Giochi nella neve
di Ramon Jacques
Posticipata a causa della pandemia, debutta finalmente The Snowy Day di Joel Thompson, commissionata dalla Houston Grand Opera. Tratta da un fortunato libro per bambini, tratta con delicatezza il tema dell'infanzia oltre stereotipi e barriere.
HOUSTON 19 dicembre 2021 - La Houston Grand Opera ha proposto The Snowy Day, il settantunesimo titolo commissionato e presentato in prima assoluta dalla compagnia nel corso della sua storia. In questo senso, è una delle compagnie d’opera più prolifiche degli Stati Uniti. La partitura, che avrebbe dovuto essere presentata in anteprima la scorsa stagione ed era stata cancellata e riprogrammata a causa della pandemia, prende il titolo dal libro omonimo dell'americano Ezra Jack Keats, uno scrittore di New York noto per i testi per bambini. Il libro, pubblicato nel 1962, all'epoca causò molto trambusto e polemiche, poiché il personaggio principale è un ragazzo afroamericano. Soprattutto l'argomento era controverso a causa delle tensioni razziali che esistevano in quel momento negli Stati Uniti; e così negli anni il libro è diventato un classico, che oltre a rompere paradigmi, stereotipi, barriere e aver venduto più di dieci milioni di copie, detiene il marchio di essere il libro più richiesto e preso in prestito negli oltre centoventicinque anni di esistenza della Biblioteca di New York City. Alla fine, l'intenzione di Keats era solo quella di dimostrare che i bambini sono solo bambini, a prescindere da qualsiasi considerazione o pregiudizio.
L'opera breve, della durata di circa un'ora, è un adattamento della semplice storia in cui il piccolo Peter, qui interpretato e cantato dal soprano Raven Mcmillon, può uscire da solo nella neve per giocare, nonostante la paura dei genitori. Per strada, Peter incontra difficoltà, come il maltrattamento o il bullismo di altri bambini, una questione attuale, ma, alla fine, i bambini mettono da parte le loro differenze per giocare insieme sulla neve e finiscono per essere amici per tutto il giorno. L'orchestrazione dell'opera è stata curata dal compositore americano Joel Thompson, che ha scritto una partitura dalla musicalità molto leggera, serena, diretta e soprattutto piacevole, influenzata dal jazz, dal musical e da alcuni passaggi che ricordano la musica di John Adams. Poiché il libro contiene solo immagini, il libretto, i dialoghi e le arie sono stati realizzati dalla scrittrice Andrea Davis Pinkney, autrice di libri per bambini, che curiosamente scrisse diversi anni fa A Poem for Peter, sull'eredità di Keats. Vocalmente, l'opera si compone di recitativi e alcune arie notevoli come "Whisper Walk" e la melodiosa "Please be forever", cantate con brillantezza, impeto e notevole dizione dal soprano Raven Mcmillon nel ruolo di Peter. Corretti gli interventi del resto dei cantanti nei ruoli assegnati, con una menzione particolare per il soprano Elena Villalón, una divertente e gioviale Amy, dal canto colorito e chiaro, e per Karen Slack, nei panni della madre di Peter, per la sua sicurezza scenica e l'ampiezza della sua voce di soprano e il basso baritono Nicholas Newton, che ha interpretato i personaggi del padre di Peter e di Tim. La produzione di Amy Rubin, con i costumi di Jessica Hahn e la regia dell'israeliano Omer Ben Seadia, si è attenuta ai disegni ideati da Keats e sembrava una favola a colori con disegni allegri, luminosi, con le loro imperfezioni. Per l'importanza che il teatro attribuisce alle prime operistiche che commissiona, e nel caso di un progetto che sicuramente andrà in scena molto presto in altri teatri americani, la direzione musicale è stata affidata a Patrick Summers, che con mano sicura e abilità ha coordinato un ensemble strumentale ridotto, facendo emergere la grazia della partitura.