Un nuovo Simon Boccanegra per la Scala
dirige Lorenzo Viotti, regia di Daniele Abbado.
Simone è Luca Salsi, Amelia (Maria) Eleonora Buratto,
Gabriele Adorno Charles Castronovo e Fiesco Ain Anger.
Diretta su LaScalaTv il 14 febbraio.
Simon Boccanegra va in scena al Teatro alla Scala per sette rappresentazioni dal 1° al 24 febbraio con la direzione di Lorenzo Viotti e un nuovo allestimento di Daniele Abbado che firma anche le scene insieme a Angelo Linzalata mentre i costumi sono di Nanà Cecchi e le luci di Alessandro Carletti.
Con SimoneLuca Salsi aggiunge un nuovo titolo alla sua galleria di personaggi verdiani alla Scala dopo Francesco Foscari, Don Carlo in Ernani, Macbeth, Renato in Un ballo in maschera e Rodrigo in Don Carlo lo scorso 7 dicembre. La parte di Amelia/Maria è l’occasione per l’attesissimo debutto verdiano alla Scala di Eleonora Buratto dopo le splendide prove in Donizetti e Mozart. Il 21 e 24 febbraio la parte sarà sostenuta da Anita Hartig. Altro sicuro motivo di interesse della produzione è il debutto alla Scala di uno dei più affermati tenori americani, Charles Castronovo, che sarà sostituito il 21 e 24 dall’emergente italiano Matteo Lippi. Ain Anger, applauditissimo Pimen nel Boris che ha inaugurato la scorsa Stagione, è Fiesco, mentre Roberto de Candia è Paolo Albiani.
La rappresentazione di mercoledì 14 febbraio sarà trasmessa in diretta sulla piattaforma LaScalaTv, dove resterà visibile fino al 21 febbraio.
Un’ora prima dell’inizio di ogni rappresentazione si terrà una conferenza introduttiva all’opera tenuta da Claudio Toscani presso il Ridotto dei Palchi “A. Toscanini”.
Simon Boccanegra è un’opera cardine nel percorso artistico di Giuseppe Verdi ma anche nella costituzione dell’identità scaligera: dopo l’incerta prima veneziana del 1857 il titolo risorse nel 1881 al Piermarini in una nuova versione elaborata da Verdi e Arrigo Boito sotto gli auspici di Giulio Ricordi. E ancora alla Scala sono legate le tappe principali dell’affermazione novecentesca dell’opera, dall’esecuzione diretta da Gianandrea Gavazzeni nel 1965 a quella storica diretta da Claudio Abbado con la regia di Strehler, senza dimenticare le successive direzioni di Daniel Barenboim e Myung-Whun Chung. Il nuovo allestimento scaligero segna il debutto verdiano al Piermarini del trentatreenne Lorenzo Viotti, dopo le brillanti prove offerte nel repertorio francese (Roméo et Juliette e Thaïs). Nella sua intervista alla Rivista scaligera il giovane maestro ricorda come Simon Boccanegra sia stata la prima opera a cui ha assistito dal vivo, a cinque anni: dirigeva suo padre Marcello. Spiega Viotti: “Sono convinto che sia il testamento musicale di Verdi. Certo, dopo verranno altri due capolavori e Pezzi sacri, ma la distanza tra questi e Boccanegra è enorme e indicativa. Lo dicono la raffinatezza dei valori musicali della partitura, la velocità impressa all’azione drammatica attraverso la concisione dei pochi pezzi chiusi, il nuovo stile di canto. E la stessa tinta complessiva: la prima versione era triste, la seconda lo è ancora di più. Quasi ogni persona ha la ‘sua’ versione. O, meglio, l’opera si racconta a ognuno in maniera diversa”. Simili considerazioni ispirano il regista Daniele Abbado: “Non sono sicuro del fatto che ci sia una vera riconciliazione alla fine dell’opera. C’è tra Simone e Gabriele Adorno, tra Amelia e Fiesco, ma tra Simone e il suo popolo resta un grande punto interrogativo. Il finale rimane, per me, un finale amaro. Anche per questo seguirò la didascalia di Verdi, in modo che quando Simone muore ci sia un buio totale in sala”.
L’opera
Opera radicalmente innovativa nella struttura drammaturgica (i fatti rappresentati nel Prologo precedono di 25 anni l’azione dell’Atto I), non del tutto trasparente nel disegno narrativo abbozzato dallo stesso Verdi e versificato dal Piave, e decisamente insolita per la cupezza del colore orchestrale, Simon Boccanegra cadde alla prima rappresentazione alla Fenice di Venezia nel 1857, fu applaudita poco dopo a Napoli e di nuovo fischiata alla Scala nel 1859. “Credevo di aver fatto qualcosa di possibile, ma pare che mi sia ingannato, vedremo in seguito chi abbia torto” scriveva Verdi alla contessa Maffei dopo l’insuccesso alla prima. Il sipario si alzò nuovamente su Simone oltre vent’anni dopo, grazie all’intuizione di Giulio Ricordi che propose a Verdi una collaborazione con Arrigo Boito. Questi apportò importanti modifiche al libretto, Verdi alla partitura: il 24 marzo 1881 il Teatro alla Scala celebrava il buon successo della seconda edizione del Simone, che tuttavia, soprattutto in Italia, non riusciva ad avere un cammino agevole. Alla Scala, Simone appare nel 1955 diretto da Francesco Molinari-Pradelli con uno spettacolo di Mario Frigerio che si avvale delle scene di Nicola Benois e delle voci di Aldo Protti e Cesare Siepi. Dieci anni dopo Gianandrea Gavazzeni, convinto sostenitore dell’opera, la riporta in scena in uno spettacolo firmato da Margherita Wallmann e ancora Benois, con Guelfi e Ghiaurov come Simone e Fiesco; ma la consacrazione agli occhi degli studiosi e nel cuore del pubblico avviene il 7 dicembre 1971 con la storica edizione Abbado-Strehler che schiera Cappuccilli, Ghiaurov, Freni e Gianni Raimondi (in disco sarà José Carreras). Lo spettacolo, immediatamente riconosciuto come un capolavoro, è ripreso nel 1973, 76, 78, 79, 81 e 82. Occorre poi attendere il 2010 perché Daniel Barenboim riporti il titolo alla Scala nello spettacolo firmato da Federico Tiezzi e un cast formato da Plácido Domingo, Ferruccio Furlanetto, Anja Harteros e Fabio Sartori. Barenboim si altererà con Stefano Ranzani nella ripresa del 2014, in cui Domingo e Leo Nucci impersonavano il Doge come sarebbe avvenuto nelle rappresentazioni dirette da Myung-Whun Chung nel 2016 nel cui cast figuravano anche Carmen Giannattasio in alternanza con Krassimira Stoyanova e Giorgio Berrugi. Nucci e Stoyanova sarebbero poi tornati insieme a Fabio Sartori nelle nuove date dirette dal Maestro Chung nel 2018.
1, 4, 11, 14, 17, 21, 24 febbraio 2024
Giuseppe Verdi
SIMON BOCCANEGRA
Melodramma in un prologo e tre atti
Libretto di Francesco Maria Piave e Arrigo Boito
Nuova produzione Teatro alla Scala
Direttore LORENZO VIOTTI
Regia DANIELE ABBADO
Scene Daniele AbbadoeAngelo Linzalata
Costumi Nanà Cecchi
Movimenti coreografici Simona Bucci
Luci Alessandro Carletti
Personaggi e interpreti principali
Simon Boccanegra Luca Salsi
Jacopo Fiesco Ain Anger
Paolo Albiani Roberto de Candia
Pietro Andrea Pellegrini
Amelia (Maria) Eleonora Buratto
Anita Hartig (21, 24 feb.)
Gabriele Adorno Charles Castronovo
Matteo Lippi (21, 24 feb.)
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
Maestro del Coro Alberto Malazzi
Date:
Giovedì 1 febbraio 2024 ore 20 ~ Turno Prime Opera
Domenica 4 febbraio 2024 ore 14.30 ~ Turno N Abbonamento Week-end
Domenica 11 febbraio 2024 ore 20 ~ Turno C
Mercoledì 14 febbraio 2024 ore 20 ~ Turno A
Sabato 17 febbraio 2024 ore 20 ~ Turno D
Mercoledì 21 febbraio 2024 ore 20 ~ Turno B
Sabato 24 febbraio 2024 ore 20 ~ Fuori abbonamento
Prezzi:
da 300 a 36 euro
Infotel 02 72 00 37 44
www.teatroallascala.org
Si ringrazia la Fondazione Milano per la Scala
e la signora Aline Foriel-Destezet