IL FILM
Scritto, diretto ed interpretato da Charlie Chaplin nel 1925, il film “La febbre dell’oro” rivisita il mito americano della frontiera, in un racconto che è a uno straordinario punto di equilibrio tra comicità, avventura e poesia. La pellicola riprende lo schema del personaggio umile e bistrattato, ma puro di cuore, che viene premiato e risarcito nel finale. Chaplin accentuò la solitudine del suo personaggio, isolandolo sia nell'infelicità amorosa che nella natura ostile. In questa pellicola il risarcimento, oltre che morale, è anche materiale (grazie al ritrovamento della miniera), ma ciò è tenuto in secondo piano: Giorgia nell'ultima scena accetta l'omino quando lo vede con gli abiti di vagabondo, non perché è diventato un miliardario.
Queste scene, come quella della lotta contro il vento nella prima parte o quella della capanna che dondola nella seconda, hanno la leggerezza e la perfezione meccanica del balletto, una delle caratteristiche formali più amate in Chaplin.