L’Ape musicale

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BOLOGNA FESTIVAL 2016

È desiderio di Bologna Festival qualificare sempre più la programmazione. Di particolare impegno c’è un progetto intitolato Ritratto d’artista dedicato a Ian Bostridge e alle sue interpretazioni schubertiane. È il maggior tenore da camera di oggi, dalla vocalità eterea del lied romantico resa teatralmente. A Bostridge e al suo sapiente partner pianistico Julius Drake si associa nell’ultimo concerto il cornista Alessio Allegrini, in un Britten poetico ed elegiaco. Questo ritratto è preceduto da un’interessante proposta conoscitiva in collaborazione con l’Istituto di Cultura Germanica: La poesia del canto presenta il mondo del lied nel rapporto tra poeti e musicisti come Goethe e Schubert, Rückert e Mahler, Heine e Schumann, Mörike e Wolf.

La sezione Grandi Interpreti comprende solisti e orchestre di grido. La Terza Sinfonia di Mahler, mai eseguita a Bologna Festival, è affidata a musicisti particolarmente esperti della tradizione mitteleuropea come la Budapest Festival Orchestra, tra le massime orchestre europee, e al suo famoso direttore Iván Fischer. La Passione secondo Giovanni di Bach viene offerta da complessi strumentali e corali di Stoccarda diretti da Frieder Bernius, profondo conoscitore delle prassi esecutive storiche. Ritorna la fedele Martha Argerich che suona Beethoven con il suo prediletto direttore ungherese Takács-Nagy. Vladimir Jurowski, all’apice della sua carriera, dirige la smagliante Chamber Orchestra of Europe (molto legata a Claudio Abbado) e presenta la giovane violinista emergente Patricia Kopatchinskaja, richiesta da orchestre prestigiose come i Berliner Philharmoniker e varie formazioni americane. Grigory Sokolov, il più grande pianista russo di oggi, offre uno Chopin monumentale e analitico; il ventitreenne Benjamin Grosvenor è la rivelazione del nuovo pianismo internazionale. L’attenzione all’antico è confermata da due ensemble specializzati. Jordi Savall, con il suo complesso Hespèrion XXI, ricompone i labirinti polifonici dell’Offerta musicale di Bach, mentre l’Europa Galante diretta dall’estroso Fabio Biondi opera tra Vivaldi e Monteverdi nel Combattimento di Tancredi e Clorinda. Uri Caine è un pianista molto inventivo, che alterna il jazz al repertorio tradizionale; presenta con il suo affiatato ensemble un ritratto di George Gershwin. Il concerto rientra anche nel ciclo America Novecento, un percorso nella musica cameristica statunitense dagli anni ‘20 alla fine del secolo scorso. Si vuole sottolineare il pluralismo della cultura statunitense tra compositori d’avanguardia e di accessibilità comunicativa: Varèse e Zappa, Carter e Gershwin, Feldman e Adams, Cage e Reich, Bernstein e canzoni degli anni Quaranta e Cinquanta trascritte da Luca Mosca (autore pure di alcuni brani inediti).

Anche quest’anno Bologna Festival è impegnato a fianco di AIRC. Il recital di Giancarlo Giannini e Giovanni Bellucci è dedicato all’anniversario shakespeariano.

La sezione Talenti è dedicata sia ad esordienti che a musicisti già in carriera. Bologna Festival intende dare sempre più attenzione alla nuova generazione, anche con una scelta particolare di programmi, per lo più non tradizionali.

Imponente l’attività promozionale e formativa per bambini, adolescenti e studenti. Inoltre, i migliori libri di recente pubblicazione vengono presentati alla Libreria Coop Zanichelli, che ringraziamo. È previsto un viaggio a Lipsia, Weimar e dintorni nei luoghi di Bach, rivissuto nelle sue vicende umane e artistiche.

Mario Messinis


 

 

 
 
 

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