L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Il Novecento si addice alla Haydn

 di Federica Fanizza

Il contemporaneo s’addice dall’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Les illuminatons di Benjamin Britten, dirette da Jesus Lopez Cobos con la voce di Anu Komsi, hanno raccolto il gradimento del pubblico regionale in un programma che prevedeva anche Mozart e Beethoven.

TRENTO 24 febbraio 2016 - Prosegue la stagione dell’Orchestra Haydn sotto il segno dei grandi compositori e esecutori sinfonici. Il 23 e il 24 febbraio rispettivamente a Bolzano e a Trento, a dirigere la compagine regionale è stato richiamato lo spagnolo Jesus Lopez Cobos, una gradita presenza di cui già si annuncia il ritorno a fine anno, con un programma articolato su Mozart (Idomeneo Ouvertüre kv 366 e Vorrei spiegarvi, oh Dio! Aria, kv 418) Benjamin Britten (Les illuminations, op. 18) e Beethoven (Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore, op. 55 "Eroica"). La sua direzione si è caratterizzata per una interpretazione personale e non scontata, come ha voluto dimostrare nell’ouverture dall’Idomeneo, segnata dalla ricerca delle sonorità più leggere e barocche fino ad esasperare il suo carattere sospeso del finale.

La parte vocale era affidata al soprano finlandese Anu Komsi, che vanta buona esperienza nel repertorio operistico di agilità come in quello contemporaneo. L’aria Vorrei spiegarvi, oh Dio! fu pensata da Mozart su misura per i mezzi straordinari di una virtuosa come Aloysia Weber. Chiaramente in sofferenza durante l’esecuzione del brano, ricco di salti di registro e fuori dalla portata dei suoi attuali mezzi vocali, la Komsi ha dato prova delle sue capacità di gestire la vocalità contemporanea in Britten. Dedicate al soprano Sophie Wyss, che le interpretò in prima assoluta nel 1940, Les Illuminations per soprano (o tenore o voce acuta, come alcune indicazioni riportano) e orchestra d'archi op. 18 costituiscono il terzo dei sei cicli di composizioni per voce sola scritti da Benjamin Britten e impiegano testi tratti da Les Illuminations di Arthur Rimbaud (1874), una raccolta di prose poetiche cariche di significati simbolici, visioni allucinate e ambigue allusioni erotiche, scritte dall'adolescente poeta francese durante i suoi vagabondaggi in compagnia di Verlaine in quei tre anni (1871-1874) nei quali si consuma la sua brevissima esperienza poetica. Anche per Britten il periodo in cui vennero alla luce Les Illuminations segnò una svolta decisiva nella sua carriera artistica e nella vita privata. La composizione venne iniziata nel marzo del 1939 in Inghilterra e completata nell'ottobre dello stesso anno negli Stati Uniti, dove l'autore si era trasferito insieme al tenore e compagno Peter Pears con l'intenzione di non dare adito alle critiche che lo davano in fuga davanti alla guerra imminente. In questo caso il soprano finlandese ha esaltato la visione fantastica e allucinata della scrittura con cui Britten rende al meglio il testo poetico di Rimbaud, già così ricco di suggestioni musicali ed estetiche. Il tutto è stato sostenuto da un'orchestra sempre più affine alle sonorità del contemporaneo.

La seconda parte era affidata all’Eroica beethoveniana, lasciando quindi spazio all’estro direttoriale di Lopez Cobos. Come nel Mozart iniziale, anche per la sinfonia beethoveniana (1805) la bacchetta cerca di scoprire gli elementi sonori più legati al classicismo compositivo del primo Beethoven sinfonico. In questo modo, Lopez Cobos sorvola sui tempi marziali che spesso appesantiscono, se esasperati, il discorso musicale, ricercando tempi spediti e trasparenze contrappuntistiche pur presenti nella partitura; in tal modo le singole sezioni orchestrali sono messe nelle condizioni di dimostrare la loro capacità tecniche, esecutive e interpretative.

Il pubblico di Trento, con ampia presenza di giovani, ha dimostrato di saper accogliere e apprezzare anche le proposte più innovative del panorama del ‘900 musicale.


 

 

 
 
 

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