La gitana innamorata
di Lorena J. Rosas
Dopo gli esordi in Italia, con istituzioni come l'AsLiCo e il Petruzzelli di Bari (ma anche la Scala di Milano e l'Accademia di Santa Cecilia a Roma) la carriera di Alessandra Volpe si è proiettata principalmente all'estero, da Monaco di Baviera a Glyndebourne, da Oviedo a Tenerife, da Wildbad a Wexford. In vista del suo debutto in Messico, con il personaggio di Carmen, Lorena J. Rosas l'ha intervistata.
Come vedi il personaggio di Carmen sotto il profilo umano?
Spesso il personaggio della sigaraia sivigliana viene dipinto come l'emblema della freddezza, spesso, rasentando il cinismo. Secondo me, Carmen è una donna tendenzialmente fragile che porta in sé un bagaglio di sofferenza che nasconde con la sua sfacciataggine.
Nell'aria "En vain pour eviter", Carmen vede la sua morte per mano dell'uomo che ha amato, forse, sino a pochi attimi prima. Potrebbe evitarla o la desidera a tal punto da inveire contro Don José e portarlo all'esasperazione estrema e quindi a ucciderla. Forse, come cammino verso la "purificazione"?
Carmen ama con tutta l'anima, è una donna piena di paure e fragilità, ma affronta la vita con determinazione, quasi mai spogliando il ruolo della femme fatale, per non mostrare la sua "debolezza". Affronta Don José. colla forza di una pantera, e decide di non andare alla corrida, e quindi salvarsi, per finire la sua vita coll'unico uomo che abbia "amato" veramente. Non credo che Carmen abbia tanta voglia di purificarsi, quanto di porre fine ad una vita che non le appartiene e che non è mai stata sua veramente.
Carmen, nel quarto quadro, incontrerà Escamillo ma preferisce non seguirlo alla corrida per affrontare Don José: perché?
Nonostante Mercedes e Frasquita l'avessero messa in guardia. Essenzialmente perché ama Don José ed Escamillo era un'infatuazione, un'abbaglio.
Dopo il tentativo di fuga del duetto finale, Carmen affronta la morte. Con rassegnazione o con baldanza?
Non ha un attimo di esitazione, lo provoca volutamente, perché sia lui, il suo vero amore, a porre fine alla sua vita.
Se c'é, qual è l'uomo che fa innamorare Carmen? Carmen ama un uomo o un ideale?
Io credo che Carmen ami l'idea dell'amore, quello che non si è mai potuta neanche permettere di sognare. Don José è l'incarnazione di quell'ideale, forte deciso e al tempo stesso fragile e squilibrato, probabilmente il suo alter ego maschile.
In merito all'allestimento di questa nuova produzione in Messico (Teatro del Bicentenario de Léon), cosa ti colpisce e cosa porterai a casa nel tuo bagaglio di esperienze?
Ho cantato quest'opera in teatri di grande prestigio quali, Zurich, WNO di Cardiff, Oslo ecc., e questa, come tutte, arricchisce il mio "baule delle meraviglie". È la settima produzione e, circa, la quarantesima recita: e, ogni volta, ho l'onore di scoprire sfaccettature nuove e di crescere. La regia di Mauricio Garcia Lozano è apparentemente classica per alcuni aspetti, ma per altri (la maggior parte) è surreale e introspettiva. Ci sono momenti in cui una gabbia cala sulla plaza de toros, dov'è ambientata tutta l'opera, e si apre quando Carmen muore, come a voler simboleggiare la liberazione dell'"oiseau rebelle".
Alessandra Volpe, mamma di due splendidi bimbi, come fai a conciliare questo importante e difficile ruolo, con quello della cantante in carriera?
Quando abbiamo avuto il primo figlio, era più facile viaggiare. Adesso Lorenzo inizierà la scuola primaria, ma faremo di tutto per accorciare le distanze. In merito alla più piccolina, Matilde, può viaggiare con me. In tutto questo c'è mio marito che mi aiuta tanto, e viaggiamo quasi sempre tutti e quattro insieme.