Souvenir per violoncello
di Andrea R. G. Pedrotti
P. I. Čajkovskij
Jan Vogler - violoncello
CD Sony 2016, 88875114292
Quello edito dalla Sony è un disco di serenate e ricordi. Ricordiamo come, a marzo del 2015, ascoltammo a Verona il violoncellista Jan Vogler nell’interpretazione della celebre sinfonia di Ernst Bloch, Schelomo [leggi la recensione]. Rammentiamo parimenti, tuttavia, come il brano successivo fossero proprio Variazioni su un tema rococò per violoncello e orchestra di Čajkovskij, tema centrale del CD in analisi, la cui serenata d'apertura, arrangiata dallo stesso Jan Vogler ci rimanda proprio al tema dei ricordi di cui parleremo fra poco.
La bellissima Serenata melanconica per violoncello e orchestra, op. 26 in Mi bemolle minore appare, infatti, come sorta dall'intimità stessa di un essere umano, il suono del violoncello è bello e pastoso, la rotondità dei bassi si esprime in un fraseggio finemente elegante e di un'eleganza che, senza essere pienamente eterea, è quasi legata a un concetto terreno. Il violoncello è il pensiero che vaga e raccoglie, quasi trascina l’orchestra, l’ottima Frankfurt Radio Symphony, diretta dal diligente Andrés Orozco-Estrada.
La serenata ci porta al primo ricordo personale, ossia le Variazioni su un tema rococò per violoncello e orchestra, op. 33 in La maggiore, che ascoltammo a Verona. È qui che notiamo, assieme a quella indiscussa del solista, l’abilità dell’intero complesso orchestrale, elegante negli archi e di notevole qualità in legni e ottoni. Bello e struggente l’Andante sostenuto della variazione IIIa, specialmente nella conclusione dello stesso, quando la musica sembra perdersi, per essere ripresa immediatamente in principio della variazione IIIb, quando la scrittura diviene più frenetica. Nel complesso si fa apprezzare moltissimo anche la IV variazione, eseguita in pieno rispetto dell’indicazione di Andante grazioso. Bello anche l’allegro vivo conclusivo.
Non solo ricordo personale, ma anche dichiarato programmaticamente nel titolo, per il seguente Souvenir d’un lieu cher per violoncello e orchestra, Op. 42: No. 1. Méditation (arrangiato da A. Glasunow e J. Vogler). La memoria del luogo sembra rimandare idealmente al Moritzburg Festival (leggi il servizio dall'edizione 2015) di cui è direttore artistico lo stesso Jan Vogler e che, con la partecipazione del suo Ensemble, ha partecipato alla realizzazione di questo disco.
Anche in questo caso si apprezzano fraseggio, partecipazione e interpretazione.
La chiusura è dedicata a un ultimo ricordo, cioè “Souvenir de Florence”, sestetto per corde, Op. 70 in Re minore. È qui che ascoltiamo la piena partecipazione del Moritzburg Festival Ensemble. Abbandonata l’orchestra, infatti, passiamo a un vero e propri organico cameristico, come quelli che abbiamo avuto il piacere di ascoltare lo scorso agosto. Merita una lode particolare il terzo movimento, al tempo di Allegro Moderato, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello interpretativo, caratterizzato da un notevole impeto quando richiesto, come da una gran varietà di colori e fraseggio originalmente approfondito.
I bravi componenti del Moritzburg Festival Ensemble sono Valery Sokolov (primo violino), Annabelle Meare (secondo violino), Lawrence Power (prima viola), Yura Lee (seconda viola), Jan Vogler (primo violoncello) e Christian Poltéra (secondo violoncello).
Il risultato finale è quello di un prodotto di alta qualità esecutiva e di incisione, molto piacevole all’ascolto che scorre fluido per tutta la durata del CD.