L’Ape musicale
rivista di musica, arti, cultura
LUNEDÌ 25 GENNAIO 2016 ORE 20.30
SALA GRANDE
FILARMONICA DELLA SCALA
DIRETTORE RICCARDO CHAILLY
PROGRAMMA: G. Rossini Ouverture da Guglielmo Tell
L. Cherubini Sinfonia in re maggiore
G. Verdi Ouverture da I Vespri siciliani
G. Verdi “Le quattro stagioni” Balletto da I Vespri siciliani
La Filarmonica della Scala, fondata da Claudio Abbado insieme ai musicisti scaligeri nel 1982, è una delle più importanti orchestre internazionali.
Riccardo Chailly è Direttore Principale del Teatro alla Scala dal gennaio 2015 e della Filarmonica della Scala da novembre 2015. Nel 1988 Chailly ha assunto la carica di Direttore Principale dell’Orchestra del Royal Concertgebouw di Amsterdam, incarico mantenuto per sedici anni. Allo stesso tempo è stato Direttore Musicale del Teatro Comunale di Bologna e dell’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano. Nel 2017 si concluderà, dopo 12 anni, il suo impegno come Kapellmeister del Gewandhausorchester di Lipsia, la compagine sinfonica più antica d’Europa. Dirige regolarmente le maggiori orchestre sinfoniche europee: Wiener Philharmoniker, Berliner Philharmoniker, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, London Symphony Orchestra, Orchestre de Paris. Negli Stati Uniti ha diretto New York Philharmonic, Cleveland Orchestra, Philadelphia Orchestra e Chicago Symphony Orchestra.
Dall’agosto 2016 succederà a Claudio Abbado come Direttore Musicale dell’Orchestra del Festival di Lucerna.
FILARMONICA DELLA SCALA
Claudio Abbado fonda la Filarmonica della Scala insieme ai musicisti scaligeri nel 1982. L’anno seguente la Filarmonica si costituisce in associazione indipendente e instaura rapporti di collaborazione con i maggiori direttori d’orchestra internazionali. Carlo Maria Giulini dirige oltre 90 concerti; Riccardo Muti, Direttore Principale dal 1987 al 2005, ne fa un’ospite costante nelle più prestigiose sale da concerto internazionali. La Filarmonica realizza la stagione di concerti e la stagione sinfonica del Teatro alla Scala. È inoltre impegnata in numerose tournée. Dopo il debutto negli Stati Uniti con Riccardo Chailly nel 2007 e in Cina con Myung-Whun Chung nel 2008, il ritorno al Musikverein di Vienna con Daniele Gatti, il debutto alla Philharmonie di Berlino con Daniel Barenboim nel 2009 e al Concertgebouw di Amsterdam con Eschenbach nel 2015, l’orchestra sarà impegnata in una lunga tournée europea nel 2016 guidata da Riccardo Chailly con due solisti d’eccezione, Martha Argerich e Daniil Trifonov, e tappe a Salisburgo, Vienna, Parigi, Baden Baden. Nel 2015 la Filarmonica ha inaugurato un nuovo ciclo di concerti Discovery al Teatro degli Arcimboldi di Milano in occasione di Expo 2015 e per il terzo anno è stata protagonista del Concerto per Milano, il grande appuntamento gratuito in Piazza Duomo. Particolare attenzione è rivolta al repertorio contemporaneo: la Filarmonica della Scala ha commissionato composizioni orchestrali a Giorgio Battistelli, Carlo Boccadoro, Azio Corghi, Luis de Pablo, Pascal Dusapin, Peter Eötvös, Ivan Fedele, Matteo Franceschini, Luca Francesconi, Carlo Galante, Mauro Montalbetti, Salvatore Sciarrino, Giovanni Sollima, Fabio Vacchi. Consistente la produzione discografica per Decca, Sony ed Emi: in occasione del bicentenario verdiano ha inciso con Riccardo Chailly il cd “Viva Verdi”(Decca) che è risultato il disco di musica classica più venduto del 2013 in Italia, e pubblicato di recente anche in DVD. Con Sony ha intrapreso il progetto “900 Italiano”, articolato in 3 DVD diretti da Georges Prêtre, Fabio Luisi e Gianandrea Noseda. Decca ha rilasciato il CD con la registrazione dal vivo della Sinfonia n. 9 di Mahler diretta da Daniel Barenboim alla Scala il 15 novembre del 2014. L’attività della Filarmonica della Scala non attinge a fondi pubblici ed è sostenuta da UniCredit, Main Partner istituzionale dell’Orchestra.
GIOVEDÌ 4 FEBBRAIO 2016 ORE 21.00
SALA GRANDE
TROUBLEYN/JAN FABRE
ATTENDS, ATTENDS, ATTENDS… (POUR MON PÈRE)
Jan Fabre è uno degli artisti più originali e affascinanti degli ultimi decenni nel campo dell’arte scenica e dell’arte visiva. I suoi lavori evocano immagini potenti, disturbanti, di profonda bellezza e inquietudine.
ATTENDS, ATTENDS, ATTENDS… (POUR MON PÈRE), ispirato dalla vita del suo eccezionale danzatore performer Cédric Charron, è un dialogo tra un figlio e un padre, tra la vita e la morte, tra la realtà e i suoi fantasmi. Una corporeità debordante, animalesca, che scuote e cattura lo spettatore.
JAN FABRE (Nato ad Anversa, in Belgio) è un artista multidisciplinare, drammaturgo, regista, coreografo e designer. Ha studiato presso il Municipal Institute of Decorative Arts and the Royal Academy of Fine Arts di Anversa. Tra il 1976 e il 1980 ha scritto il suo primo script per il teatro e fatto la sua rappresentazione di debutto. Fondata nel 1986, Troubleyn/Jan Fabre è una compagnia teatrale con vaste operazioni internazionali, con sede ad Anversa. Fabre è famoso per la sua arte a Bic (disegni con penna a sfera): nel 1990 ha coperto un intero edificio con questi disegni. Fabre esplora le relazioni tra disegno e scultura: realizza anche sculture in bronzo (tra i quali l'uomo che misura le nuvole e la ricerca di Utopia) e con i coleotteri. La decorazione del soffitto del Palazzo reale di Bruxelles, Heaven of Delight, è una delle sue opere più apprezzate. Nel 2004 fece erigere Totem, un insetto gigante bloccato su un ago di 7 piedi in acciaio, a Leuven. Nel 2008, la mostra Angel of Metamorphosis di Fabre è stata esposta al Museo del Louvre.
VENERDÌ 12 FEBBRAIO 2016 ORE 21.00
SALA GRANDE
BALLETTO DI MARIBOR
GISELLE
L’affascinante, misterioso, onirico balletto “Giselle” sulla musica del compositore francese Adolphe Adams (1803_1856) si colloca tra i classici più popolari del balletto. Questa coreografia è considerata immortale per la musica, i costumi, le danze eteree, la storia d’amore.
Il Balletto di Maribor è la principale compagnia di balletto in Slovenia. Fa parte del Teatro Nazionale Sloveno che è la più grande istituzione culturale e artistica in Slovenia con una media di 200.000 spettatori l’anno.
IL BALLETTO DI MARIBOR
Il Balletto di Maribor presenta un repertorio classico, neoclassico e contemporaneo. Fondato dal Governo della Repubblica slovena è organizzato in quattro unità: Prosa, Opera, Balletto e Festival di Teatro di Maribor. Il Teatro è composto da cinque palcoscenici e presenta ogni anno circa quaranta rappresentazioni. Il primo balletto, Možiček di Josip Ipavec fu presentato nel 1926. La compagnia di balletto professionale fu fondata nel 1945, subito dopo la seconda guerra mondiale e il primo balletto a serata intera, Coppélia di Léo Delibes, fu presentato nel 1949. Alla direzione del Balletto di Maribor si sono susseguiti coreografi e danzatori, uno dei più influenti è stato Iko Otrin che ha diretto la compagnia per lungo tempo, seguito da Edi Dežman e Liljana Keča Rošker. Nel 2003 il ballerino e coreografo Edward Clug assume la direzione della compagnia. Le sue creazioni Tango, Lacrimas, The Architecture of Silence, Radio and Juliet, Watching Others, Hommage à Stravinsky hanno segnato l’inizio di una nuova tendenza postmoderna della compagnia contribuendo notevolmente alla sua crescita artistica, lanciando il Balletto di Maribor sulla scena europea e internazionale. La compagnia si è esibita nei maggiori Festival internazionali, tra questi: Jacob's Pillow Dance Festival (USA), The Stars of the white nights Festival al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, Festival of Firsts di Pittsburgh, Arts Festival di Singapore, Biarritz Festival in Francia, Dance Festival di Tel Aviv, Sintra Festival in Portogallo, Festival Des Arts de Saint-Sauveur (Canada) e l’International Dance Festival di Seul (Corea).
MERCOLEDÌ 17 FEBBRAIO 2016 ORE 21.00
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
FEDERICO ALBANESE
Raffinato e minimalista, sognante evocativo e malinconico. A due anni di distanza dal suo ultimo lavoro, Federico Albanese – italiano di nascita ma berlinese di adozione – torna a gennaio 2016 con un nuovo progetto, The Blue Hour. Accumunato ad artisti del calibro di Olafur Arnalds, Nils Frahm, Dustin O’Halloran, Max Richter, Federico Albanese crea spazi evocativi di raffinata bellezza, trasportando l’ascoltatore in uno spazio in cui il pianoforte classico si fonde naturalmente con l’elettronica.
FEDERICO ALBANESE
Milanese di nascita ma berlinese d’adozione, Federico Albanese si avvicina al pianoforte classico in giovane età, per poi sospenderlo – momentaneamente – per prendere parte come polistrumentista in varie band, comporre colonne sonore per documentari, corti e lungometraggi e sonorizzazioni dal vivo, fino a prendere parte nel 2007 al progetto La Blanche Alchimie con Jessica Einaudi. La sua versatilità musicale gli permette di esplorare la musica in tutte le sue sfaccettature e, mixata con la sua abilità compositiva, Federico Albanese è in grado di creare composizioni che fluttuano nell’etere, con effetti ed influenze che spaziano dal pop alla psichedelia, senza mai dimenticare la classica. La sua esperienza lavorativa in ambito cinematografico gli permette di acquisire ed elaborare la connessione esistente tra musica ed immagini.
Dopo queste esperienze, Federico riscopre e consacra il suo amore per il pianoforte e pubblica nel 2014 “The Houseboat And The Moon” il debutto solista con l’etichetta tedesca Denovali. 13 brani registrati con un registratore a nastro tedesco del 1969, strumento che gli ha permesso di cogliere tutte le sfumature nascoste e le imperfezioni, i rumori del pianoforte e dello spazio circostante, facendoli poi incontrare e fondere con archi, elettronica e strumenti auto costruiti, creando una combinazione di contrasti e di atmosfere uniche. Ed è sulla scia del disco di debutto che Federico Albanese pubblica, a due anni di distanza, “The Blue Hour”, il nuovo capitolo compositivo ed interpretativo del pianista tra i migliori esempi del panorama modern-neo-classico che uscirà il 15 gennaio 2016 per Neue Meister, la nuova sub-label di Berlin Classics dedita alla musica contemporanea.
DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016 ORE 21.00
SALA GRANDE
ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI
DIRETTORE CORRADO ROVARIS
PIANISTI BEATRICE RANA E BENEDETTO LUPO
PROGRAMMA:
A. Cara Ottavia (commissione Pomeriggi Musicali)
W.A. Mozart Concerto per due pianoforti e orchestra K 365
F. Poulenc Concerto per due pianoforti e orchestra
W.A. Mozart Sinfonia n. 40 K 550
L’Orchestra de I Pomeriggi Musicali torna al Teatro Grande con un concerto di grande prestigio con la direzione di Corrado Rovaris, Direttore Musicale di Opera Philadelphia e direttore ospite di importanti orchestre e teatri, e la presenza di due solisti d’eccezione come Beatrice Rana e Benedetto Lupo.
A soli ventidue anni, Beatrice Rana si è già imposta nel panorama musicale internazionale ed è regolarmente ospite di serie concertistiche e festival di tutto il mondo. Nel giugno del 2013 si è aggiudicata il Secondo Premio e il “Premio del Pubblico” al prestigioso Concorso Pianistico Internazionale Van Cliburn, ennesimo riconoscimento di rilievo nella sua già sorprendente carriera. Nel 2011 aveva vinto il Primo Premio e tutti i “premi speciali” al Concorso Internazionale di Montreal.
Ospite d’istituzioni prestigiose, Benedetto Lupo ha suonato con orchestre e direttori di fama mondiale in Europa, Asia e nelle Americhe. Ha inciso per Teldec, BMG, VAI, Nuova Era, l’integrale delle composizioni per pianoforte e orchestra di Schumann per Arts e il Concerto Soirée di Nino Rota per Harmonia Mundi, ottenendo cinque premi internazionali, Diapason d’Or incluso.
ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI
27 novembre 1945, ore 17.30: al Teatro Nuovo di Milano debutta l’Orchestra I Pomeriggi Musicali. In programma Mozart e Beethoven accostati a Stravinskij e Prokov’ev. Nell’immediato dopoguerra, nel pieno fervore della ricostruzione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico musicale Ferdinando Ballo lanciano la nuova formazione con un progetto di straordinaria attualità: dare alla città un’orchestra da camera con un solido repertorio classico ed una specifica vocazione alla contemporaneità. Il successo è immediato e l’Orchestra contribuisce notevolmente alla divulgazione popolare in Italia della musica dei grandi del Novecento censurati durante la dittatura fascista: Stravinskij, Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger, Copland, Yves, Français. I Pomeriggi Musicali avviano, inoltre, una tenace attività di commissione musicale. Per I Pomeriggi compongono infatti Casella, Dallapiccola, Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Pizzetti, Respighi. Questa scelta programmatica si consolida nel rapporto con i compositori delle leve successive: Berio, Bussotti, Luciano Chailly, Clementi, Donatoni, Hazon, Maderna, Mannino, Manzoni, Margola, Pennisi, Testi, Tutino, Panni, Fedele, Francesconi, Vacchi. Oggi I Pomeriggi Musicali contano su un vastissimo repertorio che include i capolavori del Barocco, del Classicismo e del primo Romanticismo insieme alla gran parte della musica moderna e contemporanea. Compositori come Honegger e Hindemith, Pizzetti, Dallapiccola, Petrassi e Penderecki hanno diretto la loro musica sul podio de I Pomeriggi Musicali, che diventano trampolino di lancio verso la celebrità di tanti giovani artisti. È il caso di Claudio Abbado, Leonard Bernstein, Rudolf Buchbinder, Pierre Boulez, Michele Campanella, Giuliano Carmignola, Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Gianandrea Gavazzeni, Carlo Maria Giulini, Vittorio Gui, Natalia Gutman, Angela Hewitt, Leonidas Kavakos, Alexander Lonquich, Alexander Igor Markevitch, Zubin Mehta, Carl Melles, Riccardo Muti, Hermann Scherchen, Thomas Schippers, Christian Thielemann, Salvatore Accardo, Antonio Ballista, Arturo Benedetti Michelangeli, Bruno Canino, Dino Ciani, Severino Gazzelloni, Franco Gulli, Nikita Magaloff, Nathan Milstein, Massimo Quarta, Maurizio Pollini, Corrado Rovaris e Uto Ughi. Tra i Direttori stabili dell’Orchestra, ricordiamo Nino Sanzogno, il primo, Gianluigi Gelmetti, Giampiero Taverna e Othmar Maga, per arrivare ai milanesi Daniele Gatti, Aldo Ceccato e Antonello Manacorda. In alcuni casi, la direzione musicale è stata affiancata da una direzione artistica; in questa veste: Italo Gomez, Carlo Majer, Marcello Panni, Marco Tutino, Gianni Tangucci, Ivan Fedele, Massimo Collarini e, da luglio 2013, Maurizio Salerno. L’Orchestra I Pomeriggi Musicali svolge la sua attività principalmente a Milano e nelle città lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei Teatri di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia, e alla stagione di balletto del Teatro alla Scala. Invitata nelle principali stagioni sinfoniche italiane, l’Orchestra è ospite anche delle maggiori sale da concerto europee. I Pomeriggi Musicali sono una Fondazione costituita dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano, dalla Provincia di Milano, e da enti privati, riconosciuta dallo Stato come istituzione concertistico-orchestrale e dalla Regione Lombardia come ente primario di produzione musicale. Sede dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali è lo storico Teatro Dal Verme, sito nel cuore di Milano.
LUNEDÌ 7 MARZO 2016ORE 21.00
SALA GRANDE
LES BALLETS C DE LA B / NTGENT / ALAIN PLATEL / FRANK VAN LAECKE / STEVEN PRENGELS
EN AVANT, MARCHE!
Per En avant, marche! i direttori Frank Van Laecke e Alain Platel hanno preso ispirazione dalla tradizione dei gruppi musicali che da decenni sono parte della vita culturale e sociale. In ogni città, ai quattro performer e sette musicisti si uniscono sul palcoscenico musicisti della banda locale. A Brescia, la Banda Isidorio Capitanio. La musica, da Beethoven a Mahler, da Verdi all’inno nazionale, la storia de L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello creano un affresco straordinario, energico e commovente di musica, danza e teatro dove ciascuno, nella propria solitudine, cerca una direzione comune. En avant, marche! ha vinto nel 2015 l’Herald Angel Award all’Edinburgh International Festival.
LES BALLETS C DE LA B
Fondata nel 1984, “les ballets C de la B” è una delle più influenti compagnie di performing arts al mondo grazie all’eclettico mix di danza contemporanea, testo, teatro e musica. Il suo direttore Alain Platel è unanimemente considerato uno dei più grandi artisti degli ultimi trent’anni. Nel maggio 2015 Platel è stato nominato “Commandeur de l’Ordre des Arts et des Lettres” della Repubblica francese; nel mese di settembre ha ottenuto il “Flemish Cultural Award” dal Ministero della Cultura fiammingo e nel mese di ottobre ha vinto il “Grand Prix de la Danse” a Montréal in Canada.
ALAIN PLATEL
Alain Platel, ortopedagogo di formazione, è un regista autodidatta. Nel 1984 fonda con alcuni amici e parenti una piccola compagnia che funziona come un collettivo. Emma (1988) segna l’inizio del suo lavoro come regista. A questo primo lavoro fanno seguito Bonjour Madame (1993), La Tristezza Complice (1995) e Iets op Bach (1998). Contemporaneamente collabora con Arne Sierens e la giovane compagnia di Gent Victoria, per Moeder en Kind (1995), Bernadetje (1996) and Allemaal Indiaan (1999). Nel 2003 debutta per la Ruhr Triennale con Wolf basato sul personaggio di Mozart. Nel 2006 inizia la collaborazione con il compositore Fabrizio Cassol: il primo risultato è vsprs, un punto di svolta nella sua carriera. L’esuberanza degli spettacoli precedenti, cede il posto a una maggiore introspezione e intensità, rivelatrice di un universo di pulsioni e desideri. E di violenza, come in Nine Finger (2007) creato con Benjamin Verdonck and Fumiyo Ikeda. Dopo lo stile barocco di pitié! (2008), Out Of Context – for Pina (2010) è una riflessione quasi acsetica sul repertorio di movimenti come gli spasmi e i tic. Attraverso questo linguaggio del movimento, Platel porta avanti costantemente la sua ricerca di una traduzione per i sentimenti troppo forti, la sua aspirazione a qualcosa che trascenda l’individuo e sia sempre più palpabile. In collaborazione con Frank Van Laecke firma Gardenia (2010). Nel 2015 si unisce a loro il compositore Steven Prengels, per En avant, Marche! Nel 2012 realizza il suo progetto più grande, C(H)OEURS, con le famose scene corali delle opere di Verdi, alle quali sono state aggiunte in un secondo momento alcuni brani di Richard Wagner: con questa grande produzione, Platel esplora quanto possa essere ‘pericolosa la bellezza’. La connotazione politica di performances come tauberbach (2014) e Coup Fatal (in collaborazione con Fabrizio Cassol, 2014, risiede nella gioia di vivere e nell’energia che scaturisce sul palcoscenico quando le persone vivono o sopravvivono in circostanze indecenti.
FRANK VAN LAECKE
Frank Van Laecke ha una ricca carriera internazionale sia come autore che come regista. Ha ricevuto molti premi sia in Belgio che all’estero. Autore di serie TV per il canale pubblico fiammingo VRT, Van Laecke inizia la sua carriera come regista al dipartimento musicale del Royal Ballet of Flanders. Da allora, ha diretto testi teatrali, opere, musicals e programmi televisivi. Nei suoi allestimenti di musicals e di produzioni teatrali su larga scala, Frank Van Laecke non disdegna l’intrattenimento e sa esattamente come gestire i contenuti comici nello spazio teatrale. In questo modo ha realizzato numerosi successi ma al contempo ha lavorato a messinscene di pura estetica come nel caso di un suo lavoro teatrale su Cecov. Nel 2010 Van Laecke lavora per la prima volta con Alain Platel per Gardenia (la storia di un gruppo memorabile di anziani artisti in un cabaret di travestiti) che ha avuto una nomination al prestigioso Oliver Award nel 2012 a Londra.
STEVEN PRENGELS
Nel 2009 Steven Prengels si laurea come Mastro in Composizione al Conservatorio di Amsterdam. Il suo lavoro copre una grande varietà di ambiti artistici come le grandi orchestre, il teatro musicale, la danza, il corto metraggio e le arti plastiche. I suoi lavori sono stati eseguiti dalla Chamber Orchestra del Belgio, dalla Brussels Philharmonic, deFilharmonie, SPECTRA e dal Nieuw Ensemble Amsterdam. Nel 2012 ha scritto Sisyphe per mezzo, baritono e orchestra, commissionato dalla Symphony Orchestra of Flanders e basato sugli scritti di Albert Camus. Poco dopo ha scritto Wagner in Bayreuth, commissionato dall’Oxalys Ensemble e realizzato dal basso-baritono Dietrich Henschel e dall’Oxalys Ensemble. Nel campo del teatro e della danza, ha lavorato spesso come direttore musicale e compositore: per Gardenia (2010) di Alain Platel e Frank Van Laecke ha creato il concept musicale. Con Alain Platel ha collaborato anche per C(H)OEURS e tauberbach. Con il regista Johan Simons e il maestro Philippe Herreweghe ha lavorato all’evento di apertura della Ruhr Triennale 2015, Accatone.
MERCOLEDÌ 9 MARZO 2016 ORE 21.00
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
SENTIERI SELVAGGI
CONCERTO ITALIANO
Con Concerto italiano, Sentieri selvaggi lancia uno sguardo generale sulla produzione di musica contemporanea nel nostro Paese, dando ampio spazio ad autori dell’ultima o dell’ultimissima generazione.
Ai riferimenti letterari di To Muddy Death (Ophelia) di Silvia Colasanti, La tigre nella bocca del diamante di Filippo del Corno e di Da cosa nasce cosa. Omaggio a Bruno Munari diFrancesco Antonioni si passa alle suggestioni elettroniche di Maurilio Cacciatore e al linguaggio impressionista di Un breve racconto notturno, pagina di Fabio Massimiliano Capogrosso dedicato a Maurice Ravel.
Di Giancarlo Facchinetti, decano dei compositori bresciani, viene presentato il suo quarto Divertimento in prima esecuzione assoluta.
PROGRAMMA
Matteo Manzitti, Kokoro, il cuore invisibile
Fabio Massimo Capogrosso, Un breve racconto notturno
Silvia Colasanti, To Muddy Death (Ophelia)
Maurilio Cacciatore, Vit_Vite_Evit
Giancarlo Facchinetti, Divertimento n° 4
Filippo Del Corno, La tigre nella bocca del diamante
Francesco Antonioni, Da cosa nasce cosa. Omaggio a Bruno Munari
ENSEMBLE SENTIERI SELVAGGI
Paola Fre, flauto
Mirco Ghirardini, clarinetto
Andrea Dulbecco, vibrafono e percussioni
Andrea Rebaudengo, pianoforte
Piercarlo Sacco, violino
Aya Shimura, violoncello
Carlo Boccadoro, direzione
SENTIERI SELVAGGI
Sentieri selvaggi è un gruppo formato da alcuni tra i migliori musicisti italiani uniti nel progetto di avvicinare la musica contemporanea al grande pubblico. È stato fondato nel 1997 da Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno e Angelo Miotto.Fin dall'esordio i concerti di Sentieri selvaggi si caratterizzano per le informali presentazioni parlate di ogni brano. Sentieri selvaggi stringe in 15 anni collaborazioni con i più importanti compositori della scena internazionale, come Lang, Andriessen, MacMillan, Glass, Bryars, Nyman, Wolfe, Vacchi, che scrivono partiture per l'ensemble o gli affidano le prime italiane dei loro lavori. Accanto a loro il gruppo promuove e diffonde una nuova generazione di compositori italiani, a partire dai fondatori Boccadoro e Del Corno per arrivare a Antonioni, Colasanti, Mancuso, Montalbetti e Verrando. Dal 1998 Sentieri selvaggi è regolarmente ospite delle più prestigiose stagioni musicali italiane (Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro alla Scala, Biennale di Venezia), dei maggiori eventi culturali del nostro paese (Festival della Letteratura di Mantova, Notte Bianca di Roma, Festival della Scienza di Genova) e di importanti festival internazionali (Bang On A Can Marathon di New York, SKIF Festival di San Pietroburgo). A Milano il gruppo è partner dal 1998 con Teatridithalia, che ospita i concerti nelle proprie sedi teatrali e dal 2005 organizza una stagione di musica contemporanea con un cartellone di concerti, incontri, masterclass, incentrata ogni anno su uno specifico nucleo tematico. Per diffondere la musica contemporanea in contesti inusuali, Sentieri selvaggi collabora anche con scrittori, architetti, scienziati, video-maker, attori, registi, musicisti rock e jazz, abitando con i propri progetti spazi alternativi come gallerie d'arte, piazze, strade, centri commerciali e università.
VENERDÌ 18 MARZO 2016 ORE 11.00 (PER LE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO)
VENERDÌ 18 MARZO 2016 ORE 19.00 E ORE 21.00
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
VIRGILIO SIENI
DITTICI SULLA PASSIONE#2
VISITAZIONE
Secondo anno del progetto triennale Dittici sulla passione di Virgilio Sieni e Fondazione del Teatro Grande.
Il progetto Dittici sulla Passione rappresenta un percorso tecnico-umanistico di formazione e trasmissione, diretto da Virgilio Sieni, che propone nella città di Brescia e sul territorio un travaso di esperienze coreografiche inedite che si rivolgono a giovani danzatori e non professionisti della danza. Obiettivo del progetto è lo studio del gesto e l’approccio alla danza contemporanea come a una geografia espansa di saperi e pratiche che guardano alle altre arti.
Ogni percorso di creazione darà luogo alla presentazione di un evento in prima assoluta composto da un insieme di coreografie: quadri coreografici presentati all’unisono e nello stesso spazio.
Visitazione è un percorso di pratiche verso la creazione rivolto a giovani danzatori di età compresa tra i 9 e i 25 anni. Il tema dell’incontro, del farsi prossimi e del riconoscersi nella condivisione delle minuscole declinazioni del corpo quale e di dialogo sottile, riporta il tutto al senso dell’ascolto. Nasce un nuovo affresco “popolare” dove gli interpreti ci lasciano intravedere una geografia inedita di gesti come scoperta dell’altro.
SABATO 19 MARZO 2016 ORE 18.00 E ORE 21.00
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
VIRGILIO SIENI
DITTICI SULLA PASSIONE#2
ULTIMA CENA
Ultima Cena è un percorso di pratiche verso la creazione rivolto a 26 persone di tutte le età e danzatori.
Si sviluppa nella creazione di due azioni coreografiche, interpretate da 13 persone ciascuna e ispirate all’iconografia dell’ultima cena del racconto evangelico. Le due azioni saranno rappresentate allo stesso momento e nello stesso spazio, ricercando la risonanza tra un corpo e l’altro, la similarità e le tenui divergenze delle due scene adiacenti.
VIRGILIO SIENI
Dal 2013 Virgilio Sieni è direttore della Biennale di Venezia Settore Danza. Coreografo e danzatore, è protagonista della danza contemporanea italiana a partire dai primi anni '80. Nato a Firenze, si è formato nella danza classica e contemporanea ad Amsterdam, New York e Tokyo; il suo percorso comprende inoltre studi di arti visive, architettura, arti marziali. Nell’83 ha fondato la compagnia Parco Butterfly, poi trasformata nel 1992 nella Compagnia Virgilio Sieni: attualmente una delle principali realtà coreografiche italiane, legata con solidi rapporti produttivi ai più importanti teatri e festival europei, tra i quali Festival d’Avignon, Biennale de la Danse de Lyon, Charleroi Danse di Bruxelles e Théâtre du Merlan Scène Nationale di Marsiglia, oltre che a tutte le principali realtà produttive italiane. In qualità di coreografo ospite, a partire dai primi anni ’90, Sieni ha creato coreografie per i principali Enti Lirici ed istituzioni teatrali italiane, tra i quali: il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Comunale di Firenze - Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Massimo di Palermo, Il Teatro dell’Opera di Roma. Per la creazione dei suoi lavori si è spesso avvalso della collaborazioni di artisti visivi, musicisti e compositori di rilievo internazionale. Tra i musicisti si ricordano Alexander Balanescu, Giorgio Battistelli, Ennio Morricone, Steve Lacy, Francesco Giomi/Tempo Reale, Evan Parker, Stefano Scodanibbio. Per i costumi Miuccia Prada con la quale ha realizzato tre produzioni. Recentemente la Compagnia Virgilio Sieni ha ricevuto diversi riconoscimenti: dopo tre premi Ubu (nel 2000, nel 2003 e nel 2011), lo spettacolo Sonate Bach_di fronte al dolore degli altri (prod. 2007) ha vinto il premio Danza&Danza come “migliore novità italiana dell'anno” e compare nel libro di Marinella Guatterini L’ABC della danza, dedicato alle 16 coreografie più significative degli ultimi 100 anni. Nel 2011 Virgilio Sieni è stato insignito di tre prestigiosi riconoscimenti: il Premio Lo Straniero, il Premio della Critica 2011 e il Premio UBU Speciale 2011.Dal 2003 Virgilio Sieni dirige a Firenze CANGO Cantieri Goldonetta: uno spazio da lui ideato, all’interno di in un edificio storico dell’Oltrarno di proprietà del Comune di Firenze, attrezzato per le pratiche del corpo, l’ospitalità di artisti, la ricerca sui linguaggi contemporanei dell’arte. A partire dalle esperienze della Compagnia e di CANGO, nel 2007 Virgilio Sieni ha fondato l’Accademia sull’arte del gesto: un contesto innovativo finalizzato alla trasmissione delle pratiche artistiche e alla definizione di un nuovo rapporto tra formazione e produzione, rivolto sia a professionisti che a gruppi di neofiti della danza, dall’infanzia alla terza età ai non vedenti. Cura una Collana Editoriale dal titolo Il Gesto in collaborazione con la casa editrice Maschietto Editore di Firenze.Nel 2013 Virgilio Sieni è stato insignito del titolo di CHEVALIER DE L’ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES dal Ministro della cultura francese Aurelie Filippetti.
GIOVEDÌ 7 APRILE 2016 ORE 21.00
SALA GRANDE
CAMERATA MANCHESTER
GÁBOR TAKÁCS-NAGY DIRETTORE
MARTHA ARGERICH PIANOFORTE
Martha Argerich è tra i più famosi musicisti al mondo.
La Manchester Camerata, diretta da cinque anni dal grande direttore ungherese Gábor Takács-Nagy, è una delle migliori orchestre da camera europee. Un concerto imperdibile.
PROGRAMMA:
W.A. Mozart Sinfonia n. 1
L. van Beethoven Concerto n. 1 per pianoforte ed orchestra
W.A. Mozart Sinfonia n. 40
GÁBOR TAKÁCS -NAGY
Gábor Takács-Nagy è nato a Budapest dove ha iniziato a studiare violino all’età di 8 anni. Ancora studente dell’Accademia Franz Liszt, riceve nel 1979 il primo premio al Concorso Jeno Hubay. Successivamente studia con Nathan Milstein. Per la musica da camera ha avuto come insegnanti Ferenc Rados, Andras Mihaly e György Kurtag. Dal 1975 al 1992 è primo violino e fondatore del celebre Quartetto Takacs, che in brevissimo tempo riceve il primo premio nei principali concorsi internazionali per quartetto d’archi: Evian nel 1977 e Londra nel 1979. Il Quartetto ha collaborato con artisti quali Sir Georg Solti, Lord Menuhin, Isaac Stern, Mistislav Rostropovich, Andras Schiff, James Galway, Paul Tortelier, Mihail Pletnev, Gidon Kremer, Joshua Bel e Miklos Perényi. Molte sono le registrazioni discografiche relizzate dal quartetto per la Decca e la Hungaroton. Nel 1982 l’artista riceve il Premio Liszt e nel 1996 fonda il Takacs Piano Trio con il quale realizza in prima esecuzione le registrazioni di lavori dei compositori ungheresi Franz Liszt e Laszlo Lajtha e l’opera completa per violino di Sandor Veress. Dal 1997 Gábor Takács-Nagy è professore di quartetto al Conservatorio di Ginevra e tiene master class in prestigiose accademie internazionali. Nel 1999 dà vita al quartetto Mikrokosmos con i compatrioti Miklos Pereny, Zoltan Tuska e Sandor Papp e nel 2009 la loro registrazione dei quartetti di Bartok si aggiudica il premio « Pizzicato-Excellentia ». Interprete fra i più autentici della musica ungherese, e in modo particolare delle opere di Bartok, Gábor Takács a partire dal 2001 dedica sempre più energie e spazio alla direzione d’orchestra. E’ ospite di importanti orchestre europee e non solo : Irish Chamber Orchestra, Verbier Festival Chamber Orchestra, Budapest Festival Orchestra, Camerata Freiburg, Tapiola Sinfonietta, Toho Gakuen Orchestra. Nel 2005 costituisce la propria orchestra d’archi, la Camerata Bellerive a Ginevra. Dal 2007 è direttore musicale del Verbier Festival Chamber Orchestra, collaborando con solisti quali Martha Argerich, Joshua Bell, Jean-Yves Thibaudet, Emmanuel Ax, Frederica von Stade e Angelica Kirschschlager, per ricordarne alcuni. A partire da Settembre 2010 l’interprete ricoprirà gli incarichi di direttore dell’Orchestra Sinfonica MAV di Budapest e della Camerata Manchester.
MARTHA ARGERICH
Nata a Buenos Aires, Martha Argerich studia il piano dall'età di cinque anni, con Vincenzo Scaramuzza. Considerata un enfant prodige, ben presto inizia la sua carriera concertistica. Nel 1955, si reca in Europa, dove studia a Londra, Vienna e in Svizzera con Seidlhofer, Gulda, Magaloff, Madame Lipatti e Stefan Askenase. Nel 1957 vince il Primo premio dei concorsi di Bolzano e Ginevra, quindi nel 1965 si aggiudica il concorso Chopin a Varsavia. Da allora, la sua carriera non è stata che una successione di trionfi. Il suo temperamento l'ha condotta principalmente verso il virtuosismo del XIX e XX secolo: in realtà il suo repertorio è estremamente esteso e spazia da Bach a Bartók, Beethoven, Schumann, Chopin, Liszt, Debussy, Ravel, Franck, Prokof'ev, Stravinskij, Šostakovič, Cajkovskij, Messiaen. Invitata dalle più prestigiose orchestre e festival d'Europa, Giappone e America, Martha Argerich privilegia la musica da camera considerandola una dimensione molto stimolante. Suona e registra regolarmente con i pianisti Nelson Freire e Alexandre Rabinovich, il violoncellista Mischa Maisky e il violinista Gidon Kremer. Nel 1996 è nominata «Officier des Arts et Lettres» dal governo francese e nel 1997 «Accademica di Santa Cecilia» a Roma. Nel 1998 diventa direttore artistico del Beppu Festival in Giappone; in seguito crea il Festival Martha Argerich a Buenos Aires e nel 2002 il Progetto Martha Argerich a Lugano. Nel 2004 è nominata «Commandeur de l'Ordre des Arts et des Lettres» dal Ministero della Cultura francese. Nel 2005 riceve la nomina di «Cavaliere dell'Ordine del Sol Levante» dall'Imperatore del Giappone e il prestigioso «Praemium Imperiale» dalla Japan Arts Association nel 2005. Un gran numero dei suoi concerti è stato trasmesso dalle televisioni del mondo intero. Martha Argerich ha registrato per EMI, Sony, Philips, Teldec e DGG. Tra incisioni più recenti, il Concerto di Schumann e il Triplo Concerto di Beethoven con Alexandre Rabinovich (registrazione live realizzata a Lugano) e il Secondo e Terzo Concerto di Beethoven con Claudio Abbado. Nel 2000 Martha Argerich colleziona i seguenti riconoscimenti: «Grammy Award» per i Concerti di Bartok e Prokof'ev, «Gramophon - Artist of the Year», «Best Piano Concerto Recording of the Year» per Chopin, «Choc du Monde de la Musique» per il suo recital di Amsterdam, «Künstler des Jahres Deutscher Schallplatten Kritik». Nel 2001 Martha Argerich è nominata «Musician of the Year» da "Musical America".
VENERDÌ 8 APRILE 2016 ORE 21.00
SABATO 9 APRILE 2016 ORE 18.00EORE 21.00
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
RADICAL FACE
Unica data italiana per l’originale progetto Radical Face, pseudonimo dietro cui si cela il talentuoso artista folk Ben Cooper, che presenta per la prima volta in Italia l’intera trilogia “genealogica”: “The family tree: The Roots”, il primo album che utilizzava esclusivamente strumenti musicali disponibili fino al 1860; “The family tree: The Branches”, il secondo album realizzato con strumenti disponibili tra il 1860 e il 1910 e il terzo album della saga familiare in uscita per la primavera 2016.
SABATO 16 APRILE 2016 ORE 21.00
SALA GRANDE
ISRAEL GALVÁN
LA EDAD DE ORO
Creatore di uno stile virtuoso e innovatore all’interno della grammatica flamenca, Israel Galván, unanimemente riconosciuto oggi come il più importante interprete del flamenco, ha sviluppato un’estetica che ne unifica in modo significativo i due approcci contemporaneo e tradizionale.
Premio ‘Vicente Escudero’ al Concurso Nacional de Arte Flamenco di Córdoba (1995); Premio ‘El Desplante’ del Festival Internacional del Cante de las Minas di La Unión (1996); Premio del ‘I Concurso de Jóvenes Interpretes’ alla IX Biennale di Flamenco di Siviglia (1996); Premio Flamenco ‘Hoy’ al miglior ballerino, concesso dalla critica (2001 e 2005); Premio ‘Giraldillo’ al miglior protagonista interprete del Baile, alla XIII Biennale di Flamenco di Siviglia (2004); Premio nazionale per la Danza nella categoria ‘Creazione’ assegnato dal Ministro della Cultura spagnolo; Grand Prix de Danse 2009-2010 (Francia); Premio MAX al miglior ballerino, concesso dalla Società spagnola Autori e Editori (2011); Premio MAX al miglior ballerino e migliore coreografia (2012); Bessie Award (New York, 2012); Medaglia d’oro dal Consiglio dei Ministri spagnolo (2012).
GIOVEDÌ 28 APRILE 2016 ORE 21.00
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
SENTIERI SELVAGGI
AMERICAN CLOSE-UP
Cosa succede al di là dell’oceano? Sentieri selvaggi apre una finestra sull'ultimissima produzione statunitense, quella che nasce successivamente alla formazione dei celebri newyorkesi Bang on a Can.
Gli autori che vengono presentati in questa occasione, tutti giovani, disegnano un nuovo profilo del panorama statunitense, di cui Sentieri selvaggi si è occupato sin dal suo primo concerto 19 anni fa: vengono rappresentati tanto il minimalismo astratto di Christopher Cerrone quanto la complessità progettuale di Sean Shepherd e lo sguardo postmodern di Nico Muhly, per giungere all’astro nascente di Missy Mazzoli. Chiude il programma un autore che l’ensemble ha già eseguito, ossia Armando Bayolo e il suo nuovo eccitante brano per quintetto, dalla carica ritmica irresistibile.
PROGRAMMA
Missy Mazzoli, Still Life with Avalanche
Christopher Cerrone, Sonata for Violin and Piano
Nico Muhly, Common Ground
Sean Sheperd, Lumens
Armando Bayolo, Gestos Inutiles
ENSEMBLE SENTIERI SELVAGGI
Paola Fre, flauto
Mirco Ghirardini, clarinetto
Andrea Dulbecco, vibrafono e percussioni
Andrea Rebaudengo, pianoforte
Piercarlo Sacco, violino
Aya Shimura, violoncello
Carlo Boccadoro, direzione
MERCOLEDÌ 27 GENNAIO 2016 ORE 21.00
DOMENICA 20 MARZO 2016 ORE 11.00
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE
Tornano i concerti dell'Ensemble del Teatro Grande di Brescia. Nato con la Stagione 2012, l’Ensemble del Teatro Grande di Brescia, è una formazione da camera che vuole affermarsi come una tra le più poliedriche del contesto musicale italiano.
Laura Marzadori primo violino
Daniele Richiedei secondo violino
Sandro Laffranchini violoncello
Eugenio Silvestri viola
Andrea Rebaudengo pianoforte
27 GENNAIO ORE 21.00
PROGRAMMA
Olivier Messiaen Quatuor pour la fin du temps
20 MARZO ORE 11.00
PROGRAMMA
Antonio Vivaldi Sonata op. 2 n. 1 in sol minore per 2 violini e basso continuo
Eugène Ysaÿe Sonata n. 3 per violino solo op. 27
Maurice Ravel Duo per violino e violoncello
Samuel Barber Adagio per archi (versione per Quartetto d'archi)
Antonio Vivaldi “Inverno” da Le quattro stagioni (versione per Quartetto d'archi)
SABATO 23 APRILE 2016 ORE 18.00
SABATO 7 MAGGIO 2016 ORE 18.00
SABATO 14 MAGGIO 2016 ORE 18.00
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
ASPETTANDO LA STAGIONE D’OPERA
Aspettando la stagione d'Opera è una proposta inedita del Teatro Grande che anticipa e delinea i temi del cartellone d’opera 2016. I tre recital operistici, programmati nel periodo aprile-maggio 2016, prevedono l’esibizione di alcuni giovani artisti che da anni collaborano con il Teatro, di nuove voci e di cantanti che faranno parte dei cast del cartellone 2016.
Il primo appuntamento, in occasione dell’anniversario dei 400 anni dalla morte di Shakespeare, sarà interamente dedicato allo scrittore inglese, ispiratore di soggetti, storie e personaggi del mondo operistico.
Due appuntamenti sono invece dedicati al tema della seduzione: nella letteratura operistica – da Mozart a Puccini – tale tema trova la possibilità di essere declinato in molteplici modi attraverso l'ironia, il gioco, il romanticismo e il pathos delle protagoniste femminili e degli intrecci amorosi, espressioni delle più belle pagine del melodramma.
23 APRILE 2016 ORE 18.00
SHAKESPEARE IN OPERA
7 MAGGIO 2016 ORE 18.00
IL GIOCO DELLA SEDUZIONE: DA MOZART A DONIZETTI
(concerto realizzato in occasione degli EOD European Opera Days 2016)
14 MAGGIO 2016 ORE 18.00
SEDUCENTI VOCI: DA BELLINI A PUCCINI
SABATO 20 FEBBRAIO 2016 ORE 15.00
TEATRO GRANDE
IL GRANDE PER I PICCOLI
Laboratori, installazioni,
performance per l’infanzia e
LUNEDÌ 9 MAGGIO 2016 – LUNEDÌ 16 MAGGIO 2016 – LUNEDÌ 23 MAGGIO 2016
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE ORE 18.30
I CONCERTI DEL CONSERVATORIO
Concerti dei giovani musicisti del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia
La Fondazione del Teatro Grande ospita i concerti dei più interessanti allievi del Conservatorio Luca Marenzio offrendo loro la possibilità di esibirsi “da protagonisti” nei prestigiosi spazi del Teatro Grande all’interno della Stagione ufficiale della Fondazione.
DOMENICA 29 MAGGIO 2016 ORE 17.00
SALA GRANDE
FACCIAMO LA BANDA
Concerto conclusivo del progetto di educazione musicale realizzato dalla Fondazione del Teatro Grande in collaborazione con UBI Banco di Brescia e Banda Cittadina Isidoro Capitanio. I giovanissimi musicisti (tra i 9 e i 12 anni) che hanno partecipato al progetto, dopo 7 mesi di lezioni di apprendimento di uno strumento, si esibiranno per la prima volta in pubblico insieme alla Banda Giovanile di Brescia.
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