L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Aspettando il 2024

Dal 14 luglio al 26 agosto 2023 tornano in scena i capolavori di Giacomo Puccini per la 69° edizione dell’unico festival al mondo dedicato a Giacomo Puccini. Nello scenario unico del Gran Teatro all’aperto sulle rive del Lago Massaciuccoli, il Festival Puccini di Torre del Lago propone quattro titoli pucciniani tra i più amati dal pubblico La bohème - Turandot - Madama Butterfly e Il tabarro, quest’ultimo in scena in dittico con l’opera di Béla Bartók Il castello del duca Barbablù

3 nuove produzioni La Bohème e Madama Butterfly, Dittico Tabarro e Castello di Barbablù

  • La Bohème sullo sfondo di una Parigi attraversata dalle contestazioni del “maggio francese” è quella immaginata dal regista Christophe Gayral. Sul podio Alberto Veronesi

  • Madama Butterfly il nuovo allestimento firmato regia scene e costumi da Pier Luigi Pizzi che si affida alla tradizione per raccontare la tragica vicenda della povera geisha e il contrasto oriente occidente. Sul podio Francesco Cilluffo

  • L’incompiuta pucciniana, Turandot , vede la ripresa dell’allestimento per la regia di Daniele Abbado con le scene di Angelo Linzalata. Sul podio Robert Trevino

  • In agosto per 2 rappresentazioni (12 e 26 agosto) il Festival Puccini mette in scena il dittico Il Tabarro e l’opera di Bartok il Castello del duca Barbablu . (coproduzione con il Teatro dell’Opera di Roma)

  • Completano la programmazione Concerti con il ritorno il 20 luglio dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia sotto la direzione di Gianandrea Noseda

BIGLIETTERIA Tel. 0584- 359322

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Siamo ormai alle porte del centenario della scomparsa di Giacomo Puccini: epicentro delle manifestazioni promosse dal Comitato nazionale per le celebrazioni sarà Torre del Lago, la villa dove il maestro visse, il teatro e il Festival a lui dedicati.

Viareggio e Torre del Lago si accingono infatti a festeggiare le ricorrenze Pucciniane con tutta una serie di eventi e di progetti che vanno al di là della semplice manifestazione. Tutto il territorio sarà coinvolto dalle celebrazioni, in un più generale progetto di riposizionamento competitivo sullo scenario nazionale e internazionale, sia per il Festival Puccini, unico al mondo dedicato al maestro, che per la nostra città intesa come luogo in cui vivere e lavorare e come destinazione turistica preferenziale.

Città di mare e di terra allo stesso tempo, Viareggio mostra oggi le condizioni ideali per diventare un connubio di conservazione e innovazione: modello di sostenibilità, di rispetto e valorizzazione della tradizione e, nel contempo, di decisa proiezione verso il futuro.

L’obiettivo è quello di far evolvere il tradizionale modello novecentesco della “Perla del Tirreno” con una vocazione turistica incentrata sul paradigma classico della villeggiatura, a un modello integrato di città esperienziale nel senso più pieno del termine, con una maggiore componente di turismo culturale, immersivo ed emozionale; completato, sul piano economico, dal presidio delle attività storiche nelle costruzioni navali e da un forte rilancio delle attività artigianali e creative.

Nel Gran Teatro in riva al lago, a pochi passi dalla villa mausoleo, il paesaggio sonoro che lo circonda e lo caratterizza, si afferma assieme con altri linguaggi, grazie ad un programma integrato di produzione culturale, arte contemporanea, valorizzazione storica e rigenerazione urbana.

Torre del Lago, infatti, e il Belvedere in particolare, sarà oggetto nei prossimi mesi di un restauro completo, che porterà da un lato a sistemare l’esistente, con tutta la storia di cui i luoghi sono stati testimoni, dall’altro a proiettarsi verso le nuove tecnologie di cui Puccini fu amante e precursore.

La riqualificazione del Belvedere Puccini riguarderà non solo la piazza ma anche il Parco della Musica, il porticciolo e il ponte di accesso: il tutto in vista dell’intervento su Villa Caproni che diventerà così il nuovo accesso al Gran Teatro Puccini. Gli ampi edifici di archeologia industriale saranno restaurati e adibiti a spazi polifunzionali, includendo oasi dedicate alla conservazione della fauna e della flora di questo lembo di paradiso dove il paesaggio si fa musica, con suoni e suggestioni unici: dal frusciare del vento tra i falaschi all’onda piatta del lago.

«Torre del Lago, gaudio supremo, paradiso, eden, empireo, turris eburnea, vas spirituale, reggia… abitanti 120, 12 case. Paese tranquillo con macchie splendide fino al mare, popolate di daini, cignali, lepri, conigli […]. Tramonti lussuriosi e straordinari»: queste le parole con cui, già nel 1900, Puccini celebrava la quiete e la bellezza di Torre del Lago. Un legame d’elezione a cui dobbiamo e vogliamo rendere omaggio.

Il sindaco

Giorgio Del Ghingaro


…………..Dalla sua nascita, il Festival di Torre del Lago celebra Puccini in ciascuna delle sue stagioni liriche. È la sua missione fondante. Per questo l'eccezionalità costituita dal centenario della morte - e tra due anni quello della prima esecuzione di Turandot, sarà l'occasione per magnificare i luoghi di Puccini. Diffonderne la conoscenza e consapevolezza. Con cura delicata, per conservare - per quanto sia possibile a distanza di cento anni- quel senso di autoprotezione nei modi del proprio vivere che gli garantissero uno stato esistenziale di autenticità. E quanto autentica fosse la ricerca dell'abitare, per garantire un tale rapporto con l'umano e con il naturale, lo esprimono ancora i suoi luoghi. È la ragione per cui è così importante conservarne vitale, per quanto possibile, l'originalità. Garantendone però la funzionalità di accoglienza e accessibilità, tanto materiale che intellettuale, come richiede un Festival che richiama molti amatori, non solo europei ma anche esteri. Soprattutto colgono l'occasione per volgere lo sguardo attorno e conoscere la Toscana circostante e il suo mare. Cioè, per vivere un'esperienza di viaggio, ciò che nel muoversi convulso della convenzionalità turistica mondiale può appassire. Per questo il principale progetto sarà arredare questa riva del lago di Massaciuccoli con quegli allestimenti

suggestivi derivati o emerse dalle rappresentazioni: è un antico progetto dell'architetto Paolo Riani che non ha perduto di attualità, anzi ha maturato necessità nel corso degli anni e ora nell'occasione del centenario, dovrà essere realizzato.

Parlando di Torre del Lago, cosa prova per questo luogo così speciale?

Semplicemente, non riesco ad abituarmi al fascino della sua inesauribile volubilità: infinitamente cangiante, nel reciproco influsso di acqua, terra e aria. Se qualcuno, qui, leggerà queste nostre righe, si guardi attorno: percepirà quello che io fatico a esprimere con le parole. Questo continuo mutare di sembianze e luci del paesaggio nelle ore del giorno e nelle stagioni dell'anno, tra lago, monti, palude, vegetazione selvatica, canali e laggiù, a poca distanza, che pare siderale, il mare. Va bene: è geografia e natura. Paesaggio, come ce n'è tanti in Italia. Ma questo paesaggio ha una sua espressione musicale. Lo si ritrovi proiettato nelle notti romane di Tosca, in quelle parigine della vita di Bohème o tra i barconi delle rive della Senna del Tabarro, o nella California della Fanciulla del West, quanto negli orizzonti scrutati da Butterfly, sono sempre le straordinarie sensazioni di questo volere vivere di Puccini in questo ambiente naturale che si trasforma in musica. E questi luoghi, quanto quel pianoforte conservato a pochi metri dal Teatro, risuonano di questa trasfigurazione.

Ecco: è per questo che non ci si può abituare alla meraviglia unica del paesaggio di Torre del Lago.

Luigi Ficacci

neo presidente della Fondazione Festival Pucciniano dal 28 aprile 2023 

Storico dell’arte, è stato soprintendente al patrimonio culturale a Lucca e Massa Carrara di cui ha fondato la soprintendenza nel 2005; soprintendenza che è tornato a dirigere dal 2015 al 2018. E’ stato altre sì soprintendente alla Belle Arti a Bologna (2008-2014) e direttore dell’Istituto Centrale del Restauro (2018-2020). Convinto del valore del turismo per lo sviluppo e il progresso della cultura, è docente del corso di Scienze del Turismo allaFondazione Campus


O bella età d'inganni e d'utopie!

boheme

La bohème (nuovo allestimento). L'affresco musicale che Giacomo Puccini dedica alla gioventù, alla spensieratezza, ai sogni e all’amore sarà in scena per 4 rappresentazioni (14 e 29 luglio- 10 e 25 agosto)con una nuova produzione. La vita bohémienne del gruppo di giovani artisti, idealisti e senza quattrini è ambientata sullo sfondo del “maggio francese” tra il Natale del ’67 e i primi mesi del ’68. I fermenti di ribellione dei giovani francesi di quel periodo storico sono riconoscibili nella scena ideata da Christophe Ouvrard, scenografo francese formatosi a l'école des Beaux Arts de Bordeaux e con al suo attivo numerosi

allestimenti di successo in Francia, Germania, Austria. La regia dello spettacolo è affidata a Christophe Gayral, che dopo un inizio di carriera come attore in spettacoli di teatro classico e contemporaneo, di marionette, teatro di strada, cabaret, danza contemporanea, coro di strada, si è dedicato alla regia firmando numerosi spettacoli in Francia e anche in Italia per il Teatro La Fenice di Venezia.

Gli interpreti: il poeta Rodolfo è Oreste Cosimo , il pittore Marcello Alessandro Luongo , il musicista Schaunard Sergio Bologna , il Filosofo Colline Antonio Di Matteo, amici che ogni giorno devono ingegnarsi per combattere il freddo e mangiare ma, forti della loro profonda amicizia, affrontano con spirito goliardico i problemi del quotidiano. Alla bellissima storia di amicizia si aggiunge l’emozionante storia d’amore tra Mimì, Claudia Pavone e Rodolfo che culmina con la morte di Mimì e che segna la fine di tutti i loro sogni. Musetta sarà Federica Guida . I costumi sono firmati da Tiziano Musetti, da un’idea di Edoardo Russo. Sul podio Alberto Veronesi guiderà l’Orchestra il Coro del Festival Puccini.

Christophe Gayral regista

a proposito della Bohème. “Il secondo atto è un tornado di musica, incredibile nella sua concisione: solo diciannove minuti, più di 80 personaggi che cantano tutti versi diversi quasi contemporaneamente, un pasticcio di azioni e folle diverse, con al centro una magnifica pausa di eleganza e piccante e di fama internazionale: "Quando me'n vo..." di Musetta… un momento sospeso nel mezzo dell'opera. Semplicemente fantastico! Sono venuto per la prima volta a Torre del Lago più di 25 anni fa per vedere uno spettacolo di Madama Butterfly e anche per visitare la casa di Puccini. Conservo un bellissimo ricordo di questo momento molto speciale. Devo dire che è una vera e propria occasione unica che il festival mi offre per poter celebrare Puccini a pochi metri da casa sua. Ma per me la sua musica è anche oltre questo luogo, la sua musica è qui ma allo stesso tempo in qualsiasi altro posto. La musica di Puccini e le sue opere sono internazionali, la sua musica è sicuramente una delle più eseguite al mondo perché questo genere di musica tocca immediatamente il cuore di tutti.


Gira la cote! Gira, gira! Gira…

turandot

Turandot. L’incompiuta pucciniana, di cui ricorreranno nel 2026 i 100 anni dalla prima rappresentazione avvenuta postuma alla morte del suo autore torna in scena con il finale di Luciano Berio, per 4 rappresentazioni (15luglio/4-11-19agosto) nell’allestimento che porta la firma di Daniele Abbado con le scene ideate da Angelo Linzalata realizzate dagli artisti della Cittadella del Carnevale e i bellissimi costumi di Giovanna Buzzi. Un cast d’eccezione per questa opera considerata un vero capolavoro del novecento con il debutto a Torre del Lago nel ruolo del titolo del soprano lirico drammatico Sandra Janušaite stella del firmamento lirico mondiale riconosciuta come una delle migliori soprano del nostro tempo. Nel ruolo del principe Calaf il ritorno sulle scene del Festival Puccini del tenore Amadi Lagha. Liù sarà interpretata da Emanuela Sgarlata, Timur Antonio Di Matteo, Ping Tommaso Barea, Pong Marco Miglietta, Pang Andrea Giovannini. Sul podio il gradito ritorno della bacchetta di Robert Trevino che guiderà Orchestra Coro del Festival Puccini .

Daniele Abbado regista

Lo spettacolo muove dalla considerazione di Turandot come opera che sta appieno nel percorso teatrale del novecento. Un’opera che ci consegna a un universo in cui coesistono mondi diversi. La favola musicata da Puccini ci spinge verso una narrazione non letterale né tantomeno realistica. Si parte da una situazione archetipica: il mondo che irrompe in scena è in preda a una paralisi, in una situazione di crisi diffusa. Non si conosce l’origine di questa crisi, probabilmente è stata dimenticata. E, come nell’archetipo, restano da svelare degli enigmi. Nel racconto scenico emerge una catena di traumi che premettono al trauma principale, quello della Regina Turandot, che ne reincarna uno lontanissimo. Siamo all’interno della dualità maschile – femminile, una dualità

irrisolta. Questo clima di allucinazione collettiva può essere superato solamente con atti che ripristino la conoscenza. Per questo il ruolo e la funzione del giovane principe senza nome assumono fin dall’inizio il carattere della necessità. Le tre Maschere sono parte essenziale del racconto, indicano che c’è un ruolo decisivo del Teatro. Il Teatro come luogo delle vicende interiori più inafferrabili ma anche come luogo di possibili svelamenti. Puccini non riuscì a completare Turandot. Anche con l’importante apporto di Luciano Berio, questo racconto scenico sembra non chiudersi su una fine, quanto piuttosto donare a Turandot il senso di un tentativo, un esperimento. Turandot come Opera Aperta, consegnata al destino di generare e ospitare finali di significato diverso.


Badate... ella ci crede!

butterfly

Un nuovo allestimento anche per rappresentare la commovente e tragica storia di Cio Cio San che culmina

con la sua morte, decisa a morire come una orgogliosa figlia del Sol Levante. Madama Butterfly, una delle opere liriche più popolari del Maestro che conquista il pubblico di tutto il mondo per la poesia e la drammaticità che contraddistinguono la storia d’amore della sventurata geisha è in scena al Festival Puccini per 4 rappresentazioni (28 luglio/ 5-18-24 agosto) con l’interessante lettura di PierLuigiPizziche dello spettacolo firma regia, scene e costumi.

Protagonisti nel ruolo di Cio Cio San, il soprano Carolina Lopez Moreno, mentre Luciano Ganci torna al Festival Puccini per vestire i panni del tenente Pinkerton. Nel ruolo di Sharpless il baritono Bruno Taddia . Yamadori è William Corrò , Lo zio Bonzo il basso coreano SeungPilChoi. Sul podio un nuovo debutto al Festival Puccini , Francesco Cilluffo .

Pier Luigi Pizzi regia, scene e costumi

Inseguo un ideale poetico lasciandomi trasportare dalle emozioni che Puccini copiosamente ciregala

“Torno a Torre del Lago dopo la felice esperienza dello scorso anno con Tosca. Ora è la volta di Madama Butterfly. È con quest’opera che ho fatto il mio primo fortunato incontro con Puccini, agli inizi della mia attività di scenografo. La regia era di Franco Enriquez, che però non venne mai alle prove per un incauto accavallamento di impegni. Così m’improvvisai regista lasciandomi trasportare in modo naturale dalla musica, poeticamente, con estrema semplicità, al limite dell’astrazione, come avevo fatto per la scenografia…

Ho dovuto aspettare fino al 1969 per ritrovare Puccini, all’Arena di Verona, con Turandot, per la regia di Luigi Squarzina, in un momento di grande emozione.

Negli anni 70, al Lyric Opera di Chicago mi sono trovato ad affrontare tre capolavori pucciniani: La bohème e Manon Lescaut con Giorgio De Lullo regista e Tosca con Tito Gobbi. La bohème si rappresentò anche al Met, protagonisti Renata Scotto e Luciano Pavarotti.

Un accumulo straordinario di emozioni mi è passato attraverso la musica pucciniana.

Eppure la nuova esperienza di regista mi ha portato altrove, con l’opera barocca e il Teatro della Meraviglia, col Rossini serio e buffo, con Mozart, verso interessi musicali lontani dal verismo.

La riscoperta di Puccini è avvenuta più tardi. Nel 2004, come Direttore Artistico del Festival di Macerata, ho deciso di programmare allo Sferisterio, Turandot. È stata la mia prima regia pucciniana , vista come un percorso iniziatico alla scoperta dell’amore.

Per Madama Butterfly, prevista in stagioni successive. ho chiesto di curarne la regia a Gabriele Lavia , che dopo aver accettato all’ultimo si è ritirato dal progetto. Era tardi per trovare un nuovo regista, non avevo scelta, dovevo pensarci io.

È bastato rimettermi all’ascolto per ringraziare il caso, che mi offriva un’occasione così preziosa.

Ho molto amato ritrovare questo capolavoro e riscoprirne i tanti preziosi valori.

Sono certo che questa nuova occasione mi darà la possibilità di scavare anche più in profondità.

Seguendo un metodo che mi appartiene metto al centro dei miei progetti la musica, che mi impone di rinunciare ormai sistematicamente ad ogni genere di ornamento, guidandomi con rigore nel percorso drammaturgico.

Evito il lato folcloristico, asciugo al massimo le citazioni alla tradizione, cerco nei personaggi la maggior credibilità.

Inseguo un ideale poetico lasciandomi trasportare dalle emozioni che Puccini copiosamente ci regala. Non mi piace entrare troppo in dettaglio, anticipando idee registiche, che devono prima essere verificate in sede di prove.

Che tutto questo accada a Torre del Lago, mi conforta e mi rassicura, perché il clima di lavoro, già sperimentato, è di ottimo livello. Conosco solo qualcuno del cast, il che significa che il primo impegno, fin dal primo giorno, sarà quello di respirare insieme, per trovare quell’affiatamento e quella complicità, indispensabili ad un lavoro di squadra.

È, per ora, quello che mi sento di assicurare a questa nuova impresa nel nome


È ben altro il mio sogno!

tabarrobarbablu

In agosto per 2 rappresentazioni (12 e 26 agosto) il Festival Puccini mette in scena il dittico Il tabarro e l’opera di Bartók Il castello del duca Barbablu (coproduzione con il Teatro dell’Opera di Roma ) Due atti unici rappresentati per la prima volta nel 1918 rispettivamente a New York e Budapest. Con Il tabarro, atto unico de il Trittico pucciniano, Puccini porta in scena le vicende di una società di degrado, di persone che hanno bisogno di dare una motivazione alla loro grama vita e il tradimento, l’amore clandestino è proprio una scossa a questa vita di sacrifici. La vicenda è ambientata su una chiatta della Senna e ha ancora una volta un finale drammatico, la morte dell’amante, ucciso dal marito tradito. Protagonisti dell’opera Giorgetta Monica Zanettin, Luigi Azer Zada, Michele Lucio Gallo, la Frugola Loriana Castellano

Il Castello del duca Barbablu di Bela Bartók su libretto di Béla Balázs, è un breve dramma ispirato al fiabesco personaggio di Barbablù, la cui vicenda si svolge nella sala buia di un castello con sette porte chiuse e ha per protagonisti Barbablù e la nuova moglie Judith. Ad ispirare Bela Bartók per la composizione dell’opera fu l’occasione di un concorso per un’opera in un atto, bandito nel 1911 dal Ministero per le belle arti di Budapest. L’opera non fu ben accolta nel concorso e il suo autore dovette attendere il 1918 per vederne la prima al Teatro di Budapest. L’opera dura poco meno di un’ora e ha per protagonisti solo due personaggi: Barbablù, baritono che a Torre del Lago sarà interpretato da Mikhail Petrenko e la sua ultima moglie Judit soprano/mezzosoprano interpretata da Szilvia Voros. I due sono appena arrivati, e Judit è venuta nel castello di Barbablù per la prima volta, fuggendo dalla casa paterna, dove tutti sono stati contrari al suo matrimonio con questo gentiluomo dall’oscuro passato. La regia dello spettacolo è affidata a Johannes Erath visionario regista tedesco mentre le scene sono di Katrin Connan e i costumi di Noelle Blancpain. Il ritorno sul podio del Festival Puccini del giovane direttore Michele Gamba.


 santacecilia

Gianandrea Noseda

Gianandrea Noseda è riconosciuto come uno dei più importanti direttori d’orchestra della sua generazione. Direttore Musicale della National Symphony Orchestra di Washington dal 2017 e dove è stato recentemente annunciata la sua riconferma fino al 2027, dal 2021 è il nuovo General Musik Direktor dell’Opernhaus di Zurigo, dove sta il suo primo “Anello del Nibelungo” di Wagner e dove è stato recentemente rinnovato fino al 2028. Nel Settembre 2019 ha iniziato un’appassionante avventura come Direttore Musicale del Festival di Tsinandali in Georgia, dove è previsto rimanere fino al 2025. Gianandrea Noseda è anche Direttore Ospite Principale della London Symphony Orchestra, con la quale realizza

ogni anno importanti progetti al Barbican Center di Londra, incisioni discografiche per l’etichetta LSO Live e tournée internazionali. Tra il 2007 e il 2018 Gianandrea Noseda è stato Direttore Musicale del Teatro Regio Torino, che ha portato a una nuova dimensione internazionale, caratterizzata da importanti tournée internazionali e da una imponente attività discografica. Per oltre vent’anni, tra il 2000 e il 2020, è stato direttore artistico dello storico Festival di Stresa. Tra 2002 e il 2018 ha diretto ogni stagione alla Metropolitan Opera di New York nuove produzioni e riprese, oltre a concerti sinfonici alla Carnegie Hall. È inoltre ospite regolare del Teatro alla Scala di Milano e della Royal Opera House Covent Garden di Londra; nel 2015 ha fatto il suo debutto al Festival di Salisburgo. Alla guida della BBC Philharmonic dal 2002 al 2011, Gianandrea Noseda è stato “Victor De Sabata Guest Chair” della Pittsburgh Symphony Orchestra tra il 2011 e il 2014 e Direttore Ospite Principale della Israel Philharmonic tra il 2014 e il 2020; ha diretto oltre cento orchestre sinfoniche, tra cui i Berliner e i Wiener Philharmoniker. Collabora regolarmente con le maggiori orchestre del mondo, tra cui la NHK Symphony di Tokyo, la New York Philharmonic, la Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, i Wiener Symphoniker e l’Orchestre de Paris, oltre che – in Italia

– la Filarmonica della Scala e l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. L’intensa attività discografica di Gianandrea Noseda conta oltre 80 titoli, molti dei quali hanno ricevuto premi e riconoscimenti dalla critica internazionale : è iniziata nel 2002 con l’etichetta Chandos, ed è proseguita per Deutsche Grammophon, Warner, Helicon Classics, Foné . Per l’etichetta LSO Live e con la London Symphony Orchestra sta realizzando la registrazione di cicli sinfonici dedicati a Ciaikovskij, Shostakovich e Prokofiev, mentre con la National Symphony Orchestra è in corso di registrazione il ciclo delle sinfonie di Beethoven e la riscoperta di compositori afro-americani come George Walker. Attento e disponibile al sostegno delle nuove generazioni di musicisti, da un decennio Gianandrea Noseda collabora regolarmente con la European Union Youth Orchestra, con la quale ha realizzato importanti tournée internazionali. Nato a Milano, per il suo contributo alla diffusione della cultura musicale italiana nel mondo Gianandrea Noseda ha ricevuto da Presidente della Repubblica l’onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana. È stato premiato come “Direttore dell’anno” per il 2015 dal “Musical America” e “Best Conductor of the Year” 2016 agli International Opera Awards. Dal 2018 è Accademico Effettivo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stata la prima in Italia a dedicarsi esclusivamente al repertorio sinfonico, promuovendo prime esecuzioni di importanti capolavori del Novecento, come Fontane di Roma e Pini di Roma . Dal 1908 a oggi ha collaborato con i maggiori musicisti: è stata diretta, tra gli altri, da Mahler, Debussy, Saint- Saëns, Richard Strauss, Stravinskij, Sibelius, Hindemith, Toscanini, Furtwängler, De Sabata, Solti, Mengelberg, Karajan, Carlos Kleiber, Abbado, Thielemann, Blomstedt, Dudamel, e Kirill Petrenko. I suoi direttori stabili sono stati Bernardino Molinari, Franco Ferrara, Fernando Previtali, Igor Markevitch, Thomas Schippers, Giuseppe Sinopoli, Daniele Gatti e

Myung-Whun Chung. Dal 1983 al 1990 Leonard Bernstein ne è stato il Presidente Onorario; dal 2005 il Direttore Musicale è Sir Antonio Pappano, al quale nell’ottobre 2024 succederà il direttore inglese Daniel Harding.

Grazie a Sir Antonio Pappano, il prestigio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha avuto uno slancio straordinario, ottenendo importanti riconoscimenti internazionali. Con Pappano, l’Orchestra e il Coro sono stati ospiti dei maggiori festival: Proms di Londra, Festival delle Notti Bianche di San Pietroburgo, Festival di Lucerna, Festival di Salisburgo, e delle più prestigiose sale da concerto, tra cui Philharmonie di Berlino, Musikverein e Konzerthaus di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Royal Albert Hall di Londra, Salle Pleyel di Parigi, Scala di Milano, Suntory Hall di Tokyo, Semperoper di Dresda e Carnegie Hall di New York.

L’attività discografica, dopo una lunga collaborazione con alcune delle più celebri etichette internazionali che ha prodotto memorabili testimonianze ormai storiche, è stata in questi ultimi anni molto intensa: sono state infatti pubblicate, sempre con la direzione di Sir Antonio Pappano, Madama Butterfly di Puccini (con Angela Gheorghiu, incisione premiata con un Brit Award), il Requiem di Verdi (Gramophone Award, BBC Music Magazine, BritClassical), gli Stabat Mater di Rossini e Pergolesi con Anna Netrebko (Gramophone Editors’ Choice Award), il Guillaume Tell di Rossini, la Sesta Sinfonia di Mahler, la Petite Messe Solennelle di Rossini, i Quattro pezzi sacri di Verdi, il War Requiem di Britten e il cd “Rossini Overtures”. Del 2015 la pubblicazione dell’Aida di Verdi che vanta un cast stellare (Anja Harteros, Jonas Kaufmann, Erwin Schrott) e numerosi premi, tra cui: Best Recording 2015 per il New York Times e per il Telegraph (UK), Best opera 2015 – Apple Music, Choc Classica de l’année, Diapason D’or e Choix de France Musique (Francia), Record of the month per Gramophone (UK) e il Premio della critica discografica tedesca. Sempre nel 2015 è stato pubblicato un cd con il Concerto n. 1 di Čajkovskij e il Concerto n. 2 di Prokof’ev eseguiti da Beatrice Rana e per la Decca il Concerto per violino di Brahms, sempre sotto la direzione di Antonio Pappano, con Janine Jansen. Antonio Pappano e l’Orchestra hanno inciso, inoltre, Nessun Dorma,ThePuccini Album con il tenore Jonas Kaufmann (Best Classical Music Recordings of 2015 per il New York Times) che ha scalato le classifiche mondiali. Per la Deutsche Grammophon è stato pubblicato il Concertoperpianoforte di Schumann con Jan Lisiecki, il cd “Anna Netrebko. Verismo” (DG), la Seconda e Quarta Sinfonia di Schumann (Ica Classics), In the South e la Prima Sinfonia di Elgar (Ica Classics), il Carnevale degli animali di Saint-Saëns con Martha Argerich, l’integrale delle Sinfonie di Bernstein, Tudor Queens con Diana Damrau. Nel 2020 Pappano ha inciso con il Coro e l'Orchestra di Santa Cecilia l'Otello di Verdi, con Jonas Kaufmann nel ruolo del titolo, e nel 2021 Ein Heldenleben e la Burleske di Richard Strauss. Di recente pubblicazione, la Messa diGloria di Rossini (Warner Classics, 2022), Cinema con Alexandre Tharaud (Erato, 2022), Insieme-OperaDuets(Sony Classical, 2022) con Jonas Kaufmann e Ludovic Tézier e Turandotdi Puccini con Sondra Radvanovsky, Jonas Kaufmann ed Ermonela Jaho (marzo 2023, Warner Classics).

ALESSANDRO TAVERNA Pianoforte

Alessandro Taverna possiede una creatività musicale capace di “far sorgere un sentimento di meraviglia come una visita alla sua nativa Venezia” Alessandro Taverna si è affermato a livello internazionale al Concorso Pianistico di Leeds nel 2009: «Il pubblico, all’improvviso, è stato pervaso da una solenne bellezza: sono stati impeccabili minuti di intensa poesia!» ha detto il quotidiano britannico The Independent quando ha eseguito il Primo concerto per pianoforte di Chopin. Da allora la sua carriera lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo nelle più importanti sale e stagioni musicali: Teatro alla Scala di Milano, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Petruzzelli

di Bari, Teatro Comunale di Bologna Musikverein di Vienna, Royal Festival Hall e Wigmore Hall di Londra, Gasteig di Monaco, Konzerthaus di Berlino, Philharmonic Hall di Liverpool, Sala Verdi e Auditorium di Milano, Bridgewater Hall di Manchester, Auditorium Parco della Musica di Roma. Ha suonato come solista con prestigiose orchestre quali Filarmonica della Scala, Münchner Philharmoniker, la Sinfonica di Dallas, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, la Royal Philharmonic Orchestra, la Minnesota Orchestra, la Royal Liverpool Philharmonic, la Filarmonica di Bucarest, la Scottish Chamber, la Bournemouth Symphony, l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala, l’Orchestra del Festival di Brescia e Bergamo, collaborando con direttori quali Lorin Maazel, Riccardo Chailly, Fabio Luisi, Myung-Whun Chung, Daniel Harding, Michele Mariotti, Daniele Rustioni, Thierry Fischer, Carlo Boccadoro, Pier Carlo Orizio, Reinhard Goebel, Claus Peter Flor, Roland Böer, Joshua Weilerstein. È stato scelto dalla Fondazione Internazionale Keyboard Trust di Londra, per esibirsi in una serie di recital in Europa e negli Stati Uniti, tra cui il Castleton Festival del celebre direttore d’orchestra Lorin Maazel, il quale lo ha successivamente invitato come solista e diretto in una tournée tra Germania e Austria. Sono numerose le sue prestigiose affermazioni in concorsi pianistici internazionali tra i quali il Piano-e-Competition (Stati Uniti), i Concorsi di Londra, di Leeds, di Hamamatsu (Giappone), il Concorso Busoni di Bolzano, il Premio Venezia, il Premio Scriabin di Grosseto, il Premio “Arturo Benedetti Michelangeli”. Veneziano di nascita, si è formato presso la Fondazione Musicale S. Cecilia di Portogruaro, diplomandosi sotto la guida di Laura Candiago Ferrari col massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore e si è perfezionato con Piero Rattalino. Ha completato la sua formazione artistica all’Accademia Pianistica di Imola con Franco Scala, Leonid Margarius, Boris Petrushansky e Louis Lortie. Ha conseguito il diploma cum laude all’Accademia Nazionale S. Cecilia di Roma con Sergio Perticaroli e ha continuato il perfezionamento alla Lake Como Piano Academy e alla Hochschule für Musik, Theater und Medien di Hannover con Arie Vardi. Ha ricevuto al Quirinale da Giorgio Napolitano il Premio Presidente della Repubblica 2012, attribuitogli per meriti artistici e per la sua carriera internazionale. Ha registrato per BBC Radio 3, Rai Radio 3, la Radiotelevisione Slovena, RSI Radiotelevisione Svizzera. Dopo il successo di critica del suoalbum dedicato a Nikolay Medtner, Alessandro Taverna ha inciso di recente un nuovo disco per l’etichetta inglese SOMM dedicato a Debussy e Ravel. Insegna pianoforte all’Accademia Pianistica di Imola “Incontri col Maestro”, al Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova ed è titolare della cattedra di perfezionamento pianistico presso la Fondazione Santa Cecilia di Portogruaro.


I CONCERTI DEL FESTIVAL PUCCINI

nel Giardino di Paolina

La Puccini Festival Academy si conferma anche per il 2023 una concreta opportunità per i giovani che aspirano ad una carriera artistica e ai quali la Fondazione Festival Pucciniano riserva l’opportunità di essere protagonisti sul grande palcoscenico del Festival Puccini di Torre del Lago a fianco di grandi interpreti e con grandi direttori e registi. La Puccini Festival Academy nasce con l’intento di promuovere la formazione di interpreti del repertorio Pucciniano ai quali trasmettere una solida preparazione vocale, musicale, drammaturgica, finalizzata alla ricerca diinterpreti e di maestricollaboratori da inserire anche nella programmazione del Festival Puccini e nell’attività concertistica che la Fondazione Festival Pucciniano organizza tutto l’anno in Italia e all’estero. Una formazione di alto livello con corsi giornalieri affidati al vocal coach Massimo Iannone e masterclass con grandi interpreti.

Anche nel 2023 oltre 20 i ruoli messi a bando per il 69° Festival Puccini riservati ai giovani che hanno frequentato i corsi della Puccini Festival Academy 2023; giovani artisti che sono anche i protagonisti della rassegna di Concerti del Giardino di Villa Paolina.

Sabato 17 giugno

Concerto Lirico con gli artisti della Puccini Festival Academy 2023

Sabato 8 luglio

Concerto lirico con i vincitori del Concorso lirico Tullio Serafin

Giacomo Puccini e Tullio Serafin Maestri del ‘900

Viaggio musicale dal“700 Puccini

in collaborazione con il Festival Vicenza Lirica

domenica 16 luglio Concerto Recitar Cantando

dai recitativi,alle grandi arie ottocentesche, alla musica di Giacomo Puccini 

interpreti gli artisti della Puccini Festival Academy con commenti di Massimo Iannone

sabato 22 luglio

Omaggio a Maria Callas nel centenario della nascita con gli artisti della Puccini Festival Academy

domenica 6 agosto

quadri da Il Tabarro di Giacomo Puccini e da Il Castello del Duca Barbablù

con gli artisti della Puccini Festival Academy

giovedì 17 agosto

Ensemble di ottoni percussioni dell’Orchestra del Festival Puccini


Puccini nell’Europa del cabaret

AuditoriumEnricoCaruso17luglioore21.15

Cristina Zavalloni voce Andrea Rebaudengo pianoforte Gabriele Mirabassi clarinetto

Sin dalle prove giovanili, Giacomo Puccini si è imposto come compositore legato, da una parte, alle radici italiane e dall'altra abitato da una curiosità marcata rispetto alle novità della musica, del teatro e della cultura in ambito europeo. Decennio dopo decennio questa curiosità si trasforma in una fonte di arricchimento, ispirazione e costante elaborazione che nutre la creatività pucciniana da Butterfly al Trittico, da Fanciulla del West a Turandot. Non a caso Puccini nel 1924 si reca in auto, partitura sottobraccio,

per ascoltare la contestata prima Fiorentina del Pierrot Lunaire di Schönberg e per conoscerne l'autore. Questo programma testimonia, per rapidi intrecci, dei fermenti musicali che stavano animando l'Europa. Dalla Francia alla Germania ma non soltanto, ci si presenta un mondo artistico e musicale che corre verso rapidi cambiamenti, mentre Puccini era costretto a fermare dolorosamente e troppo presto la sua parabola artistica, dalla quale sarebbero scaturiti di certo altri essenziali stimoli per la cultura musicale europea e per il pubblico operistico di tutto il mondo.

In programma musiche di Puccini, Schoenberg, Poulenc, Eisler, Weill

CRISTINA ZAVALLONI voce | Nata a Bologna, dopo una formazione jazzistica intraprende a diciotto anni lo studio del belcanto e della composizione presso il Conservatorio della sua città. Per molti anni si dedica anche alla pratica della danza classica e contemporanea. Si esibisce nei più importanti teatri, stagioni concertistiche classiche e contemporanee, festival jazz di tutto il mondo. Ha vissuto un lungo e proficuo sodalizio artistico con il compositore olandese Louis Andriessen, che ha scritto per lei molti dei suoi ultimi lavori. Tra i brani che interpreta più assiduamente figurano le Folk Songs di Luciano Berio (eseguite ad Amsterdam, Budapest, Siviglia, Rotterdam, Innsbruck oltre che in Italia) ed il Pierrot Lunaire di Arnold Schönberg. ANDREA REBAUDENGO pianoforte | Nato a Pesaro, ha studiato pianoforte con Paolo Bordoni, Lazar Berman, Alexander Lonquich, Andrzej Jasinsky e composizione con Danilo Lorenzini. Ha vinto il 1° premio al Concorso Pianistico Internazionale di Pescara nel 1998, ed è stato premiato anche al Concorso “Robert Schumann” di Zwickau (2000) e al Premio Venezia (1993). Ha suonato per le più importanti istituzioni concertistiche italiane e all’estero si è esibito in Russia, Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Belgio, Polonia, Portogallo, Svizzera, Irlanda, Serbia, Turchia, Uzbekistan ed Emirati Arabi. Ha suonato come solista con numerose orchestre, tra cui l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Sinfonica di Zwickau, l’Orchestra Filarmonica di Torino e l’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano. Viene spesso invitato in progetti che lo coinvolgono anche come musicista jazz e improvvisatore. GABRIELE MIRABASSI clarinetto è uno dei massimi virtuosi odierni del clarinetto a livello internazionale. Dopo il diploma, conseguito col massimo dei voti e lode, la sua formazione musicale per i primi anni ha riguardato le tecniche esecutive peculiari della musica contemporanea. Parallelamente ha cominciato a lavorare professionalmente in ambito jazzistico, attività che, a partire dall’incisione di Coloriage (1991), in duo col fisarmonicista Richard Galliano, è diventata a mano a mano sempre più consistente fino a diventare esclusiva


Il pianoforte al tempo di Puccini

Auditorium Enrico Caruso – 8 agosto ore 21.15

Sandro Ivo Bartoli pianoforte

Il recital del pianista Sandro Ivo Bartoli si propone di celebrare due anniversari musicali di grande rilievo che ricorrono nel 2023, il 50° della morte di Gian Francesco Malipiero ed il 150° della nascita di Sergej Rachmaninov , con un programma affascinante che tratteggia con insolita perspicacia il ruolo del pianoforte ai tempi di Puccini.

“ Puccini & Friends” potrebbe essere il sottotitolo. MauriceRavel , per esempio, teneva la partitura de LaFanciulla del West sul suo pianoforte, a monito d'esempio, e il primo brano del concerto è affidato proprio ad una fanciulladiRavel, la commovente Pavane pour une infante défunte . Maestro dei suoi tempi, attento alla modernità ( Schoenberg lo considerava uno dei compositori più originali del suo tempo), Puccini chiedeva spesso al suo editore Ricordi di recapitargli le nuove partiture dei suoi colleghi più giovani, ai quali prestava orecchio volentieri. Fra questi spiccava Gian Francesco Malipiero , qui ricordato con due opere significative: le Maschere che passano del 1918 (disperata reazione alla ritirata di Caporetto) e l'omaggio Claudio Debussy del 1920. La prima parte si chiude con l' opera omnia per pianoforte solo del maestro lucchese, sei piccoli pezzi scritti tra il 1882 e il 1916 che Sandro Ivo Bartoli, virtuoso toscano Bartoli ha riscoperto, suonato per il mondo ed inciso in un CD Solaire Records, in collaborazione anche con la Fondazione Festival Pucciniano, che ha riscosso unanimi consensi dalla critica internazionale.

Se a Puccini si deve la transizione dell’espressione melodrammatica italiana dall'Ottocento al Novecento, SergejRachmaninov fu l’autore di questo trapasso nel campo del sinfonismo russo. Pianista eccelso, dedicò al suo strumento molti lavori, alcuni entrati senza indugio nel repertorio d'eccellenza tradizionale (ad esempio i celeberrimi concerti per pianoforte e orchestra). La monumentale Sonata No.in re minore Op.28 che chiude il programma del concerto è un lavoro di carattere melodrammatico. Parzialmente ispirata alla leggenda del FaustdiGoethe (i tre movimenti che la compongono accennano ritratti dei principali personaggi del dramma: Faust, Margherita e Mefistofele), capita raramente di ascoltarla a cagione, sia della notevole durata che, delle trascendentali difficoltà che infestano la partitura: un finale “col botto” ad un programma musicale che promette emozioni forti, momenti di

intenso lirismo e, quella componente che per Puccini era imprescindibile dall'opera d'arte: la commozione.

è valsa gli onori della cronaca internazionale.

Pisano, classe 1970, Bartoli ha studiato al conservatorio di Firenze ed alla Royal Academy of Music di Londra, perfezionandosi poi con il leggendario pianista russo Shura Cherkassky. Fra i massimi pianisti italiani in attività, Bartoli ha suonato in tutto il mondo con orchestre quali la Philharmonia, l’Hallé, la Deutsche Philharmonie, la Filarmonica di San Pietroburgo. Ha reagito al dramma della pandemia con uno straordinario e complesso progetto online registrando e condividendo dal suo studio in Toscana tutte le 555 Sonate di Domenico Scarlatti, realizzandone la prima integrale in video che gli è valsa gli onori della cronaca internazionale.


MONI OVADIA in Gli occhiali di Sostakovic

(onori e terrori di un antieroe) Auditorium Enrico Caruso13agosto ore21,15

Musiche dal vivo di Giovanna Famulari - regia Valerio Cappelli

Gli occhiali di Sostakovic è un testo teatrale di Valerio Cappelli dedicato a Dmitrij Sostakovic, il grande compositore russo (1906-1975), vissuto durante il regime staliniano. Lo spettacolo, con Moni Ovadia , sarà arricchito da musica registrata e musica dal vivo, immagini, fotografie, arredi scenici. Sostakovic ha avuto i massimi onori e le maggiori umiliazioni, ha avuto i funerali da eroe di Stato ma dormiva con la valigia accanto al letto, temendo di essere arrestato da un momento all’altro. Sostakovic è stato il compositore più decorato e frainteso, più premiato e minacciato. Ha dovuto fare i conti con i condizionamenti del potere, cercando di mantenere per quanto possibile la sua verità artistica. La sua vita è già, essa stessa, un corto circuito drammaturgico. Fu accusato dalla Pravda di formalismo, contravvenendo al diktat del partito comunista che chiedeva opere musicali patriottiche inneggianti al realismo socialista e all’ottimismo rivoluzionario. Gli commissionarono la Nona Sinfonia, doveva essere la risposta sovietica alla Nona di Beethoven, e lui compose un breve irriverente componimento di venti minuti. Della sua opera Lady Macbeth, la Pravda scrisse un articolo intitolato <caos anziché musica>. E’ la Russia di Putin moltiplicata per mille.

“ In questo spettacolo,- dichiara Valerio Cappelli, regista e autore del testo - come in un gioco di specchi, con Moni Ovadia abbiamo provato a rimontare queste note con la sua vita, attraverso le sue parole e la sua musica, ora registrata ora eseguita dal vivo, dalla polistrumentista Giovanna Famulari. Ho scelto musiche iconiche, adatte al momento descritto nella drammaturgia. E’ uno spettacolo con una dimensione storica, tra parole, note, arredi scenici, fotografie, immagini. E’ un racconto in presa diretta dove la voce di Sostakovic si fa filtro di un’epoca tragica. Non è un itinerario cronologico. Sono flash, basati su appunti e documentazione autentica sulla vita di un

gigante della musica che ha lottato con i fantasmi del suo tempo, con cui ha dovuto venire a patti, e con i suoi fantasmi. L’intento è quello di restituire anche il sapore dell’epoca, ma anche della Russia di oggi, in una musica che riflette il tempo drammatico in cui è stata scritta: la Settima Sinfonia, composta durante l’assedio di Leningrado, divenne un simbolo della resistenza all’invasione nazista, e nello spettacolo quelle note saranno accompagnate da immagini su quell’assalto di 900 giorni che incontrò una resistenza stoica, inaspettata; scrisse l’Ottava Sinfonia nel 1943, raccontando il cataclisma bellico”.

musichelive

Valzer 2; Concerto nper cello orchestra; Fuga 19 track 4 da Preludi e Fughe


Before How I met Puccini- Aspettando il 2024

Auditorium Enrico Caruso – 14 agosto ore 21.15

ValentinaCiardelli Contrabbasso

StefanoTeani Pianoforte

La voglia di richiamare l’attenzione di un pubblico di giovani verso l’opera e verso il grande

musicista toscano nasce nel corso del secondo lockdown alla compositrice e performer Valentina Ciardelli , che realizza un ciclo di video, poi pubblicati sul canale YouTube, con esecuzione in forma cameristica di dieci opere del repertorio pucciniano. L’idea è stata quella di sostituire la “piazza accanto alla chiesa” che contribuì a diffondere la conoscenza del melodramma, con la piazza virtuale frequentata dai giovani di oggi per incuriosirli e portarli in teatro per sperimentare il piacere dello spettacolo live.

L’idea iniziale, in virtù dei consensi si è poi sviluppata nel progetto “ How I met Puccini” che si propone di sperimentare nuovi linguaggi e forme esecutive del repertorio pucciniano, soprattutto affidandolo all’interpretazione di complessi da camera– la partitura pucciniana è infatti concepita per organici molto grandi- realizzando spettacoli che avvicendano musica e recitazione. In attesa di perfezionare il format dello spettacolo che sarà presentato nel 2024, Valentina Ciardelli e Stefano Teani propongono una anteprima dal titolo “Before How I met Puccini” con l’esecuzione per pianoforte e contrabbasso di alcuni brani tratti dalle opere pucciniane :

O Scarpia! Avanti Dio!

Fantasia su "Tosca" per contrabbasso e pianoforte

V. S. Ciardelli/G. Puccini

Che puoi farmi? Non ti temo

Fantasia su La fanciulla del West per contrabbasso e Pianoforte

V. S. Ciardelli/G. Puccini


TORRE DEL LAGO LUOGO DEL CUORE DI GIACOMO PUCCINI

Dal 1930 la Città di Viareggio e Torre del Lago con il Festival Puccini rendono omaggio a Giacomo Puccini che dalla tranquillità del lago, da quella atmosfera di dolce quiete che ancora oggi si respira camminando sul belvedere della cittadina toscana, trasse ispirazione durante i trenta anni in cui visse in quella casa in riva al Lago Massaciuccoli, oggi Mausoleo che custodisce le testimonianze della sua vita artistica e umana. (www.giacomopuccini.it) Di Puccini e della sua musica è permeata Torre del Lago Puccini a Viareggio , in Versilia , che ogni anno, d’estate, si “veste a festa” per celebrare il suo Genio nel luogo che lo accolse - Puccini nasce a Lucca – ma a Torre del Lago scelse di vivere dal 1891 al 1922. Il Festival Puccini di Torre del Lago (www.puccinifestival.itcon il suo ricco programma si conferma un evento culturale e musicale tra i più prestigiosi del nostro Paese, che dal 14 luglio richiamerà migliaia di appassionati da tutto il mondo per assistere ai capolavori pucciniani proprio nei luoghi che ispirarono il maestro. Le opere di Puccini saranno in scena nella grande arena circondata dal Parco della Musica con le grandi sculture di artisti di fama internazionale e dalla natura incontaminata del Parco Regionale di Migliarino San Rossore e Massaciuccoli. Un grande teatro all'aperto da 3370 posti, inaugurato nel 2008 circondato dal verde su una superficie di 7.500 mq ed accoglie al suo interno anche un Auditorium da 500 posti. Il Teatro Giacomo Puccini è situato proprio davanti alla casa Museo del maestro Puccini dove sono custodite le spoglie del musicista e dove si possono ammirare reperti e cimeli della vita e della gloriosa vicenda artistica di Puccini. Il museo ed il teatro sono per le decine di migliaia di appassionati che li visitano ogni anno, l'ideale punto di partenza alla scoperta dinumerosi ed interessanti itinerari a tema che si snodano in tutta la provincia di Lucca e nelle più importanti città d'artedella Toscana. musicaenatura Per gli amanti della natura è possibile prenotare dal piazzale Belvedere un’escursione su uno dei battelli del lago mentre dal piccolo porticciolo di Massaciuccoli, dal lato opposto, è possibile visitare l’oasi su una serie di passerelle in legno (su palafitte) che portano fino dentro il lago. Un percorso della durata di circa 1 ora da vivere in silenzio, immersi nella vegetazione palustre di falasco, alla scoperta dei numerosi uccelli che popolano la zona. Per chi ama la bicicletta è disponibile, con partenza sempre dal porticciolo di Massaciuccoli, la ciclopista Puccini, si tratta di un itinerario molto esteso che arriva fino al ponte di San Pietro a Lucca. (https://www.oasilipumassaciuccoli.org/).


Diamo di più!

La musica le donazioni di sangue sono energia per la vita

#rossearmonie la partnership tra Avis Festival Puccini

Festival Puccini e AVIS insieme per promuovere la donazione

AVISNazionale e Fondazione Festival Puccini hanno stretto una partnership per promuovere la cultura della donazione del sangue. L’accordo è nato in vista della 69ªedizione dell’evento musicale, in programma dal 16 luglio al 26 agosto a Torre delLago , una frazione di Viareggio in provincia di Lucca.

Non a caso, infatti, l’hashtag che caratterizza questa collaborazione è #rossearmonie .

Già in occasione dell 89ªAssembleaGeneraledi AVIS, tenutasi a Bellaria-Igea Marina dal 26 al 28 maggio scorsi, gli artisti si sono esibiti sul palco del Palacongressi con brani estratti dalle arie più celebri di Giacomo Puccini.

Durante il Festival verranno diffusi filmati informativi promozionali sulla donazione forniti da AVIS che, contestualmente, attraverso i propri canali informativi, condividerà il programma dell’evento.

In tutto questo, per stringere un legame ancor più forte, è stata stipulata anche una convenzione per i donatori che vorranno assistere a uno dei concerti in calendario.


 

Il Festival Puccini la solidarieta’

La prima rappresentazione dell’opera Turandot 15 luglio è dedicata MEDICI CON L’AFRICA CUAMM

Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo. A tale scopo si impegna nella formazione in Italia e in Africa delle risorse umane dedicate, nella ricerca e divulgazione scientifica e nell’affermazione del diritto fondamentale della salute per tutti.

L’IMPEGNO OGGI

Medici con l’Africa Cuamm è presente in otto paesi africani: Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania e Uganda, supportando:

23 ospedali

95 distretti sanitari

881 strutture sanitarie supportate

4 scuole infermieri

1 università: l’Università Cattolica del Mozambico, a Beira

PERSONE IMPEGNATE IN AFRICA

Sono presenti sul campo3.459operatori , di cui:

256 espatriati europei, di cui 247italiani

PERSONE IMPEGNATE IN ITALIA

Per sensibilizzare sui bisogni dell’Africa e per promuovere una visione positiva del continente, Cuamm conta su una rete di5.426volontariesostenitoriinItalia , che animano 39 gruppi di appoggio, in 15 regioni diverse.

LA FORMAZIONE

Nata come collegio per futuri medici, ancora oggi l’organizzazione punta sulla formazione, in Italia ed in Africa. Tra studenti e specializzandi in medicina, centinaia di giovani medici hanno potuto passare un periodo di formazione in Africa, partendo da 32 diversi atenei italiani.

RAPPORTI INTERNAZIONALI

Fuori dall’Italia e dall’Africa, Medici con l’Africa Cuamm ha sviluppato

una rete di relazioni con agenzie internazionali e fondazioni

filantropiche, per assicurare la continuità e lo sviluppo dei progetti. Anche per questo sono nate le sedi di Doctors with Africa Cuamm UK e Doctors with Africa Cuamm USA e l’organizzazione è membro storico di Medicus Mundi International e di Link 2007 , associazione che riunisce undici delle principali Ong italiane.


Gruppo Salov fianco del 69° Festival Puccini

Prosegue la collaborazione con il Festival Pucciniano volta a sottolineare il forte legame di Salov con il territorio e lasuacollettivitàpervalorizzarnecultura,arte, musicaebellezza.

Gruppo Salov , realtà industriale tra i principali player mondiali del settore oleario con sede operativa a Massarosa (Lucca), cui fanno capo i marchi Filippo Berio e Sagra, anche quest’anno è sostenitore del 69° Festival Puccini di Torre del Lago.

La rinnovata collaborazione, oltre a celebrare la cultura, l’arte, la musica e la bellezza, ribadisce il legame con il territorio in cui l’azienda opera da oltre 150 anni. Radicata nel lucchese

fin dal 1867 – anno in cui il capostipite e mentore Filippo Berio fondò lasua azienda - e, in particolare, collocata proprio nell'area adiacente al parco Naturale del Lago di Massaciuccoli - , Salov è stata ed è tuttora una presenza costante e rassicurante nel territorio, fino a divenirne un punto di riferimento, ponendosi come obiettivo quello di realizzare un modello di azienda che metta al centro le persone, la cultura e la sostenibilità.

Per l’edizione 2023 l’Azienda ha dedicato l’iconica lattina di olio extravergine di oliva Filippo Berio a MadamaButterfly , una delle opere liriche più popolari di Giacomo Puccini in scena al Festival per quattro rappresentazioni.

Il legame di Salov con la comunità locale è forte e sentito. Siamo felici di essere nuovamente sostenitori del FestivalPuccini, uno degli eventi culturali più attesi della Toscana e tra i più riconosciuti in ambito internazionale – commenta l’Ing. Fabio Maccari, Amministratore Delegato di Gruppo Salov. La collaborazione con il Festival sottolinea il nostrolegame con il territorio. Questa importante manifestazione celebra proprio i luoghi toscani che furono d’ispirazioneper grandi uomini che hanno portato nel mondo bellezza, cultura e “qualità del far bene” in tutte le sue forme, nellamusicacomenell’oliodi oliva.”

La SALOV SpA nasce nel 1919 dalla volontà di Giovanni Silvestrini, storico socio in affari di Filippo Berio fondatore dell’omonimo marchio, e di un gruppo di imprenditori lucchesi. Rapidamente l’azienda diventa un punto di riferimento della Lucchesia nel mondo. Salov ha sede aMassarosa , in provincia di Lucca, ed è tra le più grandi Aziende del settore oleario con un fatturato netto consolidato nel 2022 di circa 491 milioni di euro e 120 milioni di litri venduti. Dal 2015 fa parte del Gruppo Internazionale Bright Food.

Il Gruppo Salov è presente da sempre sul mercato italiano con lo storico marchio Sagra e ha lanciato a fine 2019, per la prima volta in Italia, il marchio Filippo Berio , brand con oltre 150 anni di storia presente in tutto il mondo e in posizione di leadership in USA, UK e Russia, oltre che in Belgio, Svizzera e Hong Kong.

In Italia, Filippo Berio è presente con una gamma dedicata, capace di rispondere a un consumatore sempre più esigente in termini di qualità e soprattutto di tracciabilità e sostenibilità . Grazie al Metodo Berio , infatti, ogni fase del processo produttivo è tracciata e certificata a partire dal campo e dall’applicazione delle tecniche sostenibili della produzione integrata.

 


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