Lo “strumento della pazzia” al Teatro Massimo
Ecco l’armonica a bicchieri: si diceva che causasse crisi nervose anche nei suonatori
PALERMO. È uno strumento antichissimo, presente in Persia e in India nel Medioevo islamico. In Europa l’attestazione più antica si ha nel trattato Theorica musicae di Gaffurio (1492), dove un’incisione mostra un “esperimento pitagorico” con bicchieri riempiti d’acqua in base a precise proporzioni che vengono suonati con due bacchette strisciate contro il bordo. È l’armonica a bicchieri, o glasharmonika, che verrà suonato nella Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti in scena al Teatro Massimo da mercoledì 30 marzo.Fin da subito, per la difficoltà di trovare un virtuoso dello strumento in grado di accompagnare la cadenza del soprano, Donizetti previde una versione alternativa per flauto.A suonare la glasharmonika al Teatro Massimo sarà Sascha Reckert.
Donizetti scelse di accompagnare la celebre scena della follia della protagonista proprio con l’armonica a bicchieri per rendere l’arcana “armonia celeste” udita da Lucia, ma anche per suggerire agli ascoltatori la connessione con la malattia psichica.
Il medico tedesco Franz Mesmer ne utilizzava il suono per i suoi esperimenti sul magnetismo animale, terapia di malattie o di disfunzioni dell’organismo basata sulle sue controverse tesi. Forse anche per questo lo strumento ebbe fin da subito un marcato collegamento con la follia, dovuto anche alla teoria che lo sfregamento del vetro sui polpastrelli avesse un effetto negativo sui nervi del suonatore. Si diceva che provocasse disordini nervosi, le convulsioni in cani e gatti, dispute coniugali, e persino che avesse ridestato i defunti dalla morte, tanto che in alcune città tedesche lo strumento venne proibito dalla polizia. Nel corso del Settecento lo strumento si diffuse in Europa, con diversi modi possibili di produrre il suono: o con delle bacchette, o sfiorando direttamente con la punta delle dita il bordo o il lato esterno superiore dei bicchieri. Dagli anni ’30 dell’Ottocento la popolarità dello strumento declinò.
L’armonica a bicchieri ha conosciuto una relativa ripresa a partire dagli ultimi decenni del Novecento; gli strumenti attuali hanno un suono più potente e non causano problemi di sensibilizzazione nervosa. È quindi finalmente possibile eseguire la scena della follia di Lucia di Lammermoor così come era stata immaginata dal compositore.