Nairitudine
di Gina Guandalini
Silvia Nair è una delle poche donne impegnate nella composizione di colonne sonore per film e documentari. Dopo l'ultimo successo all’International Film Festival di Bari per il film drammatico Bentornato Papà di Domenico Fortunato, co-prodotto da Rai Cinema, Gina Guandalini l'ha incontrata per una conversazione sul suo rapporto con il cinema e la musica.
All’International Film Festival di Bari (Bifest) del settembre scorso è stato presentato il film drammatico Bentornato Papà di Domenico Fortunato, co-prodotto da Rai Cinema. Della colonna sonora, con musiche che sono state definite heartbreaking, è autrice Silvia Nair. Per far capire chi è Nair, basterebbe consigliare il video in cui canta “Don’t Cry for me, Argentina” da Evita di Arnold Lloyd Webber, o “Shine on now, you are a star” di sua composizione. Oppure di lei potrei limitarmi a segnalare la bellezza, l’aspetto fisico molto glam, da top model. È cantante, pianista, compositrice delle canzoni che interpreta. Ma oggi il dato più interessante di questa musicista veneta è il suo definitivo ingresso tra i compositori di musica cinematografica – un campo da sempre monopolizzato, o quasi, dagli uomini.
Voce dotata di quattro ottave di estensione, potente ma anche espressiva, crossover, che mixa generi diversi, Silvia Viscardini, in arte Silvia Nair, non è alla sua prima esperienza in questo particolare settore della musica da film. Tra le colonne sonore da lei create c’è quella del film La direzione del tempo di Vincenzo Stango (2018) e del docufilm Questo è mio fratello di Marco Leopardi, pellicola presentata alla Festa del Cinema di Roma nell’ottobre 2018. Chi scrive era presente come amica e ammiratrice di Nair e ha provato orgoglio davanti al successo di un'autrice femminile di sound tracks. L’anno seguente, stesso festival, stessa coproduzione Rai Cinema, ma nella sede alternativa “Alice nella città”, è la volta del biopic sul calciatore argentino Gabriel Batistuta El nùmero nueve di Pablo Benedetti. Le musiche di Nair includono il brano portante Freedom. Esce poi nel 2020 il thriller psicologico Anja Real Love Girl, di Paolo Martini e Pablo Benedetti, presentato in anteprima al Lucca Film Festival e a Europa Cinema; quindi Nair compone le musiche del docufilm Il triangolo della morte - I mostri di Firenze dell’americana Andrea Vogt, trasmesso nel programma Atlantide di Andrea Purgatori
È la tappa più recente di una carriera molteplice nel mondo della musica. A chi le chiede come è nata questa svolta nella sua carriera, lei risponde “Amo da sempre il cinema quanto la musica. Molte mie musiche evocano immagini e storie. Ho iniziato creando melodie al pianoforte per commentare documentari. Il mio lavoro è stato apprezzato, infondendomi la consapevolezza di avere la sensibilità, la forma mentis e la creatività adeguate per svolgere questo difficile mestiere. Ma sono da sempre curiosa e senza pregiudizi sia in campo musicale che in altri ambiti; ascolto la musica sacra, che ho sempre suonato nella basilica vicino a casa mia, amo Beethoven, il musical, Bacharach, i Måneskin.”
Silvia Nair è il nome d’arte di Silvia Viscardini. È nata e vive a Rovigo. Ha ascoltato fin da piccola in famiglia generi diversi: dall’opera alla musica sinfonica, dal grande pop e rock anglo-americano alla canzone d’autore italiana. Ho studiato pianoforte al Conservatorio della sua città e canto con cantanti lirici. Dopo aver conseguito la Laurea in Giurisprudenza e intrapreso la carriera notarile, Nair decide di abbandonarla e comincia a cantare – e molto bene – accompagnandosi al pianoforte. Debutta nel Benelux, poi gira l’Italia: al festival marchigiano Il violino e la selce, diretto da Franco Battiato, canta e suona Gershwin a A. L. Webber, gettando così le basi del suo futuro primo album. “Mi ha scoperta Giusto Pio, violinista, produttore, collaboratore storico di Battiato. Franco ha apprezzato moltissimo la mia voce. È stato un vero maestro, ho capito da lui l’importanza della ricerca, della sperimentazione artistica. Mi ha fatto aprire i concerti del suo tour 2004, in cui ho proposto miei brani inediti.”
L’anno dopo esce il primo album di Nair, Sunrise, per la JVC Victor, in Giappone e in altri paesi asiatici dove scala le classifiche di vendita. Successivamente arriva in Nordeuropa e in Italia, anticipato dalla hit Shine on now, che per tre anni è la musica di un noto spot televisivo. Billboard scrive: “Evoca talune grandi cantanti femminili pop e classic come Céline Dion e Sarah Brightman, ma fonda lei stessa un proprio genere musicale”. Vari blog come Rockit e Rockol pubblicano i commenti entusiastici dei suoi primi fans: “Voce inarrivabile, da ascoltare ad occhi chiusi per immergersi nelle proprie fantasie mentali “; “un bellissimo cd ed una bellissima voce. Ancora non conoscevamo questa cantante ed è stata una lieta sorpresa”; “.brani originali molto significativi e dalla bella musica. Quelli già conosciuti sono tra i più belli di sempre”; “usa la sua splendida voce come tramite per istinto e passionalità”-
La presenza, la voce, il pianismo eclettico, la musicalità, l’inventiva poetica: quali ritieni siano le tue qualità più importanti? le chiedo. “Tutti gli ingredienti contribuiscono a creare un musicista”, riflette. “Ritengo che le mie qualità di spicco siano la voce particolare, e il mio stile compositivo personale. Difatti, il mio canto e la mia creatività compositiva fondono in modo credo non omologato la cultura musicale classica con il pop e il rock inglese”.
Nel 2006 si esibisce con Salvatore Accardo e duetta con Ron; l’anno seguente partecipa con Lucio Dalla alla Notte delle stelle alla Valle dei Templi di Agrigento, insieme cantano La sera dei miracoli dello stesso Dalla. Nel 2010 va a Los Angeles per l’anteprima del suo secondo album e per servizi fotografici; partecipa inoltre al Gala di beneficenza Carousel of Hope Ball con Stevie Wonder, Quincy Jones, Jennifer Lopez, Rod Stewart. Subito dopo canta a Montecitorio.
Nel 2011 ecco Itacha, il suo secondo album. Tutto suo: musiche, testi, esecuzione pianistica e arrangiamenti vocali di dodici brani in italiano e in inglese – ispirati all'omonima lirica del poeta greco Konstantinos Kavafis. Il Leitmotiv è lo stesso: la selvaggia ed insaziabile voglia di viaggiare che contrasta con la voglia di immergersi “nell’acqua limpida” dell’isola mediterranea. L'album viene realizzato in versione italiana ed inglese. Ancora Billboard parla di “quattro ottave di voce penetrante ed ammaliante… emerge nitido uno stile unico, originale, potente e comunicativo…il pianoforte è suonato con grande abilità, stile e gusto”. La casa discografica che ha fiducia in lei è la modenese Ala Bianca (di Alan Sorrenti, Enzo e Paolo Jannacci, gli Skiantos). A Nair viene assegnato il Premio Montecarlo come Rivelazione Artistica Internazionale. “Voce nitida e potente, racchiude in sé tensione conoscitiva e amorosa attesa”, sono alcune delle opinioni; “un disco dai suoni ariosi e dai voli pindarici vocali. Piena armonia è un inno alla consapevolezza di sé, al saper farsi compagnia (gesto coraggioso nell’era dell’iper- interattività e connettività). Ma se è vero che, come dice Shakespeare, “fragilità il tuo nome è donna” ecco al brano successivo, Estasi, una dolce contraddizione, un invito a volare abbracciati su un turbinio di pianoforte”…”un disco ambizioso, una sorta di concept album lirico. All’inizio si può restare freddi, ma poi ci si lascia ammaliare come dal canto delle sirene”.
Io personalmente divento testimone della personalità culturale di Nair. Nel corso di una vacanza a Londra non posso fare a meno di notare i suoi entusiasmi variegati: un tè tipicamente inglese con scones e clotted cream, la prima del Mikado di Gilbert & Sullivan all’English Opera, i fregi del Partenone al British Museum, una serata- omaggio a Burt Bacharach, i cappellini vintage del mercato di Portobello, l’anteprima a Piccadilly Square di Zoolander 2 con Ben Stiller, Owen Wilson e una galassia di star del pop in passerella.
Quando le chiedo dove trovi l’ispirazione per scrivere Le poesie dei tuoi testi, risponde “Principalmente dal mio vissuto, dalla mia visione di vita, da ciò che accade attorno a me. L’ultimo mio album Luci e ombre è autobiografico, racconto appunto le luci e le ombre dell’animo umano come della quotidianità e del viaggio della vita. Luci e ombre è stato concepito, prodotto ed arrangiato con un prestigioso team olandese, registrato negli storici Wisseloord Studios di Hilversum e ad Amsterdam. Ho avuto la fortuna di lavorare insieme a un produttore eccezionale come Franck van der Heijden”, - arrangiatore tra gli altri di Michael Jackson, Justin Timberlake, John Legend, David Garrett, Celine Dion, Justin Bieber, ecc.) “Con Franck è nato un bellissimo rapporto umano e non solo artistico. Luci e ombre è un album pop e rock sinfonico, dalla visione internazionale ma senza tempo, con orchestra sinfonica, chitarre elettriche, base & drums, piano. Vede la partecipazione di due stars internazionali, Vittorio Grigolo con cui canto un duetto passionale, e Garrett con il suo strepitoso violino”. Chi scrive ha assistito ad alcune sedute a Hilversum e può testimoniare del forte feeling creatosi fra Nair e i collaboratori.
“Tu sei impegnata anche nel sociale”, le chiedo ora. “C’è qualche serata, qualche iniziativa che ricordi con particolare intensità?” “Ho cantato diverse volte per il Sermig 'Servizio Missionario Giovani' di Torino, il cui fondatore, Ernesto Olivero, è un grande uomo ed amico. Lo raggiunsi già in occasione dell'alluvione a Torino, che colpì violentemente l'area di Borgo Dora. Mi portò a cantare tra la gente, impegnata a liberare dal fango case e negozi, al fine di donare loro un sorriso. Ho avuto l’opportunità di incontrare e di esibirmi per Lula e per il Papa, ma anche per gli ultimi, i diseredati... Esperienze forti di vera umanità. Ma ricordo anche che mi sono commossa in occasione delle mie esibizioni per i malati e i pellegrini a Lourdes”.
“I tuoi video ricevono commenti estatici. Come spieghi quella che è stata chiamata Nairitudine? Nair sorride. “Nairitudine è un termine coniato da un giornalista-autore televisivo … l fatto è che i miei video sono dei corti cinematografici, molto curati, ambientati in locations suggestive, girati da Stefano Poletti. Lui è il re del videoclip musicale, ha esordito con i Baustelle per poi passare ad Armani, tra molti altri. Io scrivo il soggetto del video, ne seguo i vari aspetti e mi diverto a fare l’attrice. Un’altra dimostrazione del mio legame col cinema. La nairitudine sintetizza l’essenza della mia persona, ricca di colori accesi e di nuance, di contraddizioni, di sfaccettature, di “stati d’animo altalenanti fra cieli e abissi”… Ma in fondo ogni donna è così, no?
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