Concerto al Lingotto in diretta Radio Rai
Giovedì 14 maggio alle 21 il Concerto in Sol per pianoforte e orchestra.
L'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino è diretta da Francesco Lanzillotta.
TORINO - “L''ho scritto con la gomma da cancellare” pare abbia detto Maurice Ravel a proposito dell'Adagio assai del suo Concerto in Sol per pianoforte e orchestra. Immagine più bella non si potrebbe pensare: quella del compositore intento a togliere le note superflue, lasciando l'essenziale, come farebbe uno scultore, dando l'idea di un magnifico artigianato del lavoro compositivo e nello stesso tempo della spasmodica ricerca dell'assoluto. Un capolavoro della musica, datato 1929-1931, che fu cavallo di battaglia di Arturo Benedetti Michelangeli e lo è da sempre anche di Martha Argerich, che per ben due volte l'ha inciso al fianco di Claudio Abbado (nel 1967 e nel 1984). Un capolavoro fra l'altro portato al successo planetario proprio di recente grazie a Stefano Bollani che l'hasuonato e registrato con successo accanto a Riccardo Chailly.
A cimentarsi col capolavoro raveliano sarà ora la pianista calabrese Maria Perrotta, nota per le sue interpretazioni bachiane e beethoveniane, che giovedì 14 maggio 2015 lo suonerà all'Auditorium Arturo Toscanini di Torino con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Francesco Lanzillotta (trasmissione diretta alle 21 su Radio3 per il programma “Radio3 Suite”e in streaming audio-video sul sito www.classica.rai.it), inaugurando il Festival Pianistico di Primavera all'Auditoriun Rai “Arturo Toscanini” di Torino. Il fatto di vivere da quattro anni a Parigi forse ha influenzato la scelta di Maria Perrotta di questa pagina così raffinata, tanto cara anche ad Aldo Ciccolini, il grande pianista napoletano naturalizzato francese, scomparso nel febbraio scorso. Tanto si direbbe un ideale passaggio di testimone fra i due interpreti italiani.
Stiamo parlando del Concerto in Sol di Ravel, cioè di una delle pagine più perfette e più amate del repertorio per pianoforte e orchestra, un capolavoro assoluto che adotta sonorità appariscenti e ispirate al mondo del jazz nel primo e nel terzo movimento, ma che è capace di regalare “un movimento lento centrale nel quale adottare un linguaggio quanto mai leggero e scarno, un po' come se avesse voluto giocare la sua scommessa sul colore opposto” (Sergio Sablich). Il che, in fondo, rispondeva bene alle sue idee, come egli stesso le aveva esposte al critico Calvocoressi proprio in quegli anni: “Penso proprio che la musica di un concerto per pianoforte possa essere gaia e brillante. Non è indispensabile che raggiunga profondità imponenti né miri a effetti drammatici. Di certi grandi compositori classici si è detto che hanno concepito i loro Concerti non tanto 'per' il pianoforte quanto 'contro' il pianoforte. Per conto mio, considero questo giudizio perfettamente motivato”, aggiungendo “Vedete, si parla della mia riservatezza, ma è uno sbaglio. È che io sono basco. I baschi sono appassionati nel loro modo di sentire, ma lo rivelano solo a pochi”.
Il Concerto in Sol di Ravel interpretato da Maria Perrotta sarà preceduto dalla celebre Pavane pour une infante defunte e seguito dall'altrettanto celebre Pavane di Gabriel Fauré (presente nella colonna sonora del nuovo film di Matteo Garrone “Il racconto dei racconti” in uscita in Italia proprio giovedì 14 maggio) e la Sinfonia in do di Igor Stravinskij, con la quale il russo volle scrivere un lavoro perfettamente ispirato alla sinfonia sinfonia classica haydniana.
Francesco Lanzillotta, romano, di studi ceciliani, è uno dei direttori più in rapida ascesa degli ultimi tempi: recente la sua nomina direttore principale della Filarmonica Arturo Toscanini.