Intelligenza e tocco leggero
di Gina Guandalini
Cinzia Forte guida con intelligenza e leggerezza giovani voci fra i quali si riconoscono già talenti interessanti. Ospite d'onore per il concerto finale, il soprano Daniela Cappiello, sua allieva già avviata a una brillante carriera.
FOLIGNO, 19-25 agosto 2017 - Il pianista Marco Scolastra - bella carriera di solista, ma anche di accompagnatore di cantanti e soprattutto di organizzatore lungimirante – ha come proprietà di famiglia uno degli hotels de charme più poetici e raffinati d’Italia: Villa Roncalli a Foligno. Una volta ricordato che sua sorella Maria Luisa è una chef straordinariamente devota alla propria arte che ogni giorno, più volte al giorno, prepara pasti ammirevoli in ogni dettaglio, dalla marmellata a colazione alla crema pasticcera di mezzanotte; che l’antico casale offre agli ospiti un mix di comforts moderni e di fascino antico; che Villa Roncalli possiede una piscina di acqua tersa e freschissima (cosa rara più di quanto si creda), nessuno si stupirà se una noterella di cronaca operistica ci tiene a partire dal ricordo di un soggiorno molto speciale.
Marco Scolastra ha organizzato in questa torrida estate ’17 due master classes nell’ambito degli “Amici della Musica” di Foligno: di Desirée Rancatore e di Cinzia Forte, scegliendo come sede lo stupendo oratorio del Crocifisso accanto all’Auditorium di Foligno. Ori rococò sfolgoranti e statue barocche costituiscono una irripetibile scatola: che se non vanta un’acustica perfetta garantisce però, è non è poco!, nelle temperature esterne di cui si è detto, una soddisfacente frescura.
Il tempo sembra non passare per Cinzia Forte, che all’epoca di un Concorso Lauri Volpi a Latina era una ragazza molto carina: ebbene, anche oggi lo è. Chi scrive si è ricordata di un’edizione della cantata rossiniana Le nozze di Teti e di Peleo messa in scena al ROF di Pesaro da Luigi Pizzi, e un Viaggio a Reims a La Coruña (Zedda/Codignola; al momento godibile su Youtube) dove questo soprano di coloratura affiancava Rockwell Blake – erano Teti e Giove e Corinna e Libenskof. Oggi, restando in piena e ininterrotta carriera, la Forte è da qualche anno anche docente di canto. La Master organizzata per lei nella città umbra dal 19 al 25 agosto, “Tecnica e interpretazione vocale”, l’ha vista impegnata a pieno ritmo. Quel monitoraggio soprattutto tecnico che i giovani cantanti necessitano in ogni istante, l’attenzione ai fattori di base che si chiamano appoggio, sostegno, emissione, e così via è da lei svolto con intelligenza e con tocco leggero.
Altri problemi sono risolti da abili assistenti, come nel caso del baritono cinese Zhengi Chu Jing, che possiede un interessante materiale vocale, ma dopo avere cantato la morte di Rodrigo nel Don Carlo si mette docilmente a lavorare in sagrestia sulla sua pronuncia.
Accanto ai tanti beginners che si presentano a concorsi e master classes, ai quali la Forte offre con pazienza consigli più generali, ci sono elementi interessanti, come Incoronata Buttino, Francesca Cucuzza, Francesca Martini, Giulia Pierucci, Laura Pollice, Ilaria Tamburrino, Tommaso Martinelli, o come Matteo Roma, tenore appena ventitreene che affronta La fille du Régiment senza tremare. Anche il mezzosoprano Anna Pieri nella barcarolle dei Contes d’Hoffmann canta e pronuncia bene. Chi è il suo soprano? Come per tutte le docenti, nella master di Cinzia Forte c’è una star: è il soprano di coloratura Daniela Cappiello, già vincitrice del Concorso Toti dal Monte e recentemente del Pappano di Benevento. Daniela canta già La sonnambula e Gilda e la aspettano varie riprese dell’Entführung aus dem Serail in cui interpreta Blonde; anche al San Carlo di Napoli, dove è già stata nel cast di Suor Angelica. Nel concerto folignate si è esibita anche come Lucia di Lammermoor, riscuotendo meritati applausi.
Nel registro sopranile si segnala anche la voce di Claudia Muschio: nell'oratorio di Foligno la sua esecuzione di “Je veux vivre” dal Roméo et Juliette di Gounod strappa l’applauso e dipanata con molta sicurezza era risultata durante le lezioni quella di “Bel raggio lusinghier”. La serata finale di venerdì 25 ha visto partecipanti molto impegnati, pubblico molto interessato e un concertista come Marco Scolastra sensibilmente coinvolto nell’accompagnamento pianistico.