Andaloro da Frescobaldi al Novecento
Giuseppe Andaloro, l'italiano che è in prima fila nel pianismo internazionale, ci trasporta dalle ardenti ballate di Chopin ai prodigi barocchi di Frescobaldi, dal tango di Stravinsky al misticismo di Skrjabin
Martedì 10 marzo alle 20.30 torna all'Aula Magna della Sapienza per i concerti della IUC-Istituzione Universitaria dei Concerti il pianista Giuseppe Andaloro, fresco del grande successo ottenuto lo scorso gennaio presso la stessa IUC insieme a Giovanni Sollima. Eseguirà nella prima parte Ballate, Mazurke e Scherzi di Chopin, mentre nella seconda parte spazierà con grande libertà tra musiche di secoli diversi, da Brahms a Frescobaldi, da Stravinsky a Merula e Skrjabin.
Questo concerto sostituisce quello di Yundi Li previsto per la stessa data: il celebre pianista cinese ha infatti annullato tutti suoi impegni fino a luglio per gravi motivi di famiglia.
Il palermitano Giuseppe Andaloro è uno dei pianisti oggi più apprezzati a livello internazionale. È stato il primo e finora unico italiano ad aggiudicarsi il primo premio al World Piano Competition London; nel 2005 ha trionfato con il primo premio e tutti i premi speciali al prestigioso e selettivo Concorso "Busoni" e, a conclusione di una fulminate ascesa, nel 2011 ha ottenuto la medaglia d'oro al Hong Kong International Piano Competition, la cui giuria era presieduta dal grande pianista e direttore d'orchestra Vladimir Ashkenazy. Ma già prima la vittoria al Sendai International Music Competition - a soli 19 anni - aveva segnato l’inizio della sua fortunata carriera in Giappone, dove dal 2001 ad oggi ha compiuto più di venti tournée.
Ha suonato nelle sale più illustri e con le più grandi orchestre, dal Festival di Salisburgo alla Scala di Milano, dalla London Philharmonic all'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia. Collabora frequentemente con Giovanni Sollima, con cui ha realizzato vari originali progetti. Si distingue nell'ipercompetitivo gruppo dei giovani pianisti di oggi per la spiccata intelligenza, la vivace curiosità verso ogni tipo di musica e l'infallibile gusto musicale, che gli consentono scelte interpretative molto personali e affascinanti, come emerge anche dal programma di questo concerto.
Quasi tutta la musica di Frédéric Chopin è dedicata al pianoforte, ma in quest'ambito apparentemente ristretto egli seppe raggiungere una varietà espressiva inesauribile, di cui sono un'affascinante testimonianza i brani scelti da Andaloro. Si va dalle tre brevi Mazurke op. 6 n. 1, op 17 n. 4 e op. 33 n. 4 ad alcuni dei suoi lavori più ampi e complessi, quali lo Scherzo n. 1 e le Ballate n. 1 e n. 4: la prima di queste musiche fu composta a vent'anni nel 1830, l'ultima nel 1842 a trentadue anni, quando non ne mancavano molti alla precoce fine che accomunò Chopin a tanti artisti romantici.
Gerolamo Frescobaldi è uno dei geni del barocco e il più grande autore di musica per tastiera del Seicento: la sua Partita sopra l'Aria di Follia, dal primo libro delle Toccate, è un capolavoro dell'arte della variazione, in cui il compositore ferrarese - ma romano d'adozione - eccelleva. Con un salto di oltre duecento anni Andaloro passa allo Scherzo op. 4 di Johannes Brahms, un brano giovanile, ricco di foga romantica e d'immaginazione, scritto nel 1851 sotto l'influenza di Schumann. Il Tango è un breve brano del 1940, il primo scritto da Igor Stravinsky dopo aver lasciato l'Europa ed essersi stabilito in America: è un Tango più alla Stravinsky che nell'autentica maniera argentina, con un uso molto libero delle sincopi al posto della regolare scansione tradizionale di questa danza. Andaloro ritorna al Seicento con la Sonata Cromatica di Tarquinio Merula, che ebbe come patria Busseto, al pari di Verdi, e fu autore soprattutto di musica violinistica; ma sono molto interessanti anche alcune sue composizioni per tastiera, come il Capriccio cromatico, che sorprende per le sue armonie molto audaci per l'epoca in cui fu scritto. Con un altro volo di alcuni secoli Andaloro ci trasporta di nuovo nel ventesimo secolo, precisamente al 1914, anno di composizione di Vers la flamme di Alexander Skrjabin: il titolo non fu ispirato al compositore russo dalla guerra che di lì a poco avrebbe incendiato l'Europa, ma dalla convinzione mistica che una grande fiamma avrebbe presto divorato la terra.
BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)
Giovani: under 30: 8 euro; under 14: 5 euro
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO: Istituzione Universitaria dei Concerti
tel. 06 3610051-2 – fax: 06 36001511
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