L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Guerre e pace

DOMENICA 07/07/2024

Passato e Presente
Don Puglisi, un prete contro la mafia

Nel settembre del 1990, l’arcivescovo di Palermo, Salvatore Pappalardo, nomina Don Giuseppe Puglisi parroco della piccola chiesa di San Gaetano a Brancaccio, quartiere periferico di Palermo. Qualcuno storce la bocca perché don Pino, che si è occupato soprattutto di pastorale giovanile, non sembra avere il profilo giusto per operare in una zona ad alta densità mafiosa. E invece gli bastano tre anni per sconvolgere la vita del quartiere e dell’intera città. Poi, proprio per il suo impegno, la mafia decide di fermarlo, e per la prima volta Cosa nostra colpisce un uomo di chiesa. Don Puglisi viene ricordato e raccontato da Paolo Mieli e dal professor Alberto Melloni a “Passato e Presente”, in onda domenica 7 luglio alle 20.30 su Rai Storia.

Binario cinema
EST – Dittatura last minute

Ottobre 1989. A poche settimane dalla storica Caduta del Muro di Berlino, Pago, Rice e Bibi, tre ventenni di Cesena decidono di partire in vacanza: sono alla ricerca di una meta per trascorrere dieci giorni nell’Europa dell’est. Approdano a Budapest dove conoscono Emil, un rumeno in fuga dal suo paese a causa della dittatura di Ceausescu. Questo incontro e una valigia daranno una svolta ai loro piani. È il film “EST – Dittatura last minute”, in onda domenica 7 luglio alle 21.10 su Rai Storia per “Binario cinema”. La regia è Di Antonio Pisu, nel cast Lodo Guenzi, Matteo Gatta, Jacopo Costantini.

LUNEDI’ 08/07/2024

Passato e Presente
La nascita degli Alpini

Le tappe principali della lunga storia delle “penne nere”. Le ripercorrono Paolo Mieli e il professor Marco Mondini a “Passato e Presente”, riproposto lunedì 8 luglio alle 14.15 su Rai Storia in occasione dell’anniversario della fondazione dell’Associazione Nazionale Alpini, l’8 luglio 1919. Gli alpini nascono nel 1872 su proposta del capitano di Stato Maggiore Giuseppe Domenico Perucchetti, come forza a reclutamento locale per la difesa dei confini di montagna. Devono la loro notorietà a un insieme di azioni militari eroiche, spesso accompagnate da enormi sacrifici di vite umane, compiute in tutti i teatri di guerra in cui l’Italia ha combattuto nella contemporaneità, soprattutto nella Prima e Seconda guerra mondiale. Tutto questo accompagnato da una narrazione pubblica, letteraria e cinematografica che ha imposto la figura dell’alpino come emblematica dello spirito di sacrificio, dell’abnegazione e della generosità del soldato italiano.

Passato e Presente
Giulio Cesare, il mito

Il suo nome vuol dire potere, il massimo del potere, quello dell’Impero: “Cesare”. Eppure, Giulio Cesare, imperatore non lo è mai stato. Ma la sua vita straordinaria puntellata di successi clamorosi, conquiste, vittorie e trionfi lo ha fatto entrare nel mito. A “Passato e Presente” - in onda lunedì 8 luglio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia – ne parlano il professor Livio Zerbini e Paolo Mieli. È stato Cesare stesso a costruire il proprio mito: nelle mani ha tenuto le fila della sua leggenda: la discendenza da Venere, l’emulazione delle gesta di Alessandro Magno, la rapidità in battaglia, la clemenza verso gli avversari sconfitti, il genio militar e politico sono i tratti peculiari della sua autocelebrazione. E il popolo di Roma è con lui in un sodalizio che solo il timore di una svolta monarchica può sopire. Quando, alle Idi di marzo del 44 a.C., si consuma la congiura che pone fine alla sua esistenza terrena, la sua gente lo piange e Cesare si libra nel firmamento dell’Urbe come un dio. Spetterà a Ottaviano, suo figlio adottivo ed erede, suggellarne la divinizzazione e ai secoli successivi continuare a tramandarne il mito.

Italia. Viaggio nella bellezza
Cento anni dalla parte della natura

Il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ha festeggiato nel 2022 un secolo di vita. Cento anni di storia, di natura protetta e di bellezza al centro dell’appuntamento con “Italia. Viaggio nella bellezza”, in onda lunedì 8 luglio alle 21.10 su Rai Storia. Un patrimonio nazionale unico nato grazie all’ iniziativa privata di alcuni uomini lungimiranti, inaugurato il 9 settembre 1922 e riconosciuto ufficialmente dallo Stato come Parco Nazionale con Regio decreto l’11 gennaio 1923.

Il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, denominazione che ha assunto dal 2001, ha sempre cercato nel corso della sua storia di coniugare con lo sviluppo umano la conservazione della natura e in particolare delle due sottospecie uniche che lo abitano, il camoscio appenninico e l’orso bruno marsicano. Nel corso degli anni il Parco è cresciuto molto aumentando l’estensione del suo territorio e moltiplicando gli obiettivi. Oltre allo scopo primario della conservazione della biodiversità, l’Ente parco si occupa oggi anche di promuovere le attività umane compatibili, l’educazione ambientale, la ricerca scientifica. Un percorso lungo un secolo, segnato anche da fasi difficili, come gli anni del miracolo economico quando la speculazione edilizia portò un attacco feroce al cuore del parco. Anni in cui furono lottizzati terreni demaniali e sacrificati 120 mila faggi per far posto a ville, residence e piste da sci. L’indignazione che ne seguì, tuttavia, fece da catalizzatore a una nuova e più moderna idea di sviluppo sostenibile, rispettoso della natura e dell’ambiente. Dal 2017, le foreste vetuste, preziose aree di riserva integrale al cui interno vivono gli alberi più vecchi d’Europa, sono entrate a far parte del Patrimonio dell’Umanità.

La popolazione dei camosci dell’Appennino è cresciuta da pochi individui a 3500 unità e può essere felicemente considerata fuori pericolo. Non altrettanto quella dell’orso bruno marsicano. Se ne contano appena 50 – 60 esemplari e il Parco dedica la maggior parte delle sue risorse alla difesa di questo animale per il quale si può fare ancora molto. È l’uomo, infatti, a rappresentare il maggior pericolo per l’orso bruno marsicano, le cui cause di morte sono in gran parte di origine antropica.

Conciliare la presenza su uno stesso territorio del turismo, delle attività agrosilvopastorali, da sempre fondamentali per queste popolazioni che un tempo praticavano la transumanza, e della fauna selvatica in libertà richiede un impegno quotidiano. Il parco sviluppa progetti life e mette in atto politiche di gestione a sostegno delle aziende locali, fornendo misure di prevenzione e indennizzi per i danni al bestiame arrecati dalla fauna selvatica. Senza mai dimenticare lo scopo principale per cui il Parco nazionale d’Abruzzo è nato cento anni fa: proteggere l’ambiente naturale.

Dove sta Zazà – Pt.2

Continua il viaggio nei ricordi di Pier Francesco Pingitore che racconta "Dove sta Zazà", programma del 1973 con Gabriella Ferri, Enrico Montesano, Pippo Franco, Oreste Lionello e Pino Caruso. La seconda puntata in onda lunedì 8 luglio alle 22.10 su Rai Storia, è dedicata al cabaret nel periodo del primo dopoguerra e del fascismo in Italia: Gabriella Ferri canta "Chitarrata Romana", il corpo di ballo si esibisce in "Maramao perché sei morto", Pippo Franco ed Enrico Montesano raccontano degli anni e delle canzoni del ventennio. Pino Caruso fiancheggia Montesano in uno sketch comico sulla vita mondana.

MARTEDI’ 09/07/2024

Passato e Presente
La storia di Elsa Morante

Il romanzo “La Storia” di Elsa Morante racconta le vicende di Ida Ramundo, maestra elementare di origini ebraiche, e dei suoi due figli, l’adolescente Nino e il piccolo Useppe. I tre, insieme a tanti altri personaggi del romanzo, attraversano i difficili anni tra il 1941 e il 1947 nei quartieri popolari di Roma. Sono vittime della guerra e della Storia, sono quelli che la subiscono, senza nessuna possibilità di mutarne il corso. Un romanzo al centro di “Passato e Presente”, in onda martedì 9 luglio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. In studio, con studio Paolo Mieli, la professoressa Isabella Insolvibile. Alla sua pubblicazione, nel 1974, il romanzo ottiene un grande successo di pubblico. In un anno raggiunge il milione di copie vendute. Nasce anche un ampio e vivace dibattito negli ambienti intellettuali. Si discute sui significati politici e ideologici del libro, con gran parte dell’intellighenzia di sinistra che accusa la Morante di avere fornito un’immagine sconfitta e rassegnata delle classi popolari.

5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità
La bolla dei tulipani

La storia degli eventi nei Paesi Bassi nella primavera del 1637, il primo esempio di frenesia speculativa che si impossessò di un mercato e che fece “esplodere” il business dei tulipani. Poi, la “bolla” scoppiò. Ne parlano Giorgio Zanchini e il professor Luigi Mascilli Migliorini, docente di Storia moderna presso l’Università Orientale di Napoli, in “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, in onda martedì 9 luglio alle 21.10 su Rai Storia.

Inferno nei mari
L'ira di Hitler pt.2

Il 3 settembre 1939, il comandante dell'U-Boot U-30, Fritz Julius Lemp, affonda per errore la nave passeggeri britannica Athenia, la prima a essere colpita nel corso della Seconda guerra mondiale. Un incidente che viene tenuto segreto e causa l’ira di Hitler il quale cercava di evitare l’intervento degli Usa a fianco del Regno Unito. Lo racconta “Inferno nei mari”, in onda martedì 9 luglio alle 22.10 su Rai Storia. Un altro sottomarino comandato da Lemp, l’U-Boot U-110 fu catturato il 9 maggio 1941 nel Nord Atlantico al sud dell'Islanda. Lemp morì nel tentativo di farlo saltare in aria per impedire che gli Alleati entrassero in possesso del decrittatore Enigma.

Le staffette della memoria – 1^TX (10.07.1976 anniversario omicidio Occorsio)

Un viaggio nelle scuole della penisola, un emozionante “passaggio di testimone” tra generazioni. Perché i ragazzi di oggi, i cittadini di domani, conoscano figure come Vittorio Occorsio e Aldo Moro, Pio La Torre e Giovanni Falcone, Francesca Morvillo ed Emanuela Loi. Un percorso negli anni di piombo e della lotta alla mafia, rivissuta con le toccanti testimonianze dei parenti delle vittime e la freschezza delle domande poste loro dai ragazzi del 2024. In occasione dell’anniversario dell’omicidio di Vittorio Occorsio (10 luglio 1976) Rai Cultura propone lo speciale “Le staffette della memoria” di Leonardo Campus, regia di Giorgio Taschini, produttore esecutivo Annalisa Vasselli, in onda in prima visione martedì 9 luglio alle 23 e in replica mercoledì 10 luglio alle 11.15 su Rai Storia.

MERCOLEDI’ 10/07/2024

Sicilia '43: sbarco al Museo (anniversario sbarco Alleati)

Il 10 luglio 1943 nella zona tra Licata e Siracusa, lo sbarco delle forze militari angloamericane in Sicilia porta in poche ore 160.000 uomini sul territorio. Una pagina di storia ripercorsa da Rai Cultura con “Passato e Presente”, in onda mercoledì 10 luglio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, con Paolo Mieli e il professor Mauro Canali. Dopo aver occupato a giugno le isole di Pantelleria e Lampedusa, il 10 luglio 1943 la più imponente flotta da guerra che abbia mai solcato i mari fa sbarcare sulle coste meridionali della Sicilia i soldati alleati, insieme a migliaia di veicoli, attrezzature e armamenti. Le truppe americane, comandate dal generale George Patton, si dirigono verso nord ovest, alla conquista di Palermo. Quelle inglesi, guidate dal generale Bernard Montgomery, risalgono la costa orientale dell’isola, in direzione di Catania. Ci vogliono 38 giorni per conquistare tutta l’isola e le due armate si incontrano a Messina, ultima città ad essere raggiunta, il 17 agosto 1943. La Campagna di Sicilia ha prodotto migliaia di morti su entrambi i fronti ed è il primo passo per la conquista dell’Italia da parte degli alleati.

Alle 13.45 e alle 19.30 su Rai Storia all’evento è dedicato un servizio per il ciclo R.A.M..

Alle 17.30, a “Nel secolo breve”, la storica Isabella Insolvibile ricostruisce il viaggio partitendo da Gela, passando per i luoghi più significativi della battaglia per la liberazione dell’isola (Gela, Catania, Castiglione di Sicilia, Troina e Palermo). Il racconto segue l’avanzata delle truppe anglo-americane e indaga il ruolo, tra leggenda e realtà, della mafia nelle vicende che seguono l’occupazione dell’isola, fino allo scontro tra Regio Esercito e l’Evis, il braccio armato del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia. In apertura e in chiusura, gli interventi e i commenti del professor Alessandro Barbero.

Il segno delle donne
Ada Pace

Intraprendente, audace, con un talento innato per le corse: Ada Pace è stata una delle leggende del mondo del motociclismo e dell’automobilismo, degli anni Cinquanta e dell’inizio degli anni Sessanta. Una campionessa, quasi senza rivali, divorata dalla passione per i motori, in un’epoca che giudicava ancora sconveniente una donna al volante. Ada Pace, a cui dà voce e volto Arianna Ninchi, è la protagonista dell’appuntamento con i “faccia a faccia” di Angela Rafanelli e con “Il segno delle donne”, in onda mercoledì 10 luglio alle 21.10 su Rai Storia.

Nata a Torino il 16 febbraio 1924 e cresciuta nell’officina del padre, Ada Pace esordisce correndo con una Vespa alla fine degli anni Quaranta, cimentandosi con ottimi risultati in varie competizioni, compresa la "Sei Giorni" e la "Mille Chilometri", conquistando anche tre trofei Gincane nel 1953, nel 1954 e nel 1956.

La sua carriera di pilota sembra destinata a restare nell'ambito delle "due ruote" finché, il 21 aprile 1951, si presenta alla partenza della "Torino - Sanremo" e vince quella gara contro ogni pronostico, gettando nel panico i giudici e gli organizzatori. Una vincitrice donna, infatti, non è prevista dal regolamento e Ada viene premiata con un mazzo di fiori. Anche i genitori sono restii che la figlia, per di più nubile, frequenti quell’ambiente “maschile”, popolato da piloti, meccanici, giornalisti e fotografi.

Eppure, questa strepitosa pilota, si rivela inarrestabile: tra il 1957 e il 1962, conquista undici titoli italiani, partecipando a numerose gare come la “Mille Miglia” e la “Targa Florio”, prendendo parte anche al “Gran Premio Libertad” di Cuba nel 1960 e ad altre competizioni internazionali, e corre con le più prestigiose case automobilistiche, come l’Alfa Romeo, la Maserati e la Ferrari. Conosciuta come “Sayonara”, come il saluto giapponese scritto sul retro della sua targa e che dedicava “ironicamente” ai piloti che sorpassava, Ada sfida le convenzioni del suo tempo, superando numerosi pregiudizi e ritagliandosi un posto da “testa di serie” in un mondo di uomini, che non accettano di essere sconfitti da una donna. Traguardo dopo traguardo, Ada Pace dimostra di essere una delle pilote più veloci dell’avventurosa storia dell’automobilismo, fino al suo ritiro, avvenuto nel 1965, dopo uno schianto contro un autocarro da cui esce, miracolosamente, illesa.

Dopo aver lasciato un segno significativo nell’universo delle quattro ruote, nel 1968 sposa Emilio Ribet, un veterano della Prima Guerra Mondiale, insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto. Insieme a lui, adotta un bambino chiamato Cesare e che, purtroppo, scompare nel 1972, a causa di un tragico incidente domestico.

Negli anni Ottanta, Ada partecipa ad alcuni raduni storici dove, ormai, è considerata un “mito dell’automobilismo”, un universo che aveva contribuito a rivoluzionare profondamente, grazie alle sue straordinarie capacità e alla sua determinazione.

RAI DOCUMENTARI
Gianni Agnelli, in arte l’avvocato

La Fiat, la Juventus, il potere degli affari, il rapporto con la politica, ma anche il gusto per la bellezza, i motori, la Ferrari, il culto della vela e dello sci: sono i temi che hanno scandito la vita di Gianni Agnelli, per 50 anni protagonista della vita economica e sociale italiana. “Gianni Agnelli, in arte l’avvocato” - il documentario prodotto da La Presse in collaborazione con Rai Documentari, scritto da Stefano Cappellini, Emanuele Imbucci e Dario Sardelli, con la regia di Emanuele Imbucci, in onda mercoledì 10 luglio alle 22.10 su Rai Storia - ricostruisce il percorso dell’uomo, tra successi e cadute, in un ritratto che è riuscito a far luce sulla dimensione personale e intima di Gianni Agnelli grazie alle testimonianze originali di familiari, amici, collaboratori, storici, operai e giornalisti.

GIOVEDI’ 11/07/2024

Quelli della scientifica (11.07.1852 fondazione Polizia)

Nell'Italia di fine Ottocento il nuovo Stato liberale deve fare i conti con nuove e più pericolose forme di criminalità per gestire e garantire l'ordine pubblico, messo a dura prova anche dal regicidio di Re Umberto I. Il presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli sposa quindi il progetto di un giovane e talentuoso allievo di Cesare Lombroso, il medico Salvatore Ottolenghi, che punta a creare una nuova sezione investigativa nella Pubblica Sicurezza che sappia studiare e prevenire crimini efferati. Una storia ricostruita - con il contributo di storici dell’età contemporanea, di esperti appartenenti alla Polizia e attraverso le immagini dell’Archivio storico della Polizia di Stato - dallo Speciale “Quelli della scientifica”, riproposto in occasione dell’anniversario della fondazione della Polizia di Stato (11 luglio 1852) giovedì 11 luglio alle 15 su Rai Storia.

Nel 1903, a Roma, viene istituito il primo corso di Polizia Scientifica, i cui insegnamenti coniugano la rigorosa conoscenza scientifica ad una spiccata propensione nello sperimentare e nell’ideare tecniche all’avanguardia e metodologie innovative che sono ancora oggi alla base del procedimento investigativo. Tra gli allievi di Salvatore Ottolenghi ci sono Giovanni Gasti, Umberto Ellero e Giuseppe Falco. Diventeranno una squadra vincente: Ottolenghi introduce il “Cartellino Segnaletico” che cataloga le persone grazie le foto, caratteristiche fisiche e impronte. Gasti crea il “Metodo Gasti” per le impronte digitali, utilizzato fino al 1997. Ellero progetta le “gemelle Ellero” per fotografare il reo contemporaneamente di lato e di fronte. Strumenti e tecniche che hanno la consacrazione definitiva il 22 marzo 1909: un cadavere ritrovato in un baule in una stanza a Roma. Attraverso rilievi e impronte si scoprirà che l’uomo senza nome si chiama Edmondo Tarantowicz, vittima di un regolamento di conti tra spie internazionali. E, grazie agli stessi metodi, verrà risolto un caso che nel 1911 fece molto scalpore: l’omicidio della nobildonna Giulia Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò, uccisa dall’amante in una stanza d’albergo, a Roma. Ma la scientifica indagò anche sull’omicidio Matteotti, nel 1924, arrivando però a conclusioni assai poco gradite al regime fascista che chiese a Ottolenghi, invano, di dichiarare errati i suoi accertamenti.

Passato e Presente
Processo a Pétain

Il 14 agosto 1945 l’Alta corte di giustizia del governo provvisorio francese, guidato da Charles De Gaulle, condanna a morte il maresciallo Philippe Pétain per i reati di alto tradimento e collaborazione con il nemico perpetrati tra il 1940 e il 1944 quando è alla guida del regime collaborazionista di Vichy. Un processo riletto da Paolo Mieli e dal professor Ernesto Galli Della Loggia a “Passato e Presente”, in onda giovedì 11 luglio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Nella figura di Pétain, e nel processo istruito contro di lui a caldo, al termine del conflitto, si condensano le molte contraddizioni del secondo dopoguerra francese, di un Paese lacerato da 5 anni di guerra, smembrato nella sua integrità territoriale e nel suo tessuto sociale.

a.C.d.C
L’assedio di Orléans

All’apice della potenza, l’armata inglese stringe d’assedio la città di Orléans, di enorme importanza strategica e simbolica per entrambi i contendenti. Per mesi e mesi gli inglesi sembrano sul punto di prendere la città, ma le massicce fortificazioni resistono e l’arrivo di Giovanna d’Arco capovolge le sorti del conflitto. È l’episodio cruciale della Guerra dei Cent’anni, raccontata dal professor Alessandro Barbero in “a.C.d.C.”, in onda giovedì 11 luglio alle 21.10 su Rai Storia.

Storie della TV
Il mercato (1984 - 1993)

Tra il 1984 e il 1993 il monopolio Rai deve misurarsi, per la prima volta nella sua storia, con la concorrenza, in particolare con i network privati di Silvio Berlusconi. La televisione Rai vede prevalere l’aspetto commerciale su quello culturale, con la massimizzazione degli ascolti, ma con la Raitre di Angelo Guglielmi, dal 1987 in avanti, si assiste a un nuovo slancio del servizio pubblico, con nuove idee e nuovi personaggi. Il decennio 1984 -1993 è al centro dell’appuntamento con Aldo Grasso e con “Storie della TV”, riproposto giovedì 11 luglio alle 22.10 su Rai Storia nel giorno in cui ricorre il secondo anniversario della scomparsa di Guglielmi (11.07.2022). Testimoni della puntata sono: Renzo Arbore, che ripercorre i suoi successi Rai degli anni '80, in particolare “Quelli della notte” (1985) e “Indietro tutta” (1987), ma anche le sue “celebrazioni” Rai del 1984, per i 30 anni della Tv e i 60 della Radio; Bruno Voglino, dirigente e autore televisivo che racconta l’affermazione della Raitre di Angelo Guglielmi; Valentina Amurri, autrice de “La Tv delle Ragazze” (1988-89) e di “Avanzi” (1991-93), in onda su Raitre. Di Chiara Morellato. Un programma di Enrico Salvatori e di Fabrizio Marini, con la consulenza di Aldo Grasso. Produttore esecutivo Emanuela Capo. Regia di Eva Frerè e Matteo Bardelli.

Guglielmi il conquistatore - 1^TX (secondo anniversario della scomparsa di Guglielmi 11.07.2022).

Un Guglielmi affabulatore che si racconta candidamente condividendo degli aneddoti inediti. Sullo sfondo la sua immensa biblioteca, le foto mai viste provenienti dagli archivi di famiglia e le sue lettere con in più grandi personaggi della cultura italiana. È “Guglielmi il conquistatore” in onda in prima visione giovedì 11 luglio alle 23.10 in prima visione su Rai Storia in occasione del secondo anniversario della scomparsa avvenuta l’11 luglio 2022. In questo speciale Guglielmi ripercorre gli anni della gioventù, dall’insegnamento (per cui non si è mai sentito portato), fino all’ingresso in Rai, dove si specializza nella cura delle produzioni cinema per la tv. Successivamente darà la sua personale impronta a Rai 3, ricordata in particolare per le innovazioni nell’informazione e nell’intrattenimento. Infine, racconta della sua esperienza a Cinecittà Luce, dove si concluderà la sua brillante carriera.

VENERDÌ 12/07/2024

Cesare in Gallia - Cronache dal De Bello Gallico (13.07.100 a.C. anniversario nascita Giulio Cesare)

Dalla Borgogna - quella che era la cosiddetta “Gallia” - Cristoforo Gorno racconta il contesto e le battaglie più significative della celeberrima campagna di conquista di Giulio Cesare, svelandone luci e ombre. È lo Speciale “Giulio Cesare in Gallia”, riproposto venerdì 12 luglio alle 17 su Rai Storia in occasione dell’anniversario della nascita il 13 luglio del 100 a.C.. Tenendo come fonte il "De Bello Gallico", la cronaca scritta da Cesare stesso, Gorno si sposta da un luogo all’altro, da Bibracte a Alesia a Autun, per narrare l’avanzare della conquista della Gallia da parte dell’esercito romano.

Durante lo svolgersi della puntata viene ridata voce non solo a Cesare e ai suoi più fedeli comandanti, Tito Labieno e Marco Antonio, ma anche ai capi gallici, Ariovisto, Ambiorige, Diviziaco e Vercingetorige, il fiero capo degli Arverni, che, prima di essere sconfitto e deportato a Roma, riuscì a coalizzare la maggioranza dei popoli gallici contro l’Impero Romano. Il programma è stato girato integralmente nei luoghi che hanno visto svolgersi una delle più cruente, travolgenti e altamente strategiche, campagne militari di tutti i tempi.

Passato e presente – Etruschi, signori dei due mari

Il rapporto tra il popolo etrusco e il mare accende l’attenzione sui temi attualissimi dell’incontro culturale e della integrazione. Ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Laura Michetti a Passato e presente in onda venerdì 12 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Quel mondo arcaico, seppur non estraneo agli scontri e alla violenza della guerra ci restituisce un complesso di valori sociali, di tolleranza e rispetto verso le altre culture. Basti pensare alla presenza nel porto di Pyrgi di un santuario dedicato a Uni, la Giunone etrusca che incrociava l’immagine religiosa di Astarte, dea dei Fenici. Grazie ai ritrovamenti archeologici dei porti etruschi di Pyrgi e Spina ci viene restituito un clima di grande multiculturalità che appare oggi ei grande interesse per chi è impegnato a su risolvere le sfide della globalizzazione, dovrebbe riflettere.

Grandi disastri: 10 errori fatali
Il disastro della Deep Water Horizon

Il 20 aprile 2010 la piattaforma petrolifere Deep Water esplode e per circa 3 mesi libera nelle acque del golfo del Messico 200 milioni di galloni di petrolio greggio, causando danni duraturi e gravissimi all’ecosistema. Una catastrofe raccontata da “Grandi disastri: 10 errori fatali”, in onda venerdì 12 luglio alle 21.10 su Rai Storia. La puntata rivela come il disastro sia stato causato da una catena di errori che portò a quell’esplosione.

14-’18. GRANDE GUERRA CENTO ANNI DOPO

L’Italia dalla neutralità all’intervento

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale l’Italia rimane neutrale, anche se l’opinione pubblica si divide fin da subito tra coloro che ritengono la scelta del governo corretta e coloro che, invece, vorrebbero un intervento immediato nel conflitto, magari a fronte di una restituzione, da parte dell’Austria, di Trento e Trieste. Un periodo al centro di “’14-’18 Grande Guerra 100 anni dopo” - la serie prodotta da Rai Storia, presentata da Paolo Mieli, con la narrazione di Carlo Lucarelli e la consulenza storica di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi – in onda venerdì 12 luglio alle 22.10 su Rai Storia. Dopo la battaglia della Marna, la situazione precipita e lo spirito nazionalista si rafforza chiedendo a gran voce il passaggio dalla neutralità all'intervento. Radicali, repubblicani, una parte del movimento operaio e i nazionalisti fanno fronte comune, appoggiati da quasi tutti gli intellettuali, chiedendo l'intervento immediato nel conflitto. Il 26 aprile 1915 a Londra viene firmato un patto segreto secondo cui il governo italiano si impegna a mobilitare gli eserciti entro un mese: l'Italia entra in guerra a fianco dell'Intesa.

SABATO 13/07/23

Donne nell’arte
Frida Kahlo (13.07.1954 anniversario morte)

In occasione del 70esimo anniversario della morte Rai Cultura ripropone, sabato 13 luglio alle 11.15 su Rai Storia, l’appuntamento con Mirella Serri e con le “Donne nell’arte” dedicato a Frida Kahlo. “Pensavano che fossi una surrealista, ma non lo sono mai stata. Ho sempre dipinto la mia realtà, non i miei sogni.” E la realtà della grande pittrice messicana Frida Kahlo è fatta di dolore e traumi, operazioni chirurgiche, rinascite e passione, tanta passione per l’arte e per la vita. La serie è un omaggio alle donne e al mondo dell'arte, dall'Impressionismo all'arte contemporanea del Novecento.

Storie benemerite
Lo spettacolo dell'Arma pt.5 (1814 ann. fondazione Arma dei Carabinieri)

L'Arma dei Carabinieri: una storia lunga e gloriosa, che sin dal 1814 si intreccia con la storia italiana, tra atti di eroismo e impegno quotidiano al servizio del Paese e della legalità. Per “Storie benemerite”, in occasione dell’anniversario della Fondazione il 13 luglio 1814, viene riproposto l’appuntamento con “Lo spettacolo dell’Arma” in onda sabato 13 luglio alle 14 e in replica alle 20 su Rai Storia. I Carabinieri: una presenza costante nella quotidianità dei cittadini ma anche nell'immaginario culturale e artistico della nazione. Si inizia con la Banda (le cui origini risalgono al 1822, assumendo il nome attuale nel 1920), per poi passare al Carosello Storico dei Carabinieri a cavallo. Costante la loro presenza in molte opere d'arte, dalla pittura alla letteratura, dal cinema alla televisione.

Giulio Cesare - Cronache dalla guerra civile(13.07.100 a.C. anniversario nascita Giulio Cesare)

Sono le prime ore del 9 gennaio del 49 a.C. e Giulio Cesare, con cinque coorti, attraversa il Rubicone, il fiume che segna il confine tra la Gallia Cisalpina e il territorio di Roma, un assalto al mondo, come lo definisce lo storico Tito Livio. Un’avventura raccontata da Cristoforo Gorno in “Giulio Cesare. Cronache dalla guerra civile”, in onda riproposto sabato 13 luglio alle 17 su Rai Storia in occasione dell’anniversario della nascita il 13 luglio del 100 a.C.. su Rai Storia. Con il passaggio del Rubicone ha inizio la guerra civile tra Cesare e i conservatori del Senato, primo fra tutti Pompeo, una guerra che, allargandosi da Occidente a Oriente, assumerà i contorni di un vero e proprio conflitto globale del mondo antico mediterraneo. Il racconto, punteggiato oltre che dalle imprese di Cesare, da personaggi epici come Cleopatra, Bruto, Catone, mette a fuoco una vicenda che incide profondamente sui destini di Roma e che si conclude con le Idi di marzo.

Passato e Presente
La giornata del duce

Capo del Governo, titolare di alcuni tra i più importanti ministeri, Duce del fascismo: Benito Mussolini ha accentrato tutto il potere nelle proprie mani, esautorando progressivamente anche i suoi più stretti collaboratori. Il suo ufficio di Palazzo Venezia è divenuto il fulcro del regime. Ma come è organizzata la giornata lavorativa del Duce? In che modo il dittatore governa e tiene sotto controllo l’intero Paese dalla sua scrivania? Il professor Amedeo Osti Guerrazzi e Paolo Mieli ne parlano a “Passato e Presente”, in onda sabato 13 luglio alle 20.30 su Rai Storia.

Cinema Italia
Omicron

Sulla riva del Po viene ritrovato il corpo di un operaio, Trabucco, che tutti ritengono morto. Invece, è soltanto bloccato in tutti i suoi organi da Omicron, un abitante invisibile del pianeta Ultra, i cui abitanti intendono invadere la Terra. Una storia tra fantascienza e satira che Ugo Gregoretti firma nel film “Omicron”, con Renato Salvatori, in onda sabato 13 luglio alle 21.10 su Rai Storia, per il ciclo “Cinema Italia”.

Prima di essere sottoposto all'autopsia Trabucco-Omicron riesce a far funzionare i muscoli, gli occhi, le orecchie, le ghiandole lacrimali e la respirazione. Non è ancora capace di decifrare il linguaggio umano, perché non è ancora riuscito a risvegliare la conoscenza, ma intanto per le straordinarie capacità automatiche viene riassunto nella fabbrica in cui lavorava. Tenta di usare violenza a una servetta, Lucia, scopre il luogo dove si riuniscono dei sovversivi e indirettamente denuncia i loro nomi. Ma quando si accorge di amare Lucia comincia a ritrovare la coscienza: ora Omicron vorrebbe ritornarsene al suo pianeta, ma non lo può fare finché Trabucco non viene ucciso mentre esorta gli operai a scioperare. Ormai l'invasione della terra è cominciata.

DOCUMENTARI D' AUTORE
Dia 1991. Parlare poco, apparire mai

La lotta alle mafie nei trent’anni della Direzione Investigativa Antimafia, l’Fbi italiana nell’idea originaria di Giovanni Falcone, che il giudice progetta un anno prima della sua morte. La ricostruisce “Dia 1991. Parlare poco, apparire mai”, di Leonardo Dalessandri, in onda sabato 13 luglio alle 22.40 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. È la storia mai conosciuta degli investigatori che uniscono forze e competenze differenti. Sono giovani. Vengono da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Catturano latitanti, fanno centinaia di arresti, aggrediscono i patrimoni delle mafie restando sempre nell’ombra. Una nuova narrazione dello Stato italiano, che mette da parte rivalità e divisioni interne per costituire un fronte comune contro le mafie.


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