Domenica mattina con Beethoven
Musica da Camera 2018/19
Al MAC con Domenico Nordio e i Solisti de laVerdi
con un trio e un Settimino di Beethoven
Domenica 2 dicembre 2018, ore 11.00
M.A.C. Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 - Milano
Ludwig van Beethoven Trio per archi n. 1 in Sol maggiore op. 9
Ludwig van Beethoven Settimino per violino, viola, violoncello, contrabbasso, clarinetto, fagotto e corno in Mi bemolle maggiore op. 20
Domenico Nordio e “I Solisti de La Verdi”
Violino I Domenico Nordio
Viole Gabriele Mugnai
Violoncelli Mario Shirai Grigolato
Contrabbasso Michele Sciandra
Clarinetto Raffaella Ciapponi
Fagotto Andrea Magnani
Corno Sandro Ceccarelli
Secondo appuntamento con il violinista Domenico Nordio (artista residente de laVerdi) che sul palco del MAC (Piazza Tito Lucrezio Caro, 1) si esibisce insieme ai solisti dell’OrchestraVerdi in un programma dedicato a due composizionicameristiche di Beethoven. In apertura il primo dei tre trii per archi composti tra il 1796 ed il 1798, considerati tra le opere più interessanti del primo periodo del compositore e raramente eseguiti. A seguire il “Settimino op.20”, forse il lavoro più compiuto e perfetto del Beethoven “settecentesco” con sette strumenti affidati, oltre a Nordio, alle prime parti dell’Orchestra Verdi. Una domenica mattina di grande musica (2 dicembre, ore 11.00) nello spazio raccolto del M.A.C. Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 - Milano
Programma:
Ludwig van Beethoven Trio per archi n. 1 in Sol maggiore op. 9
Il Trio di Beethoven è il primo di un gruppo di tre, pubblicati nel 1798 con il numero d'opera 9 ma scritti nel 1797, anno in cui erano stati composti, tra l'altro, il primo Concerto per pianoforte e i due Quintetti op. 4 e op. 16. Qualche anno prima Beethoven aveva già sperimentato il Trio d'archi con l'op. 3. Questo e il gruppo suddetto costituiscono le uniche opere del genere del catalogo beethoveniano.
L'opera 9 è dedicata al «primo mecenate della sua musa», conte Browne, e designata dall'autore stesso, senza perifrasi, la migliore delle sue opere. Generalmente gli studiosi, tra essi il Prod'homme, riserbano soprattutto al terzo di questi Trii la piena qualifica di «beethoveniano», mentre a proposito del primo si parla, spesso di impronta mozartiana,
Ludwig van Beethoven Settimino per violino, viola, violoncello, contrabbasso, clarinetto, fagotto e corno in Mi bemolle maggiore op. 20
Il “Settimino op. 20” è considerato un capolavoro del genere cameristico della musica d’intrattenimento. Beethoven si applicò alla composizione fra la fine del 1799 e l’inizio del 1800; dopo una esecuzione privata in casa del principe Karl Philipp Schwarzenberg, la prima esecuzione pubblica ebbe luogo il 2 aprile 1800 presso il Burgtheater di Vienna, nel corso di un concerto organizzato dal compositore a proprio beneficio. Il Settimino ottenne subito grande successo e una grande celebrità fin dalla sua prima esecuzione.
Straordinaria fu la diffusione editoriale della composizione, più che nella veste originale nelle numerose trascrizioni, autorizzate e non. L’edizione a stampa fu realizzata in parti staccate dall’editore Hoffmeister nel 1802; e già allora Beethoven raccomandò all’editore di realizzare una trascrizione per quintetto con flauto, destinata al mercato dei dilettanti, che ne fecero già proposta al compositore. In seguito fu lo stesso autore a realizzare una trascrizione per pianoforte, clarinetto (o violino) e violoncello, dedicata al suo medico personale, Johann Adam Schmidt, e pubblicata nel 1805 a Vienna dal Bureau d’arts et d’industrie come op. 38. Spunti tematici della partitura furono ripresi da compositori come Bellini e Donizetti in partiture come Norma e La Favorita. Ancora Wagner in una sua novella giovanile (“Una visita a Beethoven”) descrisse una scena di musicanti girovaghi che eseguivano il Settimino in aperta campagna.
Il Settimino, infatti, è forse il lavoro più compiuto e perfetto del Beethoven “settecentesco”, che risponde in pieno a tutti i criteri della musica di “intrattenimento”, finalizzato a conquistare quel successo di pubblico di cui l’ingrato compositore, immemore dei non disprezzabili guadagni dovuti al brano, si lamentava.
La sede dei concerti è il M.A.C. in piazza Tito Lucrezio Caro, 1. Milano.
I Biglietti (euro 20,00/10,00) si possono acquistare nei giorni precedenti in Auditorium oppure, la mattina stessa del concerto, direttamente al M.A.C.
info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom, ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).
Biografie
Domenico Nordio. Violino
Domenico Nordio è uno dei musicisti più acclamati del nostro tempo. Si è esibito nelle sale più prestigiose del mondo (Carnegie Hall di New York, Salle Pleyel di Parigi, Teatro alla Scala di Milano, Barbican Center di Londra, Suntory Hall di Tokyo), con le maggiori orchestre, tra le quali la London Symphony, la National de France, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, l'Orchestre de la Suisse Romande, l'Orchestra Borusan di Istanbul, l'Enescu Philharmonic, la Simon Bolivar di Caracas, la Nazionale della RAI, la SWR Sinfonieorchester di Stoccarda, la Moscow State Symphony e con direttori quali Flor, Steinberg, Casadesus, Luisi, Lazarev, Aykal. I suoi ultimi tour internazionali lo hanno visto impegnato, tra l’altro, alla Sala Grande della Filarmonica di San Pietroburgo, al Concertgebouw di Amsterdam, alla Filarmonica Enescu di Bucarest, al Teatro Municipal di Rio de Janeiro, al Teatro Colon di Buenos Aires, alla Sala Tchaikovskij di Mosca, al Zorlu Center di Istanbul, all'Auditorium di Milano, alla Filarmonica di Kiev, nella Sala San Paolo di São Paulo, nella Sala Nezahualcóyotl di Città del Messico, al Teatro Solis di Montevideo, nella Sala Simon Bolivar di Caracas, all’Auditorium RAI di Torino.
Domenico Nordio è un artista Sony Classical. I suoi ultimi CD includono Respighi e Dallapiccola con Muhai Tang e la Filarmonica Toscanini di Parma (pubblicato a livello internazionale a Marzo 2013), Castelnuovo Tedesco e Casella con l'Orchestra della Svizzera Italiana e Tito Ceccherini (pubblicato a livello internazionale a Gennaio 2015), Busoni e Malipiero con l’Orchestra Verdi di Milano e Tito Ceccherini (pubblicato a livello internazionale nel 2018).
Allievo di Corrado Romano e di Michèle Auclair, nato a Venezia nel 1971, ex bambino prodigio (ha tenuto il suo primo recital a dieci anni), Domenico Nordio ha vinto a sedici anni il Concorso Internazionale "Viotti" di Vercelli con il leggendario Yehudy Menuhin Presidente di Giuria. Dopo le affermazioni ai Concorsi Thibaud di Parigi, Sigall di Viña del Mar e Francescatti di Marsiglia, il Gran Premio dell'Eurovisione ottenuto nel 1988 lo ha lanciato alla carriera internazionale: Nordio è l'unico vincitore italiano nella storia del Concorso.
Dal 2017 è Artista Residente dell'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.