L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Ricordando Daverio, Gassman, Dalla Chiesa

DOMENICA 01/09/2024

Omaggio a Vittorio Gassman *
Il mattatore”

"Il mattatore" fu un programma in 10 puntate di Vittorio Gassman che andò in onda sul Programma Nazionale nel 1959. In occasione dell’anniversario della nascita – il 1° settembre 1922 - Rai Cultura lo ripropone da domenica 1° settembre alle 13.00 su Rai Storia. Definito "spettacolo misto" per la varietà di generi e registri adoperati, "Il mattatore" permise a Gassman di esprimere un talento ironico, sulfureo e parodistico, tanto che il programma, lo stesso anno, divenne l'omonimo film diretto da Dino Risi. Regista di questa pietra miliare della storia della Rai fu Daniele D'Anza.

Passato e Presente
Gheddafi e la Libia

È il 20 ottobre 2011. Presso Sirte, non lontano dal luogo dove è nato, si conclude dopo 42 anni di dittatura l’avventura umana e politica di uno dei leader arabi più discussi e controversi della storia: il colonnello libico Muammar al-Gheddafi. Un nome che tradotto dall’arabo vuol dire: “colui che edifica”. A “Passato e Presente”, in onda domenica 1° settembre alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Giorgio Del Zanna a 55 anni dalla presa di potere del colonnello.

Dal colpo di stato del primo settembre 1969, realizzato quando ha solo 27 anni, Gheddafi percorre come un turbine la scena politica internazionale tra disegni politici irrealizzabili e conflitti militari, soprattutto con gli Stati Uniti di Ronald Reagan. Dittatore spietato o folle visionario? Punto d’equilibrio nel complesso quadro geopolitico africano e mediorientale o tiranno e istigatore del terrorismo internazionale? A oltre dieci anni dalla conclusione del suo regime e dalla sua fine cruenta è possibile pronunciare un giudizio storico su Gheddafi?

Binario cinema
L’altra verità”

Dopo la morte dell'amico e collega Frankie, vittima di un attentato a Baghdad, il contractor Fergus Molloy non è convinto delle spiegazioni ufficiali e decide di indagare per conto proprio sulla faccenda. Dopo aver scoperto retroscena agghiaccianti si fa giustizia da solo, ma alla fine scopre di essersi sbagliato. È il film di Ken Loach “L’altra verità”, in onda domenica 1° settembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Nel cast, Mark Womack, Andrea Lowe, John Bishop, Geoff Bell.

LUNEDI’ 02/09/2024

Italiani
Fausto Gullo

Il 27 marzo 1944 l’avvocato calabrese Fausto Gullo è a Napoli, drammaticamente imbiancata dalla recente eruzione del Vesuvio. Aspetta il capo dei comunisti italiani, Palmiro Togliatti, al suo rientro in Italia, dopo un lungo esilio in Unione Sovietica. Insieme dovranno riorganizzare il partito e ricostruire l’Italia sulle ceneri del fascismo e della guerra. Pochi giorni dopo Gullo contribuisce all’elaborazione della “Svolta di Salerno” che consente a Togliatti di dare vita al primo Governo di unità nazionale che vede la partecipazione delle formazioni politiche attive nel Comitato di Liberazione Nazionale. Nel suo diario del 24 aprile 1944 Gullo rievoca l’istante in cui interrompe il primo ministro Pietro Badoglio per chiedere che si dia vita all’ “Assemblea Costituente”. A Fausto Gullo è dedicato “Italiani”, firmato da Bruno Testori, e riproposto nel giorno del 50° anniversario della scomparsa lunedì 2 settembre alle 12.00 su Rai Storia.

Per dare finalmente pane e lavoro alla sofferente popolazione meridionale, ancora costretta a vivere nelle condizioni, di tipo feudale, del secolo precedente, Togliatti affida a Gullo il primo Ministero dell’Agricoltura dell’Italia liberata, fornendogli l’opportunità di affrontare la “Questione meridionale” emanando sei decreti-legge che entrano ufficialmente nella storia come i “Decreti Gullo”. La più significativa tra le nuove disposizioni agricole previste da Gullo consente ai braccianti senza terra di riunirsi in cooperativa e pretendere l’assegnazione delle terre incolte e mal-coltivate pubbliche o di proprietà dei latifondisti. In Calabria e, più il generale nel Meridione, i contadini si organizzano e occupano le terre con l’appoggio dei partiti di sinistra, dei sindacati e, soprattutto, Stato. Nel corso del 1946, per non compromettere il delicato equilibrio di Governo, Togliatti accetta il passaggio del Ministero dell’Agricoltura allo scudocrociato Antonio Segni. Gullo sostituisce invece “Il Migliore” alla guida del Dicastero della Giustizia in un momento decisivo per le sorti della democrazia italiana: il Referendum istituzionale “Monarchia – Repubblica”. Con la morte di Palmiro Togliatti comincia per Gullo il periodo forse più difficile: i nuovi dirigenti del Pci decidono di isolarlo ritenendolo un vecchio notabile di provincia.

Quando esplode il Sessantotto, Gullo sostiene la protesta degli studenti; polemizza apertamente con la chiusura di Giorgio Amendola e interviene al XII congresso del Pci dove accusa i suoi compagni di non aver compreso le ragioni del movimento. Quando Franco Piperno, uno dei leader studenteschi, viene recluso nel carcere romano di Regina Coeli, Gullo lo raggiunge per esprimergli la sua solidarietà. Anche in vecchiaia l’energia e lo spirito critico di Gullo conservano lo smalto iniziale, come dimostra una corrispondenza inviata ad Enrico Berlinguer dove l’avvocato calabrese, quasi si trattasse della sua eredità politica, prende definitivamente le distanze dalla Dc e dal nuovo progetto di compromesso storico elaborato dal Pci.

Pochi mesi prima di morire, a 87 anni, Gullo vince la sua ultima battaglia politica sui diritti civili quando, il 13 maggio 1974 il Ministro degli Interni Paolo Emilio Taviani annuncia agli italiani la schiacciante vittoria del “No” al Referendum per l’abrogazione della legge sul divorzio.

Ricordano Fausto Gullo: i nipoti Pierrette e Fausto Gullo; Emanuele Macaluso e Giuseppe Pierino, ex senatori Pci; gli storici Oscar Greco e Piero Bevilacqua;e l'ex leader del Movimento del '68 Franco Piperno.

Il Capitale di Philippe Daverio” *
Il mito di Garibaldi

In occasione dell’anniversario della scomparsa di Philippe Daverio (02.09.2020) Rai Cultura ripropone la puntata de “Il Capitale” che rievoca la storia di alcuni eroi delle spedizioni garibaldine, in onda lunedì 2 settembre alle 19.30. Se fosse stato solo per gli accordi di Plombières del 1858 e per le battaglie di Solferino e San Martino del 1859, l’Italia sarebbe nata probabilmente come una federazione di stati presieduti dal Papa. Ai Savoia forse sarebbe bastata l’annessione della Lombardia se non fosse entrata in gioco l’avventura temeraria di Garibaldi con la conquista del Regno delle due Sicilie, sulla quale vigeva una promessa di aiuto piemontese solo in caso di buon fine. Garibaldi è innegabilmente il mito sul quale si fonda una prima ipotesi unitaria italiana. Un mito che ha origini molto lontane, ma che trova il suo fulcro quando parte la famosa spedizione dei Mille che da Quarto approda in Sicilia.  Chi erano i folli che lo seguirono e lo fiancheggiarono? Fra i mille c’erano poveri e ricchi, tutti motivati dal sentimento patrio, in molti casi poi divenuti borghesi fondativi dell’Italia successiva. Anche se sembrano scomparsi dalla bibliografia garibaldina odierna, i fratelli Orlando giocarono un ruolo fondamentale per l’avventura intera: si tratta di tre fratelli nati a Palermo all’inizio dell’Ottocento, che decisero d’aprire una fabbrichetta di molle. Ma al Regno di Napoli gli imprenditori non piacevano molto. Così si trasferirono a Genova, entrando nei circoli mazziniani e diventando anche amici di Cavour. Fecero fortuna costruendo navi e furono tra i finanziatori della spedizione dei Mille, partecipandovi anche direttamente. Gli Orlando diventarono dopo l’Unità la prima grande famiglia industriale italiana, a cavallo fra Otto e Novecento. Sempre nell’ambito della spedizione di Garibaldi, emerge la storia d’un altro borghese, il giovane Giuseppe Nodari. Nodari a diciotto anni assiste alla battaglia di Solferino, l’anno successivo entra a far parte dei Garibaldini, portandosi appresso gli acquarelli. Riprese così la storia dall’imbarco fino alla presa di Palermo, trasformando tutto ciò vedeva in un ricordo dipinto, una narrazione d’immagini. In un certo senso, Nodari è stato il primo fotografo di guerra che abbiamo conosciuto in Italia. Dopo l’impresa, tornato all’università, diventa ordinario di anatomia a Padova. La vicenda del giovane Antonio Carpenè racconta un’altra storia di genesi di un borghese. Prima di studiare chimica e di entrare in contatto con il biologo Koch, quello del bacillo, e Pasteur, quello dei microbi, e di inventare l’uso della fermentazione per fabbricare il vino con le bollicine, fu infatti anche lui un guerriero garibaldino.

Altro caso emblematico è quello di Enrico Guastalla, nato povero in canna, da una famiglia ebraica di Modena, che dopo l’esperienza garibaldina giunse persino ad imparentarsi con i Rotschild di Francia. E poi ci sono i pittori, gli scrittori, i poeti, le donne, tra cui l’inglese Jessie White Mario, che seguendo Garibaldi a Palermo nel 1860, documentò tutto ciò che vedeva, diventando, forse, la prima giornalista donna di guerra.

Passato e Presente
La persecuzione dei cattolici in Inghilterra

Sono in centinaia i cattolici a essere giustiziati tra il 1535 e il 1681 e, all'origine dello scontro tra Roma e Londra, c’è lo scisma d'Inghilterra, provocato da Enrico VIII con l'Atto di supremazia del 3 novembre 1534. Un solco che viene approfondito dalle riforme anticattoliche di Edoardo VI ed Elisabetta I. Una pagina di storia riletta da Paolo Mieli e dalla professoressa Michela Catto a “Passato e Presente”, in onda lunedì 2 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Nel 1602 Elisabetta ordina l’esilio di tutto il clero cattolico, minacciando di morte i sacerdoti e tutti quelli che avessero ospitato o fornito loro vitto e alloggio. Saranno centinaia coloro che preferiranno morire, piuttosto che abbandonare il proprio paese. Le leggi discriminatorie nei confronti dei cattolici saranno abrogate solo nel 1829.

a.C.d.C
Salvate il Titanic

Il viaggio e l'affondamento del Titanic, avvenuto nell'Oceano Atlantico, nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912: “a.C.d.C.”, in onda lunedì 2 settembre alle 21.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero – propone la storia non raccontata dell’impegno e del sacrificio dei meccanici, dei fuochisti e dei pompieri della nave di fronte alla morte imminente. Il coraggio, il senso del dovere e la dedizione degli uomini dell’equipaggio, che hanno combattuto per trattenere la potenza del mare e mantenere la nave ed i suoi sistemi elettrici in funzione, anche quando sapevano che tutto era perduto. La maggior parte di questi uomini è scomparsa con il Titanic, ma le loro azioni hanno salvato molte vite.

Archivi, miniere di storia
L'Archivio di Stato di Palermo

Un immenso patrimonio di documenti che ricostruiscono la memoria di una delle città più importanti del Mediterraneo. Palermo ha attraversato una storia ricchissima di cambiamenti - dai greci ai romani, dagli arabi ai normanni, fino agli spagnoli - e ogni volta ne ha conservato il passaggio e le testimonianze documentali oggi conservate all’Archivio di Stato, ospitato negli ex conventi Catena e Gancia. Un patrimonio al centro dell’appuntamento con “Archivi, miniere di storia”, il programma di Rai Cultura in onda lunedì 2 settembre alle 22.45 su Rai Storia. Marco Mondini parte dal documento cartaceo più antico d’Europa, il “Mandato di Adelasia del Vasto” del 1109, con testo in greco e in arabo, per poi parlare del ruolo dei maestri marmorai nella Palermo del ‘200 e ‘300. L’importanza delle famiglie nobili in Sicilia è una storia a parte e, grazie a una serie di preziosi documenti, possiamo ricostruire le vicende della dinastia dei Moncada e della sua esponente di punta Donna Aloisa. In epoca moderna, invece, è il grande apporto della famiglia Florio a segnare molte vicende legate alla città, e l’archivio presenta una serie di carte che aiutano a ricostruirne le alterne fortune. Ospiti della puntata il Direttore Claudio Torrisi, i professori Lina Scalisi e Giuseppe Mandalà, e gli archivisti Serena Falletta e Maurizio Vesco.

MARTEDI’ 03/09/2024

La Grande Storia – Anniversari *
Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa

Il 3 settembre 1982 la mafia uccideva a Palermo il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Nell’agguato di via Isidoro Carini perdevano la vita anche la moglie, Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo. Il 30 aprile 1982, quattro mesi prima della sua morte, Dalla Chiesa si era insediato nel ruolo di Prefetto del capoluogo siciliano, poche ore dopo l’assassinio di Pio La Torre, segretario regionale del Pci. La puntata ripercorre la storia di Dalla Chiesa, figlio di un generale dell’Arma dei Carabinieri e carabiniere lui stesso fin dagli anni della II guerra mondiale quando, sulle orme del padre, sceglie di arruolarsi. Nel 1949 è in Sicilia, volontario nel Comando Forze Repressione del Banditismo, impegnato nella caccia al bandito Salvatore Giuliano: resterà nell’isola fino al 1952 per poi tornarvi nel 1966, con il grado di colonnello, al comando della Legione di Palermo, in un momento cruciale della lotta alla mafia. Nel 1973 Carlo Alberto Dalla Chiesa è promosso Generale di Brigata e assume il Comando della Regione Nord-Ovest, in un contesto caratterizzato dalle prime azioni delle Brigate Rosse. Nel dicembre 1981 giunge la nomina a Vice-Comandante Generale dei Carabinieri, l’incarico più alto che allora si potesse raggiungere nell’Arma. Poi, nella primavera del 1982, la nomina a Prefetto di Palermo, mentre la città è sconvolta dalla violenza mafiosa e da uno scontro che non risparmia gli uomini dello Stato. Per Dalla Chiesa è il terzo ritorno in Sicilia, ma gli sarà fatale: l’agguato omicida organizzato dai vertici di Cosa Nostra non gli concede scampo. I suoi funerali si svolgono in un clima di grande tensione, segnato dalle dure parole pronunciate durante l’omelia dall’Arcivescovo di Palermo, il Cardinale Salvatore Pappalardo. Dieci giorni dopo il Parlamento approva la legge Rognoni-La Torre che introduce per la prima volta nel Codice penale il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni. La puntata, in onda su Rai Storia martedì 3 settembre alle ore 16 in occasione dell’anniversario dell’omicidio, sarà introdotta e commentata da Paolo Mieli.

Passato e Presente
Emma Goldman, l'anarchia dell'individuo

Emma Goldman nasce in Lituania nel 1869, emigra negli Stati Uniti nel 1885 e vive a lungo in Francia, in Inghilterra, in Canada. Ribelle fin dall’adolescenza, abbraccia l’anarchismo a vent’anni e ne fa la sua principale ragione di vita. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Emilio Gentile a “Passato e Presente”, in onda martedì 3 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Emma Goldman vuole liberare la società dall’oppressione e dall’ingiustizia, rovesciare il sistema, e fare la rivoluzione, salvo accorgersi che nulla di tutto questo è possibile se non passando per la liberazione di ogni singolo individuo. Mai dottrinario, il pensiero di Emma Goldman è in continua trasformazione, restando sempre aperto alle principali idee del suo tempo e alle lezioni della storia. E così, passando attraverso i conflitti industriali dell’America di fine Ottocento, la Prima guerra mondiale, la Rivoluzione russa e la guerra civile spagnola, la fautrice del terrorismo anarchico diventa, gradualmente, una teorica dell’individualismo libertario.

5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”
Cleopatra, l'ultima regina d'Egitto

Comandava eserciti e costruiva navi da guerra. Era spietata con i rivali e veloce nell'eliminare i traditori. Parlava almeno nove lingue, riceveva diplomatici e negoziava con i re. Ma l'ultima donna a governare l'Egitto, che oggi è una leggenda per il suo potere di seduzione, potrebbe non essere stata così aggraziata; la sua attrazione era più una questione di intelligenza e forza di volontà. Cleopatra è la protagonista dell’appuntamento con “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, con Giorgio Zanchini, in onda martedì 3 settembre alle 21.10 su Rai Storia.

Il declino di Hitler
Uccidere il Fuhrer

Nel 1943, la sconfitta nella battaglia di Stalingrado contro i sovietici incrina il mito dell’invincibilità nazista. E della sua guida suprema, Adolf Hitler, che si sottrae dalla scena pubblica. Un drammatico tornante della storia nazista, raccontata dall’episodio della serie Bbc, introdotta per Rai Cultura dallo storico Emilio Gentile, “Uccidere il Fuhrer”, in onda martedì 3 settembre alle 22.10 su Rai Storia. L’appartarsi di Hitler lascia spazio in Germania alle ambizioni e alle rivalità dei gerarchi, come Goebbels, Speer, Himmler. Ma al tempo stesso apre uno spiraglio al dissenso clandestino contro il nazismo. È il caso de “La rosa bianca”, il gruppo di coraggiosi studenti che all’Università di Monaco distribuisce volantini anti-Hitler, per dare una testimonianza di libertà a costo della propria vita. O dell’“Operazione Valchiria”, col tentato attentato a Hitler ordito dal colonnello Claus von Stauffenberg.

MERCOLEDI’ 04/09/2024

Passato e Presente
Pentagon papers, la verità sul Vietnam

Il 13 giugno 1971, con uno “scoop” giornalistico sensazionale, il New York Times inizia a pubblicare alcuni estratti di quelli che vengono subito chiamati “Pentagon Papers”, documenti del Pentagono. Una ricerca segretissima che era stata preparata per ordine del Segretario alla difesa McNamara e che rivela i retroscena delle decisioni che hanno portato all’impegno americano nella guerra del Vietnam, ben diverse da quelle propinate all’opinione pubblica. Una pagina di storia ripercorsa da Paolo Mieli e dal professor Gregory Alegi a “Passato e Presente” in onda mercoledì 4 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Mentre il governo Nixon interviene nel tentativo di proibire la pubblicazione, divampa in America il grande dibattito nazionale sulla guerra del Vietnam e sul difficile compromesso tra libertà di stampa e sicurezza della nazione.

Florence Nightingale. La prima infermiera” *

Attivista, riformatrice sociale, esperta di statistica e infermiera, Florence Nightingale ha aperto la strada al lavoro “eroico” degli infermieri. Lo Speciale “Florence Nightingale. La prima infermiera” – in onda mercoledì 4 e 11 settembre alle 21.10 su Rai Storia, introdotto e contestualizzato dalla professoressa Barbara Bracco - racconta una donna straordinaria, un’autentica pioniera, una personalità capace di ribellarsi alle regole sociali dell’Inghilterra vittoriana e lasciare un segno profondo in tutto il mondo.

Nata nel 1820 in una ricca famiglia inglese, Florence Nightingale sviluppa la passione per la medicina. In un momento in cui le donne britanniche sono obbligate a rimanere a casa, scuote i codici della società vittoriana non solo scegliendo una professione che la appassionava, ma anche compiendo progressi in un campo allora riservato agli uomini. Le sue esperienze durante la guerra di Crimea sono basilari per costruirsi le sue vedute sulla sanità: fonda il St. Thomas' Hospital e la Nightingale Training School for Nurses nel 1860 e i suoi sforzi per riformare l'assistenza sanitaria influenzano in modo notevole la qualità delle cure nel XIX e XX secolo. Unendo materiali da archivio, testimonianze e ricostituzioni, questo film ripercorre la vita di questa donna straordinaria il cui lavoro pionieristico ha lasciato una brillante eredità di cui beneficiano tutti nelle cure mediche.

People from Cecchetto” *

Claudio Cecchetto è stato uno dei più importanti talent scout dello spettacolo italiano. Nel documentario su soggetto di Martino Clericetti - che firma anche la sceneggiatura con il regista Emanuele Imbucci - “People from Cecchetto”, in onda mercoledì 4 settembre alle 22.10 su Rai Storia, il racconto di una vita artistica e personale attraverso un collage di racconti e aneddoti, con la colonna sonora degli anni ’80 e ’90. Claudio Cecchetto è un visionario, ma a differenza di tanti ingegnosi personaggi che immaginano scenari e proiettano fantasie che mai vedranno la luce, Cecchetto è uno che le sue brillanti visioni e, poi, le realizza per davvero. Come dimostra la sua storia. Sulla carta d’identità, alla voce professione, non c’è abbastanza spazio per definire quello che Claudio ha fatto e tutt’ora fa: deejay, presentatore televisivo, promoter di eventi, fondatore di una radio, produttore discografico, manager e perfino cantante. Tuttavia, se si dovesse trovare per forza una definizione sintetica delle attività̀ di Cecchetto, una parola che riassuma tutto, forse su quella carta d’identità̀ dovrebbe essere scritto Talent Scout. Perché́ Claudio Cecchetto è considerato – da generazioni diverse, a ragion veduta – uno dei più̀ importanti talent scout dello spettacolo italiano.

Claudio è stato Talent Scout innanzitutto di sé stesso, perché́ la sua vita è stata una continua scommessa tra sé e la sua voglia di trasformare le visioni in realtà̀. E poi, soprattutto, Talent Scout di personaggi. L’elenco dei nomi che devono all’intuizione di Claudio e alla sua perseveranza l’inizio di una fortunata carriera è impressionante: Gerry Scotti, Fiorello, Amadeus, Jovanotti, Sabrina Salerno, Leonardo Pieraccioni, Fabio Volo. solo per citarne alcuni. Saranno loro, infatti – in un collage di ricordi, racconti, aneddoti e considerazioni maturate nel tempo – a tracciare le linee che definiscono l’identikit di Claudio Cecchetto: il suo ritratto, la sua personalità̀, il suo talento. Sullo sfondo decenni luminosi e indimenticabili di musica e costume. Nel documentario intervengono: Amadeus, Massimo Bernardini, Claudio Cecchetto, Mapi Danna, Cecchetto, Carlo Conti, Francesco Facchinetti, Rosario Fiorello, Lorenzo Jovanotti, Leonardo Pieraccioni, Sabrina Salerno, Gerry Scotti, Fabio Volo e Maria Volpe.

Una coproduzione Lotus Production e Rai Documentari con il contributo di Rai Teche.

GIOVEDI’ 05/09/2024

Passato e Presente
John Kenneth Galbraith, il fascino della politica

Ontario meridionale, Contea di Elgin, cuore agricolo del Canada. Qui inizia la storia di John Kenneth Galbraith, un personaggio che attraverserà da protagonista la storia degli Stati Uniti del ‘900. Una storia raccontata da Paolo Mieli e dalla professoressa Mariele Merlati a "Passato e Presente", in onda giovedì 5 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Economista e professore universitario, sarà “zar dei prezzi” con Franklin Delano Roosevelt durante la Seconda guerra mondiale, sostenitore di Adlai Stevenson nelle campagne elettorali contro Eisenhower, autorevole consigliere di John Kennedy, ambasciatore americano nell’India di Nehru e punto di riferimento dei movimenti di contestazione dei primi anni ’70.

a.C.d.C
L’invenzione del lusso alla francese

Quando la Francia “inventò” il lusso e ne fece merce da esportazione: lo racconta “L'invenzione del lusso alla francese”, in onda giovedì 5 settembre alle 21.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. A fine Settecento, la Francia si specializzò in quell’“industria del lusso” che ancora oggi vanta numerosi primati, come le porcellane di Sèvres, gli specchi di Saint-Gobain, le sete di Lione, i merletti di Alençon. Tutti articoli di lusso che sono la testimonianza dell'abilità e del gusto francesi sul finire del XVIII secolo. Ma solo un secolo prima, le casse del regno di Luigi XIV erano senza soldi. Il bilancio militare e una crisi economica avevano svuotato le casse del governo e i sudditi del re avevano un disperato bisogno di lavoro. Lo sviluppo di industrie esclusive fu la straordinaria strategia del Re Sole per affrontare queste difficoltà. Ma già nel XVII secolo, ogni fornitore di specialità straniere, dalla Cina a Venezia, custodiva con cura i propri preziosi segreti commerciali. E ci sono voluti spionaggio, rapimenti e corruzione, sponsorizzati dallo Stato, per portare la Francia all'apice del mercato europeo dei beni di lusso. Attraverso archivi, rievocazioni e interviste a esperti, il documentario va alle origini di questa nuova industria in termini storici, economici, scientifici e culturali.

Orient Express *
Un treno nella storia

La straordinaria iniziativa che portò, nella seconda metà del XIX secolo, alla “invenzione” del treno più famoso del mondo: l’Orient Express. La fa rivivere, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero, “Orient Express. Un treno nella storia”, in onda giovedì 5 settembre alle 22.10 su Rai Storia. In un’Europa ancora lacerata da conflitti e diffidenze, l’imprenditore belga Georges Nagelmackers lotta per realizzare una rete di treni notturni che colleghino le principali città europee e per trasformare in realtà il sogno di un convoglio capace di superare tutti i confini e di spalancare le porte dell’Oriente, permettendo ai suoi passeggeri di viaggiare comodi e sicuri verso la modernità.

VENERDÌ 06/09/2024

Omaggio a Giuliano Mondaldo
Sacco e Vanzetti Day”

Il 23 agosto 1927, dopo un processo segnato da pregiudizi e prove discutibili – e dopo sei anni di carcere – gli anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti muoiono sulla sedia elettrica negli Stati Uniti, per un crimine non commesso, dal quale solo cinquant’anni dopo verranno completamente scagionati. Una vicenda ricostruita dall’inchiesta “Sacco e Vanzetti Day” realizzata nel 1977 da Rodolfo Brancoli e Giuliano Montaldo, che Rai Cultura ripropone venerdì 6 settembre alle 16.30 su Rai Storia, nel giorno del primo anniversario della scomparsa di Giuliano Montaldo. L’inchiesta ricostruisce tutti i fatti di cui i due italiani furono protagonisti: le accuse, il discusso processo, la condanna a morte, l’inutile quanto amplissima mobilitazione internazionale a loro favore, l’esecuzione, la riabilitazione postuma.

Passato e Presente
Friedrich Paulus, il Feldmaresciallo

Dopo la strenua resistenza all’interno della sacca di Stalingrado, il 2 febbraio 1943 il neo-feldmaresciallo Friedrich Paulus, contravvenendo agli ordini del Führer, firma la resa delle armate tedesche. Inizia così la sua lunga prigionia. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Marco Mondini a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda venerdì 6 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Internato inizialmente nel convento-fortezza di Suzdal, nell’estate del 1944 decide di rompere ogni indugio e cede alle pressioni delle autorità sovietiche. In un appello radiofonico rivolto al popolo tedesco esorta i suoi compatrioti a «eliminare Adolf Hitler e a stabilire una nuova leadership statale che ponga fine alla guerra». Con la morte di Hitler e la successiva resa della Germania, nel novembre del 1945, inizia nella città di Norimberga il processo contro i gerarchi nazisti, nel corso del quale è chiamato a testimoniare contro i suoi superiori di un tempo, Göering, Keitel, Jodl. Al termine della sua deposizione fa rientro in Urss a disposizione delle autorità sovietiche. Il 5 marzo 1953 Stalin muore. Paulus di lì a poco potrà lasciare l’Unione Sovietica. Si stabilisce a Dresda dove trascorrerà gli ultimi anni di vita. Morirà alcuni anni dopo, il 1° febbraio 1957, all’età di 66 anni, alla vigilia del 14° anniversario della resa della sua armata. Il suo corpo sarà cremato. L’urna con le ceneri è sepolta nel cimitero di Baden-Baden, nella Germania occidentale, accanto alle spoglie della moglie.

Antonio&Pupi ***
Una Storia con la A maiuscola

L’esperienza cinematografica di Antonio e Pupi Avati in 56 anni di attività ininterrotta, durante la quale sono state realizzate 61 pellicole e 16 produzioni per la Tv, tra miniserie, show, docufiction e speciali. La racconta lo Speciale “Antonio&Pupi. Una Storia con la A maiuscola” di Claudio Miani e Gian Lorenzo Masedu, in onda venerdì 6 settembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Una produzione che ha portato ai fratelli Avati oltre 90 riconoscimenti ricevuti nei più importanti Festival di tutto il Mondo. Nel 1984, dopo 16 anni di lavorazioni indipendenti e produzioni a marchio A.M.A. Film, nasce la DueA Film che a tutt’oggi, può essere considerata una realtà unica nel panorama cinematografico mondiale: la più longeva e presente Casa di Produzione Cinematografica a conduzione familiare.

La storia dei fratelli Avati viene raccontata in chiave jazz, riproponendo la loro capacità autoriale retta da una sapienza artigianale nel proporre storie, narrazioni ed immagini. Un processo che ha portato a riassumere il loro cinema attraverso una scelta stilistica personale e definita: primissimi piani degli intervistati, viaggi nelle location originali di alcune tra le loro più rappresentative pellicole e un color demodé capace di abbracciare al contempo il filone gotico, della narrazione contadina e delle favole. Molti i volti noti del nostro cinema (e delle produzioni a firma Avati) che hanno prestato la loro esperienza per tracciare una storia densa di significato e memoria. Nelo speciale intervengono Alba Rohrwacher, Silvio Orlando, Christian De Sica, Diego Abatantuono, Gabriele Lavia, Laura Morante, Alessandro Haber, Neri Marcorè, Katia Ricciarelli, Vanessa Incontrada, Lino Patruno, Massimo Boldi, Sergio Castellitto, Rossana Casale, Vittorio Sgarbi, Enrico Magrelli, Aurelio De Laurentis, oltre, naturalmente, ai fratelli Avati.

“’14-’18. Grande Guerra cento anni dopo”
La fine degli zar

Il 12 marzo 1917, a Pietrogrado, scoppia una rivolta popolare. L’estendersi dell’insurrezione costringe lo Zar Nicola II ad abdicare. Vanno al potere i socialisti rivoluzionari, appoggiati dai menscevichi, che cercano di continuare la guerra contro gli Imperi centrali. Eventi raccontati da “La fine degli Zar”, in onda venerdì 6 settembre in seconda serata su Rai Storia per la serie “’14-’18 Grande Guerra 100 anni dopo”.

Il 7 novembre, però, i bolscevichi di Lenin attuano un nuovo colpo stato con la Rivoluzione d’ottobre e conquistano il potere. Il caos dilaga, le truppe abbandonano il fronte. A dicembre la Russia firma un armistizio con Austria e Germania e il 3 marzo 1918 la pace di Brest-Litovsk.

SABATO 07/09/23

1920. Il terremoto in Garfagnana e Lunigiana

È il 7 settembre 1920 quando un fortissimo terremoto - 6.8 della scala Richter - devasta i territori della Lunigiana e della Garfagnana. È una tragedia che ha un forte impatto sulla popolazione di quei luoghi. Il bilancio è di 171 morti e 650 feriti. Nel giorno dell’anniversario, Rai Cultura ricorda uno degli eventi sismici più distruttivi del ventesimo secolo in Italia con lo speciale “1920. Il terremoto in Garfagnana e Lunigiana”, in onda sabato 7 settembre alle 18.00 su Rai Storia. Il filmato ricostruisce la cronaca dei tragici accadimenti e tutto il periodo successivo con le ricostruzioni degli storici, le testimonianze e i materiali d’archivio. Si è trattato certamente di uno dei primi eventi “mediatici”.  E ha portato le istituzioni, coinvolte nell’intervento post-sisma, a trovare un coordinamento organico, dando il via al percorso di nascita della Protezione Civile.

Passato e Presente
Il bombardamento di Londra

Dopo la caduta della Francia, nell’estate del 1940, il III Reich si prepara a sferrare l’attacco per mare e nei cieli alla Gran Bretagna. Ha inizio la cosiddetta battaglia d’Inghilterra che culmina negli attacchi aerei della Luftwaffe contro Londra e altre città inglesi. A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura, Paolo Mieli ne parla con il professor Giovanni De Luna nella puntata riproposta sabato 7 settembre e alle 20.30 su Rai Storia a 80 anni dall’inizio dei bombardamenti. La capitale del Regno Unito è di giorno e di notte sotto i bombardamenti che provocano decine di migliaia di vittime tra la popolazione civile e danni ingentissimi alla città. Ma l’Inghilterra, guidata dal primo ministro Winston Churchill, non si piega, resiste, e infligge alla macchina da guerra di Hitler, soprattutto grazie ai piloti della RAF, la prima pesante sconfitta.

Cinema Italia
Le amiche

Le storie di Clelia, Rosetta, Nene e Momina nella pellicola firmata da Michelangelo Antonioni, e liberamente tratta dal romanzo “Tra donne sole” di Cesare Pavese. È il film “Le amiche” - Leone d'argento alla 16ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia - in onda sabato 7 settembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Tra le interpreti, Eleonora Rossi Drago, Gabriele Ferzetti, Valentina Cortese, Yvonne Furneaux, Madeleine Fischer, Franco Fabrizi, Anna Maria Pancani.

Clelia, diventata modista in un’importante casa di moda di Roma, viene inviata a Torino per aprire una filiale. In città avrà modo di fare la conoscenza di Rosetta, che ha tentato il suicidio a causa della sua infelice storia d’amore con Lorenzo, sposato con Nene, apprezzata ceramista, e di Momina, ragazza ricca che conduce una vita oziosa e agiata.

Documentari d' autore
Noi c'eravamo. Battaglie, vittorie e sconfitte del cinema italiano”

Dalla manifestazione a Piazza del Popolo del '48 a quella più recente di fronte a Montecitorio, i registi e gli attori hanno rivendicato un vero diritto: quello di venire riconosciuti come operatori culturali, ma anche e soprattutto come lavoratori. Una rivendicazione al centro di “Noi c'eravamo. Battaglie, vittorie e sconfitte del cinema italiano” in onda sabato 7 settembre alle 23 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. Il giornalista e documentarista Antonello Sarno racconta le lotte che gli artisti, attori, registi, autori, soprattutto di cinema, hanno dovuto fare dal dopoguerra per rivendicare il diritto alla salvaguardia della cultura e della professione artistica.

 


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.