La memoria di Aharon Appelfeld
Il 3 gennaio 2018 scompariva a Gerusalemme Aharon Appelfeld, il grande scrittore israeliano che, nei suoi romanzi, ha tenuto in vita il mondo ebraico perduto nell'Olocausto. Poco più che bambino fu deportato in un campo di concentramento ucraino con la famiglia. Il ricordo dello sparo che uccise la madre avrebbe acceso in lui, ormai salvo dopo la fuga avventurosa in Israele, la fiamma del talento che ne ha fatto il grande scrittore tradotto e premiato in tutto il mondo. Il documentario “Aharon Appelfeld. Kaddish per i bambini”, in onda lunedì 18 gennaio alle 21.15 su Rai5, racconta i dubbi e le certezze di un uomo che ha coltivato la memoria: “Il cuore - dice - ha dimenticato molto, luoghi, date, nomi. Malgrado ciò, quei giorni sono qui, nel mio profondo. Ogni volta che piove, fa freddo o soffia il vento, torno nel ghetto, nel campo di concentramento o nel bosco dove mi ero nascosto. A quanto pare la memoria ha radici profonde nel corpo. A volte basta l’odore del fieno che marcisce o il grido di un uccello per trascinarmi lontano e dentro di me”. Nei suoi racconti e romanzi, i sopravvissuti, i bambini e i contadini della terra dove, prima della follia nazista, si parlava yiddish tornano in vita per condividere gioie e miserie in un grande affresco pervaso di nostalgia. Per rendere omaggio a quelle anime scomparse, Aharon Appelfeld ha lavorato fino agli ultimi giorni di vita, combattendo per loro la dura battaglia contro l'oblio.