L’opera lirica sta risorgendo?
RAI5: LO STATO DELL’ARTE
06/04/2016 - 23:15
Mezzo secolo fa l’Opera era la quintessenza del passatismo. Le contestazioni si facevano all’inaugurazione della Scala e il cuore pulsante della musica sembrava concentrato a Woodstock e a Monterrey. Ora non è più così. Il Pop si è avvicinato all’opera, e l’opera flirta con il pop e con il cinema. Dobbiamo immaginare una nuova stagione per un’arte che sembrava morta?
A “Lo stato dell’arte”, il programma di Rai Cultura in onda mercoledì 6 aprile alle 23.15 su Rai5, Maurizio Ferraris ne parla con Giorgio van Straten, scrittore e Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura a New York e Alessio Vlad, musicista, compositore e Direttore Artistico del Teatro dell’Opera di Roma.
Per Giorgio Van Straten l’Opera non sta risorgendo per due motivi fondamentali: perché non è mai morta e perché non si è mai rinnovata. Il suo pubblico rimane quello degli ultraquarantenni e la lirica non riesce a diventare contemporanea. Nonostante ciò, il suo valore è sempre rimasto intatto e la gente ha continuato ad andare ad ascoltarla. Anche all’opera lirica si deve la buona fama culturale dell’Italia nel mondo.
Secondo Alessio Vlad, invece, parlare di Opera viva, Opera morta o resurrezione dell’Opera, invece, è un discorso inutile. L’Opera in quanto genere di espressione artistica fa parte della nostra civiltà e della nostra cultura e, come tale, va considerata. Tra l’altro, oggi sta vivendo un momento favorevole: i teatri sono pieni e sono diventati anche luoghi di dibattito e di scambio di idee. Conviene spostare piuttosto il discorso su un altro piano: la lirica è un genere nato nel passato che per essere fruito deve essere realizzato nel presente; quindi, è nel rapporto tra passato e presente che si gioca la vitalità del genere e, soprattutto, la sua ricezione da parte del pubblico.