I cent’anni che hanno cambiato il mondo
Russia 1917
Quattro incontri con i poeti e i compositori che hanno cantato la Russia del Novecento
LUIGI LO CASCIO letture
OLGA PERETYATKO-MARIOTTI soprano
ALEXANDRA SOUMM violino
MIRIAM PRANDI violoncello
ALEXANDER ROMANOVSKY pianoforte
Unipol Auditorium, Via Stalingrado 37, Bologna – ore 21
7 e 14 novembre – 6 e 13 dicembre 2017
Da anni Gruppo Unipol e Musica Insieme perseguono un obiettivo comune: quello di offrire alla città la possibilità di scoprire, o riscoprire, il grande patrimonio culturale europeo, riflettendo sulla preziosa eredità di secoli di storia della letteratura e della musica.
L’autunno bolognese si è così arricchito nelle scorse stagioni delle rassegne Baudelaire: I fiori del male, con la lettura integrale – una prima europea – dell’edizione originale del capolavoro del poeta francese, «Vorrei essere scrittore di musica»: Pier Paolo Pasolini poeta dei suoni, con tre originali ritratti del più controverso intellettuale italiano, per finire con un’altra integrale, Giacomo Leopardi: Canti – Musicali accordi e sovrumani silenzi.
La rassegna del 2017, sempre alle ore 21 presso l’Unipol Auditorium di Via Stalingrado, e sempre ad ingresso gratuito, non poteva che essere dedicata al centesimo anniversario della Rivoluzione d’ottobre: un evento di portata epocale che ha segnato indelebilmente la storia del Novecento. Vogliamo dunque ricordare la straordinaria stagione letteraria e musicale che ha accompagnato quegli anni, con artisti di primissimo piano, che, influenzati proprio da quegli eventi tumultuosi, hanno dato vita a capolavori indimenticabili.
Russia 1917 – I cent’anni che hanno cambiato il mondo proporrà dunque in quattro serate (7 e 14 novembre e 6 e 13 dicembre) un’antologia di liriche di altrettanti tra i più grandi poeti russi: Boris Pasternak, Marina Cvetaeva, Sergej Esenin e Vladimir Majakovskij. La data inaugurale coincide, non a caso, con lo scoppio della Rivoluzione: il 25 ottobre 1917 secondo il calendario giuliano, in vigore all’epoca in Russia, che coincideva però con il 7 novembre del calendario gregoriano, vigente in tutto l’Occidente.
Abbiamo scelto di concentrarci su questi poeti perché, più dei loro contemporanei, essi hanno scritto nel 1917 e sul 1917, testimoniando da differenti punti di vista ciò che la Rivoluzione ha significato per la loro patria.
Se Pasternak ha manifestato un iniziale sgomento per la violenza e l’imponenza degli eventi, per abbracciare poi una logica di accettazione della Rivoluzione come ineluttabile strumento di progresso, Esenin ha invece seguito un percorso opposto: fiducioso nel cambiamento, tanto da salutare l’avvento di una nuova Russia, faro di libertà e uguaglianza, si è presto disilluso, divenendo infine una figura scomoda per il nuovo regime.
Majakovskij è stato considerato il poeta-vate della Russia sovietica: ha creduto pienamente alla Rivoluzione e ai suoi ideali, ma il suo tragico suicidio è segno di una delusione profonda che dalla sfera politica si è trasferita in quella esistenziale.
La voce di Marina Cvetaeva è invece una delle testimonianze più toccanti della crudeltà del regime sovietico, poiché ne subì tutte le tragiche conseguenze, dalla povertà all’esilio.
Nati tutti nell’arco di cinque anni, dal 1890 al 1895, e dunque giovanissimi allo scoppio della Rivoluzione, i quattro poeti si sono formati negli ambienti culturali moscoviti ed hanno avuto frequenti e profondi legami personali. Pasternak e Cvetaeva hanno avuto una vera e propria relazione amorosa, consumatasi però solo attraverso un appassionato carteggio, che è una delle fonti più preziose per comprendere l’opera di entrambi. Pasternak fu molto legato anche a Majakovskij, che definiva il suo “orizzonte spirituale”, e a Esenin, di cui scriveva: «Continuamente, a turno ci giuravamo eterna fedeltà, con le lacrime agli occhi e ci scatenavamo in risse picchiandoci a sangue finché non ci separavano a forza dei perfetti sconosciuti».
Abbiamo dunque scelto di tratteggiare gli universi di questi poeti attraverso le parole scritte proprio in quegli anni, quelle delle speranze e degli inganni, della paura e della fiducia, quelle che si sono dedicati l’un l’altro o quelle che hanno lasciato al mondo come premature epigrafi al tragico destino che ha travolto la maggior parte di loro.
Li abbiamo scelti anche perché il rapporto di questi poeti con la musica è stato stretto: le madri di Pasternak e di Marina Cvetaeva erano pianiste, ed entrambi hanno avuto una formazione musicale. Le loro pagine, e le vite, così come quelle di Esenin e Majakovskij, furono ricche di musica e di incontri con i compositori coevi: per questo ai loro versi saranno affiancate le opere di Dmitrij Šostakovič, Sergej Prokof’ev, Aleksandr Skrjabin, Georgij Sviridov e Sergej Rachmaninov, alcuni dei quali vissero, proprio come loro, la drammaticità degli eventi che hanno travolto la loro patria. Ad esse si aggiungono anche alcune delle pagine più belle di Pëtr Il’ič Čajkovskij, troppo presente nell’immaginario e nella formazione di ciascun artista russo per essere dimenticato, e una preziosissima rarità: due preludi giovanili composti da Pasternak.
Proprio di questo straordinario artista, considerato da voci autorevoli – tra cui quella di uno dei padri della slavistica italiana, Ettore Lo Gatto – il più imprescindibile ed influente poeta russo del Novecento, ricorre un importante anniversario: il sessantesimo anniversario della prima edizione di Dottor Živago, il romanzo con cui ha vinto il premio Nobel, che, censurato in Unione Sovietica, fu pubblicato proprio nel nostro paese.
La lettura dei testi sarà affidata a uno dei più amati attori italiani di cinema e di teatro, Luigi Lo Cascio. Apprezzatissimo dalla critica e dal pubblico per le sue indimenticabili interpretazioni in pellicole di successo, come La bestia nel cuore di Cristina Comencini o Noi credevamo, regia di Mario Martone, ha vinto i premi più prestigiosi, tra cui il David di Donatello per I cento passi del regista Marco Tullio Giordana, il Nastro d’argento per La meglio gioventù, sempre di Giordana, la Coppa Volpi al Festival del Cinema di Venezia per Luce dei miei occhi di Giuseppe Piccioni, e il Premio UBU come migliore attore protagonista con lo spettacolo teatrale Il silenzio dei comunisti, per la regia di Luca Ronconi.
Le musiche saranno eseguite da artisti affermati a livello internazionale, a partire da Alexander Romanovsky, già protagonista di Baudelaire: I fiori del male, la prima delle rassegne organizzate da Gruppo Unipol e Musica Insieme presso l’Unipol Auditorium. Dopo la vittoria al prestigioso Concorso “Busoni” nel 2001, il pianista ucraino ha dato vita a una brillante carriera internazionale che lo vede impegnato in recital e come ospite di orchestre che vanno dalla New York Philharmonic alla Filarmonica della Scala, dalla Chicago Symphony all’Orchestra Nazionale dell’Accademia di Santa Cecilia. Il secondo concerto della rassegna,martedì 14 novembre, lo vedrà impegnato come solista nei celeberrimi Études-Tableaux op. 39 di Sergej Rachmaninov, accostati alle poesie di Marina Cvetaeva.
Al suo fianco, nella serata inaugurale di martedì 7 novembre, sarà la violinista Alexandra Soumm, solista con le maggiori orchestre internazionali, dalla London Philharmonic alla Tokyo Metropolitan, alla Los Angeles Philharmonic. Scelta nel 2006 per partecipare al Progetto Martha Argerich, ha al suo attivo un’ampia discografia che ha ricevuto plauso unanime dalla critica specializzata. Nel terzo appuntamento, mercoledì 6 dicembre, dedicato ai versi di Sergej Esenin, Alexander Romanovsky sarà affiancato invece dalla splendida voce di Olga Peretyatko-Mariotti, soprano fra i più applauditi e ricercati del momento. Insignita del “Premio Abbiati” nella categoria “miglior cantante femminile” nel 2015, calca oggi i palcoscenici più prestigiosi del mondo, dal Metropolitan di New York all’Opéra di Parigi, dal Mariinskij di San Pietroburgo al Teatro alla Scala di Milano e all’Arena di Verona. La serata conclusiva di mercoledì 13 dicembre, destinata ai versi di Vladimir Majakovskij, vedrà protagonisti Alexander Romanovsky e Miriam Prandi, fra le più apprezzate violoncelliste italiane, perfezionatasi con Mario Brunello, Antonio Meneses e Natalia Gutman. Diplomatasi giovanissima in pianoforte e violoncello, si esibisce in recital presso sedi e cartelloni quali Philharmonie e Konzerthaus di Berlino, Konzerthaus di Vienna, Festival del Maggio Musicale Fiorentino, Oleg Kagan Musikfest.
La rassegna si realizza con il patrocinio del Comune di Bologna e dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.
L’ingresso ai concerti è gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
La rassegna, proponendo una riflessione sul centenario della rivoluzione d’ottobre, si connette tematicamente alla grande mostra REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky, che apre al MAMbo il 12 dicembre 2017 ed è realizzata in collaborazione con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, prodotta e organizzata da CMS.Cultura in partnership con il Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei.
PER INFORMAZIONI: Musica Insieme Tel. 051-271932
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – sito internet: www.musicainsiemebologna.it
Fondazione Musica Insieme
Galleria Cavour 2
40124 Bologna