12 GENNAIO ORE 20.30
SALA GRANDE
CHAMBER ORCHESTRA OF EUROPE
LORENZA BORRANI MAESTRO CONCERTATORE
YUJA WANG PIANOFORTE
PROGRAMMA
Felix MendelssohnDas Märchen von der schönen Melusine (La bella Melusina)
Ouverture da concerto in fa maggiore per orchestra, op. 32
Ludwig van Beethoven Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra in do maggiore, op. 15
***
Felix Mendelssohn da A Midsummer Night's Dream (Sogno di una notte di mezza Estate), op. 61
Suite
Fryderyk Chopin Grande polacca brillante per pianoforte e orchestra preceduta da un Andante spianato per pianoforte solo, op. 22
CHAMBER ORCHESTRA OF EUROPE
La Chamber Orchestra of Europe, riconosciuta come “la migliore orchestra da camera del mondo” (BBC 2 Television), è stata costituita nel 1981 da un gruppo di musicisti diplomatisi presso la European Union Youth Orchestra. I musicisti della Chamber Orchestra of Europe, costituita da circa sessanta membri, vengono selezionati dalla Orchestra stessa e sono impegnati in carriere internazionali individuali come solisti, primi strumentisti e direttori di orchestre nelle rispettive nazioni, membri di famosi gruppi di musica da camera, insegnanti o professori di musica. La Chamber Orchestra of Europe si esibisce in alcune delle sale europee più prestigiose, tra cui la Philharmonie di Parigi, il Concertgebouw di Amsterdam, la Festspielhaus di Baden-Baden, la Philharmonie di Colonia e l’Alte Oper di Francoforte. Insieme ad altre sedi europee, queste sale da concerto costituiscono la base regolare dei tour dell'Orchestra, che ha inoltre stretto un sodalizio con il Festival di Lucerna, il Festival Styriarte di Graz e molti altre prestigiose manifestazioni mondiali, quali i BBC Proms di Londra, il Festival Internazionale di Edimburgo e il Mostly Mozart Festival di New York. La Chamber Orchestra of Europe ha sviluppato una collaborazione particolare con Claudio Abbado e Nikolaus Harnoncourt. Collabora strettamente con direttori del calibro di Bernard Haitink, Yannick Nézet-Séguin e Sir András Schiff, Membri Onorari. L'Orchestra si esibisce con molti dei più rinomati direttori e solisti del mondo, tra i quali Pierre-Laurent Aimard, Lisa Batiashvili, Hanno Müller-Brachmann, Renaud Capuçon, Christian Gerhaher, Alina Ibragimova, Leonidas Kavakos, Sir Antonio Pappano, Anna Lucia Richter, David Robertson, Christian Tetzlaff, Robin Ticciati, Yuja Wang, Eva Maria Westbroek, Tabea Zimmermann e Jaap van Zweden. La Chamber Orchestra of Europe beneficia del supporto di tante organizzazioni ed in particolare dalla Gatsby Charitable Foundation e The Underwood Trust, senza le quali non potrebbe esistere.
LORENZA BORRANI
Lorenza Borrani si esibisce in veste di primo violino, direttore, solista e camerista nelle sale e nelle stagioni più importanti del mondo. Nel 2008 è stata nominata solista della Chamber Orchestra of Europe. La Philharmonie di Berlino, il Festival di Edimburgo e di Aldeburgo, la Philharmonie di Colonia, la Citè de la Musique di Parigi, la Cadogan Hall di Londra, il Concertgebouw di Amsterdam e l’Opera House di Sydney l’hanno ospitata in veste di solista negli ultimi anni. Dal 2005 al 2008 ha suonato nell’Orchestra Mozart. Claudio Abbado l’ha diretta nel 2006 al Teatro Comunale di Ferrara nel Concerto per violino n. 7 di Mozart, raramente eseguito. Nel 2003, ha ricoperto il ruolo di primo violino nella Filarmonica Toscanini diretta da Lorin Maazel. Nata a Firenze nel 1983, ha iniziato lo studio del violino all’età di cinque anni alla Scuola di Musica di Fiesole con Alina Company, Piero Farulli, Zinaida Gilels e Pavel Vernikov, con il quale ha debuttato nel 1995, suonando il Concerto per due violini di Bach. Ha approfondito gli studi all’Università di Musica e Arte Drammatica di Graz, in Austria, con Boris Kuschnir e ha seguito le masterclass di Pier Naciso Maso, Mstislav Leopol'dovič Rostropovič, Ana Chumachenko, Maya Glezarova e Ilya Grubert. Come musicista da camera e solista, ha collaborato con i direttori Yuri Ahronovitch, Gyorgy Gyorivany Rath, Claudio Abbado, Trevor Pinnock, Yannick Nézet-Séguin, Bernard Haitink e ha collaborato con artisti come Isabelle Faust, Helene Grimaud, Daniel Hope, David Finkler, Sir András Schiff, Pierre-Laurent Aimard, Irina Schnittke, Tabea Zimmermann, Mario Brunello, Christan Tetzlaff, Alexander Lonquich, Lilya Zilberstein, Pavel Gililov, Janine Jansen. È una delle fondatrici del progetto Spira mirabilis e Professore di Violino alla Scuola di Musica di Fiesole (Firenze). Suona un violino Santo Serafino (Venezia, 1745).
YUJA WANG
Yuja Wang si è assicurata un posto di rilievo nel novero dei migliori interpreti musicali del mondo grazie alla sua capacità di compendiare in sé raffinatezza tecnica, talento musicale e sensibilità emotiva. L’intensa potenza delle sue interpretazioni deriva dal connubio fatto di una straordinaria presenza scenica e una naturale affinità con un repertorio che spazia da Mozart a Gershwin. Nella stagione 2016/2017 si è esibita nei festival di Salisburgo, Wolftrap, Tanglewood, Verbier e del Mar Baltico, collaborando con Matthias Goerne, Leonida Kavakos, Lionel Bringuier, Gustavo Gimeno e la Boston Symphony Orchestra. Yuja Wang è nata a Pechino ed è stata avviata alla musica da sua madre, una ballerina, e da suo padre, un percussionista. Ha iniziato a studiare pianoforte all’età di sei anni e i suoi studi hanno subito un’accelerazione al Conservatorio di Musica della sua città natale. Nel 1999 si è trasferita in Canada per partecipare al programma estivo Morningside Music presso il Mount Royal College di Calgary. In seguito è stata la più giovane studentessa a frequentare il Mount Royal College Conservatory. Le sue straordinarie doti sono state unanimemente riconosciute nel 2001, quando ha preso parte alla manifestazione Stainway Artist, e nel 2002 le è stato offerto di frequentare il prestigioso Curtis Institute of Music di Philadelphia, dove ha studiato sotto la guida di Gary Graffman. Ha debuttato nel 2005 con la National Arts Center Orchestra ad Ottawa e si è diplomata al Curtis Institute nel 2008. La pianista ha attirato l’attenzione del pubblico internazionale nel 2007 quando è subentrata all’ultimo istante a Martha Argerich per esibirsi nel Primo Concerto per pianoforte di Tchaikovsky con la Boston Symphony Orchestra. Negli ultimi dieci anni ha collaborato con direttori del calibro di Claudio Abbado, Daniel Barenboim, Valery Gergiev, Michael Tilson Thomas, Antonio Pappano, Charles Dutoit e Zubin Mehta. Dal gennaio del 2009 registra in esclusiva per l’etichetta Deutsche Grammophon. È stata nominata Artist of the Year nel 2017 dalla rivista online Musical America.
13 GENNAIO ORE 11.00
20 GENNAIO ORE 11.00
27 GENNAIO ORE 11.00
3 FEBBRAIO ORE 11.00
24 FEBBRAIO ORE 11.00
3 MARZO ORE 11.00
SALA GRANDE
LEZIONI DI STORIA
RIVOLUZIONE!
Perché scoppiano le rivoluzioni? E cosa lasciano, quando il suono delle armi e dei proclami lascia il passo a un nuovo regime?
Intorno a queste due domande ruoterà il ciclo dedicato alle rivoluzioni moderne e contemporanee che vedrà impegnati al Teatro Grande di Brescia alcuni dei più originali storici italiani.
Se mai esistono nella storia tempi 'normali', le rivoluzioni rappresentano fratture profonde e a volte improvvise. Mutamenti radicali nei sistemi politici, nelle convinzioni e nelle abitudini diffuse, a volte anche nella distribuzione delle risorse. Ci sono uomini e donne che si battono per una idea - antica o nuova che sia - e che spesso sono disposti a tutto per realizzarla. Un’idea che cova magari da anni e che non si realizza perché resta patrimonio di minoranze. Poi, nello spazio breve di qualche giorno, tutto cambia. La rivoluzione è un racconto, intessuto di personaggi e di fatti quotidiani ma spesso straordinari. Un racconto che andrà in scena in sei puntate, dalla rivoluzione francese del 1789 a quella patriottica del 1848, dalla rivoluzione russa del 1917 a quella fascista del 1922-25, dalla rivoluzione studentesca del 1968 a quella democratica del 1989... rivoluzione!
PROGRAMMA
13 GENNAIO LUIGI MASCILLI MIGLIORINI
1789. LA RIVOLUZIONE FRANCESE
20 GENNAIO ALBERTO MARIO BANTI
1848. LA RIVOLUZIONE PATRIOTTICA
27 GENNAIO ANGELO D’ORSI
1917. LA RIVOLUZIONE RUSSA
3 FEBBRAIO EMILIO GENTILE
1922-25. LA RIVOLUZIONE FASCISTA
24 FEBBRAIO MARCELLO FLORES
1968. LA RIVOLUZIONE STUDENTESCA
3 MARZO VALENTINE LOMELLINI
1989. LA RIVOLUZIONE DEMOCRATICA
17 GENNAIO ORE 20.30
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
FULVIO LUCIANI VIOLINISTA
MASSIMILIANO MOTTERLE PIANISTA
BEETHOVEN: LE SONATE PER PIANOFORTE E VIOLINO
PROGRAMMA
Ludwig van Beethoven Sonata in re maggiore op.12 n.1
Sonata in fa maggiore op.24 "la Primavera"
Sonata in la maggiore op.47 “a Kreutzer”
FULVIO LUCIANI E MASSIMILIANO MOTTERLE
Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle suonano insieme dal 2008, quando si sono incontrati per un progetto schubertiano. Insieme hanno scelto di fare del proprio duo un vero organismo cameristico e, gradatamente, hanno trovato congeniale la dimensione del ciclo a tema, percorrendo un repertorio che va dal ‘700 alla contemporaneità. Così, in un proprio cartellone per LaVerdi di Milano, hanno proposto prima i quattro concerti di Intorno a Brahms, poi i sei di Romantico Bach, replicati per EXPO 2015, infine i dieci di Beethoven, l’invenzione della musica. Quest’ultimo ciclo ha richiamato l’attenzione del canale satellitare Classica HD che, con il sostegno di Fondazione Bracco, ha registrato l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven – la prima in video di un duo di italiani. Il ciclo ha richiamato altresì l’attenzione dell’Università degli Studi di Milano Bicocca che ha proposto a Luciani e Motterle di correlare i concerti ad un progetto di divulgazione e formazione in cui convivevano produzione, istruzione e riflessione sull’arte. Il gusto per la ricerca ha condotto Luciani e Motterle ad alcune prime esecuzioni davvero storiche. È il caso del Terzo Concerto di Castelnuovo-Tedesco, scritto nel 1939 su richiesta di Jascha Heifetz ed eseguito a Milano nel 2016, e soprattutto della musica di Camillo Sivori, celebre virtuoso dell’Ottocento e unico allievo di Paganini, registrato in prima mondiale. Insieme, Luciani e Motterle si sono esibiti per la Società del Quartetto di Milano, MiTo Settembre Musica, il Festival Onde Musicali di Iseo, la Fondazione Cini di Venezia, il Festival Trame Sonore di Mantova, l’Associazione GIA di Brescia. Hanno registrato per Naxos e per il canale satellitare Classica HD e pubblicato su CD i live dei sei concerti di Romantico Bach a Milano.
18 GENNAIO ORE 11.00 (PER LE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO)
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
FULVIO LUCIANI VIOLINISTA
MASSIMILIANO MOTTERLE PIANISTA
CONVERSAZIONE SULLA MUSICA
BEETHOVEN, L’INVENZIONE DELLA MUSICA
Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle incontrano gli studenti in una Conversazione sulla Musica in cui i due musicisti, strumento alla mano, leggono le Sonate una ad una e affrontano i grandi temi dell’interpretazione beethoveniana oggi.
26 GENNAIO ORE 20.30
STEFANO BOLLANI
PIANO SOLO
SALA GRANDE
Piano Solo, più che un tradizionale concerto al pianoforte, è un omaggio all’arte dell’improvvisazione. Nel momento in cui Stefano Bollani sale sul palco per il suo one-man-show, tutto può accadere. Non esiste nessuna scaletta, nessun programma di sala a cui aggrapparsi per seguire il succedersi dei brani. Lo spettatore è trascinato in un’avventura ogni sera diversa, un viaggio a perdifiato attraverso orizzonti musicali solo apparentemente lontani. Si può passare così da Bach ai Beatles, da Stravinskij ai ritmi brasiliani, con improvvise incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli anni Quaranta. In questo vero e proprio flusso di coscienza musicale, il riso e l’emozione si mescolano. Una sola cosa è certa, alla fine del concerto sarà il pubblico a decidere il bis.
STEFANO BOLLANI
Inizia a studiare pianoforte a 6 anni ed esordisce professionalmente a 15. Dopo il diploma al Conservatorio di Firenze nel 1993 e una breve esperienza come turnista nel mondo del pop con Raf e Jovanotti fra gli altri, si afferma nel jazz, suonando alla Town Hall di New York, la Scala di Milano e Umbria Jazz. Fondamentale è la collaborazione, iniziata nel 1996 e mai interrotta, con Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide 13 dischi. Nel corso della carriera collabora con Pat Metheny, Gato Barbieri, Richard Galliano, Sol Gabetta, Phil Woods, Lee Konitz, Bill Frisell, Chico Buarque, Caetano Veloso e Chick Corea. Nel 1998, alla guida del gruppo L’Orchestra del Titanic, omaggia la musica italiana degli anni ’30 e ’40 con Abbassa la tua radio, disco-spettacolo a cui collaborano Peppe Servillo, Irene Grandi, Marco Parente, Barbara Casini, Roberto Gatto. Particolarmente fuori dai canoni risultano poi lavori come La gnosi delle fanfole, insieme al cantautore Massimo Altomare su testi di Fosco Maraini (1998), Cantata dei Pastori Immobili, Oratorio musicale per quattro voci, realizzato su testi di David Riondino (2004) e il disco di canzoni scandinave Gleda (2005). Come produttore artistico e arrangiatore lavora al disco di Bodo Rondelli Disperati intellettuali ubriaconi (2002), vincendo il premio Ciampi. Il 2006 è l’anno di Piano Solo (disco dell’anno per Musica Jazz). Nel 2007 esce BollaniCarioca, realizzato insieme a grandissimi artisti brasiliani. Sempre nel 2007 vince lo European Jazz Preis e viene inserito dalla rivista americana Allaboutjazz nell’elenco dei cinque migliori musicisti dell’anno insieme a Dave Brubeck, Ornette Coleman, Charles Mingus e Sonny Rollins. Tra le produzioni più recenti: Big Band (2013); Joy In Spite of Everything (2014); Sheik Yer Zappa (2014), live dedicato a Frank Zappa; Arrivano gli alieni (2015), in cui si cimenta per la prima volta come cantautore; Napoli Trip (2016), con Daniele Sepe, Manu Katché e Jan Bang fra gli altri. Presta inoltre il suo piano ad artisti del pop-rock italiano tra cui Irene Grandi. In ambito classico si esibisce come solista con orchestre sinfoniche (Gewandhaus di Lipsia, Concertgebouw di Amsterdam, Orchestre de Paris, Filarmonica della Scala di Milano, Santa Cecilia di Roma, Toronto Symphony Orchestra) al fianco di direttori come Zubin Mehta, Kristjan Järvi, Daniel Harding, Antonio Pappano e soprattutto Riccardo Chailly, con cui incide Rhapsody in Blue e Concerto in Fa di Gershwin in un cd (2010) che vince il Disco di Platino con più di 70.000 copie vendute. Seguono il Concerto in Sol di Maurice Ravel (2012) e nel 2013 un DVD live registrato alla Scala di Milano con il Concerto in Fa. Dal 2009 sue sono le sigle del palinsesto di Radio Rai 3. A teatro collabora, tra gli altri, con Claudio Bisio, Maurizio Crozza, Giuseppe Battiston, Marco Baliani, la Banda Osiris, e scrive le musiche per tre spettacoli di Lella Costa e per Cristina Pezzoli. Membro onorario del Collegio Italiano di Patafisica, è co-autore e attore nello spettacolo La Regina Dada, realizzato insieme a Valentina Cenni nel 2016. In televisione è ospite fisso di Renzo Arbore nel programma Meno siamo meglio stiamo (Rai 1, 2005) e ideatore, autore e conduttore delle due edizioni di Sostiene Bollani (Rai 3, 2011 e 2013), con cui porta la musica jazz sul piccolo schermo. Il suo progetto più recente è L’importante è avere un piano (Rai 1, 2016): sette appuntamenti in seconda serata su Rai1 con ospiti, improvvisazioni e musica dal vivo.
27 GENNAIO ORE 20.30
GIULIA PERI SOPRANO
GREGORIO NARDI PIANOFORTE
VOCI DI SOMMERSI
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
Musica James Simon e Pavel Haas
Da molti anni Giulia Peri e Gregorio Nardi collaborano nella ricerca ed esecuzione della musica per voce e pianoforte di compositori ebrei di tutta Europa. Questa ricerca ha permesso di riproporre alla conoscenza del pubblico musica di altissima qualità eseguita molto raramente o addirittura del tutto dimenticata. Il programma del concerto presenta due compositori, Pavel Haas e James Simon, l’uno ceco, l’altro tedesco. Entrambi appartengono alla schiera dei sommersi: coloro che dai campi nazisti non tornarono. Pavel Haas (1899-1944), allievo di Janáček, è compositore oggi ben noto e di riconosciuta grandezza. I suoi cicli di Lieder op. 1 e op. 18, di rara esecuzione, recuperano l’intensa vena melodica della tradizione morava, proponendola con splendide armonizzazioni e con una scrittura pianistica di grande virtuosismo. La produzione liederistica di James Simon (1880-1944), berlinese, allievo di Max Bruch, è invece ancora, a decenni dalla catastrofe nazista, in gran parte sconosciuta. Descritto dai contemporanei come un uomo dalla cultura vasta e dalla conversazione preziosa, ha composto numerosissimi brani in uno stile nutrito di tutta la cultura tedesca, dal corale al Lied romantico.
GIULIA PERI
Ha ricevuto la formazione musicale alla Scuola di Musica di Fiesole dove ha studiato canto e violino, è stata allieva di quartetto d’archi di Piero Farulli e Antonello Farulli e ha suonato come spalla dell’Orchestra Galilei in occasione dei corsi di Carlo Maria Giulini. Nel canto ha esordito come giovanissima solista negli anni Novanta sotto la direzione di Zubin Mehta, Myung-Whun Chung, Daniel Oren presso il Maggio Musicale Fiorentino. Allieva di Stephen Woodbury, ha cantato come soprano in contesti di rilievo internazionale: Festival di Ravenna, I Pomeriggi musicali (Milano), Cité de la Musique (Parigi), Concertgebouw (Amsterdam), Unione musicale (Torino), Musikfest Stuttgart, MiTo SettembreMusica, Piccolo Teatro di Milano, StresaFestival. Spazia dalla musica medievale, rinascimentale e barocca al Novecento e si dedica con passione alla musica contemporanea. Nel 2014 è stata impegnata per MiTo SettembreMusica insieme a Beat Furrer e all’Orchestra Nazionale della Rai; ha cantato al Piccolo di Milano nell’opera di Mauro Montalbetti e Marco Baliani Il sogno di una cosa, composta per il quarantennale della strage di Piazza della Loggia. Negli ultimi anni ha collaborato con l’ensemble Sentieri selvaggi.
GREGORIO NARDI
Nato a Firenze nel 1964 da una famiglia di artisti e di scrittori, fino al 1987 ha studiato con i nonni Rio Nardi e Gregoria Gobbi ed è stato l'ultimo allievo di Wilhelm Kempff. Ha seguito a Parigi i corsi di Thérèse Diette. Premiato ai concorsi internazionali Arthur Rubinstein (Tel Aviv 1983) e Franz Liszt (Utrecht 1986), ha tenuto più di cinquecento concerti solistici e collaborato con grandi strumentisti (Walter Grimmer, Ilya Grubert, Günter Pichler, Egidius Streiff, Renato Zanettovich), cantanti (Suzanne Danco, Giulia Peri, Marianne Pousseur, Elena Zaremba, Mark Padmore), attori e danzatori (Carla Fracci, Lina Sastri, Milena Vukotic, Ferruccio Soleri). Appassionato della pratica di strumenti originali, è stato più volte invitato in Francia e in Italia da Philippe Herreweghe. Dal 1992 ha scritto sulla storia dell'interpretazione per le riviste discografiche CD Classica e Musica, occupandosi anche di musicisti di tradizione ebraica (The Orel Foundation). Ha tenuto Master Class e letture universitarie in Italia e in Israele e lezioni su Busoni, Alberto Savinio, Arnold Böcklin, Charles Ives e sui manoscritti schumanniani a Parigi, Monaco, Winterthur, Düsseldorf, Basilea, alle Università di Milano e di Pavia, alla Syracuse University a Firenze, alla Scuola Normale Superiore Pisa. Nel 2015 l’editore LoGisma ha pubblicato il primo volume di Con Liszt a Firenze, nel quale Nardi raccoglie le sue ricerche sulla presenza a Firenze di Liszt e dei lisztiani. Il libro ha ricevuto il Fiorino d’Argento alla XXXIII edizione del Premio Firenze.
31 GENNAIO ORE 20.30
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
FULVIO LUCIANI VIOLINISTA
MASSIMILIANO MOTTERLE PIANISTA
BEETHOVEN: LE SONATE PER PIANOFORTE E VIOLINO
PROGRAMMA
Ludwig van Beethoven Sonata in la minore op.23
Sonata in do minore op.30 n.2
Sonata in Sol maggiore op.96
FULVIO LUCIANI E MASSIMILIANO MOTTERLE
Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle suonano insieme dal 2008, quando si sono incontrati per un progetto schubertiano. Insieme hanno scelto di fare del proprio duo un vero organismo cameristico e, gradatamente, hanno trovato congeniale la dimensione del ciclo a tema, percorrendo un repertorio che va dal ‘700 alla contemporaneità. Così, in un proprio cartellone per LaVerdi di Milano, hanno proposto prima i quattro concerti di Intorno a Brahms, poi i sei di Romantico Bach, replicati per EXPO 2015, infine i dieci di Beethoven, l’invenzione della musica. Quest’ultimo ciclo ha richiamato l’attenzione del canale satellitare Classica HD che, con il sostegno di Fondazione Bracco, ha registrato l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven – la prima in video di un duo di italiani. Il ciclo ha richiamato altresì l’attenzione dell’Università degli Studi di Milano Bicocca che ha proposto a Luciani e Motterle di correlare i concerti ad un progetto di divulgazione e formazione in cui convivevano produzione, istruzione e riflessione sull’arte. Il gusto per la ricerca ha condotto Luciani e Motterle ad alcune prime esecuzioni davvero storiche. È il caso del Terzo Concerto di Castelnuovo-Tedesco, scritto nel 1939 su richiesta di Jascha Heifetz ed eseguito a Milano nel 2016, e soprattutto della musica di Camillo Sivori, celebre virtuoso dell’Ottocento e unico allievo di Paganini, registrato in prima mondiale. Insieme, Luciani e Motterle si sono esibiti per la Società del Quartetto di Milano, MiTo Settembre Musica, il Festival Onde Musicali di Iseo, la Fondazione Cini di Venezia, il Festival Trame Sonore di Mantova, l’Associazione GIA di Brescia. Hanno registrato per Naxos e per il canale satellitare Classica HD e pubblicato su CD i live dei sei concerti di Romantico Bach a Milano.
1 FEBBRAIO ORE 11.00 (PER LE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO)
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
FULVIO LUCIANI VIOLINISTA
MASSIMILIANO MOTTERLE PIANISTA
CONVERSAZIONE SULLA MUSICA
BEETHOVEN, L’INVENZIONE DELLA MUSICA
Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle incontrano gli studenti in una Conversazione sulla Musica in cui i due musicisti, strumento alla mano, leggono le Sonate una ad una e affrontano i grandi temi dell’interpretazione beethoveniana oggi.
7 FEBBRAIO ORE 20.30
SALA GRANDE
BALLET PRELJOCAJ
LA FRESQUE
Creazione 2016. Dal racconto cinese La pittura sul muro. Per 10 danzatori
Coreografia Angelin Preljocaj
Musica Nicolas Godin
Costumi Azzedine Alaïa
Scenografia Constance Guisset
Luci Eric Soyer
Maestro ripetitore Natalia Naidich
Coreologo Dany Lévêque
Produzione Ballet Preljocaj
Coproduzione Grand Théâtre de Provence, Maison des Arts de Créteil, Théâtre National de Chaillot – Théâtre de la Ville – Paris, Scène National d’Albi, National Taichung Theater (Taiwan).
“La Fresque, creazione ispirata ad un’antica fiaba racconto cinese, ci parla di un viaggio in un’altra dimensione dove l’immagine diventa luogo di trascendenza e la persona fisica entra in relazione con l’immagine. La questione dell’immagine è al centro di questa ricerca che ci riporta al mito della caverna di Platone e alle sue ombre che mettono in dubbio la nostra esistenza. La coreografia esplora le relazioni misteriose esistenti tra la rappresentazione e la realtà, mettendo in evidenza, tramite la danza, i legami che si instaurano tra immagine fissa e movimento, tra istantaneità e durata, tra vivo e inerte. Dietro questa metafora racchiusa nel racconto si delinea la questione della rappresentazione e del posto che l’arte occupa nella nostra società.”
(Angelin Preljocaj)
ANGELIN PRELJOCAJ
Nato in Francia nel 1957, ha iniziato a studiare danza classica e danza contemporanea con Karin Waehner. Nel 1980 si è trasferito a New York per lavorare con Zena Rommett e Merce Cunningham; ha continuato i suoi studi in Francia con i coreografi Viola Farber e Quentin Rouillier. Ha lavorato con Dominique Bagouet fino alla creazione della sua Compagnia nel dicembre 1984. Da allora ha creato 50 coreografie, lavorando con artisti quali Enki Bilal (Romeo e Giulietta, 1990), Goran Vejvoda (Paysage après la bataille, 1997), Air (Near Life Experience, 2003), Granular Synthesis (N, 2004), Fabrice Hyber (Les 4 saisons…, 2005), Karlheinz Stockhausen (Eldorado – Sonntags Abschied, 2007), Jean Paul Gaultier (Biancaneve, 2008), Constance Guisset (Le funambule, 2009), Claude Lévêque (Siddharta, 2010), Laurent Garnier e Subodh Gupta (Suivront mille ans de calme, 2010), Azzedine Alaïa e Natacha Atlas (Les Nuits, 2013). Le sue creazioni sono entrate nel repertorio di prestigiose compagnie dalle quali riceve commissioni, come il Ballet de l’Opéra National de Paris, il Teatro alla Scala di Milano e il New York City Ballet. Ha realizzato dei cortometraggi (Le poster, Idées Noires nel 1991) e numerosi film, tra i quali Un Trait d’Union e Annonciation (1992 e 2003) per i quali ha ricevuto il Grand Prix du Film d’Art nel 2003, il Primo prix Vidéo-danse nel 1992 e il premio da parte del Festival del Video di Praga nel 1993. Nel 2009 realizza il film Biancaneve, nel 2011 firma L’Envol per una pubblicità di Air France, che riprende un momento della coreografia Le Parc. Nel 2016 ha presentato il suo primo lungometraggio Polina, danser sa vie realizzato con Valérie Müller. Ha collaborato a diverse produzioni cinematografiche mettendo in scena le proprie coreografie: Les Raboteurs con Cyril Collard dall’opera di Gustave Caillebotte nel 1988, Pavillon Noir con Pierre Coulibeuf nel 2006, Eldorado/Preljocaj con Olivier Assayas nel 2007. Nel corso della sua carriera ha ricevuto diversi premi, tra i quali il Grand Prix National de la Danse conferito dal Ministero della Cultura francese nel 1992, il Benois de la Danza per Le Parc nel 1995, il Bessie Award per Annonciation nel 1997, il Victoires de la Musique per Romeo e Giulietta nel 1997, il Globe de Cristal per Biancaneve nel 2009. È Ufficiale dell’Ordine delle Arti e delle Lettere, Cavaliere della Legion d’Onore ed è stato nominato Ufficiale dell’Ordine Nazionale del Merito nel maggio 2006. Nel 2014 ha ricevuto il premio Prix Samuel H. Scripps da parte dell’American Dance Festival che premia tutta la sua opera. Attualmente la compagnia è composta da 24 ballerini, il Ballet Preljocaj si è stabilito da ottobre 2006 al Pavillon Noir di Aix-en-Provence, un luogo interamente dedicato alla danza di cui Angelin Preljocaj è il direttore artistico.
14 FEBBRAIO ORE 20.30
SALA GRANDE
MYUNG-WHUN CHUNG PIANOFORTE
ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE
PROGRAMMA
Johannes Brahms Trio in si maggiore per archi e pianoforte, op. 8
Quintetto in fa minore per pianoforte e archi, op. 34
MYUNG-WHUN CHUNG
Nato in Corea, inizia l’attività musicale come pianista, debuttando all’età di sette anni; a 21 anni vince il secondo premio al Concorso Pianistico Čajkovskij di Mosca. Frequenta negli USA i corsi di perfezionamento al Mannes College e successivamente alla Juilliard School di New York; nel 1979 diviene assistente di Carlo Maria Giulini alla Los Angeles Philharmonic, dove nel 1981 è nominato Direttore associato. Dal 1984 al 1990 è Direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Saarbrücken, dal 1987 al 1992 Primo Direttore ospite del Teatro Comunale di Firenze, tra il 1989 e il 1994 Direttore musicale dell’Opéra Bastille e, dal 1997 al 2005, Direttore principale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Nel 1995 fonda la Asia Philharmonic, formata dai migliori musicisti di 8 Paesi asiatici. Nel 2005 è nominato Direttore Musicale della Seoul Philharmonic Orchestra e nel 2011 Direttore ospite principale della Dresden Staatskapelle. Dal 2000 al 2015 è stato Direttore musicale dell’Orchestre Philharmonique de Radio France. Ha diretto molte delle orchestre più prestigiose del mondo, fra cui i Berliner e i Wiener Philharmoniker, il Concertgebouw di Amsterdam, le principali orchestre di Londra e di Parigi, l’Orchestra Filarmonica della Scala, la Symphonieorchester Bayerischen Rundfunks, le orchestre sinfoniche di Boston e di Chicago, l’Orchestra della Metropolitan Opera di New York, la New York Philharmonic Orchestra e le orchestre sinfoniche di Cleveland e di Philadelphia. Le sue numerose registrazioni hanno ricevuto i riconoscimenti più prestigiosi. In Italia gli sono stati conferiti il Premio Abbiati e il Premio Toscanini. In Francia nel 1992 il Governo francese gli ha assegnato la Légion d’Honneur. Nel 1995 e nel 2002 ha avuto il Premio “Victoire de la Musique”. Nel 2011 gli è stato conferito il titolo di "Commandeur dans l’ordre des Arts et Lettres" dal Ministro della Cultura Francese. Nel luglio 2013 la Città di Venezia gli ha consegnato le chiavi della città per il suo impegno a favore della vita musicale della città e il Teatro La Fenice gli ha conferito il premio “Una vita nella musica”. Parallelamente alla sua attività musicale, è impegnato in iniziative di carattere umanitario e di diffusione della musica classica tra le giovani generazioni, nonché di salvaguardia dell’ambiente. Dal 2016 è Direttore onorario della Tokyo Philharmonic.
ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE
Laura Marzadori, Daniele Richiedei Violini
Eugenio Silvestri Viola
Sandro Laffranchini Violoncello
Con il coordinamento di Sandro Laffranchini, l’Ensemble del Teatro Grande è nato nel 2012 come formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande. Il gruppo esplora il repertorio cameristico nelle formazioni dal duo fino al quintetto con pianoforte. Nei concerti dell’Ensemble particolare attenzione viene data all'aspetto divulgativo dei capolavori della musica, dal ‘700 al contemporaneo – senza tralasciare opere di autori cosiddetti minori – nonché alle nuove proposte di compositori italiani e di autori sia emergenti sia già affermati del territorio bresciano. Oltre ai musicisti che formano l’Ensemble – Laura Marzadori (violino), Daniele Richiedei (violino), Eugenio Silvestri (viola), Sandro Laffrachini (violoncello), Andrea Rebaudengo (pianoforte) – l’Ensemble ospita nei suoi concerti giovani talenti e musicisti illustri del panorama nazionale e internazionale.
21 FEBBRAIO ORE 20.30
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
DÈDALO ENSEMBLE
VITTORIO PARISI DIRETTORE
PROGRAMMA
Alban Berg Quattro pezzi per clarinetto e pianoforte op. 5
Arnold Schönberg Kammersymphonie op. 9 Trascrizione di Anton Webern
flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte
Goffredo Petrassi Tre per sette
tre esecutori per 7 strumenti a fiato
flauti, oboe e corno inglese, clarinetti
Niccolò Castiglioni Momenti musicali per 7 strumenti
flauti, oboe, clarinetto, arpa, pianoforte, violino, violoncello
DÈDALO ENSEMBLE
Direttore Vittorio Parisi
Flauti Daniela Cima
Oboe e corno inglese Camillo Mozzoni
Clarinetti Nicola Zuccalà
Violino Giacomo Invernizzi
Violoncello Matteo Zurletti
Pianoforte Elena Pasotti
Arpa Cristina Ghidotti
DÈDALO ENSEMBLE
Dèdalo ensemble è attivo sulla scena bresciana con una propria stagione di concerti e a livello nazionale e internazionale dal 1995 sul repertorio del Novecento e del Duemila con numerose prime esecuzioni assolute. Organizzatore del concorso intitolato “…a Camillo Togni” dal 2000 e del concorso di direzione intitolato alla città e a Giancarlo Facchinetti, è entrato nel progetto SIAE Classici di Oggi come uno dei migliori complessi italiani e ha suonato in diversi Paesi europei e negli Stati Uniti collaborando con i principali compositori contemporanei. Ha inciso per Stradivarius. È diretto stabilmente dal 1995 da Vittorio Parisi, titolare di Direzione d’Orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
28 FEBBRAIO ORE 20.30
SALA GRANDE
EMANUEL GAT DANCE
GOLD/SACRE
GOLD
Coregrafia e luci Emanuel Gat
Musiche Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach
Pianoforte Glenn Gould
Traccia aggiunta The Quiet in The Land ,
arrangiata e scritta da Glenn Gould
Disegno luci Emanuel Gat
in collaborazione con Guillaume Février
Suoni Emanuel Gat
in collaborazione con Frédéric Duru
Produzione Emanuel Gat Dance
Performance per cinque danzatori
SACRE
Coreografia, luci e costumi Emanuel Gat
Musiche Igor Stravinsky , La sagra della primavera
Produzione Emanuel Gat Dance
Performance per cinque danzatori
“La giustificazione dell’arte è la combustione interna che infuoca nel cuore dell’uomo e non la sua superficiale, esternata e pubblica manifestazione. Lo scopo dell’arte non è la realizzazione di una momentanea espulsione di adrenalina ma, piuttosto, la graduale costruzione che dura tutta la vita, di uno stato di serenità e meraviglia”
(Glenn Gould)
Stella del firmamento della danza contemporanea internazionale, Emanuel Gat porta al Teatro Grande di Brescia due pezzi cult del suo repertorio, due lavori che in modo diverso indagano i rapporti umani e la complessità delle relazioni attraverso una danza astratta di connessione e sguardi.
Gold è la storia di una famiglia. Non tanto la storia di un racconto basato sui fatti ma piuttosto un commento metaforico sulla vita attraverso uno sguardo intimo sulla complessa natura dei rapporti umani. Il disegno coreografico si presenta come il principio di una silenziosa estasi di individui che entrano in contatto tra loro. Non finalizzato a riprodurre l’esperienza della realtà, il lavoro propone varie osservazioni sulle strutture sociali e il modo in cui queste trasformano gli individui. La colonna sonora utilizzata è una stratificazione di due spartiti distinti: The Quiet in the Land, un documentario radiofonico creato da Glenn Gould nel 1977, e le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach eseguite al pianoforte dallo stesso Gould.
Sacre è un riadattamento dell’opera dello stesso Emanuel Gat creata nel 2004 per la partitura eponima di Stravinsky. Pensato per cinque danzatori, tre uomini e due donne, Sacre smonta le meccaniche della salsa cubana e le riassembla per creare una coreografia complessa e dal forte carico drammaturgico. Una rilettura libera e frenetica nonché impegnativa del capolavoro di Stravinsky, Sacre non si focalizza sul concetto di sacrificio, ma piuttosto su quello di azione.
EMANUEL GAT
Emanuel Gat è nato in Israele nel 1969. Il suo primo incontro con la danza è stato all'età di 23 anni durante un workshop guidato dal coreografo israeliano Nir Ben Gal. Pochi mesi dopo è entrato a far parte della Liat Dror Nir Ben Gal Company con la quale ha lavorato a livello internazionale. È diventato coreografo indipendente nel 1994. Dieci anni dopo ha fondato la sua compagnia Emanuel Gat Dance presso il Suzanne Dellal Centre di Tel Aviv, con la quale ha creato diversi lavori tra cui Winter Voyage (2004) e The Rite of Spring (2004) con cui ha vinto il Bessie Award; K626 nel 2006 e 3for2007 nel 2007, prima di scegliere di stabilirsi in Francia presso la Maison Intercommunale de la Danse. Silent Ballet (2008) è stato il primo pezzo creato in Francia, seguito da Variazioni invernali nel 2009 e Brilliant Corners nel 2011. Nel 2013 Emanuel Gat è artista associato al Montpellier Danse Festival per il quale la compagnia ha portato avanti il progetto Up Close Up proponendo due nuovi lavori: The Goldlandbergs e Corner Etudes, un'installazione fotografica It's people, how abstract can can get it e un evento coreografico Danses de Cour. Nel 2014 crea Plage Romantique, un'ora di lavoro per 9 ballerini, nel cortile dell'Agora durante il 34° Festival di Montpellier Danse. Emanuel Gat è coreografo associato al Montpellier Danse Festival per le stagioni 2016-2018 e ha presentato SUNNY, una creazione per 10 danzatori, come suo primo lavoro nell'ambito del Festival durante l'estate 2016. Nell'ambito della sua residenza a Montpellier Danse, ha recentemente proposto il suo secondo progetto che comprende due produzioni: una collaborazione unica con il Ballet de l'Opéra di Lione, TENWORKS (per Jean-Paul), un programma di dieci pièce brevi che mescolano ballerini di entrambe le compagnie, e DUOS, una serie di duetti presentati in diverse sedi pubbliche intorno alla città di Montpellier durante il suo soggiorno a Montpellier Danse. Dal 2017 Emanuel Gat è artista associato al Theatre National de Chaillot. È regolarmente invitato a realizzare nuove creazioni per compagnie di danza e teatri in tutto il mondo tra cui l’Opéra National de Paris, Sydney Dance Company, Tanztheater Bremen, Le Ballet du Grand Théâtre de Genève, Ballet de Marseille, The Royal Swedish Ballet, Polish National Ballet, Cedar Lake, Ballet British Columbia e Ballet de Lorraine.
1 MARZO ORE 20.30
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
ANDREA REBAUDENGO PIANOFORTE
STANZE/MIROIRS
PROGRAMMA
Mauro Montalbetti Stanze – cinque cancellature per pianoforte
Maurice Ravel Miroirs
ANDREA REBAUDENGO
Nato a Pesaro nel 1972, ha studiato pianoforte con Paolo Bordoni, Lazar Berman, Alexander Lonquich, Andrzej Jasinsky e composizione con Danilo Lorenzini. Ha vinto il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale di Pescara nel 1998, il terzo premio al Concorso Robert Schumann di Zwickau nel 2000 e al Premio Venezia 1993. Ha suonato per le più importanti istituzioni concertistiche italiane tra cui il Teatro alla Scala di Milano, l’Unione Musicale di Torino, il Festival di Ravello, gli Amici della musica di Padova, il Ravenna Festival. Si è esibito in diversi Paesi europei, negli Stati Uniti, in Canada, Colombia, Uzbekistan ed Emirati Arabi. Ha suonato come solista con numerose orchestre e ensemble, tra cui l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Sinfonica di Zwickau, l’Orchestra Filarmonica di Torino e l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, gli ottoni della Scala. Il suo repertorio spazia da Bach ai giorni nostri, con una particolare predilezione per la musica scritta negli ultimi cento anni e viene spesso invitato in progetti che lo coinvolgono anche come improvvisatore. È il pianista dell’ensemble Sentieri Selvaggi con il quale si è esibito all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, al Teatro alla Scala di Milano, Bang-on-a-can Marathon di New York, Dom di Mosca, Sacrum Profanum di Cracovia, Festival MiTo, Festival della Letteratura di Mantova, Accademia Filarmonica Romana, Biennale di Venezia, presentando spesso prime esecuzioni di autori contemporanei e collaborando con compositori quali Louis Andriessen, Michael Nyman, David Lang, James MacMillan, Mark-Anthony Turnage, Julia Wolfe, Luca Francesconi, Ivan Fedele e Fabio Vacchi. Suona in duo con Cristina Zavalloni con la quale si è esibito alla Carnegie Hall di New York, allo Strathmore di Washington, al Teatro della Maestranza di Siviglia, al Festival Ilkhom-XX di Tashkent, al Festival di West Cork, al Festival del Castello di Varsavia, al Festival di Cheltenham, ai Concerti del Quirinale, al Teatro Rossini di Pesaro e nei Festival jazz di Berchidda, Roccella Jonica e Parma Frontiere. Suona in duo con la violista Danusha Waskiewicz, con l’oboista Fabien Thouand, con il percussionista Simone Beneventi, in duo pianistico con Emanuele Arciuli, ed è il pianista dell’Ensemble del Teatro Grande di Brescia e dell’Ensemble Kaleido. Con Klaidi Sahatci e Sandro Laffranchini ha fondato l’Altus Trio, che ha debuttato nel 2010 al Teatro alla Scala di Milano. Insegna al Conservatorio di Castelfranco Veneto.
6 MARZO ORE 20.30
SALA PALCOSCENICO BORSONI
EMANUELE MANISCALCO PIANOFORTE
THOMAS MORGAN CONTRABBASSO
ORA
Musiche scritte ed estemporanee di Emanuele Maniscalco e Thomas Morgan .
Un appuntamento con le sorti fra le più riflessive e telepatiche del jazz di oggi, dove l’arte del togliere e quella dell’ascoltare sono portate a livelli di intensità e complicità non comuni.
«[Quelle tra Maniscalco e Morgan] sono conversazioni meditate, che deliziano nelle loro minute collisioni tra note così come nella celebrazione dei momenti in cui divengono unisono sublime»; così si esprimeva la critica specializzata anglosassone sull'album “Copenhagen Season”, realizzato in Danimarca nel 2012 e contenente la documentazione sonora del primissimo incontro musicale tra i due artisti.
A quasi cinque anni dall'ultimo concerto, il pianista bresciano e il contrabbassista californiano tornano finalmente a esibirsi in duo, in prima assoluta italiana.
THOMAS MORGAN
Thomas Morgan è uno dei contrabbassisti jazz più influenti della sua generazione. Inizia come violoncellista, ma all’età di quattordici anni la sua attenzione si rivolge allo studio del contrabbasso. Dopo essersi diplomato alla Manhattan School of Music, dove il suo talento musicale è stato coltivato da Harvie S and Garry Dial, ha collaborato con artisti di rilievo internazionale, come David Binney, Steve Coleman, Joey Baron, Paul Motian, Craig Taborn, Mark Feldman, Kenny Werner, John Abercrombie, Bill Frisell con cui ha recentemente registrato in duo il magnifico “Small Town” per l’etichetta tedesca ECM.
EMANUELE MANISCALCO
Nasce a Brescia nel 1983. Dopo gli studi musicali condotti tra Brescia e Siena, matura significative esperienze concertistiche in Italia e all’estero (Enrico Rava, Stefano Battaglia, Ares Tavolazzi, Stefano Bollani), per poi trasferirsi a Copenhagen nel 2012, dove consegue una laurea specialistica sull’improvvisazione e ha l’opportunità di integrarsi compiutamente nella scena locale. Pianista e batterista in organici ridotti, in meno di un decennio ha inciso nove album a suo nome, dal piano solo al quartetto, di cui due per la ECM con il trio Third Reel (Roberto Pianca e Nicolas Masson). Degne di nota sono anche le due uscite per l’etichetta-collettivo danese ILK, rispettivamente in duo con Thomas Morgan (‘Copenhagen Season’, 2014) e in trio con Francesco Bigoni e Mark Solborg. Di più recente pubblicazione è un cd in duo con Sandro Gibellini. Grazie alla sua originalità e sensibilità, Emanuele Maniscalco è molto apprezzato anche come sideman da musicisti di varie generazioni e diversi stili musicali.
18 MARZO ORE 11.00
SALONE DELLE SCENOGRAFIE
ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE
ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE
Arpa Anna Loro
Flauto Andrea Manco
PROGRAMMA IN VIA DI DEFINIZIONE
ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE
Con il coordinamento di Sandro Laffranchini l’Ensemble del Teatro Grande è nato nel 2012 come formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande. Il gruppo esplora il repertorio cameristico nelle formazioni dal duo fino al quintetto con pianoforte. Nei concerti dell’Ensemble particolare attenzione viene data all'aspetto divulgativo dei capolavori della musica, dal ‘700 al contemporaneo – senza tralasciare opere di autori cosiddetti minori – nonché alle nuove proposte di compositori italiani e di autori sia emergenti sia già affermati del territorio bresciano. Oltre ai musicisti che formano l’Ensemble – Laura Marzadori (violino), Daniele Richiedei (violino), Eugenio Silvestri (viola), Sandro Laffrachini (violoncello), Andrea Rebaudengo (pianoforte) – l’Ensemble ospita nei suoi concerti giovani talenti e musicisti illustri del panorama nazionale e internazionale
23 MARZO ORE 20.30
SALA GRANDE
HOFESH SHECHTER / SHECHTER II
CLOWNS / NUOVA CREZIONE
CLOWNS
Produzione Hofesh Shechter Company , inizialmente commissionato da NDT
Co-produzione HOME Manchester e Lyric Theatre Hammersmith
Con il supporto di Fondazione I Teatri Reggio Emilia
Residenza creativa Attenborough Centre for the Creative Arts, Brighton
Originariamente commissionata e creata per il prestigioso Nederlands Dans Theater nel 2016, Clowns viene riallestito per Shechter II, la compagnia di giovani danzatori di Hofesh Shechter, uno dei più dirompenti coreografi della nuova scena. La serata si compone di una Nuova Creazione appositamente ideata per questo gruppo di danzatori selezionati in tutto il mondo tra i più ispirati e con maggiore talento. Chiuderà la serata una nuova creazione appositamente ideata per questo gruppo di danzatori selezionati in tutto il mondo tra i più talentuosi.
“Sono entrato nel mondo della danza da giovanissimo, vi avevo visto un cancello che rappresentava la via di fuga da una vita della quale non sapevo bene cosa fare ed avere ora la possibilità di mostrare quel cancello ad altre persone è una cosa che mi riempie di vera soddisfazione.”
(Hofesh Shechter)
HOFESH SHECHTER
Hofesh Shechter è riconosciuto come uno degli artisti più dirompenti di oggi ed è noto per la composizione di partiture musicali d’atmosfera a complemento della fisicità peculiare delle sue coreografie. Le sue creazioni per la Hofesh Shechter Company sono Uprising, In your rooms, The Art of Not Looking Back, Survivor (in collaborazione con Antony Gormley al Barbican di Londra), Sun, Political Mother, Barbarians e Gran Finale. Le sue creazioni sono presenti nel repertorio delle più importanti compagnie di danza nel mondo tra cui Royal Ballet, Netherlands Dance Theatre 1, Alvin Ailey American Dance Theatre, Bern Ballet, Carte Blanche Dance Company, Candoco, Batsheva Ensemble. Hofesh Shechter ha lavorato come coreografo per il teatro, la televisione e l’Opera. È artista associato al Sadler’s Wells Theater di Londra.
4 APRILE ORE 20.30
SALA PALCOSCENICO BORSONI
ELISABETTA CONSONNI
AND THE COLOURED GIRLS SAY DOO - DA DOO - DA DOO - DA DOO
Coreografia Elisabetta Consonni
Consulenza sonora Aftab Darvishi, Fabrizio Saiu
Disegno luci Walter Ballini
Costumi Sartoria Ghanese
And the colored girls say: Do - da doo - da doo - da doo è un lavoro sul concetto di margine che riflette sui fenomeni secondari, quelli che apparentemente restano nascosti o in secondo piano rispetto al centro focale. L’obiettivo è quello di mostrare questi fenomeni nel loro essere impercettibili, funzionali ad altro, fatti di vuoti e d’attese.
ELISABETTA CONSONNI
Laureata in Scienze della Comunicazione con una tesi sulla costruzione sociale del corpo nella danza, frequenta The Place – London Contemporary Dance School (2004-2005) e approfondisce indipendentemente la ricerca in ambito performativo in Olanda (2005-2009) e in Polonia (2013-2015). I suoi lavori Maquillage (2007), Fotoritocco (2012, vincitore di Presente Futuro Palermo 2012), Plutone (2016) e Ai lati d’Italia/alone (2016-17, finalista a Cross Award 2017) si situano nello spazio di dialogo tra la danza e altri linguaggi artistici. Dal 2013 è ideatrice di Ergonomica, un progetto di ricerca che indaga la relazione tra danza e architettura per lo sviluppo di strategie di attivazione della partecipazione nella rigenerazione urbana. All’interno del progetto realizza le azioni site specific We want to become architecture e Go with the flow (Polonia, 2014), la costruzione coreografata di Pompenpurg Park (Rotterdam, Biennale di Architettura 2014), Il secondo Paradosso di Zenone (Milano, 2016), Abbastanza Spazio per la più tenera delle attenzioni (progetto per la Biennale Danza 2016) e cura, assieme a Connecting Cutures, la conferenza teorica Spazio Ergornomico (sempre nell’ambito di Biennale Danza 2016). Collabora con vari artisti e realtà culturali tra cui Gianluca Fratantonio, Raoul de Jong, Solveig Chirey, Cristina Pancini, Adriano Cancellieri, Connecting Cultures, Virgilio Sieni, Aftab Darvishi, Giovanna Ricotta, Riccardo Buscarini.
4 APRILE ORE 21.30
SALA PALCOSCENICO BORSONI
ANNAMARIA AJMONE | ALBERTO RICCA / BIENOISE
TO BE BANNED FROM ROME
Concept Annamaria Ajmone e Alberto Ricca
Coreografa e danza Annamaria Ajmone
Musica live Bienoise (Alberto Ricca)
Spazio e costumi Jules Goldsmith
Luci e direzione tecnica Giulia Pastore
Produzione Torinodanza festival, Cab 008, Club To Club Festival
In collaborazione con The Italian New Wave
Progetto realizzato nell’ambito di Residenze Coreografche Lavanderia a Vapore / Piemonte dal Vivo
Selezionato da Hangar Creatività - Progetto promosso dall’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte
Con il sostegno di Mibact e Regione Toscana
Si ringrazia Alberto Leoni - IUTER
To be banned from Rome è l’incontro tra una delle più apprezzate danzatrici italiane e uno dei più sofisticati compositori di musica elettronica. Una performance nata dalla riflessione sulla persona digitale e sulle nuove geografie delle idee. Lo spettacolo si concentra sull’osservazione delle community online, nelle quali l’oggetto della discussione, per chi vi partecipa, diventa pensiero costante e unica dimensione rispetto alla quale misurarsi; luoghi non tangibili dove prendono vita città popolate da nicchie d'individui che condividono gli stessi interessi. Ne nasce un gioco a incastro tra gli spazi suggeriti da movimento e suono, dove danza e musica si completano necessariamente a vicenda.
ANNAMARIA AJMONE
Dopo la laurea in Lettere moderne presso l’Università Statale di Milano, si diploma come danzatrice presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Ha lavorato con Guilherme Botelho, Ariella Vidach, Daniele Ninarello e Santasangre. Collabora con Cristina Kristal Rizzo, Muta Imago, Strasse e con la videomaker Maria Giovanna Cicciari. Nel 2015 è invitata a partecipare a Compagnie di Jérome Bel. Nel 2013 crea [In]Quiete, finalista Premio Equilibrio. Nel 2014, Tiny vince il premio DNAppunti Coreografci ed è in seguito presentato a Romaeuropa Festival e alla Biennale di Venezia. Per la Biennale College 2015, crea B a.n. Da questa esperienza nasce l'idea di realizzare un progetto più ampio, Pratiche di abitazione temporanea, serie di azioni costruite e vissute in spazi non teatrali. Il progetto ha fatto tappa a Milano, (Fondazione Prada) Firenze (Palazzo Pitti e Cango), Parigi (Istituto Italiano di Cultura di Parigi), Los Angeles, (Night Gallery), Reggio Emilia (Musei Civici), Milano (Bonotto Edition). Nel 2017 crea Mash in collaborazione con la coreografa Marcela Santander Corvalàn. Vince il premio Danza&Danza 2015 come interprete emergente – contemporaneo.
ALBERTO RICCA / BIENOISE
Si diploma nel 2014 in Musica Elettronica presso il Conservatorio di Como, dopo una laurea in Linguaggi dei Media e il Master in Composizione al Centro Sperimentale di Cinematografa. Come Bienoise, nel dicembre 2015 pubblica l'album Meanwhile, Tomorrow per White Forest Records, considerato da molte riviste specializzate uno dei migliori album italiani dell'anno. Pubblica anche per Concrete Records (Small Hopes of Common People, un album di colonne sonore per film mai finiti, 2015), Bitcrusher (Sono una Teiera Tonda \Il mio beccuccio è a forma d'onda, 2010, col suo alias Maestro delle Metope). Dal 2015 è tra i protagonisti di The Italian New Wave, progetto di Club To Club Festival che promuove la nuova creatività musicale italiana su scala internazionale. Nel 2014 è stato scelto da Red Bull per rappresentare l'Italia alla Academy di Tokyo. È uno dei fondatori dell'etichetta e collettivo di musica improvvisata Floating Forest Records. Collabora, tra gli altri, con l'Istituto Europeo di Design di Milano per l'insegnamento delle tecniche produttive e performative della musica elettronica.
7 APRILE DALLE ORE 20.00 ALLE ORE 1.00
TEATRO GRANDE
LA GRANDE NOTTE DEL JAZZ
Progetto realizzato con la collaborazione artistica di Emanuele Maniscalco e Luigi Radassao.
Dopo lo straordinario successo d’esordio nel 2017, la Grande Notte del Jazz torna nel 2018 a invadere il Teatro Grande con la sua molteplicità di appuntamenti performativi con le note blu. Invariate rimangono la formula della rassegna e le prerogative della proposta artistica: offrire punti di vista originali e innovativi su sviluppi e ricerche di quell’espressione musicale che in senso molto ampio oggi chiamiamo «Jazz». Senza preclusioni riguardo a generi e stili, il progetto valorizza le proposte maggiormente creative e le produzioni più originali della scena locale, nazionale e internazionale. Il prossimo 7 aprile il Teatro Grande si trasformerà nuovamente in un grande hub multimediale, aprendo a esibizioni, incontri, performance, laboratori e concerti. La musica jazz s’insinuerà in ogni sala del teatro, mettendo in scena, attraverso allestimenti inconsueti, veri e propri percorsi d’ascolto lungo i quali lo spettatore sarà libero di muoversi seguendo i fili del cammino che riterrà più affascinante tra quelli proposti. Non mancheranno anche in questa seconda edizione della Grande Notte del Jazz workshop per musicisti, laboratori per bambini, presentazioni di libri, incontri con i musicisti e installazioni.
11 APRILE ORE 20.30
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
TRIO HEGEL
PROGRAMMA
Hanns Eisler Preludio e Fuga su B-A-C-H per trio d’archi op.46
Ernst Krenek Parvula Corona Musicalis ad honorem J. S. Bach" (1950) per trio d'archi op.122
Wolfgang Amadeus Mozart
Johann Sebastian Bach Preludio e Fuga (da J. S. Bach - BWV 853) K404a n. 1
Preludio e Fuga (da J. S. Bach - BWV 882) K404a n. 3
Al'fred Garrievič Šnitke Trio per violino, viola e violoncello
TRIO HEGEL
David Scaroni Violino
Davide Bravo Viola
Andrea Marcolini Violoncello
Il gruppo cameristico ha ottenuto in breve tempo riconoscimenti in numerosi concorsi come il Primo Premio Assoluto al 20° Concorso Nazionale di Musica da Camera Giulio Rospigliosi di Lamporecchio (PT) e il Primo Premio al 26° European Music Competition Città di Moncalieri (TO). Il Trio si è esibito a Venezia a Palazzo Albrizzi per l’Associazione Dino Ciani, a Cremona nel Cortile Federico II, all’Auditorium San Barnaba di Brescia per l’Associazione GIA (Giovani Interpreti Associati), al Mantova Chamber Music Festival, ai Concerti al Santuario di S. Teresa di Riva (ME) per l’Associazione Amici della Musica, a Padova per l’Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti e per l’International Music Meeting 2016 e a Milano presso l’Auditorium Gaber del Grattacielo Pirelli per la Società dei Concerti. La collaborazione con il compositore Mauro Montalbetti li ha portati all’esecuzione in prima assoluta del brano, edito da Rai-Trade, Sei Bagatelle per Trio d’archi e della composizione E voi empi sospiri – Madrigale per Trio d’archi, a loro dedicata, esibendosi in diretta per Bergamo. La loro crescita artistica è legata ai nomi del Quartetto di Cremona e di Antonello Farulli; fondamentali sono stati gli incontri con Luca Simoncini, Jürgen Kussmaul, Andrea Repetto, Christophe Giovaninetti e il Direttore d’orchestra Umberto Benedetti Michelangeli. Il Trioè stato selezionato per il progetto Le Dimore del Quartetto; il violinista e il violista hanno suonano rispettivamente un violino Giuseppe Luccie una viola Iginio Sdercifacenti parte della Collezione Adriana Verchiani Farullie per gentile concessione dell’Associazione Piero Farulli e della Signora Adriana Verchiani.
12 APRILE ORE 20.30
SALA PALCOSCENICO BORSONI
DEWEY DELL
À ELLE VIDE
Ideazione Agata, Demetrio, Teodora Castellucci, Eugenio Resta
con Teodora Castellucci, Agata Castellucci
Coreografia, costumi Teodora Castellucci
Musiche originali Demetrio Castellucci
Luci Eugenio Resta
Arti plastiche Chiara Bocchini
Realizzazione dei costumi Gabriella Battistini, Carmen Castellucci
Produzione Dewey Dell
Si ringraziano Valentina Guidi, Chiara Bartolini, Francesca Bartolini
Menzione speciale GD’A 06/07
Progetto partecipante a Aerowaves 2008/The Place, Londra
Il lavoro si concentra soprattutto sulla creazione di un vuoto tra due personaggi. Due animali. Due figure. Due disegni. Il primo. Rosso. Il Gallo. Il secondo. Bianco. Lo Scorpione. Due caratteri che si rispecchiano nell’espressione, nel comportamento, nel movimento. Pare esista un vago, lontano riferimento al “cartone animato”, all’ “animazione”. Ogni tanto affiorano voci spezzate e mosse da un tormento. Forse le voci di brandelli di cartoons depositati nella nostra memoria? Il movimento del Gallo è altero; scruta e osserva lo spazio come se fosse il depositario di un mistero. Il movimento dello Scorpione è l’immobilità precisa, sicura, mentale, di chi si trova nella stasi prima di attaccare. C’è un’eleganza impalpabile, inenarrabile, arcana. Il rosso del Gallo, il suo colore diventa il suo movimento. Il bianco dello Scorpione, la sua sospensione diventa la sua voce. Il nero dello spazio diventa il tempo di una relazione vuota. Forse mi trovo di fronte ad un’idea di cartone animato. Semplicemente.
Il lavoro, creato nel 2007, viene ripreso a undici anni di distanza e riportato in scena nella sua versione originale.
DEWEY DELL
Dewey Dell è una compagnia fondata nel 2007 a Cesena da Teodora, Demetrio, Agata Castellucci ed Eugenio Resta. I quattro componenti hanno attitudini in ambiti nettamente diversi e questo li porta ad occuparsi in maniera prioritaria di aspetti specifici del lavoro, senza per questo rinunciare a una costante modellatura collettiva dei materiali. Dal 2007 Dewey Dell ha creato sei spettacoli che sono stati presentati nei principali festival europei e in alcuni contesti internazionali, come Melbourne Festival in Australia, Cross Art Festival in Russia, l’Università di Wesleyan negli U.S.A. Il lavoro Marzo (2013) è nato in collaborazione con il fumettista e artista visivo Yuichi Yokoyama e il direttore teatrale Kuro Tanino. Il debutto mondiale di Marzo è stato presentato a Graz, all’interno di Steirischer Herbst Festival, e la première italiana alla Biennale Danza di Venezia 2014. Il nuovo progetto (2017) è intitolato Sleep Technique ed è in collaborazione con Massimo Pupillo del gruppo musicale Zu per la creazione della colonna sonora. Dal 2011 Dewey Dell ha iniziato una ricerca musicale creando tre concerti performativi dove la coreografia dei musicisti è profondamente legata alla produzione stessa del suono elettronico. I loro live concerts sono stati presentati in clubs e in alcuni festival musicali come Dancity Festival, roBot, Elita Festival, A l’Arme Festival di Berlino etc. Dewey Dell ha fatto parte del progetto Fies Factory/Centrale Fies dal 2008 al 2013 e di APAP (Advancing Performing Arts Project) dal 2013 al 2016. Attualmente divisa tra Berlino e Cesena la compagnia sta lavorando a nuove forme di sperimentazione legate alla danza che possano coinvolgere forme d'arte tra loro diverse.
12 APRILE ORE 21.30
SALA PALCOSCENICO BORSONI
MICHELE RIZZO
HIGHER
Concetto e coreografia Michele Rizzo
Musica originale Lorenzo Senni
Danzatori Juan Pablo Camara, Max Goran, Michele Rizzo
Disegno luci Michele Rizzo
Produzione Frascati Theatre and ICK Amsterdam
Management e P.R. DANSCO, GRIP
Supporto tecnico Lucas Heistinger
Higher è un rituale in cui la danza trae fondamento e ispirazione dall’esperienza del clubbing. Difficilmente ascrivibile a precise categorie formali, il ballo da discoteca assume invece un ruolo sociale, una forma di esperienza più simile alla preghiera e alla catarsi, personale e collettiva. Michele Rizzo sviluppa un’analisi culturale del clubbing a partire da un’idea di danza come linguaggio che – come diceva la filosofa Julia Kristeva, riferimento teorico dell’artista - “trascenda l’umano, al fine di superare la crisi e risvegliare un nuovo Rinascimento”.
Il potere catartico della danza diventa per Rizzo la chiave per uscire da questa condizione, e il luogo della discoteca l’ambiente ideale in cui svolgere un’attività non tanto ricreativa, ma trascendentale. In questo senso, la discoteca assume un’analogia profonda con il luogo della chiesa e l’esperienza del clubbing si assimila alla preghiera come celebrazione delle esistenze. Higher trasporta e traduce l’esperienza della discoteca nella rappresentazione teatrale, servendosi dei suoni elettronici di Lorenzo Senni, straordinario creatore della nuova scena elettronica internazionale.
MICHELE RIZZO
Michele Rizzo (1984) è un ballerino-coreografo e artista visivo italiano. Si diploma nel 2011 alla SNDO (School for New Dance Development, Amsterdam), dove ora insegna e nel 2015 al Sandberg Institute of Amsterdam, con un master in arti visive. Nel 2015 produce Higher, un progetto ispirato alla cultura del clubbing, per cui collabora con il produttore musicale Lorenzo Senni e che in seguito, prendendo talvolta la forma del workshop, è stato ampiamente riprodotto in tutta Europa. Il suo ultimo lavoro, Spacewalks, come Higher, ha a che vedere con il clubbing e la trance, nella loro relazione allo spazio e all’architettura virtuale. Dal 2017 Michele Rizzo fa parte di due piattaforme artistiche che sostengono il suoi lavori e la sua ricerca, l’olandese DANSCO e la belga GRIP.
LORENZO SENNI
Instancabile ricercatore dei meccanismi e degli elementi che compongono la musica dance e a capo della rispettata etichetta sperimentale Presto!?, Lorenzo Senni ha prodotto due degli album più singolari degli ultimi anni, “Quantum Jelly” (per l’etichetta Edizioni Mego) e “Superimpositions” (Boomkat Editions), entrambi acclamati da testate specializzate come Fact e Debug. Nel 2016 incide per la prestigiosa etichetta britannica Warp. La sua ultima uscita, “Persona”, recupera l’IDM dei primi anni Novanta con ironia e leggerezza. La sua produzione esplora l’idea del “buildup” che si trova nella musica dance più euforica come punto di partenza per creare invece brani più introspettivi, che ne conservano implicitamente la tensione emotiva e il pathos. Il 29 settembre ha pubblicato per Warp l’Ep “XAllegroX / The Shape of Trance To Come”.
17 APRILE ORE 20.30
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
ANCA VASILE VIOLINO
ALESSANDRO TREBESCHI PIANOFORTE
BAZZINI200 OPERA TRANSCRIPTIONS
In occasione del bicentenario della nascita del più grande compositore bresciano dell’800, la violinista Anca Vasile e il pianista Alessandro Trebeschi rendono omaggio ad Antonio Bazzini.
Virtuoso del violino in giovanissima età, compositore di talento, riunì attorno a sé i nomi più importanti del mondo musicale dell’epoca. Come direttore del Conservatorio di Milano, si distinse nell’arte della didattica, annoverando tra i suoi allievi di composizione Puccini e Catalani, portandoli a conoscenza della grande tradizione orchestrale, con cui si era confrontato nelle sue lunghe tournée come violinista.
Bazzini non perse occasione di omaggiare i suoi contemporanei, trasportando sul suo strumento le melodie che risuonavano in quegli anni nei teatri italiani, nel periodo più fulgido per l’Opera. Ai temi di Traviata, Lucia di Lammermoor, Norma e tanti altri capolavori, Bazzini aggiunse il proprio tocco personale, inserendo virtuosismi per violino eseguiti dalle mani del compositore e di pochi altri, vista la difficoltà tecnica della scrittura.
ANCA VASILE
Nata in Romania, comincia a studiare il violino all'età di 4 anni, frequenta il liceo musicale George Enescu e l'Università Nazionale di Musica a Bucarest. Nel 2006 inizia gli studi presso l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, iscrivendosi al corso di Alto Perfezionamento di Violino, studiando con Domenico Nordio e diplomandosi nel 2009. Vince 9 premi nazionali in Romania e 3 premi internazionali, l'ultimo dei quali vinto nella categoria solisti Rovere d'Oro 2010. Ha partecipato a grandi concorsi internazionali come il Queen Elisabeth a Bruxelles e il Violin Masters a Montecarlo e ha suonato nel ruolo di solista con le orchestre nazionali di Bucarest, Ramnicu Valcea e Galati. Ha partecipato a numerose masterclass dei violinisti Yuri Torcinsky, Mark Lubovsky, Nabueko Aseada, Giulio Franzetti, Kim Nam Num, Yvry Gitlis, Stefan Gheorghiu, Helena Bondarenko. Dal 2012 insegna violino propedeutico presso il Conservatorio di Brescia e Darfo. Collabora con le orchestre della provincia di Brescia e del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo; nel 2015 vince l'audizione per violino nell'orchestra di Bolzano e Trento; nel 2016 vince l'audizione per violino nell'orchestra del Teatro Comunale di Bologna. È vincitrice nel 2017 del concorso all’Opera di Roma e semifinalista nel concorso per spalla dei 2 violini per l'Orchestra Haydn di Bolzano nel 2016. Collabora tutt'ora con il pianista Enrico Pompili e suona in varie formazioni cameristiche.
ALESSANDRO TREBESCHI
Si diploma presso il Conservatorio Lucio Campiani di Mantova e prosegue i propri studi presso l’Università di Brescia dove nel 2003 si laurea in Economia Politica, e all’Università di Pavia dove si laurea in Economia Internazionale nel 2006. È stato allievo dei Maestri Rinaldo Rossi, Cristiano Burato e Piernarciso Masi. Ha ottenuto riconoscimenti al Maria Canals di Barcellona, all’Europeen Piano Competition di Le Havre, al Premio Iturbi di Valencia, oltre ad affermarsi in altri concorsi nazionali e internazionali. Si è esibito in Polonia, Moldavia, Macedonia, Spagna, Germania, Giappone come artista Kawai. È stato invitato a suonare al Teatro Grande di Brescia, Teatro Bibiena di Mantova, Sala Verdi di Milano e altre importanti sale. Promotore e direttore artistico del concorso lirico Bazzini di Montichiari (Brescia), è stato membro di giuria nel concorso lirico Coop Awards di Milano nel 2016 e nel 2017. Insegna pianoforte ed è direttore artistico dell’Accademia Antonio Vivaldi di Carpenedolo (Brescia). Ha fatto parte da pianista e insegnante del progetto European piano program 2010-2011 patrocinato dal Parlamento Europeo. Ha scritto e diretto per Terres des Hommes e la Commissione Europea il progetto triennale Music bridges West Bank, Italy and France che ha coinvolto più di 5000 bambini. Ha scritto una ventina di progetti e spettacoli per le scuole. Svolge un’intensa attività di maestro collaboratore accompagnando numerosi cantanti con i quali regolarmente si esibisce in concerti e recital. Ha lavorato da maestro di sala con il Teatro del Maggio Fiorentino a Firenze, il Teatro Grande di Brescia e altri teatri. È accompagnatore delle classi di canto al Conservatorio di Milano.
9 MAGGIO ORE 20.30
SALA GRANDE
EZIO MAURO
ALDO MORO, CRONACHE DA UN SEQUESTRO
(TITOLO IN VIA DI DEFINIZIONE)
Dopo il racconto sui cent’anni dalla Rivoluzione Russa, il giornalista, storico direttore di Repubblica propone un nuovo episodio di ‘cronaca a teatro’, questa volta dedicato a uno degli avvenimenti cruciali della storia della Prima Repubblica: l’omicidio di Aldo Moro. A quarant’anni da quel 9 maggio del 1978, quando il corpo del presidente della DC fu ritrovato morto in una Renault 4 a Roma, in via Caetani, Mauro ripercorre le vicende del rapimento dello statista, avvenuto la mattina del 16 marzo 1978 (giorno della presentazione del nuovo governo, il quarto guidato da Giulio Andreotti), i 55 giorni della prigionia in mano a un gruppo appartenente alle Brigate Rosse, fino all’uccisione e al ritrovamento del suo corpo a pochi metri da Piazza del Gesù, sede della Democrazia Cristiana.
La formula teatrale che propone Ezio Mauro è quella di un cronista che ripercorre in chiave narrativa i fatti, gli episodi, i particolari di una delle pagine più nere della storia italiana.
Sul palco, lo stesso Ezio Mauro porta lo spettatore dentro l’attualità di quei giorni tra il marzo e maggio del ’78. Quello pensato e proposto al pubblico sarà il lavoro di un cronista la cui narrazione a distanza di decenni si condisce di momenti lirici di grande impatto emotivo.
EZIO MAURO
Ezio Mauro inizia la professione di giornalista nel 1972 alla “Gazzetta del Popolo” di Torino. Passa poi a “La Stampa”, a Roma, come inviato di politica interna. Sempre per “La Stampa” svolge servizi e inchieste all’estero, in particolare negli Stati Uniti. Nel 1988 inizia la sua collaborazione con “La Repubblica”, come corrispondente dall’Urss, con base a Mosca. Per tre anni segue la grande trasformazione di quel Paese nel periodo della Perestrojka, viaggiando nelle Repubbliche dell’Unione Sovietica. Nel 1990 torna a “La Stampa” come condirettore, per poi assumere la carica di direttore nel 1992. Nel 1994 riceve il Premio Internazionale Ischia per il giornalismo. Dal 1996 è direttore di “La Repubblica”. Nel 1997 ottiene il Premio Internazionale Alfio Russo per il suo contributo al giornalismo. Nell’ottobre 2009 la Harvard Kennedy School, centro di formazione del personale di governo, e la Nieman Foundation for Journalism di Harvard gli assegnano un encomio in riconoscimento del ruolo svolto a “La Repubblica”. Nel 2011 pubblica con Gustavo Zagrebelsky La felicità della democrazia. Un dialogo, edito da Laterza. Nel 2015 sempre per Laterza esce Babel, un dialogo con Zygmunt Bauman. Lo stesso anno debutta Thyssen. Opera sonora, spettacolo tratto da un suo reportage sul terribile incidente avvenuto nel 2007 nell’acciaieria di Torino. Nel gennaio del 2016, dopo 20 anni, lascia la direzione di “La Repubblica” restando editorialista del quotidiano. Nel 2017 debutta lo spettacoloI due treni, Lenin e lo Zar. Cronache di una rivoluzione.
22 MAGGIO ORE 18.00
29 MAGGIO ORE 18.00
5 GIUGNO ORE 18.00
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
I CONCERTI DEL CONSERVATORIO
Concerti dei giovani musicisti del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia
La Fondazione del Teatro Grande rinnova la collaborazione con il Conservatorio Luca Marenzio ospitando i concerti dei migliori allievi del Conservatorio e offrendo loro la possibilità di esibirsi nell’ambiente settecentesco del Ridotto del Teatro Grande all’interno della Stagione della Fondazione.
24 MARZO ORE 11.00
21 APRILE ORE 11.00
10 MAGGIO ORE 20.30
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
ASPETTANDO LA STAGIONE D’OPERA
RECITAL DI CANTO
Aspettando la Stagione d’Opera è la proposta del Teatro Grande che anticipa e delinea i temi del cartellone d’Opera 2018, tradizionalmente organizzato nei mesi autunnali, da ottobre a dicembre.
Il recital del 10 maggio sarà offerto gratuitamente alla città in occasione degli European Opera Days 2018.
17 MARZO ORE 15.00
TEATRO GRANDE
IL GRANDE PER I PICCOLI
Laboratori, installazioni, performance per l’infanzia
Forte della numerosa partecipazione dei precedenti appuntamenti, l’iniziativa Il Grande per i piccoli, giunto all’ottava edizione, torna a coinvolgere bambini e famiglie, avviandoli ai linguaggi della contemporaneità attraverso attività pluridisciplinari. Gli spazi noti e meno noti del Teatro Grande accoglieranno esperienze creative appositamente ideate e realizzate per i bambini e gli adulti in un percorso che si snoda tra arte, illustrazione, architettura, spettacolo, scienza e tecnologia.
25 MARZO ORE 20.30
26 MARZO ORE 9.15, 11.15 E 14.30 SCUOLE
27 MARZO ORE 9.15, 11.15 E 14.30 SCUOLE
28 MARZO ORE 9.15, 11.15 E 14.30 SCUOLE
SALA GRANDE
OPERADOMANI
CARMEN. LA STELLA DEL CIRCO DI SIVIGLIA
Da Carmen. Opéra-comique in quattro quadri. Musica di Georges Bizet .
Libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy.
Prima rappresentazione:Parigi, Opéra-Comique, 3 marzo 1875
Adattamento musicale e drammaturgico in italiano a cura di AsLiCo
Direttore Azzurra Steri
Regia Andrea Bernard
Scene Andrea Bernard, Alberto Beltrame
Costumi Elena Beccaro
Elaborazione Cori dei ragazzi Giuseppe Califano
Orchestra 1813
Nuovo allestimento
Produzione AsLiCo in coproduzione con Bregenzer Festspiele
Opera domani - XXII edizione
Progetto per la produzione di opere liriche introdotte da percorsi didattici
26 MAGGIO ORE 17.00
SALA GRANDE
FACCIAMO LA BANDA
La Fondazione Teatro Grande di Brescia e UBI Banca promuovono l’educazione musicale attraverso la terza edizione del progetto Facciamo la Banda, realizzato con l’Associazione Filarmonica “Isidoro Capitanio” Banda cittadina di Brescia. Facciamo la Banda offre la possibilità a 30 giovanissimi di imparare a suonare uno strumento e formare una nuova banda di piccoli musicisti!