L’Ape musicale

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tabarrobarbablu

In agosto per 2 rappresentazioni (12 e 26 agosto) il Festival Puccini mette in scena il dittico Il tabarro e l’opera di Bartók Il castello del duca Barbablu (coproduzione con il Teatro dell’Opera di Roma ) Due atti unici rappresentati per la prima volta nel 1918 rispettivamente a New York e Budapest. Con Il tabarro, atto unico de il Trittico pucciniano, Puccini porta in scena le vicende di una società di degrado, di persone che hanno bisogno di dare una motivazione alla loro grama vita e il tradimento, l’amore clandestino è proprio una scossa a questa vita di sacrifici. La vicenda è ambientata su una chiatta della Senna e ha ancora una volta un finale drammatico, la morte dell’amante, ucciso dal marito tradito. Protagonisti dell’opera Giorgetta Monica Zanettin, Luigi Azer Zada, Michele Lucio Gallo, la Frugola Loriana Castellano

Il Castello del duca Barbablu di Bela Bartók su libretto di Béla Balázs, è un breve dramma ispirato al fiabesco personaggio di Barbablù, la cui vicenda si svolge nella sala buia di un castello con sette porte chiuse e ha per protagonisti Barbablù e la nuova moglie Judith. Ad ispirare Bela Bartók per la composizione dell’opera fu l’occasione di un concorso per un’opera in un atto, bandito nel 1911 dal Ministero per le belle arti di Budapest. L’opera non fu ben accolta nel concorso e il suo autore dovette attendere il 1918 per vederne la prima al Teatro di Budapest. L’opera dura poco meno di un’ora e ha per protagonisti solo due personaggi: Barbablù, baritono che a Torre del Lago sarà interpretato da Mikhail Petrenko e la sua ultima moglie Judit soprano/mezzosoprano interpretata da Szilvia Voros. I due sono appena arrivati, e Judit è venuta nel castello di Barbablù per la prima volta, fuggendo dalla casa paterna, dove tutti sono stati contrari al suo matrimonio con questo gentiluomo dall’oscuro passato. La regia dello spettacolo è affidata a Johannes Erath visionario regista tedesco mentre le scene sono di Katrin Connan e i costumi di Noelle Blancpain. Il ritorno sul podio del Festival Puccini del giovane direttore Michele Gamba.


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