Premiati Alaimo, Campanella e Pedrotti
Svelati i nomi delle tre personalità del mondo della musica che riceveranno il premio
I protagonisti della musica premiati a Pesaro, Città Creativa Unesco. Tornano per la terza edizione i “Pesaro Music Awards”, il riconoscimento ideato dall’Orchestra Sinfonica G. Rossini, dall’Assessorato alla Bellezza del Comune di Pesaro e dall’azienda Xanitalia.
Il Pesaro Music Award nasce nel 2019 e intende conferire a cadenza annuale un premio alla carriera, da una parte, ad importanti esponenti del mondo della musica che hanno dimostrato un legame con il territorio e con la città di Pesaro, dall’altra, ai rappresentanti del territorio che grazie alla musica hanno ottenuto successi internazionali.
Da rimarcare che la serata delle premiazioni prevede anche un programma musicale, definito e interpretato dai premiati e dall’Orchestra Rossini.
Albo d’oro
2019
Daniela Barcellona mezzosoprano
Carmine Emanuele Cella compositore
Masahiro Shimba tenore e manager
2020
Mariella Devia soprano
Saverio Marconi attore e regista
Paola Molfino giornalista musicale
Ad annunciare i vincitori sono stati il presidente OSR Saul Salucci, il vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro Daniele Vimini e il patron di Xanitalia Franco Signoretti.
Il premio per il 2021, la cui cerimonia-concerto è in programma nel mese di marzo 2022, è stato assegnato a:
Nicola Alaimo, baritono, una delle stelle più brillanti nel panorama lirico internazionale, siciliano di origini, ma pesarese di adozione;
Michele Campanella, ha cominciato la sua carriera come pianista virtuoso per poi allargare i suoi orizzonti alla direzione d'orchestra e alla saggistica, sino a essere oggi punto di riferimento della musica in Italia;
Roberta Pedrotti, giornalista, scrittrice, membro dell'Associazione Italiana Critici Musicali, fondatrice della testata on line L'Ape musicale, di cui è tuttora direttrice responsabile.
Il gala dei “Pesaro Music Awards” si terrà domenica 27 marzo, alle 18, al Teatro Sperimentale, nell’ambito di Sinfonica 3.0: l’Orchestra Sinfonica G. Rossini eseguirà un programma musicale che vedrà salire sul palco Michele Campanella in veste di pianoforte solista con musiche mozartiane (W. A. Mozart, Concerto per pianoforte n. 21 in do maggiore, K 467) e Nicola Alaimo, che interpreterà tre celebri arie rossiniane, veri e propri cavalli di battaglia della sua carriera. Un omaggio ai tre protagonisti, nonché una celebrazione del legame della città di Pesaro con la musica e la creatività.
Ai premiati sarà consegnato un oggetto d’arte, commissionato dalla gioielleria Claudio Pacifici di Fano e realizzato da un artigiano fiorentino: una chiave di violino in argento a rappresentare il mondo della musica.
BIGLIETTERIA
Teatro Sperimentale - Via Rossini - Pesaro - Tel. 0721 387548
Aperta dal martedì al sabato 17.00 - 19.30
nei giorni di spettacolo anche 10.00 - 13.00 e dalle 17 a inizio concerto
Online su www.vivaticket.it
Platea 15 € - Galleria 10 €
Ridotto under 30 tutti i settori 10 € - under 18 tutti i settori 5 €
I premiati da Pesaro Music Awards 2021
NICOLA ALAIMO
Nasce a Palermo dove compie gli studi musicali e si perfeziona con Vittoria Mazzoni e Simone Alaimo.
Vince il concorso "Giuseppe Di Stefano" di Trapani, dove nel '97 debutta nel ruolo di Dandini ne La Cenerentola di Rossini, ruolo che segna il suo debutto anche al Festival di San Sebastian. Frequenta l'Accademia Rossiniana di Pesaro debuttando nel ruolo di Raimbaud nel Comte Ory sotto la direzione di Alberto Zedda. Seguono tanti impegni in ruoli che hanno esaltato la sua duttile e potente voce, sotto la direzione di celebri bacchette.
È una delle stelle più brillanti nel panorama lirico internazionale e la sua carriera si sviluppa tra i teatri di maggior prestigio: da La Scala di Milano al Metropolitan Opera di New York, dal Convent Garden di Londra all’Opéra Bastille di Parigi.
Particolarmente interessante la sua collaborazione con il Rossini Opera Festival di Pesaro, di cui è diventato artista di riferimento, interpretando con notevole successo: La Cenerentola, Il Barbiere di Siviglia, Matilde di Shabran e Guillaume Tell (Mariotti/Vick), La Gazzetta, Il turco in Italia e Torvaldo e Dorliska.
Nel 2016 è stato insignito dalla critica musicale del prestigioso Premio Abbiati.
MICHELE CAMPANELLA
Biografia solita
Formatosi alla scuola di Vincenzo Vitale, Michele Campanella ha cominciato la sua carriera come pianista, per poi dedicarsi alla direzione d'orchestra e alla saggistica.
La Società "Franz Liszt" di Budapest gli ha conferito il Gran Prix du Disque nel 1976, 1977 e nel 1998, quest'ultimo per l'incisione “Franz Liszt – The Great Transcriptions I-II”. Nel 1986 il Ministero della Cultura ungherese gli ha conferito la medaglia ai “meriti lisztiani”, così come l’American Liszt Society nel 2002. Nel 2011, anno in cui si è celebrato in tutto il mondo il bicentenario della nascita di Liszt, Campanella ha dedicato interamente la sua attività di pianista e direttore d’orchestra al compositore ungherese, da lui studiato e amato fin dall’età di quattordici anni, impegnandosi in una lunga serie di concerti solistici in Italia e all’estero. Artista di temperamento assai versatile, una caratteristica che lo ha portato ad avvicinare, oltre Liszt, autori quali Clementi, Weber, Poulenc, Busoni, Rossini, Brahms, Ravel.
Nell’estate del 2005 è stata pubblicata dal Rossini Opera Festival la registrazione della Petite Messe Solennelle di Rossini diretta da Campanella a Pesaro.
Ha suonato con le principali orchestre europee e statunitensi, collaborando coi più grandi direttori d'orchestra. È frequentemente invitato all’estero ed è stato ospite di festival internazionali. Negli anni recenti si è molto sviluppata la sua attività in veste di direttore-solista con le più prestigiose orchestre italiane.
Si dedica con passione all'insegnamento dall’età di 37 anni.
Nel 2014 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”.
Biografia insolita
Sono napoletano di spirito, di famiglia, di scuola. Tendo al pessimismo ma mi salva l’autoironia.
Già a cinque anni cercavo la Musica, improvvisavo da autodidatta, poi ebbi la straordinaria fortuna di incontrare un grande maestro; concluso il liceo classico, ho incominciato a fare sul serio: ho partecipato a un solo concorso pianistico internazionale e l'ho vinto. Per cinquant’anni ho cercato il Suono e ancora sono per strada. Ho molti autori “preferiti” eppure mi definiscono “specialista” di Franz Liszt. Non amo questa etichetta, naturalmente, ma stimo altamente l’uomo. Ecco una sua sentenza che potrei prendere in prestito: «Tutto quello che si può fare è camminare diritto in tutta semplicità senza tanto spiegare agli altri il come e il perché…».
Nella mia vita ho incontrato persone meravigliose, non necessariamente musicisti. Vivo in Italia nonostante numerose controindicazioni me lo sconsiglierebbero. Insegno musica al pianoforte da quando avevo 37 anni, perché credo sia possibile farlo seriamente. Non mi chiamate pianista, preferisco il termine “musicista”: con il primo si pensa alle mani, con il secondo al cuore e al cervello. La cosa più bella che possa capitarmi è incontrare persone che ricordano un mio concerto di 40 anni fa: qualcosa è rimasto, dunque. Non intendo considerare la mia carriera terminata, credo invece che il meglio debba ancora arrivare e lavoro affinché ciò avvenga.
Oltre alla musica mi bastano pochissime cose: la mia famiglia, la lettura di tanti libri, le belle arti, le passeggiate nei boschi. Sono un discreto micologo e non ho mai avvelenato nessuno con i funghi. Ho dovuto arrendermi al computer, ma non possiedo un tablet.
ROBERTA PEDROTTI
Nata a Brescia nel 1981, dopo gli studi classici si laurea con lode a Bologna in drammaturgia musicale nel 2004 e, nello stesso anno, si iscrive all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Dal 2022 è membro dell'Associazione Italiana Critici Musicali.
Nel 2013 fonda la Testata on line L’Ape musicale di cui è tuttora direttrice responsabile.
Nel 2018 pubblica “Le donne di Gioachino Rossini. Nate per vincere e regnar”, volume premiato a Pesaro dal Comitato per le celebrazioni rossiniane, e, l'anno seguente, “Storia dell'opera lirica. Un immenso orizzonte”. Entrambi i volumi sono editi da Odoya.
Collabora con importanti istituzioni italiane ed estere per convegni, presentazioni, conferenze, saggi per programmi di sala. Nel 2018 partecipa al documentario Rai Rossini150.
Si dedica con passione alla valorizzazione dei giovani talenti come organizzatrice o membro della giuria di concorsi di canto lirico. Inoltre, cura da oltre dieci anni la direzione artistica del progetto, inaugurato nel 2011, Lumezzane per Giacinto Prandelli, in memoria del grande tenore.