L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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TRAMA DELL’OPERA

Darrell Standing, professore universitario, è detenuto nel carcere di San Quentin. Condannato all’ergastolo per l'omicidio del suo collega Haskel, deve invece la condanna a morte alla presunta aggressione a un secondino. Standing è sempre stato un detenuto "incorreggibile", un essere temuto da tutti, pericoloso e fortemente odiato dal direttore del carcere, Atherton. Dopo che un detenuto, Cecil Winwood, aveva inventato un piano di fuga ed ha accusato Standing di aver nascosto una cassa di dinamite all'interno del carcere, il professore è stato rinchiuso in una cella di isolamento. Qui ha subito anni di torture e di camicia di forza come punizione per non voler rivelare dove si trova la dinamite, che in realtà non è mai entrata all'interno del carcere. In cella di isolamento fa amicizia con altri due detenuti, Ed Morrell e Jake Openheimer, con i quali comunica battendo le nocche delle dita sulle pareti delle celle di isolamento attraverso un codice segreto.

Ed Morrell gli ha insegnato la tecnica della privazione sensoriale del proprio corpo: Standing riesce così a far morire il corpo e a uscire da esso, sopportando così giorni e giorni di camicia di forza, travalicando le mura del carcere. Attraverso l’induzione della piccola morte, egli si ritrova in epoche e luoghi a lui sconosciuti che fanno parte di una catena di vite passate dal suo spirito attraverso altri corpi.

Standing rivive le sue reincarnazioni. È Jesse Fancher, un bambino di 8 o 9 anni il cui padre era a capo di una carovana di pionieri che attraversa il deserto americano e viene attaccata da un gruppo di milizie formate da mormoni e indiani. È Adam Strang, un inglese vissuto tra il 1550 e il 1650, che giunge in Oriente con una nave olandese e, nel regno di Corea, fa innamorare di sé la bellissima signora Om, scatenando la gelosia di Chong Monju; caduto in disgrazia è costretto a vivere con l’amata quaranta lunghi anni di miserabili vagabondaggi, fino all’incontro con l’oppressore Monju, che uccide a mani nude, con le sue ultime forze. È il gigante Ragnar Lodbrog, schiavo nordico che in seguito diventa libero, soldato e amico di Pilato, ed è accanto al Prefetto del pretorio a Gerusalemme, quando viene giudicato Gesù; anche la donna che ama, Miriam, è affascinata dal Pescatore, ma Ragnar non accetta di cambiare la sorte del condannato, poiché Gesù stesso, con la sua straordinaria dolcezza, glielo impedisce.

Ora, rinchiuso nella cella della morte, Standing vive la sua ultima giornata. Si sente l’uomo più tranquillo del carcere: non basterà una corda per annientarlo. Sa che questa morte è preludio di altre vite. La curiosità per la prossima incarnazione prevale su tutti gli altri sentimenti.


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