La prova della Prova
di Giuseppe Guggino
Come ormai da qualche anno, il Luglio Musicale Trapanese riserva un’appendice di stagione autunnale nell’auditorium del Conservatorio Scontrino. Registra un buon successo La prova di un’opera seria di Francesco Gnecco grazie allo spettacolo garbato e godibile di Salvo Piro. Successo collettivo anche per la pur perfettibile parte musicale.
Trapani, 30 ottobre 2019 - Un vecchio saggio di Leonardo Sciascia attestava una certa eterogeneità nell’operosità in Sicilia, individuando – e non a torto – un’area particolarmente felice nell’altopiano ragusano. L’osservazione potrebbe mutuarsi, con le dovute correzioni di longitudine, anche nel campo teatrale e musicale, con la Sicilia orientale irrimediabilmente votata all’eterno piagnisteo e quella occidentale sempre più intenta a rimboccarsi le maniche, pur nell’esiguità delle risorse.
Capita allora di trascorrere una piacevole serata a Trapani all’insegna del titolo inusuale – che capolavoro non sarà – ma ch’è congeniata a punto, con onesto artigianato musicale, da sapersi prendere gioco delle convenienze e inconvenienze teatrali di primo ottocento. Si provano gli Orazi e i Curiazi di Cimarosa, ossia la parodia che ne fece Francesco Gnecco nel primo decennio dell’ottocento (versione in un solo atto); Paolo Ciaravelli nel ruolo di vice-impresario ed Enrico Marrucci quale maestro Campanone, entrambi dai mezzi ragguardevoli, patiscono le pazzie della compagnia di canto, assieme a Francesco Napoleoni che ben si disimpegna nel piccolo ruolo del copista Fischetto e dell’ottimo Mirco Reina al fortepiano. La compagnia, si intende, necessita ancora di qualche prova d’assestamento, così se il primo tenore Marco Miglietta dovrà sfumare un poco la linea di canto muscolare, la prima donna Corilla Tortorini dovrà sfrondare gli orpelli caricati sulla vivaldiana “Sposa son disprezzata” e alla seconda donna Simona Di Capua converrà abbassare qualche numero di mezzo tono. Parimenti l’Orchestra del Luglio musicale potrà perfezionare qualche attacco sporco, pur con la buona quadratura di insieme impressa dal gesto chiaro di Manuela Ranno sul podio, che migliorerà nel gestire gli insiemi pur nelle difficoltà di un’acustica quanto mai problematica per riverbero quanto è la sala Tonino Pardo del Conservatorio Scontrino.
Di certo lo spettacolo di Salvo Piro, giocato tra platea e palcoscenico e continui cambi di costume fra il contemporaneo e il settecento caricaturale, complici le ricche scene di Danilo Coppola (quinte scorrevoli in tulle dipinto, trovarobato e attrezzeria selezionati con occhio scaltrito dai laboratori del Luglio Musicale, colonne, drappi e pure le macchine barocche di procella) e le luci un po’ noir di Nevio Cavina, non potrà che dirsi già bello e collaudato.
In attesa delle prossime prove di produttività (la ripresa dell’azzeccato Matrimonio segreto cimarosiano della precedente stagione, e altri due titoli) nonché della stagione estiva (nella quale si vorrebbe osare con ben sette titoli: forse troppo!), c’è ancora modo di recuperare questa Prova di Gnecco con l’ultima recita prevista per il 2 novembre.