Storia e ricordo
DOMENICA 05/02/2023
Italiani. Padre Turoldo
“David Maria Turoldo, era nato in Friuli nel 1916, ma la sua vera città sarebbe stata Milano. Fu lì che durante la guerra, nel 1940 il Cardinale Schuster lo invitò a tenere importanti discorsi in Duomo, fu lì che Turoldo divenne attivo durante gli anni del periodo della Resistenza e fu sempre a Milano che Turoldo rappresentò negli anni del secondo dopoguerra un punto di riferimento della parte moderna della Chiesa”. Così Paolo Mieli ricorda il frate poeta dei Servi di Maria, protagonista della puntata di “Italiani” di Antonia Pillosio che Rai Cultura ripropone in occasione dell’anniversario della morte, domenica 5 febbraio alle ore 16 su Rai Storia. Lo speciale, realizzato con il materiale delle Teche Rai, raccoglie molte testimonianze di Padre Turoldo, registrate in diversi momenti della sua vita da “rivoluzionario tradizionalista” come lo definirono i suoi confratelli più giovani. E come affermava lui stesso: “Io son partito e ho girato il mondo, sono veramente un pellegrino, un vagabondo, si potrebbe dire tra virgolette, ma tuttavia il mio punto di partenza e arrivo è sempre il Friuli, dal punto di vista dell’emozione e del sentimento”. Hanno collaborato il Centro del Priorato di Sant’Egidio in Fontanella, il Convento San Carlo al Corso, la Pontificia Facoltà Teologica “Marianum”, il centro culturale e spirituale il Ridotto, il Comune di Sedegliano, mettendo a disposizione diverso materiale preso dai propri archivi.
Passato e Presente. La nascita del Terzo Mondo
Con la fine del secondo conflitto mondiale inizia un nuovo ordine creato dai due principali vincitori: gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Ma non tutti i Paesi si riconoscono nei due blocchi contrapposti. È l’economista francese Alfred Sauvy a lanciare, nel 1952, l’espressione Terzo Mondo per identificare i paesi non allineati. A “Passato e Presente”, in onda domenica 5 febbraio alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Massimo De Giuseppe.
Nel 1955 a Bandung, in Indonesia, per la prima volta si riuniscono una trentina di Paesi emergenti, che vogliono superare i rigidi schieramenti della guerra fredda e rivendicano con orgoglio una propria strada per lo sviluppo e la crescita economica
Binario cinema. A private war
La storia è quella della coraggiosa reporter Marie Colvin, che lavorò per il settimanale britannico "The Sunday Times" dal 1985 al 2012, e del suo impegno per raccontare i luoghi distrutti dalla guerra. Dall'Iraq all'Afghanistan alla Libia fino a quando nel febbraio 2012, all'età di 56 anni, venne tragicamente uccisa insieme al fotografo Rémi Ochilik, durante un'offensiva dell'esercito locale a Homs, in Siria. “A Private war”, di Matthew Heineman con Rosamund Pike, Jamie Dornan, Stanley Tucci, andrà in onda per “Binario cinema” domenica 5 febbraio alle ore 21.10 su Rai Storia.
LUNEDI’ 06/06/2023
a.C.d.C. Eccellentissima strega. Tre processi dell’Inquisizione
Le storie di tre donne vissute nei territori tra Modena e Bologna, in un arco di tempo che va dal 1539 al 1636; tre donne finite tra gli ingranaggi del Tribunale dell’Inquisizione con l’accusa di stregoneria, sortilegi, maleficio. Tre donne al centro dell’appuntamento con “a.C.d.C.”, in onda lunedì 6 febbraio alle 16.00 su Rai Storia con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. La puntata, nata dai documenti storici custoditi dall’Archivio di Stato di Modena, racconta tutte le fasi della caccia all’eresia: le testimonianze dei delatori, la detenzione delle imputate, gli interrogatori serrati degli inquisitori, le torture, l’abiura e il pentimento finale. Lo scontro tra due mondi: uno colto e ortodosso che si esprime in latino e ricerca ogni forma di dissidenza, ed uno popolare in cui si tramandano i saperi e le superstizioni che, alle accuse, risponde in volgare. Le accuse di stregoneria, nel fondo dell’Inquisizione dell’Archivio di Modena come in tutti gli altri archivi, riguardano essenzialmente donne ritenute pericolose agli occhi della comunità in cui vivono: si tratta di guaritrici, vedove, erbarie e meretrici. A commentare i tre casi sono gli storici: Grazia Biondi, Vincenzo Lavenia, Gian Luca D’Errico e Matteo Duni.
Passato e Presente. L’imperatore Giuliano
Flavio Claudio Giuliano è stato imperatore solo pochi anni, dal 361 al 363 d. C. Fa parte della dinastia costantiniana, la sua ascesa è stata tortuosa, minacciata da una successione violenta e controversa. A Parigi, mentre combatte contro gli Alamanni, viene acclamato Augusto dai suoi soldati e, con la contemporanea scomparsa di Costanzo II, rimane imperatore unico fino alla sua morte prematura, avvenuta durante una campagna militare in Persia. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Umberto Roberto a “Passato e Presente”, in onda lunedì 6 febbraio alle 13:15 su Rai3 e alle 20:30 su Rai Storia. Giuliano è un ottimo amministratore dello Stato: sebbene sia un restauratore dei valori antichi, governa da Milano prima e poi da Costantinopoli, capitale ufficiale dal 330, senza mai vedere Roma. Tanti lo conoscono con l’ingiurioso epiteto di Apostata, per il suo effimero tentativo di fermare la cristianizzazione dell’Impero Romano e restaurare la religione pagana. Ma le sfaccettature di questo imperatore dell’epoca Tardo Antica sono molteplici e ci restituiscono i colori di un’epoca viva e di un impero in trasformazione.
Storia delle nostre città. Bari, la porta d’oriente
Città di mare e di fede, approdo, porto, luogo di commercio e incontro di culture. È Bari la protagonista di “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 6 febbraio alle 21.10 su Rai Storia. Bari è una città di origine antichissima. L'insediamento più antico nella penisola su cui sorge la città vecchia, infatti, risale all'Età del Bronzo. Nel terzo secolo a.C. la città era già un fiorente ed attivo porto delle popolazioni della Peucezia, che occupavano un territorio centrale dell'antica Puglia. I pericoli, in quel periodo giungono dal mare e Bari resiste a lungo alle invasioni dei greci, ma poi viene conquistata dai romani che la qualificano come municipium. Con i romani diventa un importante centro commerciale.
Alla caduta dell’Impero Romano, Bari si trova coinvolta nelle lotte fra Bizantini e Longobardi nel 879 la città cade sotto il dominio dei saraceni venendo in seguito riconquistata dai bizantini.
In quel periodo divenne il maggior centro politico militare ed economico dell'impero d'oriente e sede del catapano che governava tutti i territori di Bisanzio in Occidente.
Attorno all'anno 1000, Bari subisce nuovi assalti da parte dei pirati saraceni il più grave di questi nel 1002 si protrae con un lungo assedio dal quale viene salvata grazie all'intervento della flotta veneziana guidata dal doge Orseolo II. Il dominio bizantino termina nel 1071 quando il normanno Roberto il Guiscardo conquista la città.
Sotto la dominazione normanna il porto di Bari assume grande notorietà e insieme a Brindisi diviene uno dei principali porti d'imbarco per le crociate. Con l'arrivo delle reliquie di San Nicola di Mira nel 1087, diventa anche un importante centro religioso.
Il dominio normanno caratterizzato inizialmente da una certa tranquillità termina nel 1156 quando Guglielmo I, detto il Malo, assalta la città e la rade al suolo salvando solo la basilica di San Nicola. La città viene ricostruita dagli Svevi che danno inizio ad uno dei periodi più fiorenti. Federico II, il sovrano illuminato, dà nuovo impulso alle attività portuali e industriali, restaura il Castello e alla sua Corte fiorirono le arti e la cultura nel tredicesimo e quattordicesimo secolo.
Con gli angioini la situazione cambia nuovamente la città fu prostata da dure tasse imposte da Carlo I d'Angiò. Bari decade ma si risolleva nel sedicesimo secolo con Isabella d'Aragona che raggiunge Bari nel 1501.
Sotto Isabella la città vive un periodo di notevole prosperità. Alla morte gli succede la figlia Bona che si trasferisce a Bari e regna con tanta saggezza che i baresi la seppelliscono in San Nicola nel 1557. La dominazione spagnola e quella borbonica sono periodi bui, non solo per la città di Bari ma per tutta la penisola. Per riparare per riparlare di storia della città dobbiamo aggiungere al 1813 quando col decreto di Gioacchino Murat, cognato di Napoleone, e re del Regno delle due Sicilie, si inizia la costruzione della città nuova.
Italia. Viaggio nella bellezza. I paesaggi della Preistoria, l’Italia del Paleolitico
Un affascinante viaggio nei principali siti preistorici italiani, un patrimonio inestimabile che getta luce su un lunghissimo arco temporale che va dal Paleolitico inferiore, oltre 600.000 anni fa fino, a qualche migliaio di anni fa alla fine del Paleolitico. Dal sito di Isernia La Pineta in Molise, dove è stato ritrovato il più antico dente da latte umano risalente ad oltre 650.000 anni fa, alle suggestive Grotte di Levanzo nelle Egadi, del Cavallo in Salento e del Romito nel Pollino calabrese, fino alle spettacolari cavità dei Balzi Rossi tra Ventimiglia e Mentone a pochi passi dal confine francese. Il documentario di Stefano Di Gioacchino e Alessandro Varchetta per il ciclo “Italia. Viaggio nella bellezza” - in onda lunedì 6 febbraio alle 22.10 su Rai Storia - va alla scoperta dei paesaggi della preistoria e dell’Italia del paleolitico, raccontando l’evoluzione umana dal Neanderthal al Sapiens, attraverso gli straordinari reperti rinvenuti in questi luoghi, la nascita dell’arte figurativa con le incisioni e le pitture rupestri, e dell’arte mobiliare con i ricchi corredi delle sepolture del paleolitico, le straordinarie “veneri” dei Balzi Rossi, statuette femminili antropomorfe risalenti a oltre 20.000 anni fa.
MARTEDI’ 07/02/2023
Ritratti contemporanei. Giuseppe Ungaretti
“Direi, con modestia, che la poesia è una combinazione di vocali e di consonanti. Una combinazione nella quale è entrata una luce, e dal grado di questa luce che si riconosce la verità della poesia. Quando la poesia è poesia, raggiunge l’irraggiungibile, mette a contatto le parvenze con la sola realtà, che è la realtà eterna”. Si apre così con le parole di Giuseppe Ungaretti, la puntata di “Ritratti contemporanei” a lui dedicata – a 135 anni dalla nascita - in onda martedì 7 febbraio alle 19.00 su Rai Storia. Dalla sua casa, fra quadri di Carrà e sculture di Picasso, un excursus sulla vita del poeta e sul suo tortuoso itinerario fra Egitto, Francia e Italia.
Passato e Presente. Italo Calvino il labirinto del mondo
Nell’anno del centenario della sua nascita, “Passato e Presente”, in onda martedì 7 febbraio alle ore 13:15 su Rai3 e alle ore 20:30 su Rai Storia, dedica una puntata a Italo Calvino, intellettuale lucido e scrittore multiforme, proprio come la materia da cui attinge. In studio insieme a Paolo Mieli, la professoressa Barbara Berruti. Una produzione, la sua, sempre curiosa del mondo, che si è trasformata nei lunghi decenni della sua attività. Alla fine del secondo conflitto mondiale, Calvino, come molti altri giovani, è ansioso di trasferire nel campo culturale e politico l’esperienza della lotta partigiana. Nel 1947 esce il suo primo romanzo, ambientato durante la Resistenza: “Il sentiero dei nidi di ragno”. Calvino è’ iscritto al Partito comunista italiano e scrive sul quotidiano l’Unità. Nel 1957, a seguito dell’invasione sovietica dell’Ungheria, esce dal Pci. Escono i suoi romanzi di critica sociale, ambientati durante il boom economico, un sistema che elargisce benessere e inganno, promesse e nevrosi. Nel 1967 si trasferisce a Parigi. Entra in contatto con un gruppo di intellettuali promotori di una letteratura fondata su vincoli matematici o giochi enigmistici. Per Calvino la letteratura è uno strumento per decodificare e interpretare la realtà, per uscire da quel grande labirinto che è il mondo.
I ragazzi del '36. Nove americani in barca alle Olimpiadi del Führer
Il racconto dell’eccezionale impresa sportiva compiuta dalla squadra americana di “8 con” alle Olimpiadi di Berlino del 1936, arricchito dalla voce di Daniel James Brown, l’autore del libro “The Boys in the Boat”: è “I ragazzi del ‘36. Nove americani in barca alle Olimpiadi del Führer”, in onda martedì 7 febbraio alle 21.10 su Rai Storia. I nove protagonisti della storia sono ragazzi della West Coast appassionati di canottaggio, nati in famiglie di umili origini (taglialegna, pescatori, operai e agricoltori) che inseguono con ostinazione il loro sogno e la loro passione, in un contesto ancora segnato dalle conseguenze della Grande Depressione.
Gara dopo gara, difficoltà dopo difficoltà, il gruppo diventa sempre più coeso e affiatato fino a ottenere la partecipazione alle Olimpiadi del ’36, quelle che volevano celebrare la grandezza del Terzo Reich nei confronti del mondo intero. La squadra americana non è la favorita contro la strapotenza tedesca, i rampolli di Cambridge della squadra inglese e gli italiani, il team più esperto tra tutti.
Il giorno della competizione, al cospetto del Führer, la nazionale tedesca vince tutte le gare di canottaggio. Manca l’8 con, la classe regina dello sport, e i tedeschi vogliono fare l’en plein. Gli Usa hanno uno dei rematori febbricitante e la corsia più sfavorevole per via del vento. Ma il team impone il suo ritmo e, con una progressione straordinaria, vince contro ogni pronostico una gara entusiasmante. Arricchito da rare immagini di repertorio, il documentario racconta una pagina di storia sportiva a chi è appassionato di sport, ma non solo.
La guerra segreta. La bomba atomica
Insignito della medaglia al valor militare per le gesta compiute sul fronte occidentale durante la Grande Guerra, al termine del conflitto Sir Charles Hambro tornò a essere un normale banchiere. Ma, allo scoppio della Seconda Guerra mondiale, accettò di entrare a far parte dello Special Operations Executive che lo mise a capo della divisione in Scandinavia, dove fu responsabile della resistenza danese ai nazisti. Una storia raccontata da “La guerra segreta”, in onda martedì 7 marzo alle 22.10 su Rai Storia. Nel 1942 Hambro riuscì a focalizzare l’attenzione dei governi inglese e norvegese sul problema dell’impianto di produzione di acqua pesante in Vemork in Norvegia. L’acqua pesante, vero e proprio moderatore del flusso di neutroni, veniva usata per regolare la fissione nucleare, e quindi come fonte di alimentazione stabile e costante. Cosa sarebbe accaduto se una simile fonte di energia fosse caduta in mano ai nazisti? Occorreva distruggere l’impianto. L’operazione, supervisionata da Sir Charles Hambro, prese il nome di Operation Grouse, ossia “Operazione Fagiano”, per la passione di Hambro per la caccia. Un commando norvegese si paracadutò in Norvegia per entrare in contatto con un gruppo di ingegneri inglesi che erano già atterrati con alianti militari.
MERCOLEDI’ 08/02/2023
Passato e Presente. Jimmy Carter, un outsider alla Casa Bianca
Chi è stato e cosa ha rappresentato Jimmy Carter, 39° presidente degli Stati Uniti, nella storia americana? In questa puntata di “Passato e Presente”, in onda mercoledì 8 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, la professoressa Giordana Pulcini, insieme a Paolo Mieli, ricostruisce le tappe fondamentali della vita e della carriera politica di una tra le figure più divisive della recente storia americana. Per lungo tempo hanno prevalso le critiche che hanno accompagnato la fine del suo mandato presidenziale, con la netta sconfitta contro Reagan nel 1980 e la generale condanna per non aver risollevato l’economia americana, non aver risolto la crisi energetica e non essere riuscito a liberare gli ostaggi americani in Iran. Ma in tempi più recenti si è assistito a una complessiva rivalutazione, per aver contribuito al processo di pace in Medio Oriente e per le battaglie ambientaliste e in difesa dei diritti umani, che nel 2002 gli sono valse l’attribuzione del Premio Nobel per la pace.
Mixer. Vent’anni di televisione. Il 1983
I faccia a faccia con Enrico Berlinguer, Bettino Craxi e Henry Kissinger e il viaggio agli Zoetrope Studios di Francis Ford Coppola sono gli highlights della quarta puntata di Mixer – Vent’anni di televisione, con Gianni Minoli, in onda mercoledì 8 febbraio in prima serata su Rai Storia –, dove il viaggio retrospettivo di Giovanni Minoli nella storia del suo rotocalco d’attualità che ha segnato un’epoca arriva al 1983.
Italiani. Carlo Cattaneo
Intellettuale poliedrico, spirito pratico e battagliero, il milanese Carlo Cattaneo è uno dei protagonisti del Risorgimento italiano, padre dell’idea federalista, che si confronta aspramente con la corrente unitaria filo-sabauda. A lui è dedicato l’appuntamento con “Italiani”, in onda mercoledì 8 febbraio alle 22.10 su Rai Storia. Discepolo del filosofo e giurista Gian Domenico Romagnosi, fondatore della rivista “Il Politecnico”, si distingue anche sul terreno della lotta quando, in occasione delle Cinque giornate di Milano, Cattaneo assume la guida del consiglio di guerra. In seguito alla sconfitta nella Prima Guerra di Indipendenza e con il ritorno degli austriaci in Lombardia, Cattaneo ripara in Svizzera che diventa per lui una sorta di patria elettiva, modello di un federalismo che vorrebbe veder realizzato anche nella penisola. Con la proclamazione del Regno d’Italia, Cattaneo è eletto deputato e prosegue fino all’ultimo giorno la sua battaglia per dare rappresentanza, libertà e autonomia alla società nel suo insieme, valorizzando la sua plurale articolazione. Cattaneo muore il 5 febbraio 1869 a Castagnola vicino Lugano dove risiede ormai stabilmente da quasi due decenni. Il suo nome, avverso all’Italia monarchica, cade in un lungo oblio, da cui riemerge solo dopo il II conflitto mondiale, con l’avvento della Repubblica. Sono state realizzate riprese presso il Museo del Risorgimento di Milano e di Roma, e all’archivio storico del Canton Ticino, oltre che interviste agli storici Carlo Lacaita e Giuseppe Monsagrati, al sociologo Alberto Martinelli e al giudice della Corte Costituzionale Nicolò Zanon.
GIOVEDI’ 09/02/2023
Eventi. Ricordando Donatella Raffai
A un anno dalla scomparsa di Donatella Raffai, il 10 febbraio 2022, Rai Cultura ripropone, giovedì 9 febbraio alle 16.45 su Rai Storia, un ritratto della conduttrice, con immagini dei programmi che l’hanno vista protagonista e interviste in cui la giornalista raccontava sé stessa e la propria professione. Nello programma, in particolare, trovano posto le aperture delle prime puntate di “Telefono Giallo” con Donatella Raffai in compagnia di Corrado Augias, nel 1987, e di “Chi l’ha visto?”, nel 1989, il programma con il quale la giornalista diventa un’icona del servizio pubblico e tra le più amate, anche per il tatto nel raccontare storie drammatiche.
Tra professione e vita privata, inoltre, vengono riproposte anche le sue interviste alla trasmissione “Harem”, con Catherine Spaak, nel 1990; e a “Racconti di vita”, nel 1999, con Giovanni Anversa.
Passato e Presente. 1943-1945. La Repubblica Sociale Italiana
L’8 settembre 1943 viene annunciato l’armistizio tra le forze alleate anglo-americane e il governo italiano, che il re, dopo la destituzione di Mussolini avvenuta il 25 luglio, ha affidato a Pietro Badoglio. Quattro giorni dopo, un gruppo di paracadutisti tedeschi libera Mussolini dalla prigionia del Gran Sasso. Il Duce, con un gruppo di fedelissimi, fonda un nuovo Stato fascista, con l’intenzione di mantenere viva l’alleanza con la Germania rifiutando il “tradimento” compiuto dalla monarchia. Una pagina di storia raccontata dalla professoressa Toni Rovatti e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda giovedì 9 febbraio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. La Repubblica Sociale Italiana, che raccoglie un certo consenso anche tra i gruppi conservatori moderati e tra gli industriali, deve tuttavia fare i conti con l’occupazione dei tedeschi, con l’avanzata dell’esercito Alleato verso nord e con il nascente movimento della Resistenza.
a.C.d.C. Torre Eiffel, storia di una scommessa incredibile
La storia del monumento più famoso di Parigi, conosciuto in tutto il mondo come simbolo della città stessa e della Francia, realizzato per l’esposizione universale del 1889. La racconta il professor Alessandro Barbero in “a.C.d.C.”, in onda giovedì 9 febbraio alle 21.10 su Rai Storia.
In primo piano, la sfida tecnica ed umana dell’ingegnere Gustave Eiffel nella Parigi della Belle Époque per erigere nel cuore della città una rivoluzionaria, gigantesca torre metallica: la battaglia di un uomo per realizzare il suo sogno, contro tutte le avversità e gli ostacoli.
a.C.d.C. Mont Saint-Michel: la verità nascosta
Un viaggio alla scoperta di un luogo da sempre al centro dell’interesse di archeologi e studiosi, come dei suoi milioni di visitatori che lo rendono uno dei principali siti turistici di Francia. L’abbazia di Mont Saint Michel è la protagonista “Mont Saint-Michel: la verità nascosta”, in onda giovedì 9 febbraio alle 22.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.” con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.
È un isolotto a poche centinaia di metri dalla costa normanna, in una baia le cui maree dall’eccezionale ampiezza – circa 13 metri di dislivello – lo rendono difficilmente accessibile, praticamente inespugnabile. Abitato dall’Ottavo secolo, è stato un importante centro monastico, poi celebre abbazia, ma anche una fortezza e, durante la Rivoluzione, è stata adattata a prigione. Storici, archeologi e architetti sono all’opera su un labirinto di costruzioni sovrapposte nel corso dei secoli per ricostruirne la storia e per decifrare le tracce delle sue multiple funzioni.
VENERDÌ 10/02/2023 – Giornata del ricordo in memoria delle vittime delle Foibe
Passato e Presente. Il dramma giuliano-dalmata dalle Foibe all’esodo
Il 10 febbraio in Italia si celebra il “giorno del ricordo”, dedicato alle vittime delle foibe e alle decine di migliaia di esuli costretti a lasciare l’Istria e la Dalmazia alla fine della Seconda guerra mondiale. Orrore, paura, scontri ideologici e delicati equilibri geopolitici sono alla base di un terribile evento che coinvolge un popolo di oltre duecentomila italiani costretti a lasciare la propria terra e ad incamminarsi lungo un doloroso viaggio. Un capitolo tragico della nostra storia, riemerso dall’oblio solo a partire dagli anni 90 e tuttora oggetto di studi e ricerche con particolare attenzione alle fonti jugoslave che consentono di offrire un quadro più chiaro del dramma dell’esodo giuliano-dalmata. A “Passato e Presente”, in onda venerdì 10 febbraio alle 14.20 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Raoul Pupo.
Febbraio 1947: vincitori e vinti
“10 febbraio 1947. L’Italia firma il trattato di pace. Sono passati 25 anni e molti di noi hanno il malinconico privilegio di poter rievocare quel tempo: i grandi avvenimenti e i piccoli fatti della cronaca”. Enzo Biagi apriva così, nel 1972, la trasmissione “Febbraio 1947: vincitori e vinti”, inchiesta sugli avvenimenti che portarono al trattato di pace di Parigi tra gli Alleati e l'Italia, che Rai Cultura ripropone venerdì 10 febbraio alle 15.00 su Rai 5. Si ripercorrono i principali fatti ed eventi del 1947: dalle difficoltà economiche e sociali all’instabilità politica, dalle discussioni e le proteste sui risultati dei Trattati di pace firmati a Parigi, il 10 Febbraio 1947, alle imposizioni territoriali, militari, economiche verso l'Italia. Si analizzano lo sport, il cinema, la politica, le iniziative culturali e folkloristiche, la cronaca nera dell’epoca, fino alla nascita della guerra fredda in Italia e nel mondo e alla fine del fronte unitario.
Passato e Presente. Voci dall'abisso. Il dramma giuliano dalmata
Orrore, paura, scontri ideologici, persecuzione etnica, vendetta sono alla base di uno degli episodi più drammatici del dopoguerra: le foibe. A partire dalle voci dei testimoni, lo ricostruiscono Paolo Mieli e la professoressa Gloria Nemec a “Passato e Presente”, in onda venerdì 10 febbraio alle ore 16.10 su Rai Storia. Alla tragedia delle foibe farà seguito un altro dramma, quello dell’esodo: circa 250 mila italiani sono costretti a lasciare la propria terra e le proprie case. Per loro inizia un doloroso viaggio che sembra non avere fine. Anche il rientro in Italia, infatti, avviene spesso nel segno del dramma, alimentato da diffidenze e pregiudizi. Le foibe e l’esodo giuliano-dalmata rappresentano una pagina della nostra storia che solo negli ultimi decenni si sta gradualmente ricostruendo.
Trieste in ogni cuore
Il 26 ottobre 1954, dopo nove anni di occupazione da parte delle truppe alleate, Trieste torna a far parte dell'Italia. Lo storico Roberto Spazzali ci guida nella storia della città di Trieste dalla Prima guerra mondiale fino al secondo dopoguerra. Una storia che si intreccia con quella del giornale triestino "Il Piccolo", il cui nome negli anni di governo alleato viene mutato in "Giornale di Trieste". In occasione del Giorno del Ricordo, Rai Storia ripropone “Trieste in ogni cuore”, di Massimo Sangermano scritto con Eugenio Farioli Vecchioli, in onda venerdì 10 febbraio alle 16.45 su Rai Storia.
Passato e Presente. Fiume e l'epurazione di Tito
Il 10 febbraio, dal 2004, è il “Giorno del Ricordo”, solennità nazionale dedicata alle vittime delle foibe, una pagina di storia che il professor Raoul Pupo rilegge con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda venerdì 10 febbraio alle 17.40 su Rai Storia. Orrori per molti anni confinati nell’oblio, ma anche violente trasformazioni operate alla luce del sole, come l’urbicidio e lo spopolamento della città di Fiume voluto dal regime di Tito e la grande illusione dei comunisti monfalconesi sfociata nella repressione di regime nell’isola carcere di Goli Otok.
Passato e Presente. Foibe, una violenza senza confini
Conflitti nazionalistici, economici e ideologici sono alla base di un lungo elenco di stragi e violenze che coinvolgono il territorio dell’alto Adriatico e la Venezia Giulia, fino a trasformarlo in un vero e proprio laboratorio della violenza politica dell’età contemporanea. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Raoul Pupo nell’appuntamento con Passato e presente in onda venerdì 10 febbraio alle 19.30 su Rai Storia. Nemmeno la fine della Seconda Guerra Mondiale pone fine allo stillicidio di violenze e intimidazioni, che avranno un ulteriore drammatico esito nell’esodo Giuliano-Dalmata, quando centinaia di migliaia di italiani saranno costretti a lasciare la propria terra e le proprie case. Le foibe e l’esodo giuliano-dalmata rappresentano un capitolo tragico della nostra storia, riemerso dall’oblio a partire dagli anni 90 e tuttora oggetto di studi e ricerche.
Passato e Presente. Le Foibe e l’esodo
L’esodo di migliaia di cittadini italiani dai territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia è un passaggio drammatico e complesso che affonda le sue radici storiche nei contrasti fra italiani e slavi che si sviluppano in quell’area di confine a cavallo fra il XIX e il XX secolo. Un passaggio ricostruito da Paolo Mieli e dal professor Enrico Miletto, in occasione del Giorno del Ricordo, venerdì 10 febbraio alle 13:15 su Rai 3 e alle 20:30 su Rai Storia. Tensioni che hanno il loro culmine negli eccidi delle foibe del 1943 e del 1945 in cui vengono uccise migliaia di persone. A partire dal 1946 la comunità italiana dell’Istria, della Dalmazia e di Trieste che non accetta di vivere sotto il regime jugoslavo inizia ad emigrare in massa verso l’Italia. Fra le regioni che più si distinguono nell’accoglienza agli esuli c’è il Piemonte e in particolare il capoluogo Torino, dove l’amministrazione comunale si attiva subito per dare aiuto ai profughi, fornire alloggio, sussidi, possibilità di lavoro e assistenza scolastica ai bambini rifugiati.
Il Tempo del ricordo. Le Foibe e l'esodo istriano giuliano dalmata
In occasione della giornata del Ricordo, celebrata il 10 febbraio di ogni anno ed istituita con la legge 30 marzo 2004 per celebrare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, “Il Tempo del ricordo. Le Foibe e l'esodo istriano giuliano dalmata”, in onda venerdì 10 febbraio alle 21.10 su Rai Storia,bracconta le vicende di un esodo doloroso, lungo, a volte silenzioso degli italiani dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia costretti a lasciare le proprie terre e le proprie case senza alcuna certezza, incalzati e in alcuni casi trucidati dall'esercito Titino. Località come Basovizza, Vines, Pisino, Tarnova diventano i luoghi dove avvengono fucilazioni e sparizioni di migliaia di italiani. Inizia così quel viaggio, quell'esodo che ha nei campi profughi istituiti nella penisola italiana una prima tragica fase a cui si aggiungerà nel primo dopoguerra l'istituzione di più quaranta "quartieri" nelle maggiori città italiane dove inizierà una faticosa ricostruzione del tessuto sociale e del futuro di intere famiglie. Il quartiere " giuliano -dalmata" di Roma diventa dunque un luogo in cui la memoria di ciò che è avvenuto costruisce, attraverso la presenza del museo "la Casa del Ricordo", un nuovo ponte di dialogo e di riconnessione con le famiglie e i parenti rimasti in Istria.
L'Italia della Repubblica. Il confine conteso
La linea che divide Italia e Jugoslavia, nel dopoguerra, diviene una profonda ferita nella storia repubblicana. Se ne parla a “L’Italia della Repubblica”, la serie di Rai Cultura, con l’introduzione di Paolo Mieli e la consulenza storica di Giovanni Sabbatucci, in onda venerdì 10 febbraio alle 22.10 su Rai Storia. Ospite in studio, la scrittrice istriana Anna Maria Mori, intervistata da Michele Astori, racconta come le vicende del “confine conteso” hanno segnato la vita di chi ha dovuto lasciare per sempre la propria casa. Dopo il trattato di pace, la Jugoslavia controlla la penisola istriana, mentre il Territorio libero di Trieste viene diviso in due zone, una affidata agli Alleati e una controllata dagli jugoslavi. Il capoluogo friulano dovrà aspettare molti anni prima di tornare italiano e in questo tempo, dalla fine del conflitto al memorandum di Londra del 1954, gli italiani che vivono in quella terra pagano il prezzo della sconfitta. Sono anche tributi di sangue, come quello versato nella tragedia delle foibe che hanno inghiottito migliaia di persone, scrivendo una delle pagine più nere della storia italiana. C’è, infine, il triste esodo cui sono stati costretti gli italiani residenti nelle terre di confine passate agli jugoslavi. La puntata, che dà voce ai protagonisti e ai testimoni dell’epoca attraverso le interviste di repertorio delle teche Rai, si avvale del contributo degli storici Raoul Pupo e Patrick Karlsen.
Passato e Presente. Foibe, l’eterno abbandono
Perfino il rientro in Italia da Istria, Fiume e Dalmazia – al termine della Seconda Guerra Mondiale avviene spesso nel segno del dramma, alimentato da diffidenze e pregiudizi. Le foibe e l’esodo giuliano-dalmata rappresentano un capitolo tragico della nostra storia, riemerso dall’oblio solo a partire dagli anni ‘90 e tuttora oggetto di studi e ricerche. Una pagina di storia ripercorsa in un appuntamento speciale dedicato al Giorno del Ricordo, in onda venerdì 10 febbraio alle 23.05 su Rai Storia. In studio con Paolo Mieli, la professoressa Orietta Moscarda e il professor Egidio Ivetic.
SABATO 11/02/23
Sanremo FronteRetro * Da Morandi ad Amadeus
E’ dedicata ai Festival tra il 2010 e il 2022 “Sanremo FronteRetro”, La serie realizzata con immagini delle Teche Rai e arricchita da dati e notizie sul Festival, he Rai Cultura propone sabato 11 febbraio dalle 19.15 su Rai Storia. Si comincia con il decennio 2010-2019, quando il Festival giunge “oltre” la tv e diventa un fenomeno social e sul palco si alternano le conduzioni di Gianni Morandi (2011-12), Fabio Fazio (2013-14), Carlo Conti (2015-17) Claudio Baglioni (2018-19).
A seguire, obiettivo sul triennio 2020-2022. Le tre edizioni del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, che aprono gli anni ’20, ottavo decennio della manifestazione, sono caratterizzati dalla direzione artistica e dalla conduzione di Amadeus. L’edizione del 2020, la numero 70 vinta da Diodato con “Fai Rumore”, è l’ultimo evento mediatico di grande rilevanza, prima che la pandemia mondiale del Covid 19 chiuda in casa gli italiani per mesi, e limiti la vita pubblica come mai in precedenza. L’edizione del 2021, programmata dal 2 al 6 marzo, si presenta estremamente difficoltosa nell’organizzazione, per le varie limitazioni del persistere della pandemia mondiale del Covid 19. Amadeus trasforma le difficoltà in una opportunità di rinascita presentando, in un Ariston senza pubblico – eccetto l’orchestra, Fiorello, una co-conduttrice per sera, gli ospiti d’onore Achille Lauro e Zlatan Ibrahimović - una nuova generazione di cantanti e cantautori, suggellata con la vittoria con “Zitti e buoni” dei Maneskin, quattro figli del nuovo secolo che l’11 maggio a Rotterdam, riporteranno la vittoria all’Italia agli Eurovision Song Contest dopo 31 anni. Il pubblico torna all’Ariston con l’edizione 72 riportando, l’atmosfera festosa dei “vecchi tempi”, seppure con le mascherine anti-Covid. La vittoria se l’aggiudica “Brividi” del duo Blanco-Manhood (già vincitore dell’edizione 2019), e Amadeus, affiancato da cinque co-conduttrici, una per serata - Ornella Muti, Lorena Cesarini, Drusilla Foer, Maria Chiara Giannetta e Sabrina Ferilli - trionfa con ascolti strepitosi, i più alti da 25 anni.
Passato e presente. La paura dell’atomica
Alle 8.15 del 6 agosto 1945, nel cielo di Hiroshima in Giappone, viene sganciata da un aereo americano la prima bomba atomica della storia. Quarantatré secondi dopo, l’esplosione rade al suolo la città, uccidendo subito 80mila persone. Altre 90mila moriranno nei mesi e negli anni successivi a causa delle radiazioni. Da quel momento il mondo entra nell’era dell’atomica. Il professor Leopoldo Nuti e Paolo Mieli ne parlano a “Passato e Presente”, in onda sabato 11 febbraio alle 20.30 su Rai Storia.
Quattro anni dopo, nel 1949, anche i sovietici mettono a punto il loro primo ordigno atomico. L’opinione pubblica mondiale deve fare i conti con nuovo terrore rappresentato dall’incubo di un conflitto nucleare fra superpotenze in grado di annichilire l’intero genere umano. Un rischio che verrà sfiorato in più occasioni e che sembrerà imminente durante la crisi dei missili di Cuba del 1962.
Cinema Italia. Ginger e Fred
Amelia Bonetti e Pippo Botticella, noti con lo pseudonimo di Ginger e Fred, sono due anziani ballerini di avanspettacolo. Dopo anni di separazione e un’esistenza lontana dalle luci del varietà, la coppia si incontra nuovamente sul set di una trasmissione televisiva all’insegna della nostalgia. E’ il film di Federico Fellini, con Giulietta Masina, Marcello Mastroianni, Franco Fabrizi, “Ginger e Fred” in onda sabato 11 febbraio alle 21.10 su Rai Storia, per il ciclo “Cinema Italia”.
Tra saltimbanchi e dilettanti, ciascuno con il suo bagaglio di delusioni e sofferenze, Amelia e Pippo riscoprono il loro antico sentimento. Il film vinse quattro David di Donatello 1986: migliore attore (Marcello Mastroianni), migliore costumista (Danilo Donati), migliore musicista (Nicola Piovani), Premio Renè Clair (Federico Fellini). Due candidature per il miglior film in lingua straniera, inoltre, ai Golden Globe 1987 e ai Bafta Awards 1987
Documentari d’autore In viaggio con Che Guevara
Il viaggio attraverso l'America Latina compiuto nel 1952 da Ernesto Guevara, allora studente ventitreenne di medicina, con l’amico Alberto Granado: un percorso – anche di presa di coscienza della difficile realtà sudamericana da parte di colui che sarebbe diventato il “Che” – raccontato nel 2002 dal regista Walter Salles nel film "I diari della motocicletta". Un anno dopo, Gianni Minà, già collaboratore di Salles per il film, ha invitato Granado a ripercorrere i luoghi visitati cinquant'anni prima con il Che, alternando questo cammino nella memoria con immagini del dietro le quinte di "I diari della motocicletta". E’ nato così il documentario “In viaggio con Che Guevara”, in onda sabato 11 febbraio alle 23.15 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.