Brunello e il Quartetto di Cremona
Sabato 11 luglio 2015
Chiesa di San Lorenzo di Varignana
Piazza San Lorenzo, 1 – Varignana BO – ore 20.00
QUARTETTO DI CREMONA
Cristiano Gualco violino Paolo Andreoli violino
Simone Gramaglia viola Giovanni Scaglione violoncello
MARIO BRUNELLO violoncello
Musiche di Bach, Schubert
Sabato 11 luglio, ore 20, secondo appuntamento con l’edizione 2015 del Varignana Music Festival,la rassegna realizzata da Musica Insieme e Palazzo di Varignana Resort & SPA. Protagonisti del concerto, che avrà luogo eccezionalmente nella Chiesa di San Lorenzo di Varignana, saranno cinque artisti che rappresentano un orgoglio tutto italiano, ma che al contempo sono protagonisti di una straordinaria carriera internazionale: il violoncellista Mario Brunello e gli archi del Quartetto di Cremona (Cristiano Gualco e Paolo Andreoli al violino, Simone Gramaglia alla viola e Giovanni Scaglione alvioloncello). In programma alcuni dei capolavori più amati di Bach e Schubert.
Reduce da una lunga tournée in Cina e Giappone con l’Accademia di Santa Cecilia e Antonio Pappano, Mario Brunello non è soltanto il primo italiano ad essersi aggiudicato il Concorso “Čajkovskij” di Mosca, esibendosi con direttori quali Gergiev, Temirkanov, Jurowski, Abbado: da anni si dedica anche con passione a progetti alternativi, collaborando fra gli altri con Marco Paolini, Uri Caine, Paolo Fresu, Stefano Benni, Moni Ovadia. Formatosi presso l'Accademia Stauffer di Cremona e perfezionatosi con Piero Farulli del Quartetto Italiano e Hatto Beyerle dell'Alban Berg Quartett, il Quartetto di Cremona si è imposto come realtà cameristica fra le più interessanti sulla scena internazionale. Considerato dalla critica il vero erede del celebre Quartetto Italiano, la sua recente incisione integrale dei Quartetti di Beethoven è stata premiata da BBC Music Magazine, dalla britannica Strad, e dalla tedesca Fonoforum.
Gli archi del Quartetto di Cremona incontrano l’archetto di Mario Brunello per il secondo concerto del Varignana Music Festival. Sarà la voce del violoncello ad aprire il concerto con un’opera emblematica come la Suite n. 3 in do maggiore BWV 1009, la terza delle sei che Johann Sebastian Bach dedicò allo strumento. Coniugando un impegno tecnico senza precedenti ad un contenuto espressivo che le ha collocate nell’alveo dei capolavori di tutti i tempi, le Suites non smettono mai di sfidare gli interpreti – e Brunello ne ha rilasciato due incisioni di riferimento – e di incantare il pubblico. A completare il programma, un altro capolavoro come il Quintetto per archi in do maggiore D 956 scritto da Schubert poche settimane prima di morire, dove la scelta timbrica rinuncia alla classica seconda viola (come in Mozart o in Beethoven) a favore della voce piena e profonda del violoncello.
Per informazioni sul festival e acquisto biglietti: Segreteria Musica Insieme | Tel. +39 051 271932
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Per acquistare i biglietti online: www.vivaticket.it
Sabato 11 luglio 2015 ore 20
QUARTETTO DI CREMONA
MARIO BRUNELLO violoncello
JOHANN SEBASTIAN BACH
Suite per violoncello solo n. 3 in do maggiore in BWV 1009
FRANZ SCHUBERT
Quintetto per archi in do maggiore D 956
MARIO BRUNELLO
violoncello
Primo italiano a vincere il Concorso “Čajkovskij” di Mosca, lavora con le più prestigiose orchestre, quali London Philharmonic, Münchner Philharmoniker, Mahler Chamber Orchestra, NHK Symphony di Tokyo, Orchestra del Teatro Mariinskij, Filarmonica della Scala, Accademia di Santa Cecilia, e con direttori quali Valerij Gergiev, Yuri Temirkanov, Antonio Pappano, Manfred Honeck, Vladimir Jurowski, Ton Koopman. In ambito cameristico collabora con Gidon Kremer, Yuri Bashmet, Isabelle Faust, Maurizio Pollini, Martha Argerich, Andrea Lucchesini e l’Hugo Wolf Quartet. Da anni si dedica con passione a progetti alternativi, collaborando con Marco Paolini, Uri Caine, Paolo Fresu, Stefano Benni, Moni Ovadia e Vinicio Capossela. Gran parte degli spettacoli nasce nello spazio Antiruggine, ex-officina ristrutturata, luogo ideale per la sperimentazione. Ampia e varia la sua discografia che include il Triplo Concerto di Beethoven, con Claudio Abbado per Deutsche Grammophon, Brunello Series per Egea Records (cinque album tra i quali le Suites di Bach, Premio della Critica 2010), e il Concerto di Dvořák con Antonio Pappano e l’Accademia di Santa Cecilia per EMI. Tra i principali impegni della stagione 2014/15 una lunga tournée in Cina e Giappone con l’Accademia di Santa Cecilia e Antonio Pappano e il progetto “Bach Net Works” con Uri Caine. Mario Brunello suona un prezioso violoncello Maggini del 1600.
QUARTETTO DI CREMONA
Cristiano Gualco violino
Paolo Andreoli violino
Simone Gramaglia viola
Giovanni Scaglione violoncello
Formatosi nel 2000 presso l’Accademia “Walter Stauffer” di Cremona, il Quartetto si è perfezionato con Piero Farulli del Quartetto Italiano e con Hatto Beyerle dell’Alban Berg Quartett, affermandosi in breve come una delle realtà più interessanti sulla scena internazionale. Considerato dalla critica il vero erede del celebre Quartetto Italiano, è ospite regolare delle principali sale e festival: Beethovenhaus di Bonn, Bozar di Bruxelles, Konzerthaus di Berlino, Wigmore Hall di Londra, Metropolitan Museum di New York, Coliseum di Buenos Aires. Ensemble residente presso la Società del Quartetto di Milano sino al 2014, vi ha eseguito l’integrale dei quartetti di Beethoven, riscuotendo un tale successo da essere invitato nuovamente nel 2016 per il ciclo completo dei quartetti di Mozart. Tra i progetti discografici, l’integrale dei Quartetti di Beethoven per Audite ha già ottenuto 5 stelle dal BBC Music Magazine e dallo Strad e nel giugno 2013 è stato nominato Disco Star del mese dal prestigioso Fonoforum tedesco. Dal 2011 è titolare della cattedra di Quartetto presso l’Accademia “Stauffer” di Cremona. Cristiano Gualco suona un violino Nicola Amati del 1640, mentre la Fondazione Kulturfonds Peter Eckes ha affidato rispettivamente a Paolo Andreoli, Simone Gramaglia e Giovanni Scaglione un violino Paolo Antonio Testore (Milano ca. 1758), una viola Gioachino Torazzi (ca. 1680) e un violoncello Don Nicola Amati (Bologna 1712).