Sull’operetta
L'operetta viennese fu quella forma d'arte che nella seconda metà dell'Ottocento seppe riflettere la borghesia dell'allora capitale austro-ungarica. L'intreccio del ritmo frenetico dei walzer riverbera gli impertinenti intrighi dei salotti asburgici, con trame complesse, mai banali e che facevano sorridere l'alta società del tempo che si vedeva riprodotta tanto fedelmente nei suoi eccessi. Non solo rapporti relazionali fra eros, alcol e birbanterie, ma anche uno specchio del mondo che circondava la gabbia dorata della Vienna imperiale: da Strauss con la gioia apparente della Felix Austria nel suo Pipistrello, fino a Franz Lehár e La Vedova allegra con la malinconia e il presagio di una decadenza imminente.
Andrea R. G. Pedrotti
consulente scientifico per l’operetta