma: Nerone, Domiziano e Traiano. Attraverso l’analisi del loro rapporto con la società e le istituzioni, vedremo come si sviluppa l’Impero nei suoi primi due secoli di vita. Con la drammatica morte di Nerone termina la dinastia Giulio Claudia, fondata dal primo imperatore, Augusto. Con i Flavi, di cui Domiziano è l’ultimo rappresentante, le sorti dell’impero si risollevano. Ma è con Traiano, il primo dei cosiddetti “imperatori adottivi”, e con i suoi successori, gli Antonini, che l’impero raggiunge la sua massima espansione.

Storia delle nostre città Ancona

Una città fondata dagli antichi greci per sfruttare il riparo naturale fornito dal suo golfo e la sua posizione strategica proprio in mezzo all’Adriatico: Ancona è la protagonista di “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 11 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Non è solo una città che profuma di salsedine: Ancona è un vero museo a cielo aperto, un luogo ancora perfettamente vestito dei fasti del suo secolare passato, che si ritrova nel maestoso Arco di Traiano o nel prestigioso Museo Archeologico Nazionale delle Marche, fino alla splendida Cattedrale di San Ciriaco, bellissimo duomo della città. Oggi Ancona è una città elegante dal fascino ricercato, ma conserva ancora quell’aria da antico scalo portuale, crocevia di scambi e di storie.

I Siti Italiani del patrimonio mondiale Unesco. Il patrimonio naturale

Monte San Giorgio, le Dolomiti, le Isole Eolie, il Monte Etna e le Faggete vetuste. Sono questi i cinque siti italiani iscritti come patrimonio naturale nella lista del Patrimonio Mondiale. Un viaggio in cinque luoghi straordinari del Paese, eccezionali archivi di conoscenza per ripercorrere la storia del pianeta. Monte San Giorgio, un monte in provincia di Varese, al confine tra Italia e Svizzera, con i suoi fossili del Triassico racconta, infatti, com’era la vita sulla Terra 240 milioni di anni fa. Delle Dolomiti, le «montagne più belle della Terra», l’UNESCO ha riconosciuto l'unicità e l'eccezionale valore universale degli aspetti geologici ed estetico-paesaggistici. Le Isole Eolie e il Monte Etna sono l’espressione straordinaria di fenomeni vulcanici che hanno formato intere generazioni di scienziati. Mentre le faggete vetuste conservano le tracce di una natura incontaminata con alberi vecchi di 500 anni. Con interventi di Nevio Agostini - naturalista Parco Nazionale Delle Foreste Casentinesi, Tim Badman- Direttore del Programma Del Patrimonio Mondiale Dell’IUCN, Alessandro Balsamo- Responsabile UNESCO per le Candidature del Patrimonio Mondiale , Cesare Micheletti-  Consulente scientifico Fondazione Dolomiti UNESCO, Marcella Morandini - Direttore Fondazione Dolomiti UNESCO, Piero Gianolla - geologo Università degli Studi di Ferrara, Luca Zulliger - Direttore Museo dei fossili del Monte San Giorgio, Rudolf Stockar - paleontologo Museo cantonale di storia naturale di Lugano, Marco Balini - geologo Università degli Studi di Milano, Cristiano Dal Sasso - paleontologo Museo di Storia Naturale di Milano, Carmelo Ferlito - geologo Università degli Studi di Catania, Salvo Caffo- Vulcanologo Parco dell’Etna, Alfredo De Filippo - botanico Università degli Studi della Tuscia, Andrea Cerulli -  Dottore forestale – Parco Naturale Regionale di Bracciano – Martignano. Di Eugenio Farioli Vecchioli e Marta Saviane, regia Marta Saviane “Il patrimonio naturale” andrà in onda lunedì 11 ottobre alle ore 22.10 su Rai Storia.

MARTEDI’ 12/10/2021

Il giorno e la storia (Ore 00.05 e in replica alle 5.30, 8.30, 11.30; 14.00, 20.00)

12 ottobre 1931. Durante le celebrazioni per l'inaugurazione del "Cristo Redentore", l'imponente statua che dal monte Corcovàdo abbraccia tutta Rio de Janeiro, Guglielmo Marconi accende le lampade del monumento da migliaia di chilometri di distanza. L'impulso radio, che permette l'illuminazione della statua, viene infatti inviato da Roma ai trasmettitori di Coltàno, frazione di Pisa, giungendo infine dall'altra parte dell'oceano. Sarà un'eccezionale dimostrazione dell'efficienza e dell'importanza della radio nelle comunicazioni intercontinentali.

Le storie di Passato e Presente. Gli esordi del Nazismo

Le premesse della conquista del potere in Germania di Hitler vengono poste alla metà degli anni ‘20 e hanno il loro perno nel Mein Kampf, pubblicato nel 1925. Un manifesto, un programma, che contiene l’orientamento ideologico del movimento nazista e identifica i propri nemici sul piano razziale, culturale e politico. A caratterizzare gli esordi del nazismo è in particolare l’antisemitismo, che il Fuhrer trasformerà in progetto politico. Ma il nazismo, una volta al potere, si scaglierà anche contro tutta la cultura non allineata. Un progetto chiaro dagli esordi del regime nazista, dalla notte del 10 maggio 1933 quando sulle piazze delle città tedesche vengono dati alle fiamme decine di migliaia di libri. Un passaggio che precede di pochi mesi un altro momento cruciale che segna gli esordi del nazismo: la trasformazione del corpo militare delle SS in una sorta di casta fanatica, pronta a seguire ciecamente il Fuhrer nei suoi progetti di guerra e di sterminio. Gli esordi del nazismo sono al centro di questo appuntamento con Paolo Mieli e con “Le storie di Passato e presente”, in onda martedì 12 ottobre alle ore 13.15 su Rai3 e alle ore 20.30 su Rai Storia.

Italiani - Guglielmo Marconi, il mago del wireless – 1^TX

È il 12 ottobre del 1931, in un lussuoso appartamento in via Condotti, a Roma, un uomo spinge il pulsante di un trasmettitore. Quel gesto dà il via a qualcosa di magico: un flusso di invisibili onde attraversa l’oceano Atlantico e raggiunge la capitale del Brasile, Rio de Janeiro, a più di 9 mila chilometri di distanza, dove accende dei fari che illuminano una grandiosa statua, appena terminata e destinata a diventare una nuova meraviglia del mondo, la statua del Cristo redentore. È una magia? No, è l’ennesima prova della potenza e dell’efficacia della telegrafia senza fili, la nuova tecnologia wireless che, grazie alla trasmissione delle onde elettromagnetiche, unisce popoli e continenti. Ma chi è quell’uomo che, con la semplice pressione di un dito, ha acceso il Cristo Redentore a Rio, e l’anno prima il municipio di Sidney, ancora più lontano, e sempre nel ‘31 ha portato la voce del Papa nel mondo grazie alla “Stazione Radiofonica Vaticana” da lui progettata? È un inventore, uno scienziato, un imprenditore italiano, si chiama Guglielmo Marconi, e sta portando l’uomo nel futuro. È lui il protagonista del nuovo appuntamento con Paolo Mieli e con “Italiani”, in onda in prima visione martedì 12 ottobre alle 22.10 su Rai Storia.

La sua avventura nasce più di 30 anni prima, nel 1895, quando, senza una laurea e nemmeno un diploma alle spalle, ma armato solo di ingegno, passione e ambizione, il giovane Marconi, con lo stesso gesto, la pressione di un dito sul tasto di un trasmettitore, emette un segnale che parte dal giardino della casa paterna, a Pontecchio, nei pressi di Bologna, percorre due chilometri, scavalca una collina, la collina dei Celestini, e raggiunge un ricevitore posto in mezzo alla campagna. E’ quella la prima trasmissione di telegrafia senza fili nella storia. Ma nel giro di soli 6 anni quei 2 chilometri diventano più di 3 mila e i segnali di Marconi scavalcano l’Atlantico e uniscono le sponde dell’Inghilterra con quelle del Canada. Quegli stessi segnali, emessi da navi in movimento, salveranno le vite in mare, porteranno voci, musiche e messaggi nel mondo attraverso la radiofonia e ci permetteranno di vedere le stelle e studiare l’universo attraverso la radioastronomia. Ma tutto parte da lì, dalla pressione di quel dito su un tasto, dal semplice gesto di quel giovane sognatore, Guglielmo Marconi. Un inventore, uno scienziato, un imprenditore? Gli americani lo definiranno un mago, the “wireless wizard”.

MERCOLEDI’ 13/10/2021

Le storie di Passato e presente. Nord Africa i leader della decolonizzazione

In questa puntata si esaminano tre importanti paesi africani, Tunisia, Egitto e Libia, governati da tre figure di spicco della storia nordafricana negli anni che accompagnano e seguono la decolonizzazione: Bourghiba, Nasser e Gheddafi. Habib Bourguiba è considerato il padre della Tunisia moderna, uno dei primi stati africani a conquistare l’indipendenza, nel 1956. Bourguiba è tunisino, ma ha studiato e assorbito nel profondo la cultura francese. Questo spiega la via diplomatica all’indipendenza, senza spargimenti di sangue, e lo stretto legame mantenuto con la Francia. Nel 1952 Gamal Abd Al Nasser spodesta Faruk I, re dell’Egitto che guidava un governo filo-britannico. L’anno successivo proclama la repubblica e poco dopo ne diventa presidente. La sua è una guida autoritaria, ma con lui l’Egitto avvia un’opera di profonda modernizzazione e dopo la crisi di Suez diventa la nazione leader del mondo arabo.

Il colonnello Muammar al Gheddafi va al potere in Libia nel 1969, con un colpo di stato che destituisce la monarchia filo-occidentale di re Idris. Anche in Libia nasce una repubblica, di cui Gheddafi sarà leader indiscusso per oltre 40 anni. Sulla scia del panarabismo di Nasser, l’obiettivo del colonnello libico sarà sempre l’unità dei paesi arabi e l’autonomia dall’occidente, con cui avrà costantemente rapporti conflittuali. I leader della decolonizzazione del Nord Africa sono al centro dell’appuntamento con “Le storie di Passato e presente”, in onda mercoledì 13 ottobre alle ore 13.15 su Rai3 e alle ore 20.30 su Rai Storia.

Italiani. Donne scienziate tra '800 e '900

Rina Monti ed Eva Mameli: microscopio in fiore pt.2

Agli albori del ventesimo secolo, in una delle più celebri Università europee, quella di Pavia, si sfiorano le strade di due donne: Rina Monti Stella, docente di anatomia comparata e zoologia, ed Eva Mameli Calvino, studentessa di scienze naturali. Le due donne, che provengono dai lati opposti dell’Italia, l’una sarda, l’altra lombarda, hanno in realtà molte cose in comune: la caparbietà ed il coraggio nel voler occupare un loro posto nella scienza, settore di retaggio esclusivamente maschile, e la grande curiosità che le porterà ad essere fortemente innovative, tanto da divenire scienziate di fama internazionale e punto di riferimento nei rispettivi settori: Rina Monti nella zoologia ed Eva Mameli nella botanica. Sono loro le protagoniste del secondo appuntamento con “Donne scienziate tra ‘800 e ‘900”, la nuova serie in onda in prima visione per il ciclo “Italiani”, mercoledì 13 ottobre alle 21.10 su Rai Storia.

Cesarina Monti

Cesarina Monti, chiamata da tutti Rina, nasce ad Arcisate, provincia di Varese, nel 1871. Il padre è un magistrato, ma Rina ed il fratello Achille scelgono la carriera scientifica, l’una studierà scienze naturali, l’altro medicina. Entrambi si trasferiranno a Pavia e lavoreranno come ricercatori presso il laboratorio di neuro istologia di Camillo Golgi, futuro premio Nobel. Nel 1892 Rina si laurea a pieni voti in scienze naturali e nel 1889, a ventotto anni, ottiene la libera docenza in fisiologia ed anatomia comparata. Grazie al periodo di ricerca svolto nei laboratori di Golgi e del professore di anatomia comparata Maggi, pubblicherà opere importanti che le conferiranno fama internazionale: “Ricerche microscopiche sul sistema nervoso degli insetti” e “Ricerche anatomo - comparative sulla minuta innervazione degli organi trofici dei cranioti inferiori”. Il suo maestro zoologo Pietro Pavesi la introdurrà poi ad una nuova scienza “La limnologia” che consiste nello studio dei laghi, scienza nella quale la Monti diverrà uno dei massimi esperti in Italia e nel mondo. Nel 1907 ottiene la cattedra all’Università di Sassari, ancora in giovane età è la prima donna del Regno d’Italia a diventare Professore Ordinario. Tornerà poi ad insegnare a Pavia e successivamente a Milano. Morirà a Pavia nel 1937.

Eva Mameli

Eva Mameli nasce nel 1886 a Sassari, da una famiglia di ideali laici e repubblicani, discendente dal compositore dell’inno italiano, Goffredo Mameli. Si diploma in materie scientifiche e nel 1904 segue il corso di laurea in matematica presso la regia Università di Cagliari. Nel 1905 ottiene dall’università di Cagliari la licenza in matematica, segue poi il fratello Efisio all’Università di Pavia dove si laurea in Scienze naturali nel 1907. Nel 1915 ottiene l’abilitazione alla libera docenza in botanica con la quale impartisce il corso di tecnica microscopica applicata allo studio delle piante medicinali ed industriali.

La sua carriera di scienziata a Pavia è in ascesa, Eva comincia ad essere conosciuta anche all’estero, quando nel 1920, l’incontro con Mario Calvino, agronomo di fama internazionale che lavora da svariati anni in America Latina, cambierà in maniera radicale la sua vita. Eva sposa Mario e parte per Cuba, a Santiago de Las Vegas dove Mario sta dirigendo la stazione agronomica sperimentale. È a Cuba che nascerà il loro primogenito, futuro premio Nobel per la letteratura Italo Calvino.

A Cuba Eva lavora allo studio delle piante industriali: in primis la canna da zucchero e il tabacco, per lo sviluppo e l’incrocio di nuove specie in modo da diversificare la produzione. I coniugi si dedicano ad iniziative non solo scientifiche, aiutano gli agricoltori ed aprono scuole agricole per i figli dei coloni. Restano a Cuba fino al 1925 quando Mario viene chiamato a Sanremo a dirigere la stazione sperimentale di floricoltura, che presto, con l’arrivo dei Calvino diverrà punto di riferimento dei floricultori in Italia e nel mondo, l’operazione coinvolgerà non solo Sanremo ma tutta la Liguria.

Nel 1926 arriva un’altra svolta nella vita di Eva che viene chiamata a Cagliari ad occupare la cattedra di botanica e a dirigere l’orto botanico di Cagliari. Eva ha appena avuto un secondo figlio e fa la pendolare tra Sanremo e Cagliari. Nel 1928 decide di tornare a Sanremo per dedicarsi anima e corpo alla famiglia e alla stazione sperimentale di floricoltura della quale assumerà la direzione alla morte del marito nel 1951 fino al 1959. Morirà a Sanremo nel 1978.

Storie della tv. Il sabato del varietà

Momento clou del palinsesto televisivo, il sabato sera è cambiato nel corso del tempo, ma moltissimi programmi della storia della televisione sono legati alla sacralità e alla solennità di quello spazio. Dal Musichiere a Canzonissima, da Studio Uno a Teatro 10, dai Fantastico alle Serate d’onore, quattro decenni di un appuntamento serale tutto italiano. La storia del sabato sera è al centro di “Storie della TV”, la Serie prodotta e realizzata da Rai Cultura con la partecipazione e la consulenza di Aldo Grasso, e firmata da Stefano Di Gioacchino, in onda mercoledì 13 ottobre alle 22.10 su Rai Storia. Ospiti della puntata, Fiorello, Gaetano Castelli, Gustavo Verde, Maurizio Porro, Bruno Voglino.

GIOVEDI’ 14/10/2021

Le storie di Passato e presente. Prigionieri nella II guerra mondiale

In tre anni di conflitto, tra il 1940 e il 1943 sono circa 250.000 gli italiani fatti prigionieri dagli alleati anglo-americani. A loro è dedicato l’appuntamento con “Le storie di Passato e presente” in onda giovedì 14 ottobre alle ore 13.15 su Rai 3 e alle ore 20.30 su Rai Storia. La maggior parte di loro viene trasferita negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, i campi di detenzione e di lavoro. Dopo l’8 settembre del ‘43 e la firma dell’armistizio con gli Alleati, per decine di migliaia di militari italiani catturati dai tedeschi si aprono le porte dei campi di internamento. Il loro destino ora si lega ad una decisione drammatica: continuare a combattere a fianco dei nazi-fascisti o rifiutare e finire nei lager e nei campi di lavoro in Germania. La condizione di prigioniero non riguarda però solo i soldati. Tra gli italiani che patiscono tale condizione e subiscono pesanti limitazioni alla loro libertà ci sono anche i cosiddetti Enemy Aliens: si tratta di quei civili che lo scoppio della guerra sorprende in terra straniera. Gli Enemy Aliens diventano oggetto di maltrattamenti e misure restrittive da parte dei Paesi che li ospitano, che possono spingersi fino all’arresto e alla detenzione in campi di concentramento dove resteranno fino al termine del conflitto.

a.C.d.C.

1590-1643 Per la fede e per il trono. Alle origini dell’Europa moderna. Borboni contro Asburgo

La cattolica Francia sostiene i protestanti nella guerra dei Trent’anni che infiamma l’Europa, allo scopo di contrastare il crescente potere della Spagna e della famiglia Asburgo. A Parigi il re Luigi XIII deve lottare contro sua madre, sua moglie e suo fratello: Maria de’ Medici, Anna d’Austra e Gastone d’Orleans cercano in tutti modi di estromettere dal potere il cardinale Richelieu. La partita si gioca tutta tra domenica 10 e lunedì 11 novembre 1630: la celebre ‘giornata degli ingannati’. Lo scontro tra Borboni e Asburgo è al centro del nuovo appuntamento con il professor Alessandro Barbero e con la nuova serie di “a.C.d.C”, “1590-1643 Per la fede e per il trono. Alle origini dell’Europa moderna” che andrà in onda in prima visione giovedì 14 ottobre alle 21.10 su Rai Storia.

a.C.d.C

Donne nella storia – Caterina la Grande

Una donna ambiziosa e innovatrice: Caterina II di Russia è la protagonista di “a.C.d.C” in onda giovedì 14 ottobre alle 22.10 su Rai Storia per il ciclo, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. Tedesca di origini, Sofia Augusta Federica di Anhalt-Zerbst – questo il suo nome di nascita – giunse in Russia nel 1744, per essere introdotta a Corte: l’Impero aveva bisogno di una moglie per il futuro zar, e lei era stata ritenuta idonea per assolvere questo delicato compito. Sofia però non si limitò a essere colei che avrebbe dato alla luce l’erede al trono. Fece molto di più: detronizzò il marito, lo zar Pietro III, e con un colpo di Stato messo in atto nel 1762 divenne imperatrice di Russia col nome di Caterina II di Russia, governandola fino alla morte come una despota illuminata.

VENERDI’ 15/10/2021

Le storie di Passato e presente. I Papi postconciliari

La puntata si concentra sulle figure di tre Papi, cui è toccato il compito di guidare la Chiesa dopo il Concilio Vaticano II. Paolo VI è il pontefice che conclude i lavori del Concilio, voluto e iniziato dal suo predecessore Giovanni XXIII, e deve garantire l’unità della Chiesa, dilaniata dalle tensioni degli anni postconciliari e dai contrasti interni tra innovatori e conservatori. Papa Montini è anche il primo Papa a viaggiare fuori dall’Italia e a portare la sua azione pastorale nei cinque continenti.

Nel 1978 gli succede Papa Luciani, l’ultimo Papa italiano, il cui pontificato dura un solo mese. In questo breve lasso di tempo Giovanni Paolo I si muove all’insegna dell’umiltà e della sobrietà. La sua morte, improvvisa e misteriosa, lascia il mondo nello sconcerto.

Karol Woytila è il Papa “che viene da lontano”, dalla Polonia, da quel mondo comunista al cui crollo egli stesso, in larga misura, contribuirà. Un Papa con grandi doti comunicative, che diventerà popolarissimo, anche tra i giovani, e che durante il suo lungo pontificato darà forte impulso al dialogo interreligioso. I papi postconciliari sono i protagonisti dell’appuntamento con “Le storie di Passato e presente”, in onda venerdì 15 ottobre alle ore 13.15 su Rai3 e alle ore 20.30 su Rai Storia.

1941: Italia in guerra. Fuoco nei Balcani pt.1

Prosegue il racconto dell’Italia in guerra con una nuova serie in tre puntate “1941: Italia in guerra”, seguito de “1940: Italia in guerra”, incentrata sulla guerra combattuta dall’Italia nell’anno 1941 sui vari fronti – dalla Grecia ai Balcani, dall’Africa alla Russia –, su come il conflitto è stato recepito sul fronte interno e sulle vive testimonianze dei protagonisti. Gli elementi della struttura narrativa sono le interviste agli storici, agli esponenti delle forze militari, i documenti diplomatici del Ministero degli Affari Esteri, il Diario di Galeazzo Ciano e le letture dei diari di chi la guerra l’ha vissuta direttamente, come i soldati, o indirettamente, come i comuni cittadini. Il primo appuntamento andrà in onda in prima visione venerdì 15 ottobre alle 21.10 su Rai Storia.

Alle porte dell’inverno del 1940 l’Italia aggredisce la Grecia dal territorio albanese e si trova di fronte un esercito più motivato del previsto. Le cattive condizioni territoriali e meteorologiche portano a un lungo stallo invernale che logora i soldati e ne mette in luce tutti i limiti. Mussolini pensa di poter condurre una guerra parallela ed espone il Regio Esercito a combattere su più fronti: non solo la Grecia e i Balcani ma anche l’Africa. Quel sogno di potenza è destinato a infrangersi di fronte alla realtà.

Solo l’intervento della Germania di Hitler sblocca la situazione greca e balcanica e pone le basi per l’invasione della Grecia nella primavera del 1941. L’operazione tedesca prevede la discesa dalla Jugoslavia a seguito del bombardamento di Belgrado del 6 aprile. L’esercito italiano entra in Montenegro dalle basi albanesi e scende verso la Slovenia e la Dalmazia occupando così una parte consistente della penisola balcanica. Il 17 Aprile la Jugoslavia firma la resa e dieci giorni dopo le truppe tedesche issano la bandiera con la croce uncinata anche ai piedi del Partenone di Atene. Per la Grecia si apre una stagione difficile e dolorosa segnata da una gravissima crisi economica, mentre i Balcani, frammentati tra stati occupati e governi fantoccio, si avviano verso una guerra partigiana che mostrerà il lato più cupo e crudele dell’occupazione fascista e del regime collaborazionista croato degli Ustascia di Pavelic. Mussolini, nel 1941, vede trasformarsi davanti agli occhi l’improbabile progetto di guerra parallela verso una netta subalternità nei confronti dell’alleato tedesco, pronto ad affrontare l’operazione Barbarossa, l’attacco all’Unione Sovietica. Grazie agli interventi degli storici Umberto Gentiloni, Raoul Pupo e Marco Cuzzi ricostruiamo gli eventi drammatici e concitati tra Grecia e Balcani nel 1941, mentre il Capitano di Fregata Marco Sciarretta racconta le operazioni della Marina Militare nel teatro del Mediterraneo, e Federica Onelli, dall’Archivio del Ministero degli Esteri, mostra alcuni documenti originali. Infine, Nicola Maranesi ci fa rivivere stralci di diari di militari coinvolti nelle vicende belliche del 1941.

Redipuglia. Il sacrario della Grande Guerra

Il sacrario militare di Redipuglia, costruito in epoca fascista, è il più grande sacrario militare d'Italia e uno dei più grandi al mondo. Un complesso monumentale che si trova in Friuli-Venezia Giulia, nel quale sono sepolte le salme di oltre 100.000 soldati italiani caduti durante la Grande Guerra. Un luogo che Nicola Maranesi, in onda venerdì 15 ottobre alle 22.10 su Rai Storia.

Questo enorme cimitero militare è il fulcro di un parco commemorativo dove sono stati conservati gallerie, trincee, crateri, munizioni inesplose e nidi di mitragliatrice. L’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano conserva due testimonianze paradigmatiche di soldati italiani morti durante la Prima guerra mondiale e sepolti nel sacrario di Redipuglia. Si tratta quelle di Giuseppe Rossi e Azaria Tedeschi, due tracce autobiografiche che invitano a soffermarsi e riflettere a fondo sull’identità e sull’individualità dei singoli caduti che giacciono nei loculi destinati ai militi noti e nelle tombe comuni riservate a quelli ignoti.

SABATO 16/10/2021

Passato e presente. Don Giovanni Bosco

Quello che oggi conosciamo come San Giovanni Bosco è stato un sacerdote che ha dedicato la vita all’assistenza e all’educazione dei ragazzi, soprattutto i più poveri, che inizialmente raduna nel suo primo oratorio, a Valdocco, nella periferia di Torino. A “Passato e presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 16 ottobre alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e la professoressa Mariachiara Giorda approfondiscono la figura di Don Bosco e il contesto storico in cui il sacerdote ha operato.

Don Bosco è vissuto negli anni centrali del 1800, un periodo di profonde trasformazioni politiche e sociali che portano all'unità d'Italia e alla fine del potere temporale della Chiesa. Il sacerdote offre la sua diplomazia a Pio IX per ricucire i rapporti tra Stato e Chiesa e per ottenere il riconoscimento del suo ordine religioso: la società dei Salesiani che si espande in Italia per poi esportare il modello pedagogico nel mondo, in primo luogo in sud America.

Cinema Italia. Grog

Durante una sommossa in carcere, Nicola e Pasquale ne approfittano per evadere: si barricheranno dentro una villa prendendo in ostaggio tutti i componenti della famiglia. Dalla televisione scopriranno che sono circondati dalle forze dell’ordine. Per cercare di risolvere la situazione e fuggire incolumi, Nicola decide di chiamare una tv privata per dettare le loro condizioni: ma il direttore gli propone di annunciare lui stesso il messaggio. Una troupe viene così inviata alla villa: ne nascerà uno spettacolo tragicomico a cui prenderanno parte sequestratori, ostaggi, forze dell’ordine, persino una ditta di sponsor. Regia di Francesco Laudadio. Con Franco Nero, Franco Javarone, Gabriele Ferzetti, Omero Antonutti, Sandra Milo, Christian De Sica, Eros Pagni, “Grog” andrà in onda per il ciclo “Cinema Italia” sabato 16 ottobre alle 21.10 su Rai Storia.

Documentari d’autore

Essere Leonardo da Vinci. Un’intervista impossibile 

Due giornalisti, di New York e Milano ignari l'uno dell'altro, per i 500 anni dalla scomparsa di Leonardo sono alla ricerca di uno scoop. Vedono opere e attraversano i luoghi del Genio tra paesaggi e misteriosi incontri. A Firenze per la prima volta durante uno spettacolo in costume tra frati, turisti e sbandieratori si trovano tracce inaspettate. A Milano si scopre un documento utile per rivelare chi fosse Leonardo Uomo attraverso un esame scientifico. Giungono nella sua ultima dimora a Clos Lucé e incontrano davvero Leonardo. Viene concessa l'intervista. Le parole del Genio sono autentiche in lingua rinascimentale. Alla fine, Leonardo fugge tra i sotterranei tornando a Vigevano e svelandosi ai personaggi più importanti della sua storia. Di Massimo Finazzer Flory e Filippo Cavalca, “Essere Leonardo da Vinci. Un’intervista impossibile” andrà in onda per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 16 ottobre alle 22.50su Rai Storia.


 

 

 
 
 

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