Una serata con Beethoven
di Giuliana Dal Piaz
Si chiude la Stagione 2017-2018 della Tafelmusik Baroque Orchestra (3-6 maggio) con una serata interamente dedicata a Beethoven: il noto Concerto per violino in Re Maggiore op. 61, nella prima parte, e la Sinfonia n. 6 Pastorale, nella seconda.
TORONTO, 5 maggio 2018 - Torna a Toronto come direttore ospite, il mº Bruno Weil – che con la Tafelmusik ha registrato in passato il ciclo completo delle Nove sinfonie beethoveniane – mentre il direttore stabile dell’orchestra, Elisa Citterio, si assume la parte del violino solista. Per la serata, l’organico abituale della Tafelmusik viene ampliato a quaranta elementi, portando a tredici i violini di fila, a quattro le viole e i violoncelli, a tre i contrabbassi, e aggiungendovi due flauti traversi e un piccolo, due clarinetti, un secondo fagotto, due corni, due trombe naturali, due tromboni e i timpani.
Il Concerto op. 61 in programma è tra i più noti del compositore tedesco, segnato da un insuccesso iniziale, forse per una forma di rivalsa del violinista Franz Clement per il quale era stato scritto, ma a cui la partitura era arrivata appena quarantotto ore prima dell’esibizione: tra il primo e il secondo movimento, Clemenz inserì un bizzarro brano di sua composizione, poco apprezzato dal pubblico. Eseguito di rado Beethoven vivente, fu ripreso solo nel 1844 a Londra da un violinista appena tredicenne, sotto la direzione di Mendelsshon. Diviso nei tre tempi classici, ha un lunghissimo primo movimento Allegro ma non troppo, in cui esordiscono i timpani che sembrano dare un tono quasi militare alla composizione, ma esso si dissolve subito nel tema dominante di malinconico dialogo tra violino e orchestra. Questa appare nel complesso quasi come la voce “pubblica” dell’autore, che si erge, sfida, giganteggia ribelle, mentre il violino solista sembra parlarci invece di lui nel suo intimo, nella sua solitudine, e canta, ricorda, piange, trilla, si raccoglie su sé stesso, sconfitto, forse, ma non piegato. E quando sembra non potere più, giungono i fiati, i timpani o il pizzicato degli archi a risollevarlo. Il Larghetto del secondo movimento è inizialmente affidato a un pianissimo di fiati e subito di archi, poi subentra l’orchestra tutta nel dialogo col violino solo. Senza soluzione di continuità, il violino attacca il Rondò-allegro del terzo movimento, un pezzo che richiede non solo un grande virtuosismo ma anche una straordinaria energia fisica, doti entrambe che Elisa Citterio possiede in abbondanza.
Notevole anche un altro particolare: Beethoven non aveva stabilito delle cadenze per la parte del violino in quanto, all’epoca, i violinisti amavano crearle autonomamente al momento dell’esecuzione; alcune cadenze tradizionalmente eseguite furono poi trascritte da musicisti come Kreisler o Joachim, ma la Citterio non ne segue nessuna e – come ai tempi di Beethoven – inventa delle bellissime cadenze proprie.
Nell’esecuzione della Pastorale, il mº Weil è assecondato dalla veterana violinista Jeanne Lamon come Konzermaster. Unica delle sinfonie per le quali Beethoven avesse indicato un programma nei varî movimenti, sotto l’esperta bacchetta del mº Weil, il cui stile di direzione è misurato e pacato, la Pastorale si snoda serena e romantica dall’Allegro ma non troppo (sottotitolo dato dall’autore: Risveglio di sentimenti gioiosi all’arrivo in campagna), all’Andante molto mosso (Scena presso il ruscello), all’Allegro di danza (Giuliva riunione di contadini), per esplodere con i timpani e gli ottoni nell’Allegro della Tempesta, e sciogliersi di nuovo nell’Allegretto finale (Canto del pastore. Sentimenti felici e grati dopo la tempesta). Come un meccanismo perfettamente collaudato e oliato, l’orchestra ha reso in modo impeccabile le sfumature della magnifica musica di Beethoven, la cui dolcezza resta a lungo nelle orecchie e nell’animo dello spettatore.
BEETHOVEN’S PASTORAL SYMPHONY – 5 maggio 2018
Stagione 2017-2018 della Tafelmusik Baroque Orchestra , Koerner Hall, Telus Centre for Peformance and Learning (3-6 maggio), Toronto.
Musica di Ludwig van Beethoven. Direttore d’orchestra ospite: Bruno Weil.
Direttore stabile e violino solista: Elisa Citterio. Konzermaster e 1º violino: Jeanne Lamon. Tafelmusik Baroque Orchestra.