L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

il soprano Dorothee Mields

Bach e Zelenka allo specchio

 di Giuliana Dal Piaz

Interessante appuntamento, per la stagione della Tafelmusik Baroque Orchestra, con la Cantata "Weichet nur, betrübte Schatten" di Bach seguita dalla Missa Omnium Sanctorum, ZWV 21 del meno noto Jan Dimas Zelenka.

TORONTO 28 aprile 2016 - Giunta quasi alla fine della Stagione 2015-2016, la Tafelmusik Baroque Orchestra ha presentato dal 28 aprile al 1º maggio il concerto Zelenka & Bach presso il Trinity-St.Pauls's Center di Toronto.

Diviso in due sezioni, il concerto ha avuto inizio con la Cantata 202 "Weichet nur, betrübte Schatten" di Johann Sebastian Bach, diretta (in modo molto discreto) dal primo violino della Tafelmusik Orchestra, Patricia Ahern, con Dorothee Mields come soprano solista. Della famosa Cantata di Bach non si conosce né la data esatta di composizione né l'occasione specifica per la quale fu destinata, anche se sappiamo trattarsi di un pezzo per un matrimonio. Accompagnano, introducono e sottolineano i versi interpretati dal soprano, nelle Arie e nei Recitativi che si alternano per tutta la Cantata, il clavicembalo di Charlotte Nediger, l'oboe solista John Abberger, il violoncellista Allen Whear e la violinista Patricia Ahern. L'Introduzione e la Gavotta finale coinvolgono invece l'intera orchestra, in quest'occasione in formazione di ensemble da camera. Il soprano tedesco Dorothee Mields, la cui voce ha un timbro eccezionale, soave ed etereo ma dall'acuto fermo, è apprezzatissima interprete di musica barocca, principalmente Bach, Haendel, Stölzel, Monteverdi. La sua tecnica impeccabile e la qualità vocale la rendono molto ricercata anche da, e per, autori contemporanei o comunque più vicini a noi, come Beat Furrer, Gérard Grisey, Harald Weiss o Gustav Mahler.   

Nella seconda parte del concerto, la Tafelmusik Baroque Orchestra, integrata da alcuni altri strumentisti, ha eseguito la Missa Omnium Sanctorum, ZWV 21 di Jan Dimas Zelenka, sotto la direzione di Ivars Taurins, peraltro direttore stabile del Tafelmusik Chamber Choir. Lettone di origine ma cresciuto e formatosi musicalmente a Toronto, Taurins è un apprezzato docente che da vari anni ricopre il ruolo di direttore del Coro da Camera della Tafelmusik (venticinque cantanti, tra cui due controtenori), che ha fondato con David Fallis nel 1981. Pur risultando  efficace per i cantanti, il suo stile di direzione è molto esuberante, così da interferire a momenti con la concentrazione musicale del pubblico. Il compositore boemo Jan Dimas Zelenka (1679-1745), formatosi probabilmente a Praga, nel 1710 arriva a Dresda, inizialmente assunto come contrabbassista di fila presso la corte di Federico Augusto di Sassonia, re di Polonia, ed entra così in contatto con i numerosi musicisti di rilievo che gravitavano intorno alla Katholic Hofkirche di Dresda (anteriormente un teatro d'opera!). Per coltivare la propria ambizione di compositore in nuce, viaggia molto, prima a Vienna, dove studia con J.J. Fux, poi in Italia, dove incontra Alessandro Scarlatti a Napoli e Antonio Lotti a Venezia, dei quali fu probabilmente alunno. Torna poi a Dresda dove per dieci anni lavora come assistente (sempre più indispensabile) del Capellmeister Heinichen. La sua ambizione di sostituirlo nella carica, e non solo nel carico di lavoro (Heinichen muore nel 1729, dopo anni di salute cagionevole) viene però frustrata per sempre: gli si assegna solo la carica di "Compositore di Musica Sacra" e fino alla morte potrà solo lavorare a comporre per i posteri. Influenzata dai vari maestri e dall'ambiente musicale di Dresda, Zelenka combina elementi prettamente tedeschi, come il contrappunto, con elementi dominanti nello stile italiano dell'epoca.

Eseguita in questo contesto per la prima volta, la Missa Omnium Sanctorum ("forse la mia ultima", scrive Zelenka all'inizio della partitura) colpisce per lo stile misto, la combinazione di pezzi tradizionali e di elementi estremamente moderni: la prima osservazione che viene in mente all'uditorio è che non si tratti di una Messa ma di una composizione multiforme e "diversa", rispetto a quelle scritte dai suoi contemporanei, con dei passaggi musicali addirittura vertiginosi per gli archi.       

Con Dorothee Mields, si sono esibiti per la prima volta come solisti anche i tre recentissimi vincitori del concorso "Tafelmusik Vocal Competition", il mezzo-soprano statunitense Kim Leeds (buona voce, abbastanza duttile, ma avrei davvero apprezzato un contralto nella sezione finale del Gloria), il tenore Jacques-Olivier Chartier, di Québec (ottima voce dal bel timbro elegante), e il basso-baritono statunitense Jonathan Woody (che si avvia a diventare un eccellente interprete di musica antica e operistica; ma, anche nel suo caso, avrei preferito una voce più profonda, un basso deciso, nella strofa centrale del Credo e nell'Agnus Dei)


 

 

 
 
 

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