L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Il cappello di paglia di Firenze con i giovani dell'Accademia

giovani interpreti per l’incantevole operina di Nino Rota

Dal 4 settembre Donato Renzetti dirige i solisti e i complessi dell’Accademia in una nuova produzione che segna il debutto alla regia nella Stagione d’opera di Mario Acampa, già autore degli spettacoli per i ragazzi del Teatro alla Scala.

Diretta su LaScalaTv il 10 settembre.

Il Teatro alla Scala apre il sipario dopo la pausa estiva a partire da mercoledì 4 settembre: in scena per cinque rappresentazioni Il cappello di paglia di Firenze di Nino Rota diretto da Donato Renzetti per il progetto Accademia. Lo spettacolo è firmato da Mario Acampa, regista e autore degli spettacoli del Teatro per ragazzi e famiglie. Oltre ai solisti allievi o ex allievi, ai musicisti dell’Accademia in buca e al Coro dell’Accademia, sono volti giovani e nuovi anche i collaboratori del regista: Riccardo Sgaramella per le scene e Chiara Amaltea Ciarelli per i costumi. Completano lo spettacolo le coreografie di Anna Olkhovaya.

La rappresentazione del 10 settembre sarà trasmessa in diretta su LaScalaTv e resterà visibile on demand fino al 17 settembre.

Rota compose Il cappello di paglia di Firenze nel 1945, negli ultimi mesi della guerra, scrivendo il libretto insieme alla madre Ernesta, più volte evocata nello spettacolo di Acampa, a partire da una commedia di Eugène Labiche e Marc Michel sugli equivoci suscitati tra due coppie di sposi e di amanti dalla scomparsa di un cappello di paglia mangiato da un cavallo. L’opera andò in scena dieci anni più tardi al Teatro Massimo di Palermo con grande successo e giunse alla Piccola Scala nel 1958 con la direzione di Nino Sanzogno e la regia di Giorgio Strehler, per poi conquistare il palcoscenico del Piermarini nel 1998 con Bruno Campanella sul podio, regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi con Elizabeth Norberg-Schulz e Juan Diego Flórez incantevoli protagonisti.

La leggerezza dei sogni e il moto perpetuo di un’azione senza tregua - spiega Raffaele Mellace nella sua introduzione all’opera per il numero di settembre della Rivista del Teatro - sono le cifre essenziali del Cappello di paglia di Firenze, la farsa musicale, su libretto proprio e della madre Ernesta, con cui Nino Rota rispose alla tragedia della Seconda guerra mondiale. L’unica farsa italiana del Novecento, secondo Fedele d’Amico. L’opera vive della magia dell’ambientazione in una Parigi immaginaria, in bilico tra la paradossale commedia di Labiche cui deve il soggetto e l’omonimo capolavoro cinematografico di René Clair. Un’atemporale ville lumière dell’animo, perennemente attuale, in grado di affascinare, in quasi settant’anni di successi ininterrotti, una serie lunghissima di registi di prima sfera: Filippo Crivelli, Ugo Gregoretti, Pier Luigi Pizzi, Giorgio Strehler… Il cappello di paglia di Firenze viene incontro allo spettatore con affabile immediatezza, con quella sincerità aliena da intellettualistici compiacimenti che anima sempre la musica di Rota. Tradizione del melodramma italiano ed esperienza del Novecento (musical incluso) concorrono con i loro meccanismi collaudati e di sicuro effetto, impiegati senza falsi pudori, a realizzare il prodigio, tanto raro nel panorama novecentesco, di un ascolto felice, sollecitato da una musica candidamente tonale e serenamente orecchiabile.

“Credo che Il cappello di paglia di Firenze - aggiunge Donato Renzetti - sia un’opera perfetta per un progetto dell’Accademia; ha tutte le caratteristiche per impegnare a fondo i vari aspetti dell’allestimento di un’opera: il canto, la regia, la scrittura strumentale, la realizzazione visiva. I giovani, poi, hanno tanto entusiasmo e molta voglia di mostrare il proprio talento, non si stancano mai di provare un lavoro come questo, che richiede tempi teatrali perfetti e un notevole movimento sul palcoscenico”.

Una vicenda paradossale trasportata in un mondo in cui alla realtà prosaica di una fabbrica si contrappone un mondo di sogno da Mario Acampa, che racconta così il suo spettacolo: “Ho trasposto l’azione al 1955, anno in cui debuttò l’opera. Ho immaginato che il protagonista fosse un addetto alle pulizie di un cappellificio francese, la Chapellerie E. Rota & fils. Durante l’ouverture, mostro una giornata tipo di Fadinard, un uomo alla base della scala sociale, maltrattato dagli operai della fabbrica e infine picchiato da un cliente. Un pugno fatale gli fa battere la testa e da quel momento inizia il sogno. Quello che avviene nel corso dell’ouverture si svolge nella dimensione della realtà ed è

di mia invenzione, il seguito è esattamente quello che è scritto nel libretto, ma letto nell’ottica del sogno di Fadinard. Un elemento concettuale importante è che l’artefice del sogno e la modista, che è la titolare della fabbrica e nella mia visione si chiama Ernesta, proprio come la madre del compositore. Lei, come un deus ex machina, farà muovere i personaggi che interagiscono con il protagonista per rendergli la vita impossibile”.

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Di seguito le biografie dei giovani allievi che si alterneranno nei ruoli principali:

FADINARD

ANDREA TANZILLO, tenore

Nato a Cosenza nel 1995, consegue nel 2019 la Laurea triennale in Comunicazione e Dams all’Università della Calabria. Approfondisce le sue attitudini musicali in Canto lirico al Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza. Oltre all’attività concertistica, prende parte alle produzioni de La traviata, Rigoletto, Nabucco, Aida di Franco Zeffirelli in Cina nel 2017.

Dal 2019 al 2020 vanta molte esperienze da protagonista: nelle opere Nina, o sia la pazza per amore e San Francesco di Paola, negli spettacoli Le sette parole di Maria, 50 anni dall’allunaggio della Rai, L’anno che verrà all’Auditorium Palacultura Giovanni Paolo II, Amore - Opera show al Teatro Cinema Garden di Rende, Contrattempi Vintage Tour all’Anfiteatro Vincenzo Tieri di Castrolibero. Debutta nell’ambito delle iniziative promosse in memoria di Ruggero Leoncavallo e come ospite d’eccezione del Mi Tierra Latin Festival 2019 a Cosenza.

Nel 2021 è stato ammesso al biennio 2021-2023 dell’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala. Fra gli impegni più significativi durante gli studi in Accademia si ricordano un concerto inserito nel programma del Festival das Artes di Coimbra in Portogallo e il Back to the city concert alla BAM di Milano. Debutta nel ruolo di Spalatro in Chiara e Serafina di Donizetti, nell’ambito del Donizetti Opera Festival al Teatro Sociale di Bergamo, fra novembre e dicembre 2022, sotto la direzione di Sesto Quatrini e la regia di Gianluca Falaschi. Fra ottobre 2022 e marzo 2023 è fra i protagonisti alla Scala, nel ruolo del Padre e dell’Uomo d’Affari, de Il piccolo principe, opera ispirata all’omonimo capolavoro di Saint Exupéry, che il Teatro milanese ha commissionato a Pierangelo Valtinoni su libretto di Paolo Madron, affidandone la direzione a Vitali Alekseenok, Bruno Nicoli e Paolo Spadaro Munitto e la regia a Polly Graham. Nel 2023 al Teatro alla Scala è nel cast de I Vespri siciliani, come Manfredo, in una nuova produzione con la regia di Hugo De Ana e la direzione musicale di Fabio Luisi e nel cast de L’amore dei tre re, opera di Italo Montemezzi, diretta da Pinchas Steinberg per la regia di Alex Ollé de La fura dels baus.

FADINARD

PIERLUIGI D’ALOIA, tenore

Pierluigi D’Aloia, originario di San Giovanni Rotondo, ha vinto nel 2020 il concorso AsLiCo di Como aggiudicandosi il ruolo di Don Ramiro ne La Cenerentola di Rossini, andata in scena nel 2022 al Teatro Sociale di Como e al Théâtre des Champs-Elysées a Parigi. Nel 2021 ha debuttato come Dorvil ne La scala di seta di Rossini al Royal Opera Festival di Cracovia, sotto la direzione di José Miguel Pérez-Sierra, e ha cantato nel Requiem di Mozart diretto da Daniele Agiman al Teatro della Fortuna di Fano. Nel 2022 ha debuttato come Bastiano in Bastiano e Bastiana di Mozart al Teatro Massimo di Palermo; come Paolino ne Il matrimonio segreto di Cimarosa al Teatro delle Muse di Ancona; come Enrico in Cecchina la suonatricedi ghironda di Pietro Generali al Teatro Rossini di Pesaro, sotto la direzione di Daniele Agiman; come Elvino ne La Sonnambula di Bellini al Palazzo dei Congressi di Lugano, sotto la direzione di Andrea Cupia; come Florville ne Il signor Bruschino, sotto la direzione di Michele Spotti al Teatro Comunale di Bologna. È stato inoltre cover di Juan Diego Flórez ne Le Comte Ory al Rossini Opera Festival, John Osborne ne La fille du régiment alla Fenice di Venezia, Antonio Siragusa ne La Cenerentola di Rossini al Teatro Comunale di Bologna. Nel 2022 è stato ammesso all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala; durante il corso ha vestito i panni di Don Curzio alla Royal Opera House di Muscat, nella versione di Strehler de Le nozze di Figaro dirette da Sesto Quatrini con gli allievi dell’Accademia. Nel maggio 2023 ha interpretato Dorvil ne La scala di seta al Teatro Comunale di Bologna, mentre nel settembre dello stesso anno ha dato voce al Conte di Almaviva nell’allestimento del Teatro alla Scala de Il barbiere di Siviglia firmato da Leo Muscato, titolo del Progetto Accademia. È tornato al Piermarini per Il piccolo spazzacamino di Britten diretto da Bruno Casoni nell’allestimento di Lorenza Cantini, in cui ha interpretato i ruoli di Clem e Alfredo ed è stato Gobin ne La rondine di Puccini diretta da Riccardo Chailly nella nuova produzione firmata da Irina Brook. Fra giugno e luglio ha vestito i panni di Bruhlmann nel Werther di Massenet, una nuova produzione del Teatro alla Scala con la direzione di Alain Altinoglu e la regia di Christof Loy.

NONANCOURT

HUANHONG LI, basso

Nato a HeNan, in Cina, Huanhong Li intraprende gli studi di canto lirico nel 2009, seguendo il magistero di Yu Wenjie e Lan Tingting. Frequenta il Conservatorio di musica di XingHai, dove si diploma nel 2016, studiando, fra gli altri, con Cheng Lu, Yang Yan e Chen Xiao. Nello stesso 2016 si trasferisce in Italia per proseguire gli studi presso il Conservatorio Arrigo Boito di Parma, dove nel 2018 consegue il diploma accademico di secondo livello. Dall’arrivo in Italia approfondisce la tecnica, avendo come insegnanti Gianni Maffeo, Ilia Aramayo, Paolo Barbacini, Evghenia Dundekova, Giacomo Prestia, Carlo Colombara. Nel 2022 viene ammesso alla Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna. Fra le sue esperienze artistiche, la prima delle quali in una produzione de La traviata presso la Guangzhou Opera House, si ricordano lo Stabat Mater di Rossini al Teatro Dante Alighieri di Ravenna, Rigoletto al Teatro Sociale Stradella nel ruolo di Sparafucile e Madama Butterfly nei panni dello Zio Bonzo. Nel 2022 si è aggiudicato il terzo premio al 58° Concorso Internazionale Voci Verdiane Città di Busseto. Nel 2022 viene ammesso all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scalaper il biennio 2022-2024. Debutta sul palcoscenico del Teatro alla Scala nel 2023 nel ruolo di Schmidt e del Maestro di casa in Andrea Chénier, diretto da Marco Armiliato nell’allestimento firmato da Mario Martone. Per il Progetto Accademia 2023 è Don Basilio, nell’allestimento di Leo Muscato de Il barbiere di Siviglia in scena alla Scala in settembre; in ottobre ricopre lo stesso ruolo a Tours, nella versione di Emilie Delibée del titolo di Rossini. Torna in Scala per il titolo che apre la Stagione 2023-24, Don Carlo di Giuseppe Verdi, prestando volto e voce al Frate (Carlo V) nonché al Grande Inquisitore.

Fra marzo e aprile del 2024 veste quindi i panni dello Chasseur nel Guillaume Tell di Rossini con la direzione musicale di Michele Mariotti e la regia di Chiara Muti. Huanhong Li sarà presente anche nella Stagione 2024/25 del Teatro alla Scala nell’opera inaugurale, La forza del destino, diretta da Riccardo Chailly per la regia di Leo Muscato e, fra marzo e aprile 2025, in Tosca, affidata alla bacchetta di Michele Gamba nell’allestimento di Davide Livermore.

NONANCOURT

XHIELDO HYSENI, basso

Nato in Albania, Xhieldo Hyseni si laurea nel 2014 presso l’Università delle Arti di Tirana, che torna a frequentare sei anni più tardi per conseguire un Master. Perfeziona la sua formazione vocale nel 2022, seguendo una masterclass di Jean Bernard Thomasa Pristina (Kosovo) e studiando poi presso la Mascarade Opera Studio di Firenze. Fra il 2018 e il 2022 ha calcato il palcoscenico del Teatro Nazionale dell’Opera di Tirana, ricoprendo diversi ruoli: Sarastro nella Zauberflöte di Mozart, Zuniga in Carmen di Bizet, Froch nella Fledermaus di Strauss, dottor Grenvil nella Traviata, Colline nella Bohème, Dulcamara ne L’elisir d’amore, Tom in Un ballo in maschera, Don Pasquale nell’opera omonima di Donizetti. Presso lo stesso teatro canta, inoltre, nello Stabat Mater di Dvořák. Vincitore del Premio della Presidenza per il nuovo talento finalista al 71 Concorso del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto nel 2017, nel 2023 vince anche il Concorso AsLiCo per giovani cantanti lirici del Teatro Sociale di Como e viene ammesso all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala.

Debutta sul palcoscenico della Scala nell’opera inaugurale della Stagione 2023/24, Don Carlo, sotto la direzione di Riccardo Chailly per la regia di Lluís Pasqual, nel ruolo di uno dei Deputati Fiamminghi. Nel corso del 2024 svolge un’intensa attività concertistica. Dopo l’impegno ne Il cappello di paglia di Firenze, chiuderà l’anno ancora alla Scala per l’opera che apre la Stagione 2024/25, La forza del destino, diretta da Riccardo Chailly con la regia di Leo Muscato.

ELENA

MARÍA MARTÍN CAMPOS, soprano

Nata a Irún (Spagna), dal 2022 studia canto presso la Fundación Areces della Scuola di Musica Reina Sofía “Alfredo Kraus”, prima con Susan Bullock CBE, quindi con Juliane Banse. Ha ottenuto borse di studio dalla Fondazione Altamira-Lar e dalla Fondazione Albéniz. Ha studiato canto a Musikene, al Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, in Italia, e al Conservatorio di Musica Professionale “Francisco Escudero” di San Sebastián con Maite Arruabarrena, Javier Pérez de Azpeitia, Maciej Pikulski, Adriana Cicogna e Raffaele Cortesi, per citarne solo alcuni. Ha inoltre frequentato masterclass di Ana Luisa Chova, Celia Alcedo, Ainhoa ​​Garmendia, David Mason, Paul Smith e Anne Sofie Von Otter. Attualmente insegna presso il Coro Easo di San Sebastián. Le è stato assegnato il Premio del Pubblico all’8° Concorso Internazionale di Canto Medinaceli, il primo premio nella sua specialità al 9° e 11° Concorso Euskadi per Giovani Artisti e il secondo premio al Concorso Intercentros Melómano 2017. Tra le sue interpretazioni, ha ricoperto il ruolo di Zerlina nel Don Giovanni di Mozart all’Auditorio Kursaal, sotto la direzione di Iker Sánchez. È stata anche solista nella Quarta Sinfonia di Mahler e nel Magnificat di Rutter con l’EGO Orchestra per la direzione di Juan José Ocón. Come studentessa della Scuola, si è esibita nella rassegna di Musica da Camera delle Città Patrimonio dell’Umanità della Spagna (Úbeda) e nella serie di concerti dei Solisti del 21° secolo.

Nel luglio 2023 viene ammessa all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala. Debutta sul palcoscenico del Piermarini nel 2024 ne Il piccolo spazzacamino di Britten, diretto da Bruno Casoni per la regia di Lorenza Cantini, nel ruolo di Rosa.

ELENA

LAURA LOLITA PEREŠIVANA, soprano

Nata a Londra ma di nazionalità lettone, dopo aver conseguito la Laurea breve in canto presso la Guildhall School of Music & Drama di Londra, nel 2019, Laura ha vinto una borsa di studio per perfezionarsi alla Guildhall Opera School con Janice Chapman. Nel 2021 è stata una delle quattro finaliste selezionate per il premio musicale più prestigioso della scuola londinese, la Medaglia d’Oro, nonché la vincitrice del Musicians’ Company Award; inoltre, le è stato assegnato il secondo premio ai Kathleen Ferrier Awards e ha raggiunto le semifinali del Concorso dell'Opera di Parigi. Sempre nel 2021, ha rivestito il ruolo di Berenice ne L’occasione fa il ladro della British Youth Opera, in scena all’Opera Holland Park. Il suo repertorio include anche Laura nel Gianni Schicchi di Puccini, Margot la rouge di Delius (Nini), il ruolo del titolo in Rita di Gaetano Donizetti e Hänsel und Gretel di Humperdink (Gretel), oltre a un cammeo come un’amante ne Il tabarro di Puccini. Ex allieva dell'Accademia di Bel Canto “Georg Solti”, ha lavorato – fra gli altri - con il direttore d'orchestra Richard Bonynge e con James Vaughan, maestro collaboratore del Teatro alla Scala. Viene ammessa al Biennio di perfezionamento per cantanti lirici dell’Accademia scaligera nel 2023. Debutta sul palcoscenico del Teatro alla Scala a febbraio 2024 nel ruolo dell’Ancella di Amelia nel Simon Boccanegra diretto da Lorenzo Viotti nella nuova produzione firmata da Daniele Abbado e veste i panni di Rosa ne Il piccolo spazzacamino di Britten diretto da Bruno Casoni nell’allestimento di Lorenza Cantini.

BEAUPERTUIS

CHAO LIU, baritono

Nato in Cina, Liu studia musica presso la Central South University Teng Shuping e completa la sua formazione in Europa frequentando la Chopin University of Music di Varsavia, il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano e il Corso di alto perfezionamento per cantanti della Fondazione Teatro Comunale di Modena. In Italia, quindi, ha modo di confrontarsi con il palcoscenico: nel 2021, al Teatro Coccia di Novara, è nel cast di Cuore divorato, spettacolo di Gioele Dix ispirato ai sonetti di Dante Alighieri e rappresentato in prima assoluta con musiche di Joe Schittino, Cristiano Serino e Marco Taralli, mentre l’anno successivo debutta in noti titoli operistici. Veste i panni di Giorgio Germont ne La traviata in scena al Politeatro di Milano, quindi è Belcore ne L’elisir d’amore allestito presso il Chiostro Barbarigo di Padova e infine canta il ruolo del principe Yamadori nella Madama Butterfly del Teatro Comunale “Pavarotti – Freni” di Modena. Nello stesso teatro torna anche l’anno successivo in Un ballo in maschera, interpretando Silvano, ruolo ripreso anche presso I Teatri di Reggio Emilia. Quindi è al Teatro Torresino di Padova come Schaunard ne La bohème di Puccini. Parallelamente partecipa a diversi concorsi e ottiene, nel 2021, il premio speciale del Concorso Internazionale “Città di Sorrento”, mentre nel 2023 vince il primo premio al XX Concorso Internazionale “Ada Sari” di Nowy Sacz e si classifica secondo al Concorso internazionale “Città di Massa”. Nel luglio 2023 viene ammesso all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala e nell’ottobre dello stesso anno è nel cast de Il piccolo principe, titolo del progetto “Grandi opere per i bambini” del Teatro alla Scala, per cui interpreta il pilota. È inoltre nel cast dell’opera che apre la Stagione 2023/24 del Teatro alla Scala, Don Carlo, sotto la direzione di Riccardo Chailly per la regia di Lluís Pasqual, nel ruolo di uno dei Deputati Fiamminghi.

ANAIDE

GRETA DOVERI, soprano

Greta Doveri è originaria di Buti, in provincia di Pisa. Dopo il diploma al Liceo Musicale “Augusto Passaglia” di Lucca, nel 2017 si iscrive al Conservatorio “Luigi Boccherini” della stessa città. Prosegue gli studi presso il Conservatorio “Claudio Monteverdi” di Cremona sotto la guida di Maria Billeri. Ha debuttato nel 2019 nei ruoli di Mimì e di Musetta al Teatro Goldoni di Firenze, nell’ambito del progetto Ciak! Bohème del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Membro dello Young Artists Program 2020-21 dell’Accademia del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, gli ultimi dei quali, in ordine di tempo, il premio Teatro “Giuseppe Verdi” di Trieste e il primo posto e il primo premio assoluto al Concorso Musicale Aldobrandeschi. Aggiudicatasi il primo posto nelle Voci Emergenti e il Primo Premio del Pubblico nel concorso AsLiCo 2021, è stata ammessa all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala per il biennio 2021-2023.

Ha debuttato sul palcoscenico del Teatro alla Scala nel 2022 nel ruolo di Clorinda ne La Cenerentola per i bambini, con la regia di Ulrich Peter e la direzione musicale di Pietro Mianiti. Nello stesso anno al Piermarini, per l’edizione 2022 del Progetto Accademia, ha vestito i panni di Carolina ne Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa, nuovo allestimento con la regia di Irina Brook, diretto da Ottavio Dantone. Fra ottobre 2022 e marzo 2023 è ancora alla Scala nel ruolo della Volpe ne Il piccolo principe, opera per bambini composta da Pierangelo Valtinoni, su libretto di Paolo Madron, con la regia di Polly Graham e la direzione di Vitali Alekseenok, Bruno Nicoli e Paolo Spadaro Munitto. Nell’autunno 2022 è al Teatro Sociale di Bergamo nell’ambito del Donizetti Opera Festival per Chiara e Serafina di Donizetti, affidato alla direzione musicale di Sesto Quatrini e alla regia di Gianluca Falaschi, autore anche di scene e costumi. Nel 2023 è nel cast de Les contes d’Hoffmann, rappresentato al Teatro alla Scala per la regia di Davide Livermore e la direzione di Frédéric Chaslin; quindi, è stata Berta nel Progetto Accademia 2023, Il barbiere di Siviglia firmato da Leo Muscato e diretto da Evelino Pidò. Ha proseguito per un terzo anno il percorso di perfezionamento all’Accademia scaligera. All’inizio del 2024 è stata nel cast della nuova produzione di Médée di Cherubini, nel ruolo di una delle Confidantes di Dircé, con la direzione musicale di Michele Gamba e la regia di Damiano Michieletto.

EMILIO/UN CAPORALE DELLE GUARDIE

WILLIAM ALLIONE, baritono

Ha intrapreso gli studi di canto presso il Conservatorio “Ghedini” di Cuneo con Giovanna De Liso. Fra il 2013 e il 2022 ha partecipato a numerosi concorsi, aggiudicandosi premi significativi. Si segnalano, in particolare, il terzo premio ex aequo al Concorso “Magda Olivero” (2014), il premio al miglior giovane “Paolo Silveri” al Concorso “Vox Mutinae” di Modena e, nel 2020, una menzione speciale al Concorso “Fiorenza Cedolins”; nel 2023 ha vinto il concorso europeo “Torino in the world” e nel luglio dello stesso anno è stato ammesso all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala. Diversi i ruoli sostenuti: fra il 2015 e il 2023 ha interpretato, in più occasioni, Schaunard, quindi Belcore, e Malatesta nel Don Pasquale. Nel 2017 ha vestito i panni di Escamillo nella Carmen di Bizet, sia in forma di concerto (Casale Monferrato) sia in scena (al Coliseu di Lisbona). Nel 2018 è stato Enea in Dido and Eneas di Purcell al Festival Incanti di Torino. Nel 2019 si è confrontato nuovamente con la Bohème, questa volta nelle vesti di Marcello. Quindi è stato Sharpless nella Madama Butterfly, Giorgio Germont e il Marchese nella Traviata di Giuseppe Verdi in allestimenti a Torino e a Menton (Francia). Nel 2022 è stato Figaro nel Barbiere di Rossini e torna nei ruoli di Marcello e Schaunard nella Bohème, ottenuti grazie a una borsa di studio del Concorso “Voce all’Opera” di Milano. Ha affiancato in un concerto a Piacenza Michele Pertusi e Ilaria Quilico, mentre nel 2023 ha debuttato come Monterone nel Rigoletto in scena al Teatro Comunale di Ferrara con la regia di Leo Nucci.

Ha debuttato sul palcoscenico del Teatro alla Scala nel febbraio del 2024 nei ruoli di Bob e Tommaso ne Il piccolo spazzacamino di Britten, nell’allestimento di Lorenza Cantini diretto da Bruno Casoni e in aprile ha cantato ne La rondine, nel ruolo di Périchaud, sotto la direzione di Riccardo Chailly per la regia di Irina Brook.

EMILIO/UN CAPORALE DELLE GUARDIE

WONJUN JO, baritono

Wonjun Jo è un baritono della Corea del Sud. Inizia i suoi studi di canto lirico presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vecchi–Tonelli” di Modena, specializzandosi in interpretazione. Continua poi presso il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma e si perfeziona con Raina Kabaivanska, Simon Lim e Rosi Orani. Dal 2021 è vincitore di diversi premi in Concorsi Internazionali, come il Premio Speciale Miglior Giovane Talento al Concorso “Piero Cappuccilli” (2021), il Primo Premio al Concorso “Ismaele Voltolini” (2022), il Premio Speciale Verdiano al Concorso “San Colombano” (2022), il Premio del Pubblico al Concorso “Giulio Neri” (2023), il Primo Premio al Concorso “Mascagni” (2023), il Secondo Premio al Concorso “Alcamo” e il Primo Premio al Concorso “Franco Ghitti”. È inoltre finalista ai concorsi Salvatore Licitra (2021), Giuseppe Taddei (2021), BA Lirica (2022), Koliqi (2022) e Zandonai (2023). Il suo debutto in scena risale al 2019 all’interno della produzione di Carmen presso il Gwangju Art Hall, in Corea del Sud, per cui interpreta il ruolo di Escamillo. Nel 2022 è Schaunard ne La bohème al Teatro Nazionale della città di Sofia, in Bulgaria.

Nel luglio 2023 viene ammesso all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala. Debutta sul palcoscenico del Piermarini nell’opera che apre la Stagione 2023/24, Don Carlo, sotto la direzione di Riccardo Chailly per la regia di Lluís Pasqual, nel ruolo di uno dei Deputati Fiamminghi. Torna sullo stesso palcoscenico per lo spettacolo destinato ai bambini, Il piccolo spazzacamino di Britten, diretto da Bruno Casoni nell’allestimento di Lorenza Cantini, nelle vesti di Bob e Tommaso; quindi, è Crébillon ne La rondine di Puccini diretta da Riccardo Chailly nella nuova produzione firmata da Irina Brook.

LO ZIO VEZINET

PAOLO ANTONIO NEVI, tenore

Paolo Antonio Nevi nasce a Terni, dove si avvicina giovanissimo agli studi musicali. Nel 2016 si traferisce a Parma per frequentare i corsi di canto lirico presso il Conservatorio “A. Boito” seguendo il magistero di Nemi Bertagni. Presso lo stesso Conservatorio frequenta masterclass di Pietro Ballo e Danny Lemmo. Fra i riconoscimenti ottenuti, si ricordano nel 2016 il 3° Premio al IV Concorso nazionale per giovani musicisti de L’Aquila, nel 2018 il Premio Orchestra Rossini del Concorso Giovani in Crescendo categoria Conservatori, la Borsa di studio Copercini in memoria di Massimo Danielli e, nell’ambito del 4° Concorso Internazionale per Giovani Cantanti Lirici “Premio Etta e Paolo Limiti” il Primo Premio, i Premi Fondazione Luciano Pavarotti e Giovane Talento maschile. Nel suo repertorio opere di Donizetti, Verdi, Puccini, Gounod, Fra le prime esperienze professionali si segnala il ruolo di Ernesto in Don Pasquale a Borgo Val di Taro.

Alla fine del 2018 supera le selezioni per frequentare il biennio 2019-20121 dell’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala. Durante il periodo di studi in Accademia, Paolo Nevi interpreta il ruolo di Don Ramiro ne La Cenerentola per i bambini, con l’Orchestra dell’Accademia diretta da Pietro Mianiti, per la regia di Ulrich Peter. Partecipa anche ad alcune opere del cartellone scaligero: è Benvolio in Roméo et Juliette di Gounod, sotto la direzione di Lorenzo Viotti per la regia di Bartlett Sher e Don Curzio nello storico allestimento di Giorgio Strehler de Le nozze di Figaro, ripreso da Marina Bianchi sotto la direzione di Daniel Harding. Diplomatosi nel 2021, frequenta per un altro anno l’Accademia scaligera.

Nella stagione 2021/’22 veste nuovamente i panni di Don Ramiro nella ripresa della Cenerentola per i bambini al Teatro alla Scala ed è nel cast dell’Adriana Lecouvreur diretta da Giampaolo Bisanti con la regia di Davi Mc Vicar. A settembre torna ancora al Piermarini dove gli viene affidato il ruolo di Paolino ne Il matrimonio segreto di Cimarosa, Progetto Accademia 2022, con la direzione musicale di Ottavio Dantone e la regia di Irina Brook. Nel 2023, nelle riprese della produzione firmata da Strehler de Le nozze di Figaro, in scena al Teatro dell’Opera di Dubai a febbraio (sotto la direzione di Sesto Quatrini) e alla Scala fra settembre e ottobre (sotto la direzione di Andrés Orozco-Estrada), interpreta rispettivamente Basilio e Don Curzio. Nell’ambito del Rossini Opera Festival di Pesaro, oltre a un concerto rossiniano, è il Cavaliere Belfiore ne Il viaggio a Reims affidato alla regia di Emilio Sagi con la direzione musicale di Andrea Foti. Chiude il 2023 al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste nella Manon Lescaut dove veste i panni di Edmondo diretto da Gianna Fratta per la regia di Guy Montavon e in Die Zauberflöte nel ruolo di Tamino, diretto da Beatrice Venezi nell’allestimento di Ivan Stefanutti. Nel 2024 è al Maggio Musicale Fiorentino nel ruolo del Conte d’Almaviva nella produzione del Barbiere di Siviglia di Damiano Michieletto, sotto la direzione di Giancarlo Andretta.

UNA MODISTA

FAN ZHOU, soprano

Fan Zhou nasce in Cina dove intraprende gli studi musicali, conseguendo un Master in canto lirico. Nel 2017 frequenta la masterclass della “Georg Solti” Academy a Pechino al National Centre for the Performing Arts e, nel 2020, l’Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma.

Ha ottenuto diversi riconoscimenti in concorsi internazionali, fra i più recenti si ricordano nel 2021 il Primo Premio al concorso San Colombano e il Secondo Premio al Concorso Santa Gianna Beretta Molla. Fra il 2020 e il 2021 ha collaborato con il Teatro Regio di Parma, esibendosi al Festival Verdi e nei recital verdiani inseriti nel Verdi OFF.

Ha interpretato il ruolo della Contessa ne Le nozze di Figaro, in scena nel 2015 al Grande Teatro di Guangzhou. Nel 2019 ha vestito i panni di Chuanyun nell’opera Marco Polo al Teatro dal Verme di Milano e al Teatro Carlo Felice di Genova, con l’Orchestra e il Coro del Teatro, sotto la direzione di Muhai Tang. Nel 2021 è Adina de l’Elisir d’amore a Viterbo. Nello stesso anno viene ammessa al biennio 2021-2023 dell’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala. Nel luglio 2022 ha debuttato nel ruolo del titolo in Armida nell’ambito del Festival Rossini in Wildbad a Bad Wildbad. Debutta sul palcoscenico del Teatro alla Scala nelle vesti di Elisetta ne Il matrimonio segreto di Cimarosa, Progetto Accademia 2022, sotto la direzione di Ottavio Dantone e la regia di Irina Brook. Quindi nei ruoli della Madre, della Vanitosa e della Rosa è in scena sempre alla Scala fra ottobre 2022 e marzo 2023 ne Il piccolo principe, opera per i bambini commissionata dal Teatro milanese a Pierangelo Valtinoni su libretto di Paolo Madron, diretta da Vitali Alekseenok, Bruno Nicoli e Paolo Spadaro Munitto con la regia di Polly Graham. Fra novembre e dicembre 2022 interpreta Serafina in Chiara e Serafina di Donizetti al Teatro Sociale di Bergamo nell’ambito del Festival Donizetti Opera, nuovo allestimento diretto da Sesto Quatrini, con regia, scene e costumi di Gianluca Falaschi. Nell’aprile del 2023 partecipa alla Scala alla produzione de Li zite ngalera di Vinci sotto la direzione di Andrea Marcon, nell’allestimento firmato da Leo Muscato e, a novembre, è sia nel cast di Peter Grimes di Britten, opera affidata alla regia di Robert Carsen e alla direzione musicale di Simone Young, sia nel cast de L’amore dei tre re, opera di Italo Montemezzi, diretta da Pinchas Steinberg per la regia di Alex Ollé de La fura dels baus. Nel 2024, dopo la partecipazione al Piermarini al concerto “Più barocco che mai” con l’Ensemble barocco scaligero, veste i panni di Violetta Valery nella Traviata andata in scena al Teatro Morlacchi di Perugia con la direzione musicale di Cesare Della Sciucca e la regia di Guido Zamara. Quindi, nella Suor Angelica diretta da Vincenzo Milletari, andata in scena in forma di concerto all’Auditorium Mahler, è interprete di Suor Osmina.

FELICE

HAIYANG GUO, tenore

Nato a Henan (Cina), Haiyang Guo si laurea in canto lirico nel 2018 presso l’Università della sua città. Si trasferisce poi in Europa dove, nei tre anni successivi, tiene diversi concerti fra l’Austria e l’Italia e consegue il Diploma accademico di II livello in canto lirico presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Nel 2022 vince il premio “Migliore giovane” al Concorso internazionale di Bellano e ottiene il secondo posto al Concorso internazionale “Piero Cappuccilli”. Nel settembre dello stesso anno, inoltre, arriva in finale al Concorso “Salice d’oro” di Vienna, mentre l’anno successivo è fra i finalisti del “Giulio Neri” di Torrita di Siena.

Nel luglio 2023 viene ammesso all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala.

Debutta sul palcoscenico del Piermarini nel febbraio 2024, nel ruolo del Capitano dei Balestrieri nella nuova produzione di Simon Boccanegra firmata da Daniele Abbado e diretta da Lorenzo Viotti e interpreta Clem e Alfredo ne Il piccolo spazzacamino di Britten, diretto da Bruno Casoni per la regia di Lorenza Cantini. Sullo stesso palco torna a giugno per vestire i panni del Principe di Persia in Turandot, nel nuovo allestimento diretto da Michele Gamba e firmato da Davide Livermore.

LA BARONESSA DI CHAMPIGNY

DILAN ŞAKA, mezzosoprano

Nata a Istanbul, ha approcciato la musica studiando dapprima violino presso la Avni Anatolian Art High School, dove si è diplomata con il massimo dei voti. È entrata quindi nel Dipartimento di Canto lirico del Conservatorio di Stato di Istanbul, presso cui ha intrapreso lo studio del canto sotto la guida di Çağnur Gürsan. Nel 2015 è arrivata in finale all’Hans Gabor Belvedere Voice Competition; quindi, ha cantato la parte di contralto nella Nona Sinfonia di Beethoven diretta da Hammerstein all’Hotel de L’Europe di Amsterdam e nell’oratorio Nazin Hikmet di Fazıl Say’s diretto da Naci Özgüç e İbrahim Yazıcı. Ha inoltre ricoperto il ruolo del titolo nel Dudaktan Kalbe di Çetin Işıközlü. Nel maggio del 2016, presso la Layla Gencer Opera Hall di Bakırköy, ha cantato come Frau Reich ne Le allegre comari di Windsor. Nel settembre dello stesso anno è arrivata in semifinale al Concorso internazionale “Zinka Milanov” e ha vinto le audizioni per Der Rosenkavalier alla Borusan Academy. Ha preso quindi parte alla commemorazione del soprano Zehra Yıldız presso il Bulent Ecevit Art Center. Inoltre, è stata Dorabella nel Così fan tutte in scena alla Sureyya Opera House, in una produzione del Conservatorio di Stato di Istanbul; parallelamente, è stata ammessa alll’Accademia internazionale di canto di Cardiff per un periodo di perfezionamento, durante il quale ha avuto modo di lavorare con Gareth Jones, Susan Bullock, Julian Smith, Della Jones e Richard Bonynge, per citarne solo alcuni, e - nel 2018 - è stata invitata al Festival internazionale “Jungen Stimmen” in Svizzera. Ha poi proseguito gli studi sotto la guida di Dennis O’Neill e Nuccia Focile quindi, nell’estate 2023, viene ammessa all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala. Dilan Şaka ha cantato in numerosi concerti in diverse città della Turchia e in Galles, a Sigriswil, a Basilea, a Berna e a Zurigo. Debutta al Teatro alla Scala ne Il piccolo spazzacamino di Britten, nel ruolo della Signorina Bracco, sotto la direzione di Bruno Casoni nell’allestimento di Lorenza Cantini.


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