L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Lascia noi piangere un po' più forte

 di Gustavo Gabriel Otero

Ripreso a Buenos Aires lo Stabat Mater laico di Luis Bacalov dedicato alle madri dei desaparecidos.

BUENOS AIRES 9 ottobre 2015 - Estaba la madre di Luis Bacalov fu commissionata dall'Opera di Roma, con l'intenzione di celebrare la Pasqua con uno Stabat Mater, e debuttò nell'aprile 2004 nella sala del Teatro Nazionale. Tra le altre, si ricordano la ripresa romana del 2005, il debutto argentino nella città di la Plata nel 2007, l'esecuzione nell'Emilia Romagna Festival del 2009.

Estaba la madre si struttura in un atto con un prologo, un epilogo e sette brevi scene. Narra le storie di quattro madri di desaperecidos, termine ormai tristemente noto e parte del lessico storico e politico argentino.

L'opera è parte dell'orrore vissuto nei decenni passati e si concentra sul dramma di madri che hanno perso i loro figli e sulla loro successiva lotta per ottenere verità e giustizia. La prima è Sara, sarta di origine ebrea, madre di Samuel, studente senza precedenti penali né militanza politica. La seconda è Juana, maestra di campagna, madre di Horacio, perito agronomo desaparecido dal febbraio del 1977. Segue Ángela, operaia tessile, madre di Pablo, prete operaio in un povero sobborgo. L'ultima madre non ha nome né storia, non canta né parla, solo stringe fra le braccia il corpo morto di sua figlia, una sindacalista assassinata, mentre il coro e le tre madri intonano lo Stabat Mater laico che dà il titolo all'opera.

La musica composta da Luis Bacalov dura approssimativamente ottanta minuti, evoca le sonorità di Buenos Aires attraverso un eclettismo che spazia dalla manifesta tonalità fino a un'atonalità dichiarata, comprendendo assoli di bandoneón, evidenti riferimenti al tango e qualche reminiscenza di ritmi folclorici.

Il testo di Carlos Sassano, Sergio Bardotti e dello stesso Luis Bacalov è breve, sintetico, con dialoghi brevi di carattere oratoriale. Non c'è un progresso drammatico, ma si mostrano le quattro vicende delle madri più alcuni affreschi sui comportamenti dei militari con un profondo effetto teatrale. La versione semiscenica presentata accentua questo carattere oratoriale.

Carlos Branca, responsabile degli aspetti visivi, ha fatto ricorso a costumi d'epoca disegnati appositamente per il debutto argentino a La Plata (provincia di Buenos Aires) da Sergio Massa e ha utilizzato con intelligenza i distinti spazi di una sala destinata a concerti come è la “ballena azul” [balena blu, ndt] del Centro Cultural dell'ex palazzo delle poste di Buenos Aires.

Così ha collocato l'orchestra sul fondo della scena e poco avanti alcuni gradini che lasciavano un semicerchio vuoto nel quale si svolgeva la maggior parte dell'azione. Nel primo livello si collocava il Coro e nel secondo – dove si trova il grande organo – i tre generali.

Branca ha fatto delle difficoltà della sala per una rappresentazione d'opera delle virtù. Così l'allestimento ha avuto un forte impatto e, insieme, intimità.

Luis Bavalov ha ottenuto un ottimo rendimento dalla Orquesta Sinfónica Nacional.

Per la sua stessa struttura oratoriale non ci sono personaggi che spicchino sugli altri e di certo il lavoro di squadra è stato ben rifinito e brillante.

Si sono distinte specialmente Cecilia Díaz (Juana) e Alejandra Malvino (Ángela) per professionalità, linea di canto, verità e credibilità.

Non ha sfigurato Paula Almerares come Sara, ruolo scritto in origine per mezzosoprano e qui affidato a un soprano.

Fra i ruoli maschili si è distinto, per bellezza e linea di canto, Alejandro Meerapfel (narrador), mentre ben affiatati e credibili sono risultati i tre generali interpretati Fernando Grassi, Mario De Salvo e Leonardo Estévez. Corretto il resto del cast nei suoi brevi interventi.

Il Coro Polifónico Nacional è stato il fulcro dello spettacolo con un impegno notevole per la perfezione di un amalgama potente, in un'opera in cui i numeri corali sono molti e la sua presenza importantissima.

CCK, Sala ‘La Ballena Azul’, 9 ottobre 2015. Ciclo di concerti della Orquesta Sinfónica Nacional: Estaba la Madre di Luis Bacalov. Opera in un atto, libretto di Carlos Sasano, Sergio Bardotti e Luis Bacalov. Allestimento semiscenico. Carlos Branca, regia, scene e movimenti coreografici. Sergio Massa, costumi. Paula Almerares (Sara), Cecilia Díaz (Juana), Alejandra Malvino (Ángela), Fernando Grassi (Primo Generale), Mario De Salvo (Secondo Generale), Leonardo Estévez (Terzo Generale), Alejandro Meerapfel (Narrador), Martín Caltabiano (Rabbino), Gustavo Gibert (Vescovo), Ricardo González Dorrego (voce di un uomo), Eleonora Sancho (voce di una donna). Orquesta Sinfónica Nacional e Coro Polifónico Nacional. Maestro del Coro: Darío Marchese. Maestro Concertatore e Direttore Luis Bacalov.

foto: gentileza equipo de prensa del CCK.


 

 

 
 
 

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