L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Danze a quattro mani

di Vincenza Caserta

Danze ungheresi, valzer, ciaccone da Bach ai giorni nostri a Catena di Villorba per la rassegna Concerto d'inverno: Giorgio Sini e Olga Gavryliuk in veste di solisti e in duo al pianoforte a quattro mani.

CATENA DI VILLORBA, 3 febbraio 2023 - La rassegna Concerto d'inverno 2023 presso l'Auditorium Mario Del Monaco a Catena di Villorba è dedicata al pianoforte nella serata di venerdì 3 febbraio, con un interessante duo pianistico formato da Giorgio Sini e Olga Gavryliuk. Il programma proposto è variegato e ricco di spunti nella sottile narrativa evocativa e festosa al tempo stesso. L'accurata scelta del repertorio proposto soddisfa le attese del pubblico che gremisce la sala: i pianisti, infatti, accanto a brani noti al grande pubblico selezionano alcuni pezzi, proposti in veste solistica.

L'incipit è affidato a un grande classico, la prima delle Danze ungheresi di Brahms. Il duo sfodera subito un pianismo dalle tinte brillanti e dalla musicalità accattivante coinvolgendo immediatamente la sala. Repentinamente il fuoco brahmsiano viene stemperato dalla delicatezza a tratti eterea di Faurè con la Pavane, che mette in luce le qualità di tocco perlaceo del duo, oltre all'incisività di un pianismo di carattere prevalentemente brillante. La Gavryliuk propone poi la Corrente dalla Partita n. 6 di Bach, brano insidiosissimo che richiede una tecnica leggera e precisa, perfettamente controllata nell'interpretazione della pianista. Sini presenta un suo brano, A Milica, Valzer per la pace, in cui le caratteristiche dello stesso compositore riescono a trasportare in atmosfere di grande espressività pur mantenendo la tipica reminiscenza lisztiana che spesso compare nelle opere di Sini, ricche di contrasti: due aspetti si mostrano sempre in bilico tra la dimensione spirituale e quella dell'attualità. Sul bel Danubio blu di Johann Strauss figlio contiene poesia e leggerezza, mentre nella Marcia di Radetzky di Johann Strauss padre è un impeto marziale coinvolgente a prendere il sopravvento: il pubblico segue con attenzione questi brani, così noti e adatti a mettere in rilievo le caratteristiche virtuosistiche dei due solisti. Trovare un equilibrio sonoro risulta essere la difficoltà maggiore nella particolare formazione del duo pianistico a quattro mani, condividere uno stesso strumento avendo delle potenzialità e sensibilità interpretative differenti richiede un attento studio di sfumature e dinamiche, e sono proprio questi particolari in cui Sini e Gavryliuk convincono. Una nuova parentesi solistica, con Dicembre dalle Stagioni di Čajkovskij della Gavryliuk, immerge in contrastanti atmosfere in cui emerge uno spirito cantabile di matrice squisitamente russa. Il secondo valzer, dal titolo Le Streghe, composto da Sini è un'ode al virtuosismo e mette in luce visioni fantasiose popolate da creature fatate, molto vicine alla tradizione epica lisztiana. Listz, così a lungo evocato, si materializza nell'ultimo brano del concerto, la Rapsodia ungherese n 2, un vero e proprio arcobaleno di suoni in cui emerge un pianismo dinamico e dalle sonorità orchestrali.


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