L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Acque limpide e profonde

 di Suzanne Daumann

Acis and Galatea di Händel seduce il pubblico di Rennes in un'esecuzione oratoriale paragonabile a un limpido ruscello sul fondo delle cui acque cristalline scintillano ciottoli preziosi.

Rennes, 11 febbraio 2016 - Nel corso di una stagione meravigliosamente variegata, l’Opéra de Rennesha invitato l'11 e il 12 febbraio Damien Guillon e il suo Banquet Céleste per una serata barocca delle più seducenti.

L’opera tratta degli amori del pastore Acis e della ninfa Galatea. Per loro sventura anche il ciclope Polyphemus ha messo gli occhi su di lei e, in un accesso di rabbia e gelosia, schiaccia il giovane sotto un masso. Di fronte alle preghiere della ninfa, gli dei trasformano il pastore in fiume e lo rendono così immortale.

La partitura, una delle diverse versioni musicali che Händel diede della vicenda, è limpida e profonda, est limpide et profonde, accattivante e varia, scorre come un torrente e gli artisti le rendono ampiamente giustizia, facendo emergere ogni sfumatura come brillano i ciottoli attraverso le acque cristalline.

Damien Guillon dirige il Banquet Céleste con matematica precisione impregnata di passione e delicatezza.

Trattandosi di un'esecuzione oratoriale, nessuna messa in scena sontuosa e barocca, o rapportata al presente, viene a sfiorare la nostra concentrazione sulla musica. Un'azione discreta, un narratore, Olivier Dutilloy, che introduce ogni atto con dizione chiara e naturale, e la pronuncia perfetta dei cantanti: non serve altro per seguire il semplice intreccio.

Katherine Crompton, soprano, è toccante e affascinante nel ruolo di Galatea, e con la sua voce chiara e cristallina sa cogliere tutte le sfumature della partitura. Il tenore Cyril Auvity le risponde con la naturalezza del canto e la scioltezza innocente di un timbro dorato che si adatta alla perfezione al suo personaggio campestre. Edward Grint, baritono di voce possente e calda dal timbro chiaro, è Polyphemus, con un'aria d'innocenza un po' comica un po'  sopraffatta dagli eventi. Il tenore Patrice Kilbride è Damon, amico e confidente di Acis, e il mezzosoprano Emilie Nicot ricopre il ruolo di Coridon. Un piccolo miracolo si realizza quanto tutte queste voci si mescolano nel coro, e il compianto "The gentle Acis is no more" è sublime.

Una serata, dunque, affascinante, una boccata d'aria fresca, una dose di semplicità in un'epoca complicata, e si esce ripromettendosi di rileggere Ovidio, presto presto.


 

 

 
 
 

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