Memoria di pace
DOMENICA 28/01/2024
Passato e Presente
Gli ebrei di Salonicco
C’è una città in Grecia che si affaccia sul mare Egeo, Salonicco, che per secoli è stata ribattezzata “la Gerusalemme dei Balcani”. Qui, infatti, ha vissuto e prosperato la più grande comunità ebraica del mondo, accolta e protetta dalle tolleranti leggi dell’impero ottomano. Sinagoghe accanto a minareti, in pace. Una convivenza che diventa più complicata nel Novecento fino all’arrivo dei nazisti che annientano quella comunità e ogni memoria di pace. A “Passato e Presente”, in onda domenica 28 gennaio alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Giorgio Del Zanna.
Binario cinema
Il giardino dei Finzi Contini
Gli orrori della persecuzione fascista e razzista, la crudeltà della storia, l’incanto della giovinezza si intrecciano e prendono corpo nelle vicende, ambientate a Ferrara ai tempi delle leggi razziali, della famiglia Finzi-Contini, di origini ebraiche. È “Il giardino dei Finzi Contini” diretto da Vittorio De Sica nel 1970 e tratto dall’omonimo romanzo pubblicato da Giorgio Bassani nel 1962, con Lino Capolicchio, Dominique Sanda, Fabio Tresti e in onda domenica 28 gennaio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Ermanno e Olga Finzi-Contini aprono i cancelli del proprio giardino a un gruppo di coetanei dei figli Alberto e Micol. Fra questi c'è anche l'io narrante, affascinato dalla personalità enigmatica di Micol. La storia di questo amore non corrisposto, la vita di una famiglia destinata a passare dall’agio ai campi di concentramento travalicano simbolicamente il cancello del giardino, aprendosi a una storia più ampia e finendo per cogliere aspetti universali dell’animo umano.
LUNEDI’ 29/01/2024
Passato e Presente
L’omicidio Alessandrini
Il 29 gennaio 1979, a Milano, un commando di Prima Linea uccide il sostituto procuratore di Milano, Emilio Alessandrini. Si tratta di un omicidio tra i più inquietanti della stagione eversiva. Coraggioso, efficiente, di grande talento investigativo, Emilio Alessandrini indagava sull’eversione, di destra e di sinistra, e sul crack del Banco Ambrosiano. Tra gli esecutori dell’omicidio c’è Marco Donat-Cattin, figlio dell’esponente della DC, Carlo Donat-Cattin, artefice dell’alleanza di governo tra socialisti e Democrazia Cristiana. Una pagina di storia riletta da Paolo Mieli e dal prof. Agostino Giovagnoli a Passato e presente in onda lunedì 29 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Come un fulmine nell'acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni
Acqua che curava corpo e spirito, edificio sacro e luogo di pellegrinaggio, dimora inviolabile nella quale il contrasto tra etruschi e romani cedeva il passo alla convivenza pacifica. Tutto questo, per più di sette secoli – tra il III secolo a.C. e il V d.C. - è stato il santuario del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni, il cui “cuore”, la vasca sacra, ha restituito oltre 200 manufatti in bronzo e più di 5000 monete. Un insieme di offerte che “fotografano” fedelmente un passato, che parla ancora di salute, di accoglienza, di fede. Un luogo e una storia che Brigida Gullo, con la regia di Eugenio Farioli Vecchioli, racconta in “Come un fulmine nell'acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni”, lunedì 29 gennaio alle 21.10 su Rai Storia, per “Italia. Viaggio nella bellezza”, realizzato in collaborazione con il Ministero della Cultura. Lo Speciale, in particolare, fa rivivere in esclusiva i momenti più emozionanti dei ritrovamenti delle statue in bronzo e le fasi di pulitura e restauro. San Casciano dei Bagni ha sempre vissuto in simbiosi con le sue acque e le tracce di un passato in cui il sacro era profondamente legato all’acqua hanno sempre fatto parte della memoria storica del piccolo borgo toscano. È così che l’amministrazione comunale, nel 2018, decide di puntare sull’archeologia e - dopo un primo tentativo nel 2019 - le campagne di scavo iniziate nel 2020 e culminate nei clamorosi ritrovamenti dell’autunno 2022 indicano che la scommessa è vinta. A pochissimi passi dalle terme medicee, ancora oggi frequentate dal pubblico, gli scavi svelano un santuario e il suo cuore: una vasca sacra che ha custodito per 700 anni i segni della fede e della speranza di chi qui veniva a pregare. Statue di oranti, parti anatomiche, bambini in fasce, ritratti e figure sacre in bronzo, sono gli attori di un racconto che va al di là del valore di ogni singolo reperto e abbraccia gli orizzonti della spiritualità, della cura, della medicina, della convivenza. Il santuario ritrovato a San Casciano dei Bagni è tutto questo e oltre: al di là dei confini di questo fazzoletto di terra tinto di verde, nel passato, si estendeva una fitta rete di luoghi sacri legati all’acqua. Basta rivolgere lo sguardo verso nord, in quella zona dell’Etruria che parte dal monte Cetona e arriva oltre la Val d’Orcia. Qui, in epoca etrusca, fiumi e boschi diventavano l’ambiente ideale per il sorgere di miti. La Buca delle Fate a Rapolano Terme e la Grotta Lattaia a Cetona, rivelano reperti e riti del tutto simili a quelli della vasca sacra di San Casciano, ma ne sottolineano anche una differenza sostanziale: il sito di San Casciano restituisce soprattutto un contesto. La stratificazione interna, i livelli di deposizione e i reperti sono in grado di tracciare chiaramente un racconto, di ricostruire un momento della storia intrappolato nel fango.
Nel programma intervengono, tra gli altri, Jacopo Tabolli (coordinatore scientifico degli scavi, Università per Stranieri di Siena), Emanuele Mariotti (direttore di scavo, Comune di San Casciano dei Bagni), Ada Salvi (funzionario, Soprintendenza di Siena, Grosseto, Arezzo), Gabriele Nannetti (Soprintendente Siena, Grosseto, Arezzo), Massimo Osanna (Direttore Generale Musei), Luigi La Rocca (Direttore Generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio), Agnese Carletti (Sindaco di San Casciano dei Bagni).
Storia delle nostre città
Arezzo
Un viaggio ad Arezzo è un atto d’amore verso la Toscana più vera, dove il rapporto tra uomo, arte e natura è ancora legato a scenari e atmosfere che richiamano un passato glorioso e indimenticabile. Conosciuta nel mondo come Città della Giostra del Saracino, della moda, dell'oro, è stata sede della più antica università della Toscana e una delle prime al mondo. Un passato ricostruito da “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 29 gennaio alle 22.10 su Rai Storia. Arezzo è sempre stato il passaggio naturale per chiunque volesse attraversare l’Appennino Tosco-Emiliano e ha sfruttato proprio il suo essere crocevia di importanti arterie di comunicazione per diventare grande ed affermarsi in differenti epoche, mantenendo sempre il suo ruolo di protagonista. Qui sono passati etruschi e romani, longobardi e carolingi, fino ai Medici fiorentini e agli Asburgo Lorena. Qui hanno lasciato le loro impronte Petrarca, Piero della Francesca, Cimabue. E qui, ancora oggi, si sente vibrare il suono della storia e delle antiche tradizioni che da secoli si ripetono nella stessa maniera.
Di origine certamente etrusca, fu conquistata dai Romani nel 311, che la battezzarono Arretium trasformandola in un’importante stazione militare sulla via Cassia. Nel periodo augusteo, la città continuò a prosperare divenendo la terza città più grande in Italia, nota per i suoi manufatti ceramici. Nel III-IV secolo, divenne sede episcopale ed è una delle poche città la cui successione di vescovi è conosciuta per nome senza interruzione fino ai giorni nostri. Durante il primo medioevo la città romana venne demolita dalle invasioni dei barbari e in parte smantellata per riutilizzare le pietre nella costruzione delle fortificazioni della nuova città. Dello storico passaggio di Roma rimase in piedi solo l'antico anfiteatro. Il comune di Arezzo abbandonò il controllo del suo vescovo nel 1098. Per tre secoli si mantenne come città-stato indipendente, di tendenza ghibellina, opposta ai Guelfi di Firenze. Dopo la disfatta della battaglia di Campaldino nel 1289, cedette definitivamente alla dominazione fiorentina nel 1384 e la sua storia fu “sommersa” da quella del Granducato mediceo toscano. Alla fine del XVIII secolo le truppe francesi guidate da Napoleone Bonaparte conquistarono la città che si trasformò però in una base di resistenza contro gli invasori. Nel 1860 Arezzo divenne parte del Regno d'Italia. Anche se diversi edifici della città subirono gravi danni durante la seconda guerra mondiale, i suoi monumenti, i parchi, i resti archeologici, le chiese e le piazze custodiscono ancora oggi i segreti di generazioni di aretini che hanno contribuito a costruire questa sorprendente città intrisa di magia e di infinita arte.
MARTEDI’ 30/01/2024
Passato e Presente
Notre Dame de Paris tra Medioevo e modernità
"Notre Dame de Paris": una cattedrale, ma anche un celebre romanzo di Victor Hugo. In quella storia, che il grande scrittore francese pubblicò nel 1831 proprio per promuovere la tutela del monumento parigino, la cattedrale è la vera protagonista attorno a cui si svolgono le avvincenti vicende del suo campanaro (il gobbo), del suo arcidiacono (Frollo), e della bella gitana (Esmeralda). Ma quel romanzo, ambientato nel 1482, ci racconta bene anche un’intera epoca storica - il tardo Medioevo europeo - piena di sorprendenti affinità con l'oggi. A "Passato e Presente", in onda martedì 30 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la storica Maria Giuseppina Muzzarelli.
5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità
Gli assi del volo: 1914 - 1916
La Grande Guerra vista dall’alto, con gli occhi dei grandi assi dell’aviazione. “Gli assi del volo” serie in due episodi in onda per “5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità”, con Giorgio Zanchini e in onda in prima visione martedì 30 gennaio alle 21.10 su Rai Storia, accende i riflettori su questi uomini, le cui azioni resero delle vere e proprie star in un periodo cruciale per l’aviazione come quello che va dal 1914 al 1918. Nel primo episodio, introdotto e contestualizzato dal professor Mauro Canali, il biennio 1914-1916: le stelle popolari dell'epoca si chiamano Richthofen, Guynemer, Fonck, Udet e Mannock. Questi assi del volo stanno plasmando il corso della Prima Guerra Mondiale. Gli aerei migliorano e il numero di vittime aumenta. Ma la fama e il successo iniziano a logorare questi piloti. Con strategie ancora non coordinate, attirano il risentimento dei soldati semplici che muoiono a migliaia ogni giorno.
Gli esploratori
Ernest Shackleton
A inizio Novecento Ernest Shackleton è uno dei più noti esploratori della corsa al Polo Sud. È lui ad aprire la serie Rai Cultura dedicata agli esploratori, in onda da martedì 30 gennaio alle 22.10 su Rai Storia. La sua impresa più celebrata resta il salvataggio di un intero equipaggio bloccato in Antartide, in condizioni ai limiti dell’impossibile, nel 1914.
Morì nel 1922, nella cabina della nave con cui s’apprestava a una nuova impresa. Quella cabina, ora, è riemersa inaspettatamente, facendo riaffiorare la vita del suo illustre occupante di un secolo fa. La puntata è introdotta e contestualizzata dallo storico Franco Cardini.
MERCOLEDI’ 31/01/2024
Passato e Presente
Le radio e il fascismo
I primi passi della radio italiana vengono fatti mentre il fascismo si avvia a diventare regime. In un primo momento, il potenziale del nuovo mezzo viene sottovalutato: la programmazione dei primi anni è dedicata principalmente alla musica, l’informazione e i notiziari, sempre sotto il controllo e la censura del regime, sono quasi assenti. L’anno della svolta è il 1927, quando l’U.R.I. Unione radiofonica italiana, si trasforma in “Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche”, l’E.I.A.R. Da quel momento la radio inizia ad imporsi come mezzo di comunicazione di massa e il regime comincia a comprendere di avere in mano un’arma potentissima. A “Passato e Presente”, in onda mercoledì 31 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Alessandra Tarquini nell’appuntamento.
Grandi disastri: 10 errori fatali
Il Boeing 737 MAX
I disastri dei voli Lion Air 610 (189 morti il 29 ottobre 2018 e dell'Ethiopian Airlines 302 (157 morti il 10 marzo 2019), causati dal malfunzionamento di un software per il pilota automatico. È la catastrofe al centro del secondo appuntamento con “Grandi disastri: 10 errori fatali” in onda in prima visione mercoledì 31 gennaio alle 21.10 su Rai Storia con l’introduzione del prof. Gregory Alegi. La serie mostra come difetti di progettazione, errori di giudizio e protocolli falliti abbiano portato ad alcuni dei peggiori disastri che il mondo abbia mai visto.
La croce e la svastica
Le Chiese perseguitate
Un’inchiesta sulla persecuzione e la deportazione nel campo di Dachau di oltre 2.800 cristiani da 14 nazioni europee da parte del regime nazista e sulle ragioni che ne sono alla base: mercoledì 31 gennaio alle 22:10 circa su Rai Storia, Rai Documentari propone “La Croce e la Svastica”, una coproduzione Rai Documentari, Iterfilm e Upside con il contributo del Mic e del fondo bilaterale “Italia-Francia”, per la regia di Giorgio Treves, scritto da Luca Scivoletto e Giorgio Treves con la partecipazione artistica di Margherita Buy, Massimo De Rossi e Stefano Dionisi.
Il documentario, girato tra Italia, Francia, Germania, Polonia, e Città del Vaticano, si sviluppa come un viaggio del regista Giorgio Treves, che, attraverso le testimonianze di alcuni sopravvissuti e le ricostruzioni degli storici, cerca di comprendere e fare chiarezza anche sui rapporti tra la chiesa cattolica, quella protestante e il nazional socialismo. La ricerca personale nasce da un bisogno di giustizia, rispetto e misericordia verso tutte le vittime del nazismo, di qualunque fede, etnia e nazionalità, e al contempo dal bisogno di sapere, di sollevare il velo su questa zona oscura della storia.
Perché Hitler deportò nei campi anche cattolici, protestanti, ortodossi e testimoni di Geova oltre a 6 milioni di ebrei? Giorgio Treves comincia la sua ricerca partendo dagli archivi segreti del Vaticano, rinominati Archivi Apostolici, dove su richiesta di Papa Francesco nel 2020 sono stati tolti i sigilli sul pontificato di Pio XII, con lo scopo di chiarire la posizione della chiesa durante la II guerra mondiale.
Il documentario entra poi nel vivo dell’ascesa del nazismo, che con il Paragrafo Ariano porterà a compimento lo sterminio ebraico, e si conclude interrogandosi sull’atteggiamento messo in atto dal Vaticano. Cosa avrebbe potuto fare la chiesa? Cosa, forse, mancò di fare?
“Il destino dei cristiani durante la guerra mi è sembrato un buco in questa narrazione storica, in modo particolarmente evidente nel paese in cui vivo, l'Italia, dove nessuno ne ha mai sentito parlare – dice Giorgio Treves. “La mia ambizione è proporre un film che sia illuminante attraverso le sue testimonianze e i suoi archivi, ma anche cogliere un argomento sensibile, quasi tabù. Una storia che contiene parti che sono state deliberatamente tenute all'oscuro per molto tempo”.
Le ricostruzioni da parte di storici italiani, francesi e tedeschi si alternano a momenti emotivi: le storie personali, i ricordi, gli aneddoti di coloro che vissero in prima persona questa tragedia - come la testimonianza di Simone Liebster e Emma Bauer sul tragico destino degli Ortodossi e dei Testimoni di Geova - sono intervallati da materiale inedito dagli archivi, tra cui Bundenarchive, Les Ateliers Des Archives, Critica Past e Istituto Luce.
Il percorso termina nel lungo viale alberato di Dachau, con un finale che, presentando le recenti manifestazioni neonaziste, è un monito volto a scongiurare la reiterazione di simili atrocità.
GIOVEDI’ 01/02/2024
Grandi biografie
Tito Stagno, l’uomo della Luna
In occasione del secondo anniversario della scomparsa di Tito Stagno, giornalista e conduttore, volto storico della Rai, Rai Cultura ripropone lo speciale “Tito Stagno. L’uomo della luna”, per la regia di Caterina Intelisano, in onda giovedì 1° febbraio alle 16.45 su Rai Storia. È un ritratto del giornalista e telecronista più popolare della televisione, attraverso i suoi viaggi al seguito di Papi e Presidenti e i suoi commenti su importanti avvenimenti storici.
Conduttore del telegiornale dal 1961, il suo nome è legato a un evento in particolare. La notte del 20 luglio 1969 lo vede protagonista e commentatore della lunga diretta televisiva sull’allunaggio compiuto dalla Missione Spaziale Apollo 11.
Nel 2009 pubblica la sua autobiografia “Mister Moonlight, confessioni di un telecronista lunatico”. “Mister Moonlight”, cioè “Signor Chiaro di luna”, è il soprannome attribuitogli affettuosamente da Buzz Aldrin, uno dei tre astronauti della Missione Apollo 11.
Passato e Presente
La Storia di Elsa Morante
Il romanzo La Storia di Elsa Morante racconta le vicende di Ida Ramundo, maestra elementare di origini ebraiche, e dei suoi due figli, l’adolescente Nino e il piccolo Useppe. I tre, insieme a tanti altri personaggi del romanzo, attraversano i difficili anni tra il 1941 e il 1947 nei quartieri popolari di Roma. Sono vittime della guerra e della Storia, sono quelli che la subiscono, senza nessuna possibilità di mutarne il corso. Un romanzo al centro di “Passato e Presente”, in onda giovedì 1° febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. In studio, con studio Paolo Mieli, la professoressa Isabella Insolvibile
Alla sua pubblicazione, nel 1974, il romanzo ottiene un grande successo di pubblico. In un anno raggiunge il milione di copie vendute. Nasce anche un ampio e vivace dibattito negli ambienti intellettuali. Si discute sui significati politici e ideologici del libro, con gran parte dell’intellighenzia di sinistra che accusa la Morante di avere fornito un’immagine sconfitta e rassegnata delle classi popolari.
a.C.d.C
Marchfeld 1278. La battaglia per l'Europa
Il confronto sul campo tra il nuovo imperatore del Sacro Romano Impero, Rodolfo d’Asburgo, e il re di Boemia, Ottocaro II, plasmano la storia dell’Europa e della dinastia degli Asburgo. Venerdì 26 agosto 1278 i due sovrani si affrontano in una delle battaglie più grandi e più importanti del Medioevo. E' il culmine - e l’epilogo - di un’idea cavalleresca di guerra e l’atto fondante della dinastia asburgica, una delle più longeve della storia mondiale. È “Marchfeld 1278. La battaglia per l'Europa”, in onda giovedì 1° febbraio alle 21.10 su Rai Storia con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.
a.C.d.C.
L'invenzione del lusso alla francese
Quando la Francia “inventò” il lusso e ne fece merce da esportazione: lo racconta “a.C.d.C.”, in onda giovedì 1° febbraio alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. A fine Settecento, la Francia si specializzò in quell’“industria del lusso” che ancora oggi vanta numerosi primati, come le porcellane di Sèvres, gli specchi di Saint-Gobain, le sete di Lione, i merletti di Alençon. Tutti articoli di lusso che sono la testimonianza dell'abilità e del gusto francesi sul finire del XVIII secolo. Ma solo un secolo prima, le casse del regno di Luigi XIV erano senza soldi. Il bilancio militare e una crisi economica avevano svuotato le casse del governo e i sudditi del re avevano un disperato bisogno di lavoro. Lo sviluppo di industrie esclusive fu la straordinaria strategia del Re Sole per affrontare queste difficoltà. Ma già nel XVII secolo, ogni fornitore di specialità straniere, dalla Cina a Venezia, custodiva con cura i propri preziosi segreti commerciali. E ci sono voluti spionaggio, rapimenti e corruzione, sponsorizzati dallo Stato, per portare la Francia all'apice del mercato europeo dei beni di lusso. Attraverso archivi, rievocazioni e interviste a esperti, il documentario va alle origini di questa nuova industria in termini storici, economici, scientifici e culturali.
VENERDÌ 02/02/2024
Grandi biografie
Monica Vitti. Che cos'è un'attrice
In occasione del secondo anniversario della scomparsa, Rai Cultura ricorda Monica Vitti, simbolo della storia del cinema italiano e grande protagonista della tv, con “Monica Vitti. Che cos’è un’attrice”, per la regia di Caterina Intelisano che ripercorre la carriera dell'attrice attraverso interviste e immagini di repertorio di sue apparizioni in trasmissioni come “Studio Uno”, “Serata d’onore”, “Milleluci”, “Canzonissima”, ed è arricchito dalle immagini dal backstage di film come “La ragazza con la pistola”, “Deserto rosso” e da spezzoni di pellicole come “La notte”, “Qui comincia l’avventura”, “Dramma della gelosia”, “La Tosca”, fino a “Flirt”, uno dei suoi ultimi lavori.
Passato e Presente
Paolo Caccia Dominioni. Dovere e onore
Paolo Caccia Dominioni di Sillavengo. Classe 1896. Ingegnere, architetto, soldato che ha combattuto in tre guerre. La Grande guerra, quella di Etiopia e poi la Seconda guerra mondiale, sul fronte del Nord Africa che gli valse la medaglia d’oro al valor militare. Scrittore, disegnatore, uomo tenace e fedele ai suoi soldati, soprattutto a quelli morti in battaglia. Tra gli anni ’50 e gli anni ’60, per 14 anni, dedica la sua vita a recuperare i corpi dei compagni caduti dispersi nel deserto egiziano. Un personaggio raccontato dal prof. Marco Mondini e da Paolo Mieli a “Passato e presente” in onda venerdì 2 febbraio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Inferno nei mari
L’ira di Hitler
Il 3 settembre 1939, il comandante dell'U-Boot U-30 Fritz Julius Lemp affonda per errore la nave passeggeri britannica Athenia, la prima a essere colpita nel corso della Seconda guerra mondiale. Un incidente che viene tenuto segreto e causa l’ira di Hitler il quale cercava di evitare l’intervento degli Usa a fianco del Regno Unito. Lo racconta “Inferno nei mari”, in onda venerdì 2 febbraio alle 21.10 su Rai Storia. Un altro sottomarino comandato da Lemp, l’U-Boot U-110 fu catturato il 9 maggio 1941 nel Nord Atlantico al sud dell'Islanda. Lemp morì nel tentativo di farlo saltare in aria per impedire che gli Alleati entrassero in possesso del decrittatore Enigma.
Antoine, il fortunato. una vita tra due imperi
La storia del tramonto di due imperi, l'impero ottomano e quello asburgico - accelerato dalla Prima guerra mondiale - testimoniato e "registrato" da un loro cittadino Antoine, un cineasta che aveva un punto d'appoggio in entrambi gli imperi e che ha raccolto un tesoro di materiale tra foto, filmati amatoriali, scritti, e disegni dell'epoca. La sua storia personale è il veicolo che racconta la “grande Storia” del tempo, fatta rivivere dallo speciale “Antoine il fortunato, una vita tra due Imperi” in onda venerdì 2 febbraio alle 22.10 su Rai Storia, con un’introduzione del professor Giorgio Del Zanna.
Di famiglia franco-ungherese, Antoine vive nell'impero Ottomano durante il periodo più turbolento della sua storia, che finì con la sua dissoluzione e la creazione della Turchia moderna. Il doc ripercorre le tappe dell'ascesa e della caduta di questo uomo comune e della sua famiglia, che hanno assistito e sono sopravvissuti a quei drammatici eventi. Il prezioso e unico materiale d'archivio che ha raccolto nella sua vita, offre uno sguardo sulla realtà della vita dei primi due decenni del secolo scorso.
SABATO 03/02/24
Passato e Presente
Roma capitale
Il 3 febbraio 1871 il Parlamento del Regno d’Italia, riunito a Palazzo Vecchio, a Firenze, decreta il trasferimento della capitale a Roma, da poco tempo sottratta al potere temporale del Papa Pio IX. Inizia così un percorso lungo e complesso per adeguare la città, rimasta immutata per secoli, al nuovo compito che la attende. Una trasformazione che riguarda non solo la struttura amministrativa dello Stato, ma anche le infrastrutture della città. A “Passato e Presente”, in onda sabato 3 febbraio alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e il professor Lucio Villari propongono un viaggio a ritroso attraverso i mutamenti politici e urbanistici di Roma capitale. La trasformazione della città in capitale del Regno, infatti, riguarda non solo la struttura amministrativa dello Stato, ma anche le infrastrutture della città.
Cinema Italia
Rocco e i suoi fratelli
Rosaria, vedova del marito, decide di lasciare la Lucania e di trasferirsi a Milano con i suoi quattro figli, dove si è ben inserito ormai da tempo Vincenzo, il figlio maggiore, che sta per convolare a nozze con Ginetta. Una storia di emigrazione portata sul grande schermo da Luchino Visconti in “Rocco e i suoi fratelli”, in onda sabato 3 febbraio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Su soggetto dello stesso Visconti, Vasco Pratolini, Suso Cecchi d'Amico e tratto dai racconti “Il Ponte della Ghisolfa” di Giovanni Testori, il film è interpretato da Alain Delon, Renato Salvatori, Annie Girardot, Paolo Stoppa, Claudia Cardinale e Corrado Pani.
I quattro figli di Rosaria, grazie all’aiuto del fratello maggiore, riescono a trovare in qualche modo il loro posto nella nuova realtà lombarda: Rocco inizia a lavorare in una lavanderia, Ciro diventa un operaio specializzato mentre il più piccolo, Luca, tenta di intraprendere la carriera da pugile. Tutto sembra procedere per il verso giusto ma l’arrivo di Nadia, un’avvenente prostituta, scompaginerà le loro vite.