I cicli della vita
di Susanne Krekel
La piccola volpe astuta di Janáček alla Bayerische Staatsoper con un ottimo cast, la direzione teatrale di Barrie Kosky e quella musicale di Mirga Gražinytė-Tyla regala una bellissima serata d'opera.
In questa nuova produzione, Barrie Kosky prende in contropiede i registi che provano a spiegare i simboli dei testi di carattere fantastico, non lasciando nessuno spazio all'immaginazione dello spettatore, privandolo di ogni magia. Invece di abbigliare i cantanti da animali e di mostrare l'idillio della natura, lascia loro la pelle animale. Per la foresta, Michael Levine ha creato dei magnifici sipari scintillanti in nero e argento, che di volta in volta assumono l'aspetto della notte o della pioggia.
La rappresentazione comincia nel nero totale, anche la buco dell'orchestra non è illuminata e la direttrice può, dunque, fare il suo ingresso con discrezione, senza applausi. La musica inizia e sulla scena albeggia. Notiamo un gruppo di persone, una tomba è riempita e il guardiacaccia ringrazia l'assemblea. Evidentemente, è lui ad aver perso un caro. Benché non si sappia di che si tratta, per noi questo personaggio sarà d'ora in poi associato all'idea del lutto. I sipari magici scendono e scintillano e il guardiacaccia è nella foresta, si stende per fare un sonnellino. Dal suo risveglio afferra la piccola Volpe e la conduce a casa. Elena Tsallagova interpreta la Volpe in maniera stupefacente. Abbigliata con un vestitino estivo leggero, capelli neri sciolti sulle spalle, voce rotonda e piena, salta, danza e canta, immagine stessa dell'innocenza giovanile. Presso il guardicaccia, la Volpe incontrerà gli animali della fattoria, la moglie del guardicacaccia la perseguiterà con il preteso che ha le pulci. Quando gli animali discutono della loro condizione di vita e della loro sete di libertà, si pensa a Orwell e alla Fattoria degli animali.
Dopo aver attaccato l'aia - una scena esilarante, avendo la costumista Victoria Behr abbigliato le galline in costumi di piume giallo fluo, con collant neri, appollaiate in fila, il gallo al centro in abito da sera, con tanto di cilindro,corpetto allacciato e una banda gioiosa di galletti e gallinelle da rivista, insomma, e quando un uovo solitario, unico superstite dell'attacco della Volpe, attraversa la scena dondolando, è ilarità generale - dopo questa scena, dunque, la Volpe è condannata a una vita al guinzaglio e fugge. Nella foresta, incontra il bel volpe - elegante, scaltro, dolce di voce e movenze, Angela Brower - e i due si sposano e hanno parecchi volpacchiotti. Non vivranno felici fino alla fine dei loro giorni, ahimé, perché la Volpe sarà uccisa dal bracconiere Haraschta. In lutto, il guardiacaccia si aggirerà nella foresta un giorno, quando una vopina uscirà dalla tana per avvicinarsi a lui. La vita continua, il cerchio si chiude.
Con le sue belle scene astratte che evocano tuttavia ambienti naturali, la foresta notturna o sotto la pioggia, e con i suoi costumi discreti - tutti gli animali indossano pantaloni in velluto con casacche color malva, arancio o rosa pastello - questa produzione si apre a diverse letture dell'opera. La storia della Volpe può essere vista come una storia di formazione, dell'innocenza giovanile che muore nelle avversità diventando donna e madre. L'interazione con gli umani - specie il bracconiere, forse letto come un'immagine della distruzione portata dagli uomini nella natura. I soli oggetti concreti sulla scena sono i fucili di guardiacaccia e bracconiere e li si può interpretare in maniera classica feudiana, e la Volpe nella sua femminilità intrepida come simbolo dell'ossessione degli uomini per la gitana Terynka. E, con tutta evidenza, è anche una storia sulla stessa ruota della vita, e così via...
La meravigliosa musica di Janáček è sempre ispirata dalla musicalità delle parole e i movimenti scenici, il ritmo della recitazione seguono a loro volta la musica, tutto intrecciato in modo organico. Mirga Gražinytė-Tyla cguida l'orchestra della Staatsoper aìcon eleganza, sottigliezza e grazia, contando su strumentisti e cantanti ammirevoli - Wolfgang Koch, quale guardiacaccia, e Lindsay Amman, sua moglie, Jonas Hacker, il maestro, Martin Snell, il prete, Milan Siljanov, il bracconiere, Angela Brower, la vople maschio, Elena Tsagallova, la Volpe, pper citare solo i personaggi chiave di un testo complesso.
Quando spirito e cuore, vista e udito si ritrovano ugualmente appagati, abbiamo ben partecipato a una serata d'opera come si vede, e questo è stato il caso.
Bravi tutti, e grazie a chi ha reso possobile questo momento!