L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

I volti del ricordo

 di Roberta  Pedrotti

S. Sciarrino

Altri volti e nuovi

Mozart a 9 anni, Quattro intermezzi, Efebo con radio

Livia Rado, voce

Marco Angius, direttore

Orchestra di Padova e del Veneto

registrato a Padova, aprile/maggio 2016 e maggio 2017

CD Decca, 481 6560, 2017

Salvatore Sciarrino nel 2017 ha compiuto settant'anni e la Decca ha colto l'occasione per festeggiarlo con la pubblicazione di due cd in collaborazione con l'Orchestra di Padova e del Veneto, presso la quale il compositore siciliano è stato “residente” nella scorsa stagione.

Artista estroso, visionario, autodidatta antiaccademico, Sciarrino gioca con il passato vicino e lontano, mitico o quotidiano a partire dal confronto fanciullesco con il fanciullo Mozart. Affascinato dalla pura inventiva del Londoner Skizzenbuch, scritto a nove anni e mai concretizzato in una destinazione esecutiva che imponesse e un adattamento alle caratteristiche di uno strumento o un organico e una revisione, inevitabile a quell'età, da parte del padre. Per tradurne la ricchezza Sciarrino opta per l'orchestra e pensa a quella che potesse conoscere e frequentare il piccolo Amadé, confezionando così un affettuoso, quasi sognante, dialogo con il giovanissimo genio, omaggio ed esercizio senza tentazioni di sguardi d'avanguardia. Sarà poi, nella Suite per ensemble da “Luci mie traditrici” (1997), che il compositore attingerà a un lavoro del fiammingo Claude Le Jeune, Qu'est devenu ce beau oeil (1608), prosciugandolo via via, lacerandolo e scomponendolo in una frammentazione melodica e in un'astrazione timbrica sempre più livide, radice e fine della drammaturgia dell'opera del 1998, forse il titolo sciarriniano più emblematico.

Chiude questo primo CD un altro gioco di memoria, questa volta non legata a modelli “alti” cui rendere omaggio dando loro forma o, viceversa, da cui trarre ispirazione scardinandola nel profondo. Efebo con radio (1981) è uno zigzagare fantasioso fra suoni raccolti nel quotidiano, interferenze, voci, annunci, musica cosiddetta d'arte e cosiddetta di consumo, tutto posto sullo stesso piano, senza giudizi, classificazioni, senza nemmeno intessere relazioni e suggestioni, se non quelle di un'affettuosa, ingenua curiosità infantile, incarnata dalla duttile voce di Livia Rado in tutte le sue eco radiofoniche e dall'orchestra diretta con tutta l'esperienza, la perizia e la passione di un maestro della musica contemporanea come Marco Angius, cardine di tutta l'operazione sciarriniana.

In italiano e inglese le note di Alberto Massarotto rifuggono banalità e agiografie per illustrare con puntualità un programma che presenta ben due prime incisioni assolute (Mozart a 9 anni, del 1993, e i Quattro intermezzi da Luci mie traditrici, una stesura che, è bene ricordarlo, nella forma di Suite, differisce dalla fisionomia che gli stessi intermezzi assumono nell'opera).


 

 

 
 
 

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