Grandi voci alla Scala
Sabato 4 novembre omaggio a Raina Kabaivanska
È dedicato a Raina Kabaivanska il prossimo incontro del ciclo “Grandi voci alla Scala”, sabato 4 novembre alle ore 16 al Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala, a ingresso libero fino a esaurimento posti. Il grande soprano parteciperà all’incontro curato da Sabino Lenoci e Giancarlo Landini, direttore e vicedirettore della rivista ‘l’Opera’, che realizzano il ciclo “Grandi voci alla Scala” in collaborazione con il Teatro.
Dopo il successo ottenuto nel Tabarro di Puccini nel 1959 al Teatro Civico di Vercelli al fianco di Piero Cappuccilli, Raina Kabaivanska ha iniziato una prestigiosa carriera che l’ha vista trionfare sulle grandi ribalte italiane e internazionali.
Voce educata alla tecnica dell’antica scuola, appresa a Milano sotto la guida di Zita Fumagalli Riva, storico soprano lirico, la Kabaivanska si è affermata in un repertorio che va dall’Ottocento alla produzione contemporanea. L’arte del canto, l’avvenenza della figura, il portamento e le singolari doti di attrice le hanno consentito di emergere in ruoli che richiedono una spiccata personalità artistica. È stata così un’incisiva Elisabetta nel Roberto Devereux di Donizetti, ha rivestito i panni di alcune importanti eroine verdiane, come la Leonora del Trovatore, l’Elisabetta del Don Carlo, l’Alice del Falstaff. Ma in particolare ha trovato il suo terreno d’elezione nella produzione della Giovane Scuola. È stata così un’Adriana Lecouvreur, una Suor Angelica, una Manon, una Floria Tosca e una Cio-Cio-San insuperabili. Ha prestato a queste eroine un canto attento a ogni sfumatura oltre allo charme di un’azione scenica di indubbio fascino. Ha saputo così far rivivere il tipo della cantante-attrice, filtrandolo attraverso la sensibilità e il gusto dei nostri giorni.
La relazione di Raina Kabaivanska con il Teatro alla Scala inizia nel 1961 con il debutto alla Piccola Scala in Torneo notturno di Gianfrancesco Malipiero. Il debutto al Piermarini è del 10 maggio 1961 nella Beatrice di Tenda diretta da Antonino Votto. Tra il ’61 e il ’62 seguono Turandot di Busoni e Suor Angelica di Puccini. Nella Stagione 1962/63 Raina Kabaivanska canta nella parte di Alice in Falstaff, direttore Nino Sanzogno, aprendo una serie di interpretazioni memorabili: in Don Carlo (dir. Santini con Bruno Prevedi, ’64), Mefistofele (dir. Gavazzeni con Bergonzi, ’64), Rienzi (dir. Scherchen con Di Stefano, ’64), Ernani (dir. Votto con Domingo, ’69), Pagliacci (dir. Verchi con Vickers, ’70), Madama Butterfly (dir. Verchi con Gianni Raimondi, ’72 e dir. Prêtre con Cecchele, ‘79), Tosca (dir. Molinari Pradelli con Domingo, ’74 e dir. Ozawa con Pavarotti, ’80), Simon Boccanegra (dir. Abbado con Cappuccilli, ’76).
Oggi Raina Kabaivanska svolge un’apprezzata attività didattica in Italia e in Bulgaria, sua terra d’origine.
foto Piccagliani (foto appalusi Tosca: Lelli e Masotti)