L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

I grandi della tv

DOMENICA 19/05/2024

GRANDI DELLA TV *
Raffaella Carrà

Una donna sempre al confine, istituzionale e sovversiva, prepotentemente moderna ma rassicurante, sconvolgente ma balsamica, per Renzo Arbore “Una rivoluzionaria popolare”: domenica 19 maggio alle 17.30 e lunedì 20 maggio alle 22 su Rai Storia sale sul palco dei “Grandi della TV”, con Edoardo Camurri, Raffaella Carrà.

Raffaella Maria Roberta Pelloni, fusione tra il pittore rinascimentale Raffaello Sanzio e l’artista metafisico Carlo Carrà, nasce a Bologna nel 1943 – pochi giorni prima che venisse bombardata - in una famiglia tutta al femminile: la madre Iris è la prima donna separata della città e la nonna Andreina, con la passione per il violino, possiede una gelateria.

È il 1970, va in onda la trasmissione “Io, Agata e tu”: “Buttami due telecamere addosso” dice la Carrà al regista, scatenando una deflagrazione mai vista in televisione. Ci arriva dopo una serie di insuccessi, dopo aver stregato Frank Sinatra, seguendolo persino a Hollywood, da cui se ne andrà dopo aver sperimentato la solitudine. L’epifania vera e propria si manifesta sempre nel 1970, in un tranquillo sabato sera, mentre la Rai trasmette Canzonissima: schiena inarcata, ombelico scoperto, caschetto biondo che si agita in una scossa. Il dionisiaco rimpiazza le apollinee linee delle gemelle Kessler ipnotizzando tutti, uomini, donne e bambini. Rassicura ma suggerisce l’emancipazione, mettendo in scena il fantasma del desiderio. In una climax dirompente, dal Tuca tuca del ’71 a Rumore nel ’74, scandalizza e allude alle rivendicazioni portate in piazza dalle donne, come l’autonomia sessuale. A fianco di Mina nello show Milleluci, sempre nel ’74, occupa lo spazio fisico in genere riservato agli uomini, facendo fantasticare la stampa su una loro presunta rivalità, mentre le due invece se la ridono giocando a burraco dietro le quinte.

L’energia di Raffa si propaga come una scossa tellurica prima in Spagna, dove compare in tv per la prima volta nel marzo ’75 - quando Franco è ancora vivo – poi in tutta Europa, sino all’America latina. In pieno stile camp, diventa prima un rifugio, poi un’icona per la comunità omosessuale. Il brano A far l’amore comincia tu genera scene di gioia collettiva e forse esemplifica al meglio il suo talento: persino negli anni bui e cupi del terrorismo, riesce a trasformare il dolore e la fatica in una grazia leggera. Dice: “Se da spettatore vai oltre il piccolo schermo, le luci e le paillettes, capisci una cosa” […] Che io ti coinvolgo e ti porto con me sulle nuvole: fuori dalle rogne quotidiane, dai problemi, dai conti che non tornano mai.” Ma Raffaella è stata anche “una santa laica”: con Pronto Raffaella? – primo salotto televisivo targato Rai, ideato da Gianni Boncompagni che di Raffaella sarà amante, amico, poi sempre collaboratore – la Carrà gioca con lo spettatore che la chiama per chiedere aiuto, offrire devozione. La sua grande empatia emerge a trecentosessanta gradi durante le interviste a grandi personaggi come Madre Teresa di Calcutta, o a Henry Kissinger al quale, a Buonasera Raffaella, domanda “Che cosa fa quando non pensa?”. E se in Pronto Raffaella c’erano 10.943 fagioli in un barattolo di vetro, durante Carramba che sorpresa è stato stimato siano state versate 625.416 litri, 17 cisterne di lacrime. “Grandi della TV” conclude il suo viaggio lunedì 20 maggio alle 22 con una puntata dello show Millemilioni del 1981, uno dei primi esperimenti di co-produzione televisiva internazionale che fu registrato in cinque diverse capitali del globo: Buenos Aires, Roma, Città del Messico, Mosca e Londra.

Passato e Presente
Jacqueline Kennedy alla Casa Bianca

Jacqueline Bouvier, maritata Kennedy, è stata una delle più amate first lady nella storia degli Stati Uniti. A “Passato e Presente”, in onda domenica 19 maggio alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne tratteggia il ritratto con la storica Raffaella Baritono, a trent’anni dalla morte.

Oltre all’eleganza che tutti le riconoscevano, nel triennio che Jacqueline passò alla Casa Bianca svolse anche un importante ruolo diplomatico, assai meno conosciuto del suo volto mondano. La sua immagine è poi immortalata dalla tragedia di Dallas, cui assistette impotente e che ancor più la rese oggetto d’affetto da parte di persone in tutto il mondo. Il suo dolore per l’improvvisa perdita del marito incarnò quello di tutto un Paese per l’omicidio del proprio Presidente in carica, John Kennedy, facendo di lei la “vedova d’America”.

Binario cinema
I cento passi

“I cento passi”, l'opera biografica, firmata da Marco Tullio Giordana, sulla vita e la morte di Peppino Impastato, assassinato dalla mafia a Cinisi, in provincia di Palermo, il 9 maggio 1978 è proposto per il ciclo “Binario cinema” domenica 19 maggio alle 21.10 su Rai Storia.

Nel cast Luigi Lo Cascio, Luigi Maria Burruano, Tony Sperandeo e Lucia Sardo.

Il film, che segnò il dirompente esordio cinematografico di Lo Cascio nel ruolo del protagonista, racconta la vita dell’attivista siciliano e la sua costante lotta alla criminalità organizzata, portata avanti tramite articoli sui giornali, una radio locale da lui fondata, e un potente e originale impegno, culturale e politico. Il titolo del film si riferisce alla distanza, cento passi appunto, che divideva la casa di Impastato da quella del boss Gaetano Badalamenti, il mandante dell’omicidio: Peppino fu ucciso a trent’anni appena compiuti. Film centrale nella produzione di Giordana, “I cento passi” è stato un lavoro celebratissimo: fra i tanti riconoscimenti, a Venezia conquistò il premio per la migliore sceneggiatura, oltre a un David di Donatello e un Nastro d’Argento.

LUNEDI’ 20/05/2024

Donne esploratrici *
Cristina Trivulzio di Belgiojoso

Nobildonna, patriota, scrittrice e viaggiatrice, Cristina Trivulzio di Belgiojoso ha vissuto da protagonista gli anni del Risorgimento italiano. È lei ad aprire “Donne esploratrici”, la serie Rai Cultura con Mirella Serri, in onda da lunedì 20 maggio alle 20 su Rai Storia. Ha intessuto contatti con i grandi personaggi dell’epoca, tenuto salotti mondano-politici a Parigi, organizzato un battaglione a Napoli per partecipare alle Cinque Giornate di Milano, fatto erigere asili e scuole nel milanese, diretto gli ospedali romani durante gli scontri del 1948. Proprio dopo la caduta della Repubblica Romana, costretta all’esilio, la Belgiojoso lascia l’Italia e viaggia in Asia minore, dove crea un’azienda agricola e scrive i resoconti dei suoi viaggi.

Passato e Presente
Paolo Diacono, il cronista dei Longobardi

L’Historia Langobardorum di Paolo Diacono apre le porte di un Medioevo in trasformazione. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Stefano Gasparri a “Passato e Presente”, in onda lunedì 20 maggio 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Nel suo lavoro di storico, Paolo Diacono raccolse le memorie originali di quei Longobardi che dai boschi settentrionali dell’Europa vennero a stabilirsi nella nostra penisola e, mescolati alla popolazione italica, crearono un popolo nuovo, un popolo la cui storia ci appartiene tanto quanto quella dei Greci e dei Romani.

Italia. Viaggio nella bellezza
Il patrimonio in divisa da guerra

Nei 41 mesi in cui è stata coinvolta nella Prima Guerra Mondiale, dal maggio 1915 al novembre 1918, l’Italia non solo ha condiviso con il resto d’Europa gli scenari dolorosi e catastrofici di quel conflitto, ma ha anche imparato a considerare la tutela del patrimonio artistico come uno dei fattori fondanti della nazione. È proprio l’emergenza bellica insieme al timore delle armi a imporre un’accelerazione operativa fortissima al nuovo assetto statale della tutela. Per la prima volta, ci si rende conto che occorre dotarsi di un piano centralizzato per la difesa delle opere d’arte. "Il patrimonio in divisa da guerra" - in onda lunedì 20 maggio alle 21.10 su Rai Storia per la serie “Italia, viaggio nella bellezza” - racconta come l'Italia in guerra si preoccupa di mettere in sicurezza il suo patrimonio artistico e architettonico. Lungo la linea del fronte parte, dunque, una campagna di tutela che durerà fino alla fine della guerra e che vedrà protagoniste le città d'arte più a rischio, come Venezia, Padova, Treviso, ma anche le opere conservate nelle chiese di campagna, nei paesini, nelle case private. Grande protagonista di questa vicenda, è il critico d’arte giornalista Ugo Ojetti. È lui l’intellettuale che più di ogni altro si spende per raccontare agli italiani l’enorme lavoro di pianificazione, catalogazione, messa in sicurezza del patrimonio. "Il patrimonio in divisa da guerra" di Maura Calefati, Lucrezia Lo Bianco, con la regia di Stefano Lorenzi, offre una soggettiva quasi sconosciuta della Prima Guerra Mondiale e della storia artistica del nostro Paese.

GRANDI DELLA TV
Raffaella Carrà/ Millemilioni
ORE 22

MARTEDI’ 21/05/2024

Donne esploratrici
Jeanne Baret

Jeanne Baret è la prima donna a circumnavigare la terra. Nel 1765 l’esploratore Louis-Antoine de Bougainville chiede al botanico Commerson di accompagnarlo in una traversata del globo. Commerson accetta ma vuole essere accompagnato dalla sua assistente, Jeanne, che però deve travestirsi da uomo perché l’esercito francese non permette la presenza di donne a bordo. In Brasile Jeanne scopre una pianta rampicante che battezza con il nome di bougainvillea, in omaggio al capitano della spedizione. Durante il viaggio, esegue tutto il lavoro di raccolta e catalogazione di piante. Jeanne Baret è la protagonista del secondo appuntamento con Mirella Serri e con “Donne esploratrici” in onda martedì 21 maggio alle 20 su Rai Storia.

Passato e presente
Come si diventa Winston Churchill

“Non ho nulla da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore". Con queste parole, il 13 maggio 1940 Winston Churchill chiede la fiducia per il suo governo alla Camera dei Comuni di Londra. Tre giorni prima, il re Giorgio VI gli ha infatti conferito l’incarico di Primo ministro. Churchill, che ha già 65 anni, può offrire al popolo britannico anche le conoscenze e la preparazione che ha maturato nel corso della sua esistenza. Ha vissuto, infatti, una straordinaria varietà di esperienze: è stato militare, giornalista, scrittore e uomo politico; ha girato mezzo mondo, combattuto in guerra e ricoperto importanti cariche in diversi governi. Ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Valentina Villa a “Passato e Presente”, in onda martedì 21 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. È anche grazie a tutte le sue esperienze che Churchill avrà le capacità di guidare il Regno Unito alla vittoria della Seconda guerra mondiale.

5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”
Padri Pellegrini, la fondazione americana

All’inizio del XVII secolo i Padri Pellegrini intraprendono un lungo e avventuroso viaggio attraverso l'Atlantico per raggiungere l’America del Nord. Si tratta di un episodio fondamentale, anche se spesso incompreso, della storia americana e mondiale. The Pilgrims esplora le forze, le circostanze e i personaggi che inducono la piccola comunità religiosa inglese a spostarsi prima in Olanda e poi a compiere il grande passo verso il Nuovo Mondo: una vicenda universalmente nota nelle sue linee generali, ma quasi del tutto sconosciuta al grande pubblico nella sua ricca e avvincente attualità storica. Giorgio Zanchini ne parla con Raffaella Baritono a “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità” in onda martedì 21 maggio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.

La via della guerra
Italia e Austri prima della Grande Guerra

I quattro anni che precedono l'inizio delle ostilità tra l'Italia e l'impero Austro-ungarico nella Grande Guerra fino alle prime battaglie tra i due Stati, appena dopo la data del 24 maggio 1915, attraverso delle storie parallele di austriaci e italiani: li ripercorre “La via della guerra” in onda martedì 21 maggio alle 22.10 su Rai Storia. Attraverso il racconto della vita di figure tra loro affini, ma collocate su fronti opposti, il documentario si propone di dare una visione d'insieme delle ragioni e dei sentimenti che portarono alla guerra. La natura dell'intero progetto è particolare per il suo approccio transnazionale: raramente, infatti, è stato affrontato il tema della Prima Guerra Mondiale attraverso una narrazione che coinvolgesse in modo paritario ed uniforme entrambe le comunità coinvolte nello scontro.

MERCOLEDI’ 22/05/2024

Donne esploratrici
Margaret Moth

Dopo gli studi in fotografia, appena ventenne, Margaret diventa la prima camerawoman della Nuova Zelanda. È lei la protagonista del terzo appuntamento con Mirella Serri e con “Donne esploratrici”, in onda mercoledì 22 maggio alle 20 su Rai Storia. Capelli corvini, sguardo intenso e vivace, nell'ambiente televisivo la chiamano "la signora in nero". Quando si trasferisce negli Stati Uniti, lavora per la CNN. Nel 1984 documenta l'assassinio di Indira Gandhi. Negli anni Novanta segue la guerra del Golfo e la guerra nei Balcani. In uno scontro a fuoco a Sarajevo resta ferita al volto. Dopo molti interventi per ricostruire il suo viso, nel 1994, indomita, Margaret torna a Sarajevo per continuare a documentare la guerra.

Passato e presente
Ilva-Italsider, i dilemmi dell'acciaio

Risorsa strategica irrinunciabile in tempi di guerra e in tempi di pace, motore di sviluppo, ancora di salvezza contro disoccupazione e povertà, occasione di crescita sociale e culturale: l’acciaio in Italia è stato tutto questo. A “Passato e Presente”, in onda mercoledì 22 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, ne parlano Paolo Mieli e il professor Agostino Giovagnoli.
La storia dell’acciaio è tutt’altro che lineare, con alti e bassi, crisi drammatiche e gravi conseguenze sulla salute e sull’ambiente. Una storia di interessi privati e pubblico interesse; di una massiccia presenza dello Stato, spesso lungimirante e strategica; di dilemmi angosciosi e di difficile soluzione.

Inimitabili
Marinetti. Il futurista

Poeta, scrittore, drammaturgo, Marinetti - uno dei protagonisti della scena artistica e culturale del Novecento - fondando il Futurismo ha dato il là a un movimento d'avanguardia che, a partire dal 1909, anno di pubblicazione del primo manifesto futurista, ha influenzato tutte le arti. "Marinetti. Il futurista" è il titolo di questa puntata di "Inimitabili" nella nuova serie di Rai Cultura con Edoardo Sylos Labini che intreccia il documentario storico all’interpretazione teatrale, in onda mercoledì 22 maggio alle 21.10 su Rai Storia.

Edoardo Sylos Labini si muove sulle tracce del padre del Futurismo, tra il Museo della Scienza e della Tecnologia e il Museo del 900 a Milano, e Casa Balla a Roma, esplorando il lascito e le idee di questa straordinaria ed eclettica figura. La puntata ospita le interviste all’ex direttore della Vallecchi, una delle prime case editrici del Futurismo, Umberto Croppi, ora direttore di Federculture, al regista Luca Verdone, allo storico Francesco Perfetti e alla critica d'arte Francesca Barbi Marinetti, nipote di Filippo Tommaso Marinetti.

"Inimitabili", prodotto da Rai Cultura, è un programma di Sylos Labini e Angelo Crespi, con la consulenza di Clemente Volpini, scritto con Roberto Fagiolo e Massimiliano Griner, per la regia di Claudio Del Signore e con le musiche originali del Maestro Sergio Colicchio. Consulenza scientifica: Francesco Perfetti (puntate D’Annunzio, Marinetti, Guareschi), Giovanni Berardelli (puntata Mazzini).

Chiedi chi era Giovanni Falcone

Rai Documentari in coproduzione con Indigo Stories ha realizzato un ritratto inedito e privato del giudice palermitano, che prende corpo e si compone attraverso le parole di chi ha vissuto ed è cresciuto con lui. Un racconto senza mediazioni, emozionante, cinematografico, ricco di immagini inedite. Di Gino Clemente, “Chiedi chi era Giovanni Falcone” andrà in onda mercoledì 22 maggio alle 22 su Rai Storia.

GIOVEDI’ 23/05/2024

Donne esploratrici – 1^TX
Amelia Earhart

Leggendaria pioniera del volo, prima donna ad attraversare l’Atlantico in solitaria, l'americana Amelia Earhart scompare nel nulla a 40 anni, nel 1937, durante una grande impresa: la circumnavigazione aerea del globo seguendo la rotta più lunga, quella equatoriale. La racconta Mirella Serri a “Donne esploratrici” in onda giovedì 23 maggio alle 20. Su Rai Storia. A bordo del bimotore Lockheed Electra, Amelia e il suo navigatore Fred Noonan decollano da Miami il 1° giugno 1937. Dopo varie tappe in Sud America, Africa, India e Indocina, arrivano in Nuova Guinea. Il 2 giugno rirendono il volo, ma le loro tracce si perdono e, nonostante una mobilitazione senza precedenti, Amelia e Fred non saranno mai ritrovati.

Passato e Presente
Giuseppe Fava il coraggio della verità

In occasione della Giornata della legalità, giovedì 23 maggio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Passato e presente dedica una puntata a Giuseppe Fava. Intellettuale eclettico – romanziere, drammaturgo, saggista, pittore – “Pippo” Fava è’ stato, soprattutto, un grande giornalista. Nella sua Catania, dove l’informazione, gestita in regime di monopolio, era complice di un sistema di potere mafioso, nel 1980 Fava è chiamato a dirigere il Giornale del Sud. Sotto la sua direzione, sin da subito, il quotidiano racconta il volto oscuro del sistema di potere catanese, legato alla criminalità mafiosa del clan Santapaola. Una criminalità che pervade ogni ambiente, anche quello del giornale stesso. Quando gli editori decidono di licenziare lo scomodo direttore, Fava decide di aprire un giornale tutto suo, dove possa scrivere senza censure, insieme a un gruppo di giovanissimi collaboratori. A dicembre del 1982 esce così il primo numero de I Siciliani, che continua con coraggio a raccontare la mafia e i suoi legami con la politica e l’imprenditoria. Fino al 6 gennaio 1984 quando, dopo un anno di pubblicazioni, Fava viene ucciso da un commando mafioso. La criminalità spegne la sua voce, ma non quella del giornale, che continua le sue inchieste seguendo gli insegnamenti del suo direttore. In studio, insieme a Paolo Mieli, sarà il prof. Salvatore Lupo a ricostruire la storia del giornalista e dell’epoca che lo ha visto vivace protagonista e poi vittima della mafia.

Italia. Viaggio nella bellezza
Palermo. Il Museo del Presente

Dopo aver raccontato per più di trent’anni la storia di Giovanni Falcone e il suo sacrificio per la lotta alla mafia, Maria, la sorella, ha un sogno: dare vita a un museo che continui a diffondere la memoria e la cultura della legalità. Il 23 maggio, a Palermo, verrà inaugurato il “Museo del Presente – Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”, a cui “Italia. Viaggio nella bellezza” dedica la puntata, firmata da Brigida Gullo con la regia di Eugenio Farioli Vecchioli, in onda in occasione dell’anniversario della strage di Capaci giovedì 23 maggio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.

L'idea del Museo del presente nasce da una domanda: come trasformare la memoria di fatti storici, in progettazione? Come passare dalla testimonianza alla memoria collettiva? Lo spazio immaginato per raccontare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non è solo un luogo di memoria, ma di azione, in cui diversi soggetti sono chiamati a collaborare a un progetto che sovverte le regole del classico museo e crea percorsi nuovi, da esplorare. Ad accompagnare il visitatore saranno alcuni oggetti, testimoni di momenti di umanità della vita dei due magistrati: la poltrona sulla quale Giovanni Falcone, ragazzo, prese la decisione di studiare legge, la bicicletta sulla quale Paolo Borsellino trovava i suoi unici momenti di svago da una vita blindata, la penna che Falcone aveva in tasca nel momento dell’esplosione di Capaci, e ancora le papere di cui faceva collezione, un monito, per ricordare a sé stesso che l’errore è dietro l’angolo. Il Museo del Presente supera i confini di Palermo e della Sicilia nel momento in cui chiama a collaborare aziende del nord Italia che mettono a disposizione dl progetto il loro saper fare artigiano e industriale. E così nascono i due colori che sono la cifra degli spazi espositivi: il blu Falcone e il blu Borsellino, richiami cromatici al loro amore per il mare di Palermo. La sinergia tra la Fondazione Falcone, il Comune e la Città Metropolitana di Palermo, ha portato alla scelta di Palazzo Jung come sede museale. Un luogo simbolico, a pochi metri dalla Kalsa e da Piazza Magione, proprio lì dove Falcone e Borsellino sono nati e hanno trascorso la loro infanzia. Il 23 maggio 2024 quello spazio, recuperato, verrà restituito alla collettività e diventerà luogo di incontro e di costruzione del presente.

Francesca Morvillo, donna di legge

La storia, rimasta nell’ombra in questi anni, di una delle prime donne che scelsero la carriera in magistratura, proprio dopo l’apertura della carriera al femminile nel 1964. Una donna il cui nome è indelebilmente impresso nella storia e nella memoria del nostro Paese: Francesca Morvillo, magistrato e moglie del giudice Giovanni Falcone. In occasione del trentennale della strage di Capaci, in cui perse la vita insieme al marito e agli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, Rai Cultura le dedica lo Speciale “Francesca Morvillo, donna di legge”, in onda giovedì 23 maggio alle 22.10 su Rai Storia.
L’attività di Francesca Morvillo viene analizzata dalla storica Giovanna Fiume e dalla giurista Paola Maggio ed è arricchita dalle testimonianze dai magistrati Francesco Messineo e Toti Salvago, suoi compagni di studio e colleghi. A raccontare gli anni di attività alla Procura del Tribunale per i minori è una delle prime magistrate siciliane, Marisa Ambrosini, giudice e amica di Francesca Morvillo. Ricordi che tratteggiano il ritratto di una donna volitiva, instancabile lavoratrice, saggia e riservata che ha scelto di condividere con Falcone la vita blindata, la complicata quotidianità, ma anche le questioni giuridiche che erano alla base del lavoro incessante del pool antimafia. Di questo sono testimoni Giuseppe Ayala, Pietro Grasso e la sorella del giudice, Maria Falcone. In controluce si snoda la storia di una città vessata dalla mafia: Palermo, in cui tutti hanno tratto profitti dal malaffare e in cui è stato difficile innescare un cambiamento, come raccontano il sindaco Leo Luca Orlando e la giornalista Bianca Stancanelli. Oggi Palermo sembra riscoprire Francesca Morvillo: al balcone del liceo Vittorio Emanuele, il liceo che lei ha frequentato, compare un lenzuolo col suo nome, le è stata intitolata una biblioteca universitaria e la sua tesi di laurea sta per essere pubblicata e potrà essere consultata dagli studenti che scelgono di dedicarsi alla legge e alla cultura della legalità.

VENERDÌ 24/05/2024

Donne esploratrici
Isabelle Eberhardt

Impavida esploratrice, Isabelle Eberehardt ha percorso i deserti nordafricani, assumendo un’identità maschile per spingersi lì dove a nessuna donna era consentito arrivare. A “Donne esploratrici” ne parla Mirella Serri, nell’appuntamento in onda venerdì 24 maggio alle ore 20 su Rai Storia. Nata in Svizzera, nel 1877, in una famiglia borghese, già nell’infanzia Isabelle scrive racconti sotto uno pseudonimo maschile e immagina vite avventurose. Dopo essersi convertita all’Islam, cambia la sua identità in quella di un cavaliere arabo di nome Mahmoud Saadi e viaggia a lungo nel Nordafrica, dedicando racconti e romanzi a quei luoghi e alle loro popolazioni.

Passato e Presente
Grande Guerra. Trento e Trieste

La rivendicazione territoriale su Trento e Trieste è uno dei motivi per cui l’Italia entra nel primo conflitto mondiale. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Antonio Gibelli a “Passato e Presente”, in onda venerdì 24 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. I primi di novembre del 1918 avviene lo sfondamento delle linee austroungariche, con la decisiva vittoria di Vittorio Veneto, e il 3 novembre le due città vengono occupate dai soldati italiani: l’esercito del generale Diaz entra nelle strade accolto da una popolazione stremata ma festosa. Lo stesso giorno l’Italia firma l’armistizio con l’Austria Ungheria. Il 4 novembre sui tetti delle due città sventola il tricolore.

Molti irredentisti - gli italiani di nazionalità austroungarica che sognavano la liberazione - hanno perso la vita in guerra, come il trentino Cesare Battisti o il capodistriano Nazario Sauro, e non hanno visto realizzato il proprio sogno; per altri, quelli tornati a casa come il triestino Giani Stuparich, è il coronamento di una lunga battaglia.

Cronache di donne leggendarie
Saffo: la decima musa

Saffo, la poetessa che ha inventato le canzoni d’amore e Aspasia, amante e complice delle politiche culturali di Pericle nell’Atene del V secolo a.C.: le loro figure aiutano a capire i diversi ruoli delle donne nella Grecia arcaica e classica, un’epoca travolgente alla radice della nostra civiltà. Lo racconta Cristoforo Gorno in “Cronache di donne leggendarie”, in onda venerdì 24 maggio alle 21.10 su Rai Storia. Nella puntata interviene Silvia Romani, docente di Mitologia, Religioni del Mondo Classico e Antropologia del Mondo Classico all’Università Statale di Milano.

RAInchieste
Alcune Afriche

Un documentario, in cinque puntate, firmato da Alberto Moravia e Andrea Andermann e trasmesso dalla Rai nel 1975: è “Alcune Afriche”, di cui parla Giorgio Zanchini nel nuovo appuntamento con “RAInchieste” in onda venerdì 24 maggio alle 21.40 in prima visione su Rai Storia. Il punto di partenza è “Viaggio al Congo e ritorno dal Ciad, diario di André Gide: Andermann (che aveva già realizzato “Per Firenze” con Richard Burton e “Oceano Canada” con Ennio Flaiano) e Alberto Moravia, uno dei più importanti scrittori italiani del secolo scorso, decidono dunque di ripercorrere insieme l’itinerario africano che lo scrittore francese aveva compiuto nel 1925. Sbarcati sulla costa occidentale dell’Africa, partono dalla Repubblica del Congo, risalgono in battello il fiume Congo fino alla Repubblica Centrafricana, attraversano Camerun e Ciad e arrivano nel cuore del deserto del Sahara. Dopo un percorso di oltre 85mila chilometri, tra praterie, foreste, deserti, savane, popoli, animali, scoprono un continente misterioso e affascinante. Da quella esperienza, nel 1983 i due autori pubblicano anche un libro, intitolato sempre “Alcune Afriche”, e l’anno seguente Raiuno ripropone un film di montaggio, “Africa dove, ricavato dai vari reportage realizzati da Moravia e Andermann nel corso dei loro viaggi africani.

Enrico Caruso, il Tenore dei due mondi

Caruso nasce a Napoli nel 1873, già nel 1902, è tra i primi artisti al mondo ad incidere arie per una casa discografica inglese. Nel 1903 conquista” l’America e infatti al Metropolitan Opera di New York esordisce con il “Rigoletto di Verdi: seguiranno 607 repliche in 17 anni di attività, oltre innumerevoli tournée in tutto il mondo. Caruso è il primo artista al mondo a vendere più di un milione di copie di un disco tratto da “I Pagliacci”. Muore a Napoli il 2 agosto 1921 all’età di 48 anni. Lo racconta “Enrico Caruso, il Tenore dei due mondi” in onda venerdì 24 maggio alle 23.10 in prima visione su Rai Storia.

SABATO 25/05/23

Donne esploratrici
Annie Londonderry

Annie Londonderry è stata la prima donna a compiere il giro del mondo in sella a una bici. Erano anni in cui le donne avevano difficoltà a far accettare la “normalità” di una femmina in bicicletta. I medici temevano che la bicicletta potesse danneggiare la loro fertilità e la Chiesa vietava la bicicletta alle donne considerandolo uno strumento del diavolo. Ma Annie decide di sovvertire queste dicerie, facendo di sé stessa un’atleta, un’imprenditrice e una globetrotter, definendosi una “nuova donna, se questo termine significa che posso fare tutto ciò che può fare un uomo.” Una storia raccontata da Mirella Serri a Donne esploratrici sabato 25 maggio alle 20 su Rai Storia.

Passato e presente
Renzo De Felice, storico del fascismo

Renzo De Felice è stato forse lo storico italiano più discusso del secondo Novecento. Una figura raccontata da Paolo Mieli e dal professor Francesco Perfetti – che è stato uno dei suoi allievi - a “Passato e Presente”, in onda sabato 25 maggio alle 20.30 su Rai Storia, nell’anniversario della scomparsa. De Felice ha dedicato la sua vita professionale allo studio del fascismo, campo di cui è stato il grande pioniere, lasciando tra l'altro una monumentale biografia di Mussolini in otto volumi e in oltre settemila pagine. Inoltre, ha formato una generazione di nuovi studiosi, fatto da consulente a molti documentari televisivi, partecipato al dibattito pubblico con interviste che hanno fatto scalpore. Insomma, la sua influenza è stata ed è tuttora molto profonda.

Cinema Italia
Non essere cattivo”

Ostia, 1995. Vittorio e Cesare, cresciuti insieme e amici da una vita, sono praticamente fratelli. Si muovono in periferia, un contesto degradato, ai margini, in un mondo in cui la droga e i soldi facili sembrano l’unica via di uscita. Tenteranno di costruirsi una vita normale, tra enormi difficoltà. È il film di Claudio Caligari “Non essere cattivo”, con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D'Amico, Roberta Mattei, in onda sabato 25 maggio alle 21.10 per il ciclo “Cinema Italia”. Questi “ragazzi di vita” chiudono la trilogia del regista, iniziata con “Amore tossico” e proseguita con “L’odore della notte”.

DOCUMENTARI D' AUTORE *
Hitchcock/Truffaut

Era il 13 agosto 1962 quando François Truffaut, all’epoca giovane critico dei “Cahiers du Cinéma”, e Alfred Hitchcock si siedono l’uno di fronte all’altro per una lunga intervista da cui scaturirà uno dei libri più importanti della cinematografia, “Il cinema secondo Hitchcock”, pubblicato nel 1966 e poi oggetto di innumerevoli riedizioni. L'intervista non fu filmata ma solo documentata da scatti fotografici e da un registratore. Una testimonianza sonora unica e irripetibile che “Hitchcock/Truffaut” di Kent Jones - in onda sabato 25 maggio alle 22.50 su Rai Storia per “Documentari d’autore” - raccoglie, restituendo il sonoro dei due registi e della loro interprete, accompagnato da fotografie dell’epoca, estratti dei film di Hitchcock e commenti di alcuni dei più grandi registi contemporanei: Martin Scorsese, David Fincher, Wes Anderson, Peter Bogdanovich, Paul Schrader, Arnaud Desplechin, Kiyoshi Kurosawa, James Gray, Olivier Assayas, Richard Linklater.

L’intervista porta direttamente nel mondo del creatore di "Psycho", "Uccelli" e "La donna che visse due volte". Quando Truffaut intervistò Hitchcock su ogni film della sua carriera, l’intento era molto chiaro: far capire ai critici americani - che consideravano i film di Hitchcock intrattenimento leggero - che si erano sbagliati. Ma la conversazione tra i due uomini cambiò profondamente non solo la critica nei confronti dell'approccio al cinema di Hitchcock. Da allora anche il concetto stesso di "cinema" mutò per sempre. Il regista Kent Jones è direttore del New York Film Festival, nonché direttore artistico della Fondazione World Cinema; il co-sceneggiatore Serge Toubiana è critico ed ex direttore dei "Cahiers du Cinéma”.


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