Dall'Abruzzo alla Grande Guerra
Rai3 e RaiStoria, #maestri dal 24 al 28 maggio
"Viaggio in Italia".
Alle 12:00 su Rai StoriaAbruzzo. La terra si ammala ma non muore. Tradizione e innovazione in Abruzzo. Viaggio dalle radici agresti e pastorali dell'Abruzzo, gli antichi mestieri, sino al suo sviluppo industriale, al contributo alla ricerca, all'innovazione.
"Passato e Presente" Fascismo e repressione
Nel 1926 le cosiddette “leggi fascistissime” trasformano definitivamente il fascismo in un regime totalitario. Tra i principali provvedimenti c’è l’istituzione del “Tribunale speciale per la difesa dello Stato”, che si occupa di reprimere ogni forma di opposizione politica. Con una prevalenza di giudici appartenenti alla Milizia fascista e la totale assenza di ogni garanzia per la difesa, il Tribunale riempie le carceri di antifascisti e le isole di oppositori politici sottoposti alla misura del confino di polizia. A “Passato e Presente”, in onda venerdì 28 maggio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Giovanni De Luna. Carcere e confino sono un’esperienza di vita molto dura, attraverso la quale sono passate le principali figure dell’antifascismo, ma anche tante persone comuni. Tuttavia, per quanto isolati, i dissidenti politici al regime fascista trovano il modo di comunicare tra loro e di ricreare forme di vita associativa e politica. Un legame che rinsalderà in essi i valori dell’antifascismo e lo spirito di gruppo, preparando più di una generazione alla lotta di Resistenza.
"Passato e Presente" Il cancelliere Willy Brandt
Willy Brandt nasce a Lubecca nel 1913. Giovanissimo, entra nella gioventù socialista e, quando Hitler sale al potere, parte per Oslo dove organizza una cellula dell’opposizione al nazismo. Ritorna in Germania dopo la guerra e, nel 1949, entra al Bundestag con il partito socialdemocratico. Un personaggio analizzato dal professor David Bidussa e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda venerdì 28 maggio alle 14:20 su Rai Storia. Nel 1957 Brandt è sindaco di Berlino ed è in questa veste che, in una città divisa dal Muro, costruisce la sua popolarità. Nel 1969 diventa cancelliere della Repubblica Federale tedesca e intraprende una politica di distensione nei confronti dell’Unione Sovietica, lavorando per allentare le tensioni della guerra fredda. La sua “Ostpolitik” porta alla firma di trattati distensivi con la Repubblica Democratica tedesca e con la Polonia. Il 7 dicembre 1970, durante una visita di Stato a Varsavia, Brandt pretende di fare una deviazione e, nel luogo in cui un tempo sorgeva il ghetto ebraico, s’inginocchia in silenzio davanti al monumento agli eroi della Resistenza. Quel gesto e la sua politica gli valgono nel 1971 il Premio Nobel per la pace.
"SeDici Storie" Tra Genova e Roma: Rinaldo Enrico e Sergio Lenci
Un elicotterista pilota, protagonista di un’operazione di soccorso rimasta nella storia di Genova e del suo mare, e un architetto vittima del terrorismo, a Roma: Rinaldo Enrico e Sergio Lenci. Personaggi e vicende raccontati “SeDici Storie”, in onda in prima visione venerdì 28 maggio alle 21.10 su Rai Storia. Rinaldo Enrico, nato ad Albenga nel 1920, è tra i fondatori del Nucleo Elicotteri dei Vigili del Fuoco di Genova e - specializzato in missioni di soccorso alla guida di un Agusta Bell 52 “Libellula” - si distingue in vari soccorsi anche molto rischiosi, tra i quali quello per l'affondamento nel 1970 della nave “London Valour” davanti al porto di Genova, costato la vita a 20 marinai inglesi. Il 9 aprile 1970, la “London Valour”, ancorata in rada davanti alla diga foranea "Duca di Galliera" del porto di Genova, viene sorpresa da un forte libecciata con onde altissime. Per diverse ragioni, l'equipaggio non riesce ad avviare i motori della nave, che - priva di governo e con le ancore che “arano” il fondale - si va a schiantare contro la diga. Enrico, con il suo piccolo elicottero, si alza in volo nonostante il vento forte e riesce a salvare cinque marinai: “un salvataggio molto difficile – dirà in un’intervista tv – perché il vento mi sbatteva contro gli alberi della nave”. Una storia e un naufragio rimasti nella storia di Genova e di molti abitanti, testimoni oculari di quella vicenda, vissuta “in diretta” dalla città. Tra gli intervistati Aldo Baffo, ex capo pilota del Porto di Genova; e Marco Cuzzi docente di storia contemporanea alla Statale di Milano. Sergio Lenci – di cui parlano, tra gli intervistati, il figlio Ruggero Lenci, e Walter Veltroni – nasce, invece, a Napoli e si laurea in Architettura nel 1950 presso la Facoltà di Architettura della Sapienza Università di Roma, nel 1977 vince il concorso di Professore ordinario di Composizione architettonica, incarico ricoperto fino al 1999. Il 2 maggio 1980 Lenci subisce un'aggressione da parte di un gruppo di terroristi di Prima Linea: quella mattina, in otto, si recano al suo studio per ucciderlo sparandogli un colpo di pistola alla nuca. Sopravvissuto all'attacco, ha vissuto per i restanti 21 anni con un proiettile nella nuca. La sua “colpa” sarebbe stata quella di aver progettato il carcere di Roma-Rebibbia con criteri di rispetto dei diritti umani dei prigionieri, così da ridurre quel "potenziale rivoluzionario", sul quale i terroristi avrebbero voluto poter contare nel momento della rivoluzione.
'14-'18: la grande guerra cento anni dopo "Sarajevo: 28 giugno 1914"
Il 28 giugno 1914, a Sarajevo, viene ucciso l’arciduca Francesco Ferdinando. È l’inizio della crisi. Il 23 luglio l’Austria invia un ultimatum alla Serbia, cinque giorni più tardi scoppia la guerra. L’Italia, rimasta inizialmente neutrale, il 24 maggio 1915 si schiera contro gli ex alleati mitteleuropei: troppo forti il sentimento antiaustriaco della popolazione e la spinta del movimento irredentista per rispettare la firma della Triplice Alleanza. Vicende raccontate da “La grande guerra ’14 – ‘18” - la serie prodotta da Rai Storia, presentata da Paolo Mieli, con la conduzione di Carlo Lucarelli e con la consulenza storica di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi – in onda venerdì 28 maggio alle 22.10 su Rai Storia.