Nuova Isolde al San Carlo
di Luigi Raso
Dopo Camilla Nylund, nel persistere dell'indisposizione di Nina Stemme, subentra come Isolde al San Carlo Catherine Forster, diversa nell'interpretazione ma non inferiore nei risultati.
NAPOLI, 30 ottobre 2022 - Come annunciato, a causa del persistere della bronchite che ha colpito Nina Stemme, nella rappresentazione pomeridiana del 30 ottobre, la parte di Isolde è stata interpretata da Catherine Foster, acclamata l’estate scorsa nel tempio wagneriano del Festival di Bayreuth nella medesima parte. Vocalità e interpretazione quasi agli antipodi rispetto a quella, di per sé pregevolissima, offerta la sera del 27 ottobre da Camilla Nylund (qui la recensione).
Catherine Foster ha vocalità e peso vocale da soprano drammatico, appropriato alla scrittura vocale di Isolde: se la Nylund prediligeva gli accenti più lirici e appassionati, la Forster di Isolde sottolinea gli impeti vendicativi e imperiosi, espressi con una gestualità plastica. Magnifica nella lungo analessi dell’atto I; solida, incisiva e fremente nel secondo atto, in cui riesce a imporsi per peso vocale e luminosità degli acuti. Meno solida, ma pur sempre coinvolta e saettante nel registro acuto, si dimostra l’organizzazione vocale nel Liebestod finale, coronamento di una interpretazione nella quale ha dato sfoggio di mezzi ragguardevoli, incrinati soltanto dalla percezione di un vibrato abbastanza pronunciato, e di una visione interpretativa orientata a delineare una Isolde ferina, agli antipodi rispetto a quella di Camilla Nylund. Valide entrambe: melanconica e crepuscolare la Nylund, belluina e vendicativa la Forster.
Ad oggi, per la prossima rappresentazione del 2 novembre è annunciata la presenza della titolare della parte di Isolde in questa produzione, la svedese Nina Stemme.