Aria nuova nel salotto polveroso
di Gustavo Gabriel Otero
L'allestimento di Richard Eyre che lanciò Angela Gheorghiu ventidue anni fa sembra aver fatto il suo tempo, ma nella Traviata al Covent Garden brilla l'astro nascente di Venera Gimadieva. Con lei eccellente Germont è Luca Salsi, mentre il previsto Saimir Pirgu viene sostituito a poche ore dalla prima da un emozionatissimo ma promettente Samuel Sakker. Di qualità la concertazione di Yves Abel
LONDRA, 16 gennaio 2016 - Il Covent Garden di Londra ha riproposto la produzione della Traviata che debuttò nel 1994 con la regia di Richard Eyre, ma il tempo non è trascorso senza conseguenze e risultano irrimediabilmente datati quei cantanti quasi sempre fissi al pubblico e i cori variopinti in scene essenziali. Dettagli apprezzabili si notano nelle scene e nei costumi, la cui gamma cromatica varia di quadro in quadro. Dal marrone del salotto di Violetta si passa al celeste della casa di campagna, all’interno della casa di Flora predominano il rosso e l’oro, mentre l’ultimo quadro, il meglio riuscito teatralmente, il gesso delle pareti e dell’abito di Violetta si sposa al nero degli altri costumi.
Questa recita, la quatrocentottantottesima alla Royal Opera House, è stata diretta con profonda conoscenza della partitura, tempi agili, confidenza con lo stile italiano da Yves Abel.
Il soprano russo Venera Gimadieva ha offerto una Violetta Valéry prossima all’ideale. Giovane, snella, buona attrice, ha potuto superare tutti gli scogli della partitura in maniera eccellente. Omogenea in tutta la gamma, è parsa solida tanto nella coloratura del primo atto quanto nella drammaticità del finale. Una grande artista, che ha suscitato una meritatissima ovazione con questo debutto nel teatro londinese.
Per incarnare Alfredo Germont era stato annunciato il tenore albanese Saimir Pirgu, di interessante carriera internazionale. Nel pomeriggio del giorno stesso del debutto ha cancellato la sua partecipazione e il teatro ha convocato il giovane Samuel Sakker. La tensione dell’australiano, membro del programma per giovani artisti Jatte Parker, era giustificata e visibile. Bossiede una sana vocalità e si è assestato nel corso della rappresentazione. Ha saputo amministrare con intelligenza le sue forze portando a compimento un debutto più che degno.
Un Giorgio Germont eccellente è stato quello proposto da Luca Salsi con bel timbro, perfetta dizione, giusta proiezione e autentico canto all’italiana.
Alterni i comprimari e corretto il Coro.
foto Tristam Kenton
Londres, 16/01/2016. Royal Opera House, Covent Garden. Giuseppe Verdi: La traviata. opera in tre atti, libretto di Francesco Maria Piave da La dame aux camélias di Alexandre Dumas fils. Richard Eyre, regia. Bob Crowley, scene e costumi. Jean Kalman, luci. Jane Gibson, coreografia. Daniel Dooner, ripresa. Venera Gimadieva (Violetta Valery), Samuel Sakker (Alfredo Germont), Luca Salsi (Giorgio Germont), Andrea Hill (Flora), Sarah Pring (Annina), Luis Gomes (Gastone), Yuriy Yurchuk (Barone Douphol), Jeremy White (Marchese d’Obigny), James Platt (Grenvil), Neil Gillespie (Giuseppe). Michael Lessiter (servo di Flora). John Bernays (Commissionario). Orchestra e Coro della Royal Opera House. Maestro del Coro: Renato Balsadonna. Maestro concertatore e direttore Yves Abel.