L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Daniele Gatti, Mahler Chamber Orchestra

GIOVEDÌ 17 GENNAIO ORE 20.30

SALA GRANDE

MAHLER CHAMBER ORCHESTRA DANIELE GATTI DIRETTORE

PROGRAMMA

 

Robert Schumann

Sinfonia n. 2 in do maggiore per orchestra, op. 61

 

Sostenuto assai. Allegro ma non troppo

 

Scherzo: Allegro vivace. Trio I e II

 

Adagio espressivo

***

Allegro molto vivace

 

Robert Schumann

Sinfonia n. 4 in re minore per orchestra, op. 120

Ziemlich langsam. Lebhaft

Romance – Ziemlich langsam

Scherzo. Lebhaft. Trio. Etwas zurückhaltend

Langsam. Lebhaft. Schneller. Presto

MAHLER CHAMBER ORCHESTRA

La Mahler Chamber Orchestra (MCO) è stata fondata nel 1997 in base alla visione condivisa di creare un ensemble dal profilo indipendente e internazionale. Con una formazione di base di 45 membri provenienti da venti diversi paesi, la Mahler Chamber Orchestra costituisce un collettivo nomade di musicisti appassionati che si riuniscono in occasione di specifiche tournée in Europa e nel resto del mondo. L’Orchestra è costantemente in viaggio e fino ad oggi si è esibita in più di quaranta diversi paesi nei cinque continenti. Le sonorità della Mahler Chamber Orchestra sono caratterizzate dall’esecuzione serrata e precisa dell’ensemble, perfetta risultanza delle singole personalità musicali. Il fulcro del repertorio risiede nel periodo classico viennese e nel periodo romantico, ma l’orchestra suona anche opere e prime esecuzioni mondiali contemporanee. L’orchestra ha ricevuto il più significativo impulso artistico dal suo mentore e fondatore Claudio Abbado e dal suo Conductor Laureate Daniel Harding. La pianista Mitsuko Uchida, il violinista Pekka Kuusisto e il direttore d’orchestra Teodor Currentzis sono attualmente gli Artistic Partners che danno ispirazione e contribuiscono alla formazione dell’orchestra, grazie a collaborazioni a lungo termine. Nel 2016 il direttore d’orchestra Daniele Gatti è stato nominato Artistic Advisor. Il primo violino Matthew Truscott dirige l’orchestra regolarmente in concerti di musica da camera. Tutti i musicisti condividono il forte desiderio di approfondire continuamente il loro rapporto con il pubblico: questo ha ispirato un numero crescente di incontri musicali ‘offstage’ e di progetti che permettono di condividere la musica, l’apprendimento e la creatività con un numero sempre maggiore di persone in tutto il mondo. Feel the Music, progetto di punta della Mahler Chamber Orchestra incentrato su obiettivi educativi e di assistenza, apre le porte del mondo musicale ai bambini sordi e con problemi di udito attraverso interessanti seminari tenuti in scuole e teatri fin dal 2012. I musicisti condividono la propria passione e competenza con le nuove generazioni: dal 2009, tramite la MCO Academy, collaborano con giovani musicisti per tramandare loro un’esperienza orchestrale di grande qualità. Negli ultimi anni i principali progetti dell’Orchestra hanno incluso il progetto quadriennale con il pianista Leif Ove Andsnes chiamato The Beethoven Journey che ha visto l’esecuzione del ciclo completo dei Concerti di Beethoven in ‘residenza’ in svariate città di tutto il mondo. Il progetto includeva inoltre la realizzazione di una versione scenica di Written on Skin che la Mahler Chamber Orchestra ha interpretato in prima esecuzione mondiale al Festival d’Aix-en-Provence con la direzione del compositore George Benjamin ed eseguito al Festival Mostly Mozart di New York e in tournée, in versione semiscenica, nelle principali città europee. Nel 2016 l’Orchestra e Mitsuko Uchida hanno inaugurato una collaborazione a lungo termine incentrata sui Concerti per pianoforte di Mozart. Terminato un ciclo completo dedicato alle Sinfonie di Beethoven, la Mahler Chamber Orchestra e Daniele Gatti proseguono il loro interesse per il mondo sinfonico proponendo per la nuova stagione nuovi cicli di sinfonie. La stagione 2018/19 è iniziata con la residenza annuale al Festival di Lucerna e un intensivo tour europeo di dieci concerti con il rinomato direttore Gustavo Dudamel; prossimamente l’Orchestra terrà un focus sull’opera del compositore George Benjamin (in particolare sul suo capolavoro Written on Skin) con esibizioni alla Philharmonie di Berlino e alla Elbphilharmonie di Amburgo; si prevedono le esecuzioni di programmi innovativi diretti dal primo violino Matthew Truscott e dal Partner Artistico Pekka Kuusisto.

DANIELE GATTI

Diplomato in composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, Daniele Gatti è Consulente artistico della Mahler Chamber Orchestra (MCO). È stato Direttore principale della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam e ha ricoperto ruoli di prestigio presso altre importanti realtà musicali come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestre National de France, la Royal Opera House di Londra, il Teatro Comunale di Bologna, l’Opernhaus di Zurigo. I Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks e l’Orchestra Filarmonica della Scala sono solo alcune delle rinomate istituzioni sinfoniche con cui collabora regolarmente. Tra le numerose e rilevanti nuove produzioni che ha diretto si ricordano: Falstaff con la regia di Robert Carsen (a Londra, a Milano e ad Amsterdam); Parsifal con la regia di Stefan Herheim, con cui ha inaugurato l’edizione 2008 del Festival di Bayreuth; Parsifal con la regia di François Girard alla Metropolitan Opera di New York; quattro opere al Festival di Salisburgo (Elektra, La Bohème, Die Meistersinger von Nürnberg, Il Trovatore). A coronamento delle celebrazioni per l’anno verdiano, nel 2013 ha inaugurato con La Traviata la stagione del Teatro alla Scala, dove ha anche diretto il Don Carlo per l'apertura della stagione nel 2008, e titoli quali Lohengrin, Lulu, Die Meistersinger von Nürnberg, Falstaff e Wozzeck. Tra i più recenti impegni si segnalano Pelléas et Mélisande al Maggio Musicale Fiorentino, Tristan und Isolde al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi e l’inaugurazione della stagione del Teatro dell’Opera di Roma con lo stesso titolo wagneriano. Nel 2016 ha avuto inizio un ciclo triennale di concerti dal titolo RCO meets Europe, che ha coinvolto i 28 paesi dell’Unione Europea comprendendo il progetto Side by Side, grazie al quale alcuni musicisti delle orchestre giovanili locali hanno partecipato all’esecuzione del primo brano in programma, accanto ai professori della Royal Concertgebouw Orchestra e sotto la direzione di Daniele Gatti (l'appuntamento italiano è stato all’Auditorium del Lingotto di Torino). Nel giugno 2017 ha diretto la Royal Concertgebouw Orchestra nella produzione lirica Salomè ad Amsterdam. Nella stagione 2017/2018 ha diretto i Berliner Philharmoniker alla Philharmonie di Berlino, l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala a Milano con la Seconda Sinfonia di Mahler, la Royal Concertgebouw Orchestra in Europa, Corea del Sud, Giappone e alla Carnegie Hall di New York. Ha inaugurato la stagione del Teatro dell’Opera di Roma con La Damnation de Faust, è stato in tournée con la Mahler Chamber Orchestra e ha diretto l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks a Monaco, la Filarmonica della Scala a Milano e la Philharmonia Orchestra di Londra. Nel dicembre 2018 è stato nominato Direttore musicale del Teatro dell'Opera di Roma e ha diretto Rigoletto per l'apertura di Stagione; nel 2019 salirà sul podio dell'Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, della Filarmonica della Scala e della Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks. È stato insignito, quale Miglior direttore per il 2015, del Premio “Franco Abbiati” della critica musicale italiana e nel 2016 ha ricevuto l’onorificenza di Chevalier de la Légion d’honneur della Repubblica Francese per la sua attività di Direttore musicale dell’Orchestre National de France. Per Sony Classical si ricordano le incisioni con l’Orchestre National de France dedicate a Debussy e Stravinskij e il DVD del Parsifal andato in scena alla Metropolitan Opera House di New York. Per l’etichetta RCO Live ha inciso la Symphonie fantastique di Berlioz, la Seconda Sinfonia di Mahler, Le sacre du printemps di Stravinskij abbinato al Prélude à l'après-midi d'un faune e a La mer di Debussy.

 

MARTEDÌ 22 GENNAIO ORE 20.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

GIACOMO PAPETTI CONTRABBASSO EMANUELE MANISCALCO PIANOFORTE GABRIELE RUBINO CLARINETTI SMALL CHOICES

Small Choices è un trio dall'organico cameristico fondato nel 2011 dal bassista e compositore Giacomo Papetti. Il progetto mette in dialogo composizioni originali con la musica “accademica” di Ligeti, Messiaen, Sibelius, Webern, Shostakovich, Gershwin, ecc. Influenzato da un lato da alcune eccentricità della musica contemporanea, dall'altro dalle conseguenze espressive del jazz più libero, Small Choices propone sonorità imprevedibili, trame collettive e individuali al contempo.

GIACOMO PAPETTI

Bassista elettrico, contrabbassista, compositore, è attivo in ambiti quali il jazz contemporaneo, il pop-rock alternativo, la musica improvvisata e sperimentale. Ha conseguito con lode il Diploma Accademico di II livello in Contrabbasso Jazz (ed è stato insignito del Premio Marenzio 2011) presso il Conservatorio di Brescia, dove ha insegnato Musica d'insieme Jazz. Ha studiato con Stefano Battaglia, Markus Stockhausen, Piero Leveratto, Scott Colley, Furio Di Castri, Paolino Dalla Porta, Ben Allison, Drew Gress, Jack Walrath, Ferenc Nemeth, Pietro Tonolo e molti altri. Ha inciso più di 20 dischi, di cui diversi come leader e compositore. È leader del trio Small Choices, dedicato alla sinergia tra improvvisazione, composizione e rivisitazione di brani della musica accademica del ‘900, e del quintetto Oltaploc (che sviluppa un linguaggio eclettico, tra jazz europeo e prog-rock) con Massimiliano Milesi, Giancarlo Bianchetti, Gabriele Boggio Ferraris, Nelide Bandello. È co-leader di diverse formazioni tra cui Three Branches (con Achille Succi e Francesco Saiu), Dimidiam (con Massimiliano Milesi), Ant Mill (rock). In ambito jazzistico è richiesto strumentista ed è membro di importanti gruppi strumentali. È stato spesso ospite di trasmissioni radiofoniche con live e interviste, in particolare su Radio3 RAI. Ha suonato presso festival italiani ed esteri e con notevoli musicisti italiani e internazionali.

EMANUELE MANISCALCO

Dopo gli studi musicali condotti tra Brescia e Siena, in larga misura da autodidatta, matura significative esperienze concertistiche in Italia e all’estero (Enrico Rava, Stefano Battaglia, Ares Tavolazzi, Francesco Bearzatti), prima di trasferirsi a Copenaghen dal 2012 al 2014, dove consegue una laurea specialistica sull’improvvisazione e ha l’opportunità di integrarsi compiutamente nella scena locale. Pianista e batterista particolarmente a suo agio in organici ridotti, in meno di un decennio incide dodici album a suo nome, dal solo al quartetto, di cui due per l’etichetta tedesca ECM con il trio svizzero-italiano Third Reel. Degne di nota sono anche le tre pubblicazioni per l’etichetta danese ILK, una in duo con il contrabbassista americano Thomas Morgan e due in trio con Francesco Bigoni e Mark Solborg. È batterista e compositore per il progetto Lumina, fondato nel 2016 da Paolo Fresu e tuttora attivo. Grazie alla sua originalità e sensibilità, Maniscalco è apprezzato come sideman da musicisti di diverse generazioni e vari generi musicali; è ricercato come didatta e produttore artistico. Da alcuni anni è attivo anche come fotografo.

GABRIELE RUBINO

Si diploma in Clarinetto al Conservatorio di Darfo Boario Terme nel 2008. Parallelamente alla formazione classica, coltiva l’interesse per il jazz e per l’improvvisazione e nel 2012 si diploma in Musica Jazz presso il Conservatorio di Brescia. Collabora con diverse formazioni di musica classica, contemporanea e jazz tra cui l’Orchestra a Fiati di Valle Camonica, Orchestra Antonio Vivaldi, Orchestra dei Solisti Lombardi, Jazz Now! Big Band, il trio Minstrels con Corrado Guarino e Salvatore Maiore. Esegue, come solista, alcune prime assolute del compositore bergamasco contemporaneo Daniele Ghisi a Bergamo (2006 e 2007) e presso l’Akademie der Künste di Berlino (2009). Ha all’attivo progetti con alcune formazioni nell’area tra Milano e Brescia: il quartetto Mondongo e l’ensemble TAKE OFF. È membro dell’AreaM Orchestra di Milano e della Brixia Art Orchestra. Dal 2012 è parte del trio Small Choices, con cui ha registrato il disco omonimo edito da Aut Records. Psicologo clinico e musicoterapeuta, è esperto nelle Metodologie Esagramma per il coinvolgimento di persone con disabilità psico-fisica in percorsi riabilitativi e in ensemble orchestrali inclusivi. Tiene corsi di formazione in Italia e all’estero e svolge un’intensa attività con l’Orchestra Sinfonica Esagramma di Milano come conduttore ed elaboratore degli arrangiamenti.

 

VENERDÌ 25 GENNAIO ORE 20.30

VENERDÌ 8 FEBBRAIO ORE 20.30

GIOVEDÌ 21 FEBBRAIO ORE 20.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

FULVIO LUCIANI VIOLINO MASSIMILIANO MOTTERLE PIANOFORTE

SONATE PARALLELE, BRAHMS E SCHUMANN

PRIMA DEL BUIO

PROGRAMMA

Robert SchumannSonata n. 1 in la minore, op. 105

Robert SchumannSonata n. 2 in re minore "Grosse Sonate", op. 121

Robert SchumannSonata n.3 in la minore opera postuma

UN CONGEDO

PROGRAMMA

Johannes BrahmsSonata n. 1 in fa minore, op. 120 n. 1

Johannes BrahmsScherzo per la Sonata F.A.E.

Johannes Brahms

Mario Castelnuovo-TedescoTre Intermezzi per pianoforte, op. 117

Johannes BrahmsSonata n. 2 in mi bemolle maggiore, op. 120 n. 2

LA COSTRUZIONE DELLA SPONTANEITÀ

PROGRAMMA

Johannes BrahmsSonata n. 1 in sol maggiore, op. 78

Johannes BrahmsSonata n. 2 in la maggiore, op. 100

Johannes BrahmsSonata n. 3 in re minore, op. 108

 

VENERDÌ 22 FEBBRAIO ORE 11.00 (PER LE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO)

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

FULVIO LUCIANI VIOLINO MASSIMILIANO MOTTERLE PIANOFORTE

CONVERSAZIONE SULLA MUSICA

SONATE PARALLELE, BRAHMS E SCHUMANN

Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle incontrano gli studenti della scuola secondaria in una speciale Conversazione sulla Musica dedicata all’integrale delle Sonate per pianoforte e violino di Johannes Brahms e Robert Schumann.

FULVIO LUCIANI E MASSIMILIANO MOTTERLE

Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle suonano insieme dal 2008, quando si sono incontrati per un progetto schubertiano. Insieme, una scelta poetica dopo l’altra, hanno trovato loro congeniale la dimensione del ciclo a tema. Animano una loro stagione per LaVerdi, quest’anno dedicata a Mozart, dopo Intorno a Brahms del 2013, Romantico Bach del 2014, replicato in occasione di EXPO 2015, e Beethoven, l’invenzione della musica del 2016, ciclo che è stato registrato dal canale satellitare Classica HD col sostegno di Fondazione Bracco. Si tratta della prima esecuzione integrale in video, effettuata da un duo di italiani, delle Sonate per pianoforte e violino di Beethoven, lavoro che ha richiamato l’attenzione dell’Università degli Studi di Milano Bicocca per un progetto di divulgazione e formazione sul modello della bottega rinascimentale, in cui convivevano produzione, istruzione e riflessione sull’arte. Luciani e Motterle hanno gusto per la ricerca e hanno tenuto alcune prime esecuzioni storiche di Camillo Sivori, a Venezia presso la Fondazione Cini e a Genova a Palazzo Tursi, e di Mario Castelnuovo-Tedesco a Milano al MAC. Di Castelnuovo-Tedesco hanno da poco registrato un CD con alcune prime esecuzioni, che uscirà per Brilliant. Hanno registrato per Naxos e tornano al Teatro Grande di Brescia dopo il successo del ciclo integrale delle Sonate di Beethoven, l’inverno scorso. Fulvio Luciani è erede della tradizione violinistica italiana dei Borciani e dei Gulli, dei quali è stato allievo, e fino al 2005 è stato primo violino del Quartetto Borciani. Insegna al Conservatorio di Milano, suona con un antico violino cremonese opera di Lorenzo Storioni, e ha creato “Officine Luciani – Libera scuola di violino e musica da camera”. Massimiliano Motterle è pianista lisztiano per eccellenza. Allievo di Sergio Marengoni, ha completato la sua formazione artistica con Franco Scala, Lazar Berman, Paul Badura-Skoda e Alexis Weissenberg. Premiato in più di venti concorsi nazionali e internazionali, insegna al Conservatorio di Bergamo ed è direttore dell’Accademia Pasini di Corte Franca. È attivo anche nell’organizzazione, come direttore artistico della storica Associazione GIA di Brescia, erede in questa carica del fondatore e suo maestro Sergio Marengoni.

 

SABATO 2 FEBBRAIO ORE 20.30

SALA GRANDE

A SADLER’S WELLS LONDON PRODUCTION WILLIAM FORSYTHE

A QUIET EVENING OF DANCE

PRIMA ITALIANA

William Forsythe è senza dubbio uno dei maggiori coreografi della sua generazione. Per questa inusuale combinazione di titoli dal repertorio e nuove creazioni, il coreografo ha immaginato qualcosa di simile a un concerto di musica da camera, ideato per essere ascoltato. Le creazioni spaziano dalla concentrazione analitica minimale al contrappunto di ispirazione barocca. L’intricato fraseggio del respiro dei danzatori è il primo accompagnamento a un distillato delle origini geometriche del balletto classico. La danza è interpretata da sette danzatori che faranno entrare il pubblico negli ingranaggi della danza e nella mente dell’uomo che ha dedicato il suo lavoro a questo compito.

Una produzione Sadler’s Wells London

di William Forsythe

con Brigel Gjoka, Jill Johnson, Christopher Roman, Parvaneh Scharafali, Riley Watts, Rauf “RubberLegz” Yasit e Ander Zabala

Co-produzione Théâtre de la Ville, Théâtre du Châtelet e Festival d’Automne di Parigi; Festival Montpellier

Danse 2019; Les Théâtres de la Ville de Luxembourg; The Shed, New York; Onassis Cultural Centre-Athens;

deSingel international arts campus, Anversa.

Debutto Sadler’s Wells, Londra, 4 ottobre 2018

Vincitore del premio FEDORA – VAN CLEEF & ARPELS Prize for Ballet 2018

ATTO 1

PROLOGUE / CATALOGUE / EPILOGUE

Musica Morton Feldman, Nature Pieces from Piano No.1. Da, First Recordings (1950s) - The Turfan Ensemble, Philipp Vandré © Mode.

DIALOGUE (DUO2015)

Musica canto di uccelli

***

ATTO 2

SEVENTEEN / TWENTY ONE

Musica Jean-Philippe Rameau, Hippolyte et Aricie: Ritournelle, da Une Symphonie Imaginaire, Marc Minkowski & Les Musiciens du Louvre © 2005 Deutsche Grammophon GmbH, Berlin.

WILLIAM FORSYTHE

William Forsythe vanta una carriera di ben 45 anni di attività nell’ambito coreografico. Ha prodotto un’ampia gamma di progetti incluse installazioni, film e creazioni per il web. Nato e cresciuto a New York, ha studiato in Florida con Nolan Dingman e Christa Long, ha danzato per il Joffrey Ballet e per lo Stuttgart Ballet, dove è stato nominato Coreografo residente nel 1976. Nei successivi sette anni, ha creato per lo Stuttgart Ballet e per altre compagnie di danza a Monaco di Baviera, L’Aja, Londra, Basilea, Berlino, Francoforte, Parigi, New York e San Francisco. Nel 1984, è iniziata la sua direzione artistica del Ballet Frankfurt, dove ha composto Artifact (1984), Impressing the Czar (1988), Limb’s Theorem (1990), The Loss of Small Detail (1991), A L I E / N A(C)TION (1992), Eidos: Telos (1995), Endless House (1999), Kammer/Kammer (2000), e Decreation (2003). Dopo la chiusura del Ballet Frankfurt nel 2004, ha fondato il nuovo ensemble The Forsythe Company, che ha diretto dal 2005 al 2015. Con questa compagnia ha prodotto Three Atmospheric Studies (2005), You made me a monster (2005), Human Writes (2005), Heterotopia (2006), The Defenders (2007), Yes we can’t (2008/2010), I don’t believe in outer space (2008), The Returns (2009) e Sider (2011). Le ultime coreografie di Forsythe sono create e interpretate solo ed esclusivamente per e da The Forsythe Company, quelle precedenti, invece, sono patrimonio delle grandi compagnie di danza del mondo: Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, New York City Ballet, San Francisco Ballet, National Ballet of Canada, Semperoper Ballet Dresden, Royal Ballet di Londra e Balletto dell’Opera di Parigi. Tra i premi ricevuti dal coreografo e dalle sue compagnie, si citano il Premio Bessie (New York, 1988, 1998, 2004, 2007) e il Premio Laurence Olivier (Londra, 1992, 1999, 2009), Premio Internazionale Wexner (2002), Leone d’Oro alla carriera dalla Biennale di Venezia (2010), Samuel H Scripps / American Dance Festival Award for Lifetime Achievement (2012) e Grand Prix de la SACD (2016). È stato insignito del titolo di Commendatore delle Arti e delle Lettere (1999) e delle onorificenze tedesche Hessische Kulturpreis/Hessian Culture Award (1995) e Croce al Merito (1997). Nel corso della sua carriera gli è stata commissionata la produzione di installazioni architettoniche e di spettacoli per l’architetto-artista Daniel Libeskind in Germania (Groningen, 1989), ARTANGEL (Londra, 1997), Creative Time (New York, 2005), SKD – Staatliche Kunstsammlungen Dresden (2013, 2014). Tali “oggetti coregrafici”, come Forsythe definisce questo tipo di installazioni, includono, tra i tanti, White Bouncy Castle (1997), City of Abstracts (2000), The Fact of Matter (2009), Nowhere and Everywhere at the Same Time No. 2 (2013) e Black Flags (2014). Le sue installazioni e i suoi video sono stati mostrati in numerosi musei ed esposizioni, tra cui la Biennale di Whitney (New York, 1997), Festival d’Avignone (2005, 2011), Museo del Louvre (2006), Pinacoteca d’arte moderna di Monaco (2006), “21_21 Design Sight” di Tokyo (2007), Wexner Center for the Arts, Columbus (2009), Tate Modern (Londra, 2009), Hayward Gallery, (Londra 2010), MoMA (New York 2010), ICA Boston (2011), Biennale di Venezia (2005, 2009, 2012, 2014), MMK – Museum für Moderne Kunst (Francoforte, 2015) e XX Biennale di Sydney (2016). In collaborazione con esperti di tecnologie multimediali e docenti, Forsythe ha sviluppato nuovi percorsi per la documentazione, la ricerca e la divulgazione della danza. La sua applicazione per computer “Improvisation Technologies: A Tool for the Analytical Dance Eye”, creata col Zentrum für Kunst und Medientechnologie nel 1994, è utilizzata da compagnie professionali e scuole di tutto il mondo come strumento per l’insegnamento. Il 2009 è l’anno di “Synchronous Objects for One Flat Thing reproduced”, una partitura digitale online sviluppata con l’Università dell’Ohio che spiega i principi organizzativi della coreografia e che dimostra la loro possibile applicazione ad altre discipline. “Synchronous Objects” è il progetto pilota della “Forsythe’s Motion Bank”, una piattaforma di ricerca incentrata sulla creazione e sulla ricerca di partiture digitali online in collaborazione con coreografi ospiti. Come docente, Forsythe è regolarmente invitato a tenere lezioni e seminari nelle Università e presso importanti Istituzioni culturali. Nel 2002, Forsythe è stato scelto come Tutor di danza per il progetto “The Rolex Mentor and Protégé Arts Initiative”. Forsythe è Membro Onorario del Centro “Laban Centre for Movement and Dance” di Londra ed è assegnatario della laurea “Honoris Causa” della Juilliard School di New York. Il coreografo è attualmente Professore di Danza e Consulente artistico per l’Istituto coreografico presso l’Università della California del Sud “Glorya Kaufman School of Dance”.

 

MARTEDÌ 5 FEBBRAIO ORE 20.30

SALA GRANDE

ORCHESTRA DELLA SVIZZERA ITALIANA MARKUS POSCHNER DIRETTORE ANDREA BACCHETTI PIANOFORTE

PROGRAMMA

Ludwig van Beethoven Wolfgang Amadeus Mozart

Coriolano ouverture

Concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore KV 503

***

Ludwig van Beethoven

Sinfonia n. 1 in do maggiore

ORCHESTRA DELLA SVIZZERA ITALIANA (OSI)

Il premio discografico internazionale ICMA 2018 corona l’evoluzione artistica dell’Orchestra della Svizzera Italiana e del suo direttore principale Markus Poschner che s’impongono sulla scena europea con interpretazioni innovative e convincenti. Due le rassegne principali dell’Orchestra: la prima nella Sala Teatro LAC Lugano Arte e Cultura, di cui l’OSI è Orchestra residente; la seconda all’Auditorio Stelio Molo RSI di Lugano. Sono inoltre di rilievo le coproduzioni operistiche e di danza con le istituzioni regionali e con partner internazionali, così come l’attività in tournée e la presenza a festival europei. Straordinario l’impegno per i più piccoli e per la formazione musicale dei giovani. Open air, cine-concerti e festival estivi completano la programmazione coinvolgendo un pubblico allargato. Numerose le registrazioni in studio finalizzate all’emissione radiofonica e le produzioni discografiche con importanti etichette. I concerti dell’Orchestra vengono trasmessi in diretta radiofonica su RSI Rete Due. Fondata nel 1935 come Orchestra della Radio della Svizzera italiana, nel 1991 assume l’attuale nome. È stata diretta da grandi personalità musicali quali Ansermet, Stravinskij, Stokowski, Celibidache e Scherchen e ha collaborato con innumerevoli compositori tra cui Mascagni, Richard Strauss, Honegger, Milhaud, Martin, Hindemith e, in tempi più vicini, Berio, Henze e Penderecki. Richard Strauss ha dedicato all’Orchestra il suo Duett-Concertino per clarinetto, fagotto, orchestra d’archi e arpa (1947). Da quasi 20 anni l’Orchestra gode di un rapporto privilegiato con Martha Argerich che ha scelto Lugano come sede del suo Progetto (2002-2016). L’Orchestra si compone di 41 musicisti stabili.

MARKUS POSCHNER

Markus Poschner è Direttore principale dell’Orchestra della Svizzera italiana e Primo direttore ospite della Deutsches Kammerorchester Berlin. Insignito del Deutscher Dirigentenpreis nel 2004, è ospite regolare delle più rinomate orchestre nazionali e internazionali. Viene attualmente stimato soprattutto per le sue emozionanti interpretazioni e registrazioni delle opere di Beethoven, Brahms e Mahler. Dopo gli studi a Monaco e come assistente di Sir Roger Norrington e di Sir Colin Davis, assume il ruolo di primo Kapellmeister alla Komische Oper Berlin. Dal 2007 al 2017 è Generalmusikdirektor dei Bremer Philharmoniker. Nel 2015 diventa direttore principale dell’Orchestra della Svizzera Italiana a Lugano. Per la prima volta sotto la sua guida, l’Orchestra intraprende nella Stagione 2016/17 una tournée in Europa dove viene presentata anche la registrazione su DVD dell’integrale delle Sinfonie di Brahms. Nel 2018 gli è stato attribuito un prestigioso premio ICMA. All’inizio della Stagione 2017/18 assume la posizione di direttore principale della Bruckner Orchester e di direttore musicale del Landestheater Linz. Una stretta collaborazione artistica lo lega anche a numerose orchestre e teatri, quali la Staatsoper Berlin, l’Oper Frankfurt e l’Opernhaus Zürich.

ANDREA BACCHETTI

Ancora giovanissimo raccoglie i consigli di Herbert von Karajan, Luciano Berio, dello storico direttore artistico della Scala e di Santa Cecilia Francesco Siciliani, dei pianisti Mieczyslaw Horszowski e Nikita Magaloff. Debutta a 11 anni a Milano nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano con i Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone. Da allora suona più volte nei maggiori festival internazionali e presso prestigiosi centri musicali in Europa, Giappone, nelle città di Seul, Buenos Aires, San Paolo, Lima, Tokyo, Osaka. In Italia è ospite delle maggiori orchestre e Fondazioni liriche, oltre che delle più importanti associazioni concertistiche. All'estero ha lavorato con numerose orchestre e con direttori come Bellugi, Guidarini, Venzago, Luisi, Zedda, Manacorda, Panni, Buribayev, Pehlivanian, Gullberg Jensen, Nanut, Lü Jia, Justus Frantz, Baumgartner, Valdés, Renes, Bender, Bisanti, Ceccato, Chung. Si dedica con passione alla musica da camera; proficue le collaborazioni con partner quali Rocco Filippini, Maxence Larrieu, il Prazak Quartet, Uto Ughi, il Quatour Ysaÿe, il Quartetto di Cremona, il Quartetto d'Archi della Scala. Compositori come Fabio Vacchi, Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno gli hanno dedicato diversi brani. Nelle ultime stagioni ha tenuto concerti in Spagna, Messico, Cuba, Corea, Lussemburgo, Svizzera, Polonia, Belgio, Russia, Giappone; sono previste tournée in Sud America ed Egitto oltre che concerti con Yuri Bashmet e i Solisti di Mosca, con il Sestetto Stradivari dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e con l'Orchestra Verdi di Milano. Incide in esclusiva per Sony Classical. Ampia la sua discografia, corredata da autorevoli riconoscimenti.

 

SABATO 9 FEBBRAIO ORE 11.00

SABATO 23 FEBBRAIO ORE 11.00

SABATO 9 MARZO ORE 11.00

SABATO 16 MARZO ORE 11.00

SALA GRANDE

LEZIONI DI STORIA

LE ETÀ DELL’EUROPA

Il prossimo 26 maggio sono state fissate le Elezioni europee. Comunque la si veda e qualunque sia il nostro pensiero di cittadini, si tratta di un appuntamento di storica importanza: forse per la prima volta in modo così esplicito si fronteggeranno schieramenti tra loro molto distanti e questo non sulla base delle ideologie politiche tradizionali, ma sul giudizio che negli ultimi anni è venuto maturando sul "come" e addirittura sul "se" restare in un'Europa così come costruita nel Dopoguerra.

Il ciclo "Le età dell'Europa", pensate dagli Editori Laterza, individuano quattro fasi – ognuna durata decenni – in cui è possibile suddividere la storia d'Europa degli ultimi due secoli: l’età del nazionalismo, quella che va dai moti del '48 fino alla Grande Guerra, l’età del totalitarismo che fa i conti col periodo che sta in mezzo e che include le due guerre, l’età del welfare che va dall'immediato dopoguerra fino al crollo del Muro nel 1989, e infine l’età dell’incertezza che arriva fino ai nostri giorni.

Ogni lezione prevede la partecipazione dell’attrice Elena Vanni.

PROGRAMMA

9 FEBBRAIOALBERTO MARIO BANTI

1848-1914 L’ETÀ DEL NAZIONALISMO

23 FEBBRAIOEMILIO GENTILE

1914-1945 L’ETÀ DEL TOTALITARISMO

9 MARZOGIANNI TONIOLO

1945-1989 L’ETÀ DEL WELFARE

16 MARZOSIMONA COLARIZI

1989-2019 L’ETÀ DELL’INCERTEZZA

 

SABATO 23 FEBBRAIO ORE 18.30 E 20.00

MUSEO DI SANTA GIULIA

ANNAMARIA AJMONE

TRIGGER

Trigger è un sistema mobile, che si organizza in modo differente in base al luogo in cui viene ospitato. Il sistema ridisegna la geometria degli spazi e, viceversa, lo spazio trasforma l’azione performativa. La partitura coreografica, costituita da nuclei di movimento prestabiliti, composti tra di loro in maniera istantanea, si sviluppa nell’area interna ed esterna al perimetro di una figura geometrica iscritto nello spazio. Il pubblico è disposto lungo i lati della figura, condividendo lo spazio scenico con la performance. Trigger è un’esplorazione personale, orientata alla trasformazione di uno spazio in un luogo, che per un tempo limitato, diventa dimora, luogo di passaggio, tana di un corpo che, in ascolto continuo, amplifica gli spazi interni ed esterni a sé.

TRIGGER

di e con Annamaria Ajmone

Musiche Palm Wine

Costumi Jules Goldsmith

Direzione tecnica Giulia Pastore

Produzione CAB 008

Con il sostegno di Regione Toscana e MIBAC

Co-produzione Cango / Umano - Cantieri internazionali sui linguaggi del corpo e della danza

In collaborazione con Teatro della Toscana

ANNAMARIA AJMONE

E' danzatrice e coreografa. Laureata in Lettere Moderne, ha studiato danza alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi a Milano. Collabora con diversi artisti su progetti di varia natura e durata. I suoi lavori sono stati presentati nei festival di danza, teatro e performing art, musei, gallerie d’arte e spazi atipici. Ha vinto il premio “migliore giovane interprete italiana 2015”. È una delle organizzatrici della piattaforma Nobody’s Business per l’Italia, piattaforma di scambio di pratiche tra artisti.

 

DOMENICA 3 MARZO ORE 20.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

MONIKA LESKOVAR VIOLONCELLO

LE SUITE DI JOHANN SEBASTIAN BACH

Una collaborazione Fondazione del Teatro Grande e G.I.A. Giovani Interpreti Associati

PROGRAMMA

Johann Sebastian BachSuite n.4 in mi bemolle maggiore BWV 1010

Johann Sebastian BachSuite n.5 in do minore BWV 1011

Johann Sebastian BachSuite n.6 in re maggiore BWV 1012

MONIKA LESKOVAR

La violoncellista croata Monika Leskovar, nata a Kreuztal in Germania nel 1981, ha studiato con Dobrila Berković-Magdalenić a Elly Bašić Music School a Zagabria e successivamente con Valter Dešpalj. Nel 1996 diventa allieva di David Geringas presso l’Hanns Eisler Hochschule für Musik a Berlino, dove, dal 2006 al 2011, è stata assistente. Dal 2012 insegna violoncello al Conservatorio di Musica di Lugano, in Svizzera. Ha frequentato masterclass con Mstislav Rostropovitch e Bernard Greenhouse. È vincitrice di diversi premi in concorsi internazionali: International Tchaikovsky for Young Musicians (Sendai, 1995), Antonio Janigro (Zagabria, 1996), Rostropovich (Parigi, 1997), Eurovision Grand Prix (Vienna, 1998), Roberto Caruana “Stradivari” (Milano, 1999), International ARD (Monaco 2001). Si è esibita come solista con orchestre come l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese, l’Orchestra Filarmonica di Mosca, l’Orchestra Filarmonica di Sendai, l’Orchestra Filarmonica Slovena, l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, l’Orchestra Filarmonica di Zagabria, l’Orchestra Filarmonica di Essen, l’Orchestra Sinfonica di Praga, l’Orchestra Lituana, la Kremerata Baltica, i Musici di Zagabria; con direttori come Valerij Gergiev, Thomas Hengelbrock, Krzysztof Penderecki; in recital solistici, progetti di musica da camera e affermati festival come Lockenhaus, Schleswig-Holstein, Rheingau, Dubrovnik, Casals Festival (Tokyo), Rostropovich Festival (Riga), Zagreb International Music Festival, collaborando con Gidon Kremer, Yuri Bashmet, Boris Berezovsky, Julian Rachlin, Itamar Golan, Tabea Zimmermann, Sofia Gubaidulina, Mario Brunello, Nikolaj Znaider, Janine Jansen and Kolja Blacher, tra gli altri. Dal 2005 collabora con il violoncellista e compositore Giovanni Sollima con cui ha registrato l’album We Were Trees, recentemente distribuito da Sony/BMG. Nel 2008 ha registrato il Concerto in Sol Maggiore di Stamitz e le Variazioni su un tema del Don Giovanni di Danzi per l’etichetta OEMHS Classics. Dal 2010 al 2011 è il primo violoncello dei Münchner Philharmoniker. Suona un violoncello Vincenzo Postiglione del 1884 che gli è stato affidato dalla Città di Zagabria e dall’Orchestra Filarmonica di Zagabria.

 

GIOVEDÌ 7 MARZO ORE 20.30

SALA GRANDE

PAUL TAYLOR DANCE COMPANY

AUREOLE / ESPLANADE / PROMETHEAN FIRE

Il 2019 celebra la sessantacinquesima stagione della Paul Taylor Dance Company che nel corso della sua esistenza ha calcato i palcoscenici di oltre 500 teatri in 64 Paesi del mondo. Gli straordinari danzatori dellacompagnia – fondata da Paul Taylor e diretta attualmente da Michael Novak – porteranno in scena alcuni dei più rappresentativi successi della compagnia dagli anni '60 ad oggi. Le coreografie Aureole, Esplanade e Promethean Fire rappresentano l’essenza estetica e poetica del grande coreografo statunitense, icona della modern dance.

AUREOLE

ESPLANADE

PROMETHEAN FIRE

Musica Georg Friedrich Händel

Musica di Johann Sebastian Bach:

Coreografia Paul Taylor

Estratti dai Concerti Grossi op.

Concerto in mi maggiore per

Musica Johann Sebastian Bach

6 in do minore, fa maggiore e

violino e orchestra, BWV 1042

Toccata e Fuga in Re minore,

dall’Oratorio Jephtha

Concerto in re minore per due

Prelude in Mi bemolle minore e

Coreografia Paul Taylor

violini e orchestra, BWV 1043,

Chorale Prelude BWV 680

Costumi George Tacet

Coreografia Paul Taylor

Orchestrata da Leopold Stokowsk

Luci Thomas Skelton

Costumi John Rawlings

Costumi Santo Loquasto

Prima rappresentazione: 1962

Luci Jennifer Tipton

Luci Jennifer Tipton

 

Prima rappresentazione: 1975

Prima rappresentazione: 2002

PAUL TAYLOR

Con le sue 147 creazioni dal 1954, anno di fondazione della Paul Taylor Dance Company, Paul Taylor è un grande pioniere della modern dance americana. Attraverso le sue creazioni Paul Taylor ha offerto convincenti affreschi sulla complessità della vita quotidiana e sui problemi più spinosi della società. Per 20 anni virtuoso danzatore, Paul Taylor si dedica esclusivamente alla coreografia nel 1974; la creazione che ne segue, Esplanade, diviene da subito un classico. Le sue creazioni sono eseguite dalla Paul Taylor Dance Company, dalla Taylor 2 e da numerose compagnie di ogni parte del mondo. È stato insignito del Kennedy Center Honor, il prestigioso riconoscimento assegnato ogni anno ad esponenti di spicco delle arti performative che abbiano dato un significativo contributo alla cultura americana. È protagonista del film documentario Dancemaker, nominato agli Oscar, nonché autore dell’autobiografia di successo Private Domain.

 

VENERDÌ 8 MARZO ORE 20.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

DUO EBANO

PAOLO GORINI PIANOFORTE

MARCO DANESI CLARINETTO

PROGRAMMA

Aaron CoplandSonata per clarinetto e pianoforte

Johannes BrahmsSonata per pianoforte e clarinetto op. 120 n. 2

Igor StravinskyLes Cinq Doigts n. 2

Trois pieces n. 1

Les Cinq Doigts n. 4

Trois pieces n. 2

Les Cinq Doigts n. 6

Trois pieces n. 3

Leonard BernsteinSonata per clarinetto e pianoforte

DUO EBANO

Il clarinettista Marco Danesi e il pianista Paolo Gorini sono gli ideatori del Duo Ebano. Si sono conosciuti durante gli studi al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, dalla loro amicizia è nata una collaborazione che sta continuando ad Amsterdam dove entrambi vivono e lavorano. I primi riconoscimenti sono arrivati all’inizio del 2017, quando il Duo ha vinto il concorso Storioni Toonzaal Prize in Olanda e il premio ha permesso loro di suonare in diretta radio dalla Spiegezaal del Concertgebouw di Amsterdam. Sono seguiti concerti in importanti Festival e Teatri (Muziek op de Dommel festival, Muziekgebouw Eindhoven, Willem Twee Concertzaal, Podium Klassiek Eindhoven). Successivamente hanno ottenuto il secondo premio al Concorso internazionale di Musica da Camera “Ysaye” a Liège e il primo premio ex-aequo al Concorso Internazionale di Musica da Camera “Salieri-Zinetti”; grazie a quest’ultimo il Duo terrà un concerto al New York Chamber Music Festival. Il Duo è interessato a programmi musicali che spesso alternano i capolavori del repertorio con altri brani meno noti, oltre alla sperimentazione, all’innovazione e alla collaborazione. Entrambi sono coinvolti nella produzione musicale contemporanea: il compositore Luca Petracca ha scritto per loro il brano Perché siamo come tronchi nella neve che è stato eseguito in prima assoluta ad Amsterdam a marzo 2018. Hanno suonato con il violinista Daniele Richiedei durante il Festival Milano Musica 2016 e hanno collaborato con il compositore Gerardo Gozzi eseguendo e registrando Deux commentaires au Quatuor pour la fin du temps alla Royal Accademy of Music di Londra. Recentemente sono stati selezionati per il Dutch Classical Talent Tour che li vedrà impegnati in dieci concerti nelle più prestigiose sale olandesi.

 

GIOVEDÌ 14 MARZO ORE 20.30

SALONE DELLE SCENOGRAFIE

CAMILLA MONGA E ZENO BALDI

DUETTO IN ASCOLTO

Camilla Monga collabora con il compositore Zeno Baldi esplorando processi di accumulazione coreografica e musicale. Ogni stimolo visivo e uditivo diviene un segno riconoscibile per essere interpretato e tradotto in puro suono. Musicista e coreografa si fanno interpreti di un'unica partitura per eseguire un duetto ed evocare forme e immagini. Continuano a chiamarsi e influenzarsi a vicenda: la loro è un'associazione visiva, logica e appassionata, pensata per inventare una sequenza di eventi, combinare nuove trame, creare forme dinamiche che ingannano spazio e tempo. Corpo e suono sono i protagonisti di una polifonia di immagini che si delineano man mano, grazie a un duetto d'intesa e di piena attenzione che mette alla pari composizione coreografica e musicale.

DUETTO IN ASCOLTO

Progetto Camilla Monga e Zeno Baldi

Luci Alessio Guerra

Produzione Fondazione Atlantide Teatro Nuovo di Verona - Art Theater Verona

Con il supporto di Colorificio Kroen, VAN Associazione Culturale

A cura di Simone Azzoni

CAMILLA MONGA

Dopo gli studi all’Accademia di Brera e alla Civica Paolo Grassi di Milano, Camilla Monga si diploma a P.A.R.T.S. Academy di Bruxelles, dove approfondisce la sua ricerca coreografica con Anne Teresa de Keersmaeker, Bojana Cvejić e Alain Franco. Dal 2012 collabora come coreografa con il musicista LSKA, sviluppando una ricerca sulla sperimentazione e l’utilizzo della sound art nella creazione di performance audiovisive. Nel 2013 viene selezionata a Spazio project diretto e ospitato da ICK Amsterdam, CSC Bassano del Grappa, Stary Browary Poznań e Plesni Centar Zagreb. I suoi progetti sono stati presentati in contesti italiani ed internazionali: Uovo Performing Festival Milano, Biennale for young artists-Thessaloniki, Plesni Centar Zagreb, Julidans Amsterdam, P.A.R.T.S. Academy Bruxelles, CND di Parigi, Biennale di Venezia e Cango-Firenze, B.motion Bassano del Grappa. Insegna e conduce workshop per danzatori professionisti e giovanissimi allievi presso Cango/Virgilio Sieni e Palazzo Grassi a Venezia grazie all'attenzione di Susanne Franco. Nelle sue collaborazioni trova sfogo alle potenzialità del linguaggio coreutico in grado di arricchirsi grazie ad energie e stimoli diversi.

ZENO BALDI

Compositore italiano, diplomato presso la KunstUniversität Graz e presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Compone per strumenti acustici e varie tipologie di dispositivi elettronici; è anche performer e sound designer in contesti multimediali. Ha presentato le sue composizioni in numerosi festival come l’Ear Festival di Londra, Rondò (Milano), Firenze suona contemporanea, MATA (New York), Società del Quartetto di Milano e in spazi come La Fondation Royaumont, Le Centquatre (Parigi), Teatro Ristori (Verona), Teatro La Fenice (Venezia), Fondazione Spinola-Banna per l’Arte, Piccolo Teatro Studio Melato (Milano). Conta collaborazioni con solisti quali Marco Fusi, Heather Roche, Manu Mayr, diversi ensemble (Divertimento, Linea, Zeitfluss, Mdi, Flame tra gli altri) e orchestre (Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra del Teatro la Fenice). I prossimi progetti includono i nuovi lavori per l’ensemble Hopper (Bruxelles), Schallfeld Ensemble (Graz), Quartetto Maurice (Torino). La Stradivarius Label ha recentemente pubblicato BONSAI, un CD ritratto eseguito dal Divertimento Ensemble.

 

GIOVEDÌ 14 MARZO ORE 21.15

SALA PALCOSCENICO BORSONI

NICOLA GALLI | TIR DANZA

DESERTO DIGITALE

PRIMA ITALIANA

Deserto digitale è una creazione coreografica dedicata alla rivoluzionaria ricerca musicale del compositore Edgard Varèse. Un’atmosfera irreale e psichica accoglie lo spettatore: gestualità, movimenti e figure corporee, insieme a luci e sonorità, generano un atlante figurativo, una lente d’ingrandimento su quell’universo caleidoscopico in costante cortocircuito che è la scena. Deserto digitale racconta la rivolta silenziosa delle emozioni latenti per la sopravvivenza dell’individuo.

DESERTO DIGITALE

Creazione dedicata alla ricerca musicale di Edgard Varèse Regia e coreografia Nicola Galli

Produzione Fondazione Musica per Roma, TIR Danza, Fondazione del Teatro Grande di Brescia, stereopsis Con la collaborazione di L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, Teatro Petrella di Longiano Danza Alessandra Fabbri, Nicola Galli, Paolo Soloperto

Musica Edgard Varèse (Un grand sommeil noir, Poème électronique, Déserts, Ionisation, Density 21.5.) Testi liberamente ispirati agli scritti di Edgard Varèse, Alice Miller, Gilles Clément, Marcel Proust Scenografia Giulio Mazzacurati

Video e costumi Nicola Galli

Residenza artistica L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Teatro Petrella (Longiano), Kilowatt Festival Con il sostegno di h(abita)t – Rete di Spazi per la Danza / Leggere Strutture Art Factory

Progetto vincitore del Premio Equilibrio 2018

 

NICOLA GALLI

Nato a Ferrara nel 1990, si occupa di ricerca corporea, declinata in azioni e dispositivi che spaziano dalla coreografia alla performance, dall'installazione all'ideazione grafico-visiva. Esordisce come ginnasta agonista e si avvicina ai linguaggi del teatro fisico e della danza presso il Teatro Nucleo di Ferrara. Studia danza contemporanea, rinascimentale, hip hop e riequilibrio muscolare Metodo Monari. Dal 2010 sviluppa un'indagine coreografica strutturata in episodi che analizzano il concetto di forma pura e le nozioni di “stratificazione” e “paesaggio” componendo un orizzonte scenico trasversale. Dal 2010 al 2014 danza nella compagnia CollettivO CineticO. Dal 2014 è artista sostenuto da TIR Danza. I suoi lavori sono stati selezionati per festival e rassegne del territorio nazionale e internazionale, tra cui Vetrina della Giovane Danza d'Autore 2012 e 2015 (Network Anticorpi XL), Nid Platform 2015 (Brescia), International Festival D-Caf (El Cairo), Tanzmesse 2016 (Dusseldörf).

 

SABATO 23 MARZO ORE 20.30

SALA GRANDE

AKADEMIE FÜR ALTE MUSIK BERLIN RIAS KAMMERCHOR JUSTIN DOYLE DIRETTORE

PROGRAMMA

Johann Sebastian BachPassione secondo Giovanni, BWV 245

AKADEMIE FÜR ALTE MUSIK BERLIN

L'Akademie für Alte Musik Berlin (Akamus) è stata fondata nel 1982 a Berlino. Fin dagli albori, è diventata una delle principali orchestre da camera al mondo su strumenti d'epoca. Da New York a Tokyo, da Londra a Buenos Aires, Akamus si esibisce regolarmente nei luoghi più importanti in Europa e all'estero, viaggiando anche negli Stati Uniti e in Asia. Akamus si è affermata come uno dei pilastri della vita culturale berlinese, detenendo una propria serie di concerti al Konzerthaus di Berlino e avendo collaborato con la Staatsoper di Berlino nel repertorio barocco dal 1994. L'ensemble ha una sua propria serie di concerti al Prinzregententheater di Monaco dal 2012. Con una media di cento esibizioni all'anno, Akamus si esibisce in una varietà di formazioni che spazia dalla musica da camera al repertorio sinfonico. Oltre a lavorare con i direttori ospiti, l'orchestra viene spesso diretta dalla postazione del primo violino, Bernhard Forck, Georg Kallweit o Stephan Mai. L'ensemble ha una collaborazione particolarmente stretta e duratura con René Jacobs. La loro reciproca passione nell’esplorazione di nuovi percorsi ha portato alla riscoperta e alla nuova interpretazione di molte opere e oratori, con grande successo di critica internazionale. Le loro registrazioni di Il Ratto dal Serraglio di Mozart e delle Passioni secondo Matteo e secondo Giovanni di Bach hanno ricevuto numerosi premi; le loro produzioni al Theater an der Wien di Vienna sono state elogiate dalla stampa internazionale. Direttori come Marcus Creed, Daniel Reuss e Hans-Christoph Rademann hanno un rapporto particolarmente stretto con l'orchestra. Nel passato più recente, Akamus è stato diretta da Emmanuelle Haïm, Bernhard Labadie, Paul Agnew, Diego Fasolis e Rinaldo Alessandrini. La fruttuosa collaborazione di Akamus con il RIAS-Kammerchor ha portato alla produzione di molte registrazioni pluripremiate. Tra gli ospiti abituali ci sono solisti di fama internazionale come Isabelle Faust, Andreas Staier, Alexander Melnikov, Anna Prohaska, Werner Güra, Michael Volle e Bejun Mehta. Insieme alla compagnia di ballo Sasha Waltz & Guests, Akamus ha sviluppato produzioni di successo come Didone ed Enea (musica di Henry Purcell) e Medea (musica di Pascal Dusapin). Avendo al suo attivo più di un milione di CD venduti, Akamus è senza dubbio un'orchestra di grande successo a livello internazionale. Dal 1994, le sue registrazioni sono state prodotte esclusivamente per Harmonia Mundi Francia e hanno vinto tutti i premi importanti, tra cui il Grammy Award, il Diapason d'Or, Cannes Classico, Gramophone, Edison, MIDEM Classical, Choc de l'année e Jahrespreis der Deutschen Schallplattenkritik. Nel 2006, Akamus ha ricevuto il Premio Telemann di Magdeburgo e nel 2014 la Medaglia Bach e l’Echo Klassik. Le registrazioni più recenti di Akamus includono Georg Philipp Telemann - Concerti per molti strumenti, Cantate di Bach con Sophie Karthäuser e Michael Volle, Missa solemnis di Bruckner con il RIAS-Kammerchor diretto da Łukasz Borowicz e Cantata, una nuova registrazione con Bejun Mehta.

RIAS KAMMERCHOR

Il RIAS Kammerchor è uno dei più importanti cori professionali del mondo: trentacinque cantanti formano l'ensemble specializzato in prassi storica e repertorio contemporaneo. Fondato quasi 70 anni fa, il RIAS Kammerchor è oggi un complesso di riferimento in pressoché ogni ambito della cultura musicale: dalle applaudite interpretazioni filologiche della musica rinascimentale e barocca, ai lavori del Romanticismo, fino alle più impegnative prime esecuzioni, nelle quali sono scandagliate e ridefinite le possibilità della musica vocale contemporanea. Il coro, insieme all'"Associazione dei sostenitori e amici del RIAS Kammerchor", ha sviluppato nel ciclo "Forumkonzert" nuove tipologie di concerto e nuovi progetti di musica intermediale, collocati in luoghi insoliti di Berlino. Da tempo i Forumkonzerte non sono più soltanto un’esclusiva degli intenditori ma sono assurti a vero e proprio cult. Dall'avanscoperta nel territorio della musica è derivata una responsabilità culturale e sociale che il RIAS Kammerchor si assume con passione e intensità. Il progetto "KlasseKlänge" (Suoni in classe), il patronato di cori scolastici, le introduzioni ai concerti realizzate dagli scolari, il sostegno del DIRIGENTENFORUM o dell'Accademia di studi vocali avanzati sono solo alcuni dei vasti programmi didattici e divulgativi. Esibendosi in Europa e nei più significativi centri musicali del mondo, il RIAS svolge la funzione di ambasciatore culturale della Germania e con i suoi concerti in tournée traghetta nel XXI secolo la preziosa eredità della cultura corale tedesca. In veste di direttori principali, personalità artistiche di spicco del recente passato e del presente hanno plasmato il RIAS Kammerchor dandogli un'impronta specifica. Uwe Gronostay (1972–1986) ha aperto la via alla prassi esecutiva storica, sviluppando un suono snello, ma allo stesso tempo pieno di forza, di cui il coro oggi è un esempio perfetto. A Marcus Creed (1987–2001) si deve la crescente internazionalizzazione del RIAS Kammerchor, anche attraverso l'unione di musica antica e nuova. Daniel Reuss (2003–2006) ha riportato all‘attenzione i classici della modernità e ha rafforzato la cooperazione con partner artistici in Germania e all'estero. Hans-Christoph Rademann, che ha assunto la direzione principale del coro nel 2007 mantenendola fino all'estate del 2015, ha arricchito la gamma espressiva nei contenuti e nel tipo di suono, ponendo uno speciale accento sulla storia della musica medio-tedesca dei secoli XVII-XIX. Dalla stagione concertistica 2017/18, Justin Doyle è direttore principale e direttore artistico del RIAS Kammerchor. Numerosi riconoscimenti e premi documentano il percorso artistico e l'alta reputazione internazionale del RIAS Kammerchor: il Premio della Deutsche Schallplattenkritik, il Gramophone Award, lo Choc de l'année, l'ECHO Klassik o il Prix Caecilia sono solo alcuni dei molti onori ricevuti. Dalla giuria del Premio della Deutsche Schallplattenkritik il RIAS Kammerchor ha ricevuto nel 2012 la menzione speciale "Nachtigall". Una collaborazione stabile e di successo lega il coro a René Jacobs, all'Academy of Ancient Music, alla Deutsches Symphonie-Orchester Berlin e al Münchener Kammerorchester diretto da Alexander Liebreich. Il RIAS Kammerchor ha inoltre collaborato con direttori quali Sir Simon Rattle, Yannick Nézet-Séguin, Andrea Marcon, Thomas Hengelbrock, Florian Helgath e Ottavio Dantone. La stagione concertistica 2015–16 ha visto ospite sul podio del RIAS Kammerchor lo specialista del barocco Rinaldo Alessandrini, in qualità di “Conductor in Residence“. Il RIAS Kammerchor è un complesso inserito nella società "Rundfunk Orchester und Chöre GmbH (roc Berlin)", partecipata da Deutschlandradio, dalla Repubblica Federale di Germania, dal Land Berlin e dal Rundfunk Berlin-Brandenburg.

JUSTIN DOYLE

Justin Doyle è direttore principale e direttore artistico del RIAS Kammerchor di Berlino. Il suo debutto è avvenuto all'inizio della stagione concertistica 2017-18 con il Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi alla Pierre Boulez Saal. Nato a Lancaster, è stato corista nella Cattedrale di Westminster a Londra e, più tardi, corista borsista presso il prestigioso King's College di Cambridge. La svolta della sua carriera come direttore gli ha portato un secondo premio al prestigioso Concorso Internazionale di Direzione della Cadaqués Orchestra di Barcellona e un Conductor Fellowship dai BBC Singers, rivelatosi base di partenza per una collaborazione regolare. Per molti anni è stato direttore ospite regolare della North Opera di Leeds. Altre collaborazioni includono quelle con la North Opera Orchestra, la Royal Northern Sinfonia, la Hallé Orchestra, la King’s Camerata, la Filarmonica di Johannesburg, la New London Orchestra, la Manchester Camerata e molte altre. È stato direttore artistico dei Festival di Ryedale e Swaledale e Direttore Principale del Coro della Manchester University, della Haffner Orchestra, della Essex Symphony Orchestra e del Manchester Chamber Choir. In qualità di appassionato insegnante di musica, Justin Doyle promuove particolari progetti che cercano la combinazione di musica classica e mondiale, volti all’integrazione di musicisti di culture differenti. Nella sua funzione di Direttore musicale dei Cori di voci bianche dell’Opera North e della Young Sinfonia (orchestra giovanile della Royal Northern Sinfonia di Gateshead), si è impegnato in prima persona come educatore musicale della prima infanzia. Per la prima volta nel 2018 ha collaborato con i giovani cantanti di Genesis Sixteen, mentre per il semestre estivo è stato professore ospite nel programma di coro dell'Accademia di Musica Hanns Eisler di Berlino. Justin Doyle è molto richiesto anche come direttore d'opera, soprattutto per quanto riguarda le opere di Mozart e Britten, oltre a rarità poco conosciute quali le opere di Haydn. Al Buxton Festival del 2016 ha diretto I Capuleti e i Montecchi di Bellini e, invitato di nuovo nel 2017, ha diretto Albert Herring di Britten. Gli impegni futuri prevedono la direzione di Didone ed Enea di Purcell insieme alla Finnish Baroque Orchestra e Fantasio di Rossini alla Garsington Opera. Nella stagione concertistica 2018-19, Justin Doyle debutta in Giappone insieme al RIAS Kammerchor, esibendosi a Tokyo, Kanazawa e Osaka.

 

LUNEDÌ 25 MARZO ORE 20.30

SALONE DELLE SCENOGRAFIE

ROBERTO SOGGETTI PIANOFORTE GIULIO CORINI CONTRABBASSO EMANUELE MANISCALCO BATTERIA SOON (SOMETHING OUT OF NOTHING)

Tra i molteplici organici strumentali a cui il jazz si presta, il trio di piano, contrabbasso e batteria rimane uno dei più perfetti, per il suono, l'ideale integrazione dei tre strumenti, le possibilità dinamiche ed espressive. Dall’incontro tra Roberto Soggetti, Giulio Corini ed Emanuele Maniscalco nasce SOON, il cui suono è il risultato della combinazione di tre inclinazioni musicali simili e allo stesso tempo personali.

ROBERTO SOGGETTI

Nato a Brescia nel 1957 e diplomato in flauto al Conservatorio Venturi di Brescia sotto la guida del maestro Bruno Cavallo, partecipa a varie formazioni da camera, orchestre sinfoniche e jazz (Ars Antiqua, Jazz Class Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano). Tra le numerose collaborazioni con musicisti italiani e internazionali si segnalano quelle con Sandro Gibellini, Luigi Bonafede, Antonio Faraò, Peter Guidi, Andrea Dulbecco e le esibizioni occasionali con Pete Osborne, George Masso, Paul Wertico, Paul Jeffrey. Da anni si dedica anche all'insegnamento, prima del flauto e successivamente del piano jazz e della musica d'insieme presso la scuola PiBieMMe di Brescia. Oltre a condurre un proprio trio con Marco Micheli e Riccardo Biancoli fa parte di vari gruppi, tra cui il sestetto di Sandro Gibellini, il Cloud Nine Jazz Ensemble, il quintetto di Claudio Pascoli e i No Smoking con Alan Farrington. Partecipa alla registrazione di diversi CD tra i quali Felix e La banda disegnata (Sandro Gibellini), Piku (Mauro Negri), Il suono improvviso (Orchestra Il Suono Improvviso di Venezia), Hackensack (Claudio Pascoli), Inner room (Alan Farrington).

GIULIO CORINI

Diplomato nel 2001 con il massimo dei voti e lode presso il C.P.M. di Milano sotto la guida di Dino D’Autorio e Attilio Zanchi, si specializza in contrabbasso e improvvisazione con Franco Testa, Giovanni Maier, Paolino Dalla Porta, Furio Di Castri, Piero Leveratto, Scott Colley, Drew Gress e Ben Allison. Dal 2003 al 2008 partecipa ai “Laboratori permanenti di ricerca musicale” diretti da Stefano Battaglia. Nel 2009 vince la borsa di studio per rappresentare l’Italia al 20° meeting internazionale I.A.S.J. (International Association of Schools of Jazz) diretto da Dave Liebman presso The Hague/l’Aia (Olanda). Considerato tra i più interessanti improvvisatori della nuova scena jazzistica italiana, da anni collabora con i grandi nomi del jazz internazionale (da Enrico Rava a John Abercrombie, da Francesco Bearzatti a Stefano Battaglia, Ralph Alessi, Jim Snidero, Sandro Gibellini, Tino Tracanna, Bebo Ferra, Garrison Fewell, Harris Eisenstadt, Simone Guiducci). Dal 2005 dirige il progetto di ricerca musicale Libero Motu con il quale pubblica per El Gallo Rojo Records Libero Motu (2007), Off-Site Meetings (2009) e Future Revival (2015, coproduzione tra Auand e El Gallo Rojo Records). È stato membro del collettivo El Gallo Rojo e direttore artistico del progetto QuidExtempora. La sua discografia comprende più di 30 titoli. Da anni svolge un’intensa attività didattica, attualmente è docente di Tecniche di Improvvisazione presso il C.P.M. di Milano.

EMANUELE MANISCALCO

Dopo gli studi musicali condotti tra Brescia e Siena, in larga misura da autodidatta, matura significative esperienze concertistiche in Italia e all’estero (Enrico Rava, Stefano Battaglia, Ares Tavolazzi, Francesco Bearzatti), prima di trasferirsi a Copenaghen dal 2012 al 2014, dove consegue una laurea specialistica sull’improvvisazione e ha l’opportunità di integrarsi compiutamente nella scena locale. Pianista e batterista particolarmente a suo agio in organici ridotti, in meno di un decennio incide dodici album a suo nome, dal solo al quartetto, di cui due per l’etichetta tedesca ECM con il trio svizzero-italiano Third Reel. Degne di nota sono anche le tre pubblicazioni per l’etichetta danese ILK, una in duo con il contrabbassista americano Thomas Morgan e due in trio con Francesco Bigoni e Mark Solborg. È batterista e compositore per il progetto Lumina, fondato nel 2016 da Paolo Fresu e tuttora attivo. Grazie alla sua originalità e sensibilità, Maniscalco è apprezzato come sideman da musicisti di diverse generazioni e vari generi musicali; è ricercato come didatta e produttore artistico. Da alcuni anni è attivo anche come fotografo.

 

MARTEDÌ 2 APRILE ORE 20.30

SALA GRANDE

CRISTINA ZAVALLONI VOCE TETRAKTIS PERCUSSIONI

CANZONI SOPRA AI TAMBURI

PROGRAMMA

Hans Werner HenzeFunf Neapolitanische Lieder (Trascrizione di Riccardo Panfili)

John CageThird Construction

John CageThe Wonderful Widow Of Eighteen Springs

A Flower

Gyorgy LigetiSippal, Dobbal, Nadihegeduvel

CRISTINA ZAVALLONI Voce

TETRAKTIS PERCUSSIONI

Gianluca Saveri

Laura Mancini

Gianni Maestrucci

Leonardo Ramadori

CRISTINA ZAVALLONI

Cristina Zavalloni nasce a Bologna. Di formazione jazzistica, intraprende a diciotto anni lo studio del belcanto e della composizione presso il Conservatorio della sua città. Per molti anni si dedica anche alla pratica della danza classica e contemporanea. Si esibisce nei più importanti teatri, in stagioni concertistiche internazionali e festival jazz, tra cui il Montreux Jazz Festival, North Sea Jazz Festival, Free Music Jazz Festival di Anversa, Moers Music, Bimhuis, London Jazz Festival, Klara Festival, Holland Festival, International Jazz Festival di Rotterdam, Concertgebouw di Amsterdam, Concertgebouw di Bruges, Lincoln Center e Carnegie Hall, Walt Disney Hall, Teatro alla Scala di Milano, MiTo, Barbican Center, Beijing Concert Hall, Moscow International House. Si è esibita con orchestre quali la London Sinfonietta, BBC Symphony Orchestra, Schoenberg Ensemble, Sentieri Selvaggi, Musik Fabrik, Orkest De Volharding, Orchestra della Rai di Torino, Los Angeles Philharmonic, ORT, Orchestra Toscanini, Britten Symphonia, Irish Chamber Orchestra, ed è stata diretta da Martyn Brabbins, Stefan Asbury, Reinbert De Leeuw, Ivan Fischer, Oliver Knussen, David Robertson, Jurjen Hempel, Georges-Elie Octor, Andrea Molino, Marco Angius. Collabora con il compositore olandese Louis Andriessen che ha scritto per lei alcuni dei suoi più recenti lavori tra cui Passeggiata in tram per l’America e ritorno, La Passione, Inanna, Letter from Cathy, Racconto dall’Inferno, la parte di Dante ne La Commedia, il monodramma Anaïs Nin e la parte di Sor Juana Ines de la Cruz ne l’opera Theatre of the World. È interprete di prime esecuzioni di Carlo Boccadoro, Luca Mosca, Emanuele Casale, Michael Nyman, Mauro Montalbetti e di alcune composizioni di James McMillan (la prima USA di Raising Sparks, Carnegie Hall, 2011). Frequenta il repertorio barocco (Incoronazione di Poppea, Combattimento di Tancredi e Clorinda), collaborando con registi e coreografi quali Mario Martone e Alain Platel (VSPRS e Pitié!, su musiche di Fabrizio Cassol) o con la Brass Bang! (Paolo Fresu, Gianluca Petrella, Marcus Rojas, Steven Bernstein). Ha di recente aggiunto al suo repertorio le musiche di Salvatore Sciarrino (Americans songs, Efebo con Radio). Le sue più recenti collaborazioni in ambito jazzistico includono i duo voce e piano con Jason Moran, Stefano Bollani, Benoit Delbecq, Alfonso Santimone, le collaborazioni con Radar Band, Uri Caine e il suo quartetto Special Dish.

TETRAKTIS PERCUSSIONI

Nella sua esperienza artistica e didattica ventennale, Tetraktis Percussioni ha realizzato progetti di riconosciuto valore, collaborando con musicisti solisti di varia estrazione. Lo scopo è stato quello di ricercare una relazione artistica fra i diversi linguaggi, fra molteplici culture, permettendo una crescita e un arricchimento del repertorio concertistico e didattico. Numerose le esperienze musicali condivise con musicisti come il cornista Alessio Allegrini, il clarinettista Alessandro Carbonare, la cantante Cristina Zavalloni e, al di fuori della musica classica, con DJ Ralf, Lorenzo Jovanotti, il batterista Christian Meyer, il pianista jazz Ramberto Ciammarughi, il sassofonista Stefano “Cocco” Cantini, il video-artista Philipp Geist. Queste collaborazioni, sostenute da compositori italiani come Carlo Boccadoro, Tonino Battista, Thomas Briccetti, Paolo Ugoletti, Davide Zannoni, Alessandro Annunziata, Giovanni Sollima, Carlo Crivelli, Riccardo Panfili, hanno permesso la realizzazione di un repertorio originale italiano precedentemente inesistente, dedicato a percussioni e lavori discografici originali come: Millenniun Bug (Rara), Drama (Tetraktis), Liaisons Dangereuses (Giotto Music), Piazzarama (Giotto Music). Nel giugno 2017 Tetraktis decide di tornare alle origini del repertorio percussionistico internazionale incidendo per l’etichetta olandese Brilliant Classics il cd Ionisation che ha riscosso grande successo di critica. Considerando la formazione delle nuove generazioni una mission importante del gruppo, Tetraktis, regolarmente invitato a tenere lezioni concerto per importanti associazioni musicali nazionali e istituti di istruzione di ogni ordine e grado, si dedica da anni a coinvolgere giovani nella conoscenza degli strumenti a percussione e nello studio del ritmo con spettacoli musicali e teatrali. L’ensemble si è esibito in prestigiose Stagioni concertistiche e Festival italiani ed è regolarmente invitato a esibirsi in diretta a Radio Rai Tre Suite, in dirette radiofoniche dagli studi Radio Rai di Roma e in diretta dal Quirinale per “I Concerti del Quirinale”. Nel corso degli anni Tetraktis, ha diffuso il proprio originale repertorio con numerose tournée anche in Germania, Emirati Arabi, Turchia, Nigeria e Stati Uniti d’America. I componenti dei Tetraktis vantano esperienze con importanti orchestre come quella del Teatro alla Scala di Milano, la Mahler Chamber Orchestra, la Lucerne Festival Orchestra, quella del Teatro Regio di Torino, del Teatro dell’Opera di Roma, dell’Accademia di Santa Cecilia in Roma. Sono stati diretti da Claudio Abbado, Daniel Harding, Pierre Boulez, Mstislav Rostropovič, Antonio Pappano, Lorin Maazel, Yuri Temirkanov, Riccardo Muti.

 

DOMENICA 7 APRILE ORE 11.00

DOMENICA 5 MAGGIO ORE 11.00

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

L’Ensemble del Teatro Grande è nato nel 2012 come formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande. Il gruppo esplora il repertorio cameristico nelle formazioni dal duo fino al quintetto con pianoforte. Nei concerti dell’Ensemble particolare attenzione viene data all'aspetto divulgativo dei capolavori della musica, dal ‘700 al contemporaneo – senza tralasciare opere di autori cosiddetti minori – nonché alle nuove proposte di compositori italiani e di autori sia emergenti, sia già affermati del territorio bresciano. L’Ensemble ospita nei suoi concerti giovani talenti e musicisti illustri del panorama nazionale e internazionale.

DOMENICA 7 APRILE ORE 11.00

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

Chitarra Emanuele Segre

Violino Marco Mandolini

Viola Joel Imperial

Violoncello Sandro Laffranchini

PROGRAMMA

Franz Joseph HaydnQuartetto per archi n. 11 in re maggiore

Franz SchubertTrio per archi n. 1 in si bemolle maggiore, D. 471

Niccolò PaganiniQuartetto n.15 in la minore, con viola solista

DOMENICA 5 MAGGIO ORE 11.00

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

Violoncello Sandro Laffranchini

Pianoforte Andrea Rebaudengo

PROGRAMMA

Ludwig van BeethovenSonata per violoncello e pianoforte n. 1 in fa maggiore, op. 5 n. 1

Sergej ProkofievSonata in do maggiore per violoncello e pianoforte, op. 119

 

11 MAGGIO ORE 16.00

CORSO ZANARDELLI

COMPAGNIE DIDIER THÉRON

LA GRANDE PHRASE

La compagnia di Montpellier presenta per la prima volta a Brescia La Grande Phrase, una performance itinerante di grande impatto che avrà come suggestiva scenografia l’arteria principale del centro cittadino, Corso Zanardelli. I danzatori si muoveranno con i loro enormi costumi gonfiabili creando un caleidoscopio di forme e un effetto singolare di grande straniamento tra i corpi e le architetture urbane. Una performance di danza partecipata rivolta a un pubblico curioso e trasversale.

LA GRANDE PHRASE

Creazione 2013, Zone Artistique Temporaire di Montpellier

Primo Premio alla Setouchi Triennale 2013

Direzione artistica e coreografia Didier Théron

Concetto Donald Becker & Didier Theron

Realizzazione Laurence Alquier

DIDIER THÉRON

Nato a Béziers, vive e lavora a Montpellier. Autodidatta, studia danza con Merce Cunningham, Dominique Bagouet, Trisha Brown e con il maestro zen Harada Tangen, in Giappone. Nel 1987 fonda la sua compagnia e, l’anno seguente, riceve il primo premio per la coreografia a Les Hivernales d’Avignon da Dominique Bagouet per la sua pièce Les Partisans. Nel 2010 la sua pièce Harakiri viene nominata per tre Robert Helpmann Awards in Australia e Shanghai Boléro viene creato per l’Esposizione Universale di Shanghai. Nel 2013 riceve il primo premio alla Triennale Setouchi 2013 per GONFLES/VEHICLES - LA GRANDE PHRASE. Nel 2014 crea la pièce 14 et les fantômes, una coreografia in memoria del 1914 e sul ruolo dello Stato nelle nostre vite di ieri e di oggi. Nel 2015, in seguito agli avvenimenti di gennaio in Francia, elabora insieme a tutti i suoi collaboratori il progetto ALLONS ALLONS Z’ENFANTS. Nel 2016, per la pièce AIR viene invitato alla Triennale internazionale di Arte Contemporanea Setouchi 2016, alla Triennale internazionale di Arte Contemporanea Aichi, al Festival di Shizuoka in Giappone, al PIFA Philadelphia International Festival of the Arts negli Stati Uniti. Il 26 aprile 2016 è invitato ufficiale all’Eliseo per ricevere il Governatore generale d’Australia Peter Cosgrove come riconoscimento dell’influenza internazionale della compagnia. Nel 2017 riceve il primo premio al concorso coreografico internazionale Machol Shalem Dance House MASH a Gerusalemme per la performance Shanghai Boléro / Les Hommes. Crea la pièce LJEKLM* (acronimo di le jeune homme et la mort, “il giovane uomo e la morte”), concepita come un dramma, composto su un cerchio per tre danzatori, sulla sinfonia coreografica Daphnis et Chloé – Maurice Ravel 1912. Nel 2018 crea L'Enfant et les Sortilèges, per la stagione culturale La Devoiselle a Saint-Gely-du-Fesc. Parallelamente a questo lavoro di creazione, Didier Théron radica la sua compagnia nel quartiere popolare della Mosson a Montpellier, dove crea nel 2004, con l’aiuto delle collettività locali, l’Espace Bernard Glandier, un luogo dedicato alla ricerca e alla creazione coreografica. La sua ricerca coreografica esplora le nozioni di scrittura, di grafia e di misura; si incentra sul linguaggio del corpo, facendo appello alla pulsione dominata, al tratto grezzo ma raffinato, all’inserimento della composizione nello spazio, per concepire la danza come un’espressione completa. Si avvicina dunque alla letteratura, alle arti plastiche e al suono. Dal 1988, la compagnia Didier Théron presenta il proprio lavoro su numerose scene internazionali e sviluppa collaborazioni in tutto il mondo.

 

SABATO 11 MAGGIO ORE 17.00, 17.45, 18.30, 19.15 SPAZI DELLA CITTÀ

mk

VEDUTA

Questo progetto è un formato modulare, con cast e durate variabili, dedicato alla città e alla visione prospettica del paesaggio urbano. Il pubblico fruisce la performance in cuffia, affacciato ad un punto panoramico della città. Il punto di vista è ampio e può interessare spazi molto vicini e molto lontani, collegati tra loro dalla traccia sonora (registrata in olofonia con una forte impronta cinematografica) e dalla dislocazione dei performer. La veduta urbana viene trasformata dall’ascolto in un luogo che galleggia tra il presente e il possibile; lo spettatore si immerge in un paesaggio che non è più semplicemente ciò che gli si staglia davanti, ma – così come in una allegoria sacra – un concentrato di coincidenze e configurazioni che sembrano rimandare ad altro. Il reale è ora offuscato ora nitidamente messo a fuoco dal suono, che presiede al potere immaginifico della visione e rende possibile la moltiplicazione dei dettagli in un luogo dalle coordinate immaginarie. Strani complotti e misteriose attività ridisegnano il qui e ora per rileggere l’urbanità attraverso posture e segni di un altrove, indagato da danze asciutte che possono essere molto vicine o lontanissime, all’orizzonte. Dentro e fuori. La danza è dunque letteralmente un punto di vista sul mondo che inscrive e afferma la figura nello spazio della comunità suggerendo allo stesso tempo una via di fuga.

VEDUTA

di Michele Di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch

Produzione mk 2016

In collaborazione con festival Danza Urbana Bologna

Con il sostegno di ResiDance – Dance Haus Milano e MIBACT Con Biagio Caravano, Roberta Mosca, Laura Scarpini Musica Lorenzo Bianchi Hoesch Coreografia Michele Di Stefano

Organizzazione Carlotta Garlanda con Francesca Pingitore Sistema audio LEM International – Silentsystem

mk

Il gruppo mk si occupa di coreografia e performance dal 1999 e ruota intorno ad un nucleo originario di artisti costantemente in dialogo con altri performer e progettualità trasversali. Il gruppo, oltre ad affermarsi come presenza costante sul territorio nazionale, è da subito invitato nei più importanti festival della nuova scena in Italia e all’estero con date in Giappone, Gran Bretagna, Germania, Indonesia, Stati Uniti, Spagna, Portogallo, Francia, Perù, ecc. Tra le produzioni recenti Robinson (2014), in collaborazione con l’artista visivo Luca Trevisani, Veduta (2016) e Bermudas (2017-18) che è tra i tre finalisti del Premio Ubu 2018 come migliore spettacolo di danza. La nuova produzione del gruppo, Orografia/Parete Nord è una collaborazione internazionale coprodotta da Torinodanza 2018. Alla circuitazione degli spettacoli si affianca una intensa attività di conferenze, laboratori e proposte sperimentali, tra le quali la Piattaforma della Danza Balinese al Festival di Santarcangelo (2014 e 2015), i progetti per la BiennaleDanza 2013/2014/2015, un dialogo costante con la Scuola Paolo Grassi di Milano e la cura dei cicli di performance AngeloMai Italia Tropici a Roma. Nel 2018 Michele Di Stefano, coreografo del gruppo, è invitato a curare la sezione in esterni (Outdoor) del Festival Bolzano Danza/Tanz Bozen e a partecipare all’Artists Summit organizzato al PACT Zollverein di Essen. È uno degli artisti che hanno sviluppato il progetto FORESTA per le edizioni 2016 e 2017 del Festival Internazionale di Terni. È incaricato della programmazione danza per il trienno 2018-20 dal Teatro di Roma. Nel 2014 Michele Di Stefano riceve il Leone d’argento per l’innovazione alla Biennale Danza di Venezia e nel 2018 il premio Nico Garrone.

 

DOMENICA 24 MARZO ORE 17.30 E 20.30

LUNEDÌ 25 MARZO ORE 9.15, 11.15 E 14.30 (SCUOLE)

MARTEDÌ 26 MARZO ORE 9.15, 11.15 E 14.30 (SCUOLE)

MERCOLEDÌ 27 MARZO ORE 9.15, 11.15 E 14.30 (SCUOLE)

SALA GRANDE

PER I PIÙ PICCOLI

OPERA DOMANI

L’ELISIR D’AMORE. UNA FABBRICA DI IDEE

“Il nostro Elisir si svolge negli anni ‘30 del secolo scorso, nella fabbrica di Sciroppo per la tosse Elisir. Questa fabbrica è grigia e triste. Lo sciroppo prodotto, di per sé odiato dai bambini, è cattivo e molto amaro. La fabbrica è un luogo dove manca la dolcezza, dove manca la felicità perché nessuno ha il coraggio di provare a cambiare la ricetta, nessuno ha il coraggio di osare.” (dalle note di regia di Manuel Renga e Aurelio Colombo) Saranno i bambini e ragazzi di Opera Domani a migliorare la ricetta. Loro saranno i lavoratori notturni della fabbrica, che porteranno in teatro quegli ingredienti segreti contro le amarezze della vita e salveranno le sorti della fabbrica.

L’ELISIR D’AMORE. UNA FABBRICA DI IDEE

Regia Manuel Renga

Scene Aurelio Colombo

Costumi Aurelio Colombo e Manuel Renga

Cantanti As.Li.Co.

Orchestra 1813

Nuovo allestimento

Produzione As.Li.Co.

Opera domani - XXIII edizione

Progetto per la produzione di opere liriche introdotte da percorsi didattici

 

SABATO 25 MAGGIO ORE 17.00

SALA GRANDE

FACCIAMO LA BANDA

La Fondazione Teatro Grande di Brescia e UBI Banca promuovono l’educazione musicale attraverso la quarta edizione del progetto Facciamo la Banda, realizzato con l’Associazione Filarmonica “Isidoro Capitanio” Banda cittadina di Brescia. Facciamo la Banda offre la possibilità a 30 giovanissimi di imparare a suonare uno strumento e formare una nuova banda di piccoli musicisti. Nel concerto conclusivo del percorso si esibiranno sul palco del Teatro Grande tutti gli allievi che in questi anni hanno partecipato al progetto.

 

SABATO 13 APRILE

TEATRO GRANDE

LA GRANDE NOTTE DEL JAZZ

Progetto realizzato con la collaborazione artistica di

Emanuele Maniscalco e Luigi Radassao.

Dopo lo straordinario successo delle prime due edizioni, la Grande Notte del Jazz torna nel 2019 a invadere il Teatro Grande con la sua molteplicità di appuntamenti performativi con il jazz. Il prossimo 13 aprile il Teatro Grande si trasformerà nuovamente in un grande hub multimediale, aprendosi a incontri, performance, laboratori e concerti.

 

SABATO 8 GIUGNO

DALL’ALBA ALLA MEZZANOTTE

FESTA DELL’OPERA

Festa dell’Opera è una 24 ore non-stop sulle note delle più celebri melodie della tradizione operistica: l’Opera esce dal Teatro per andare incontro a un nuovo pubblico nei luoghi di vita quotidiana (le fabbriche, le case private, i luoghi del disagio sociale, gli spazi aperti della città) e spesso viene “contaminata” da altri generi come la musica contemporanea, il jazz, l’elettronica, il pop. Tutti gli eventi sono, come sempre, a partecipazione gratuita. L’edizione 2019 celebrerà l’Opera quale prodotto di eccellenza nazionale, simbolo della tradizione italiana ma, al contempo, linguaggio universale.


 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.